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domenica 16 novembre 2014

LA POTENZA DI DIO SI MANIFESTA NEI PICCOLI





 LA POTENZA DI DIO SI MANIFESTA NEI PICCOLI

Prima di tutto chi sono i piccoli, esso non sono solo i bambini, ma anche coloro che sono ignoranti, o poco istruiti, anche coloro che hanno poco spirito, anche coloro che essendo grandi ma non hanno conosciuto Cristo, i poveri, gli indifesi, i bisognosi e non ultimi i peccatori, ma i piccoli sono anche gli umili.

Mt 18,1-11 - Chi è il più grande nel regno.

1In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». 2Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro 3e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 4Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli.  5E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.6Chi invece scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare.  7Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo!8Se la tua mano o il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, anziché con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno.  9E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna del fuoco.10Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. 11[..]»


 «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».   

E' il più piccolo! cioè il più umile chi non si erge e chi non si esalta, e chi può essere così umile e così grande al tempo stesso, se non il Padre Eterno, il Figlio Suo lo Spirito Santo e la Vergine immacolata...  l'affermazione di Gesù non riguarda solo gli esseri umani ma tutti coloro che sono nel Regno dei cieli.... per noi il più piccolo, è l'innocente, il povero, l'umile, il saggio, ecc... tutto ha un grado, un livello, si sale sempre più in alto e più si sale e più si trovano anime umili, candide, pure, sfolgoranti, piene d'amore. 

"In verità io vi dico, se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli."  

 .....meditate ..... diventare come bambini significa diventare candidi, puri, abbandonare il peccato... donarsi a Dio ma non solo nell'essere ottimi sacerdoti, ma anche buoni padri e madri  di famiglia per dare al mondo santi figli. 

"E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me."
Perché Gesù che è Dio, figlio del Padre Celeste, abita nei più piccoli, negli umili. nei candidi, nei puri di cuore....

"Chi invece scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare." 

Questa frase è particolare perché è condiziona....dal crede in Gesù.... e dice "che credono in me" questa parte è curiosa, perché indica che ci potrebbero essere dei bambini o degli adulti che pur essendo umili, candidi, miti, ecc non credono in Lui.... quindi Gesù condiziona il suo comando solo per coloro che credono in lui, gli altri non otterranno nulla.  Se scandalizzate (pedofili, prostituzione, riti satanici, ecc)queste esseri umani, che sono a me devote, vi conviene uccidervi prima che io faccia la mia sentenza, questo è il senso vero dell'espressione, perché significa che non otterrete misericordia. Per questa ragione, si battezzano i bambini piccoli, appena nati, perché così facendo se ad essi accaddese un dramma, in funzione del fatto che i genitori li hanno battezzati, per la loro fede, essi salveranno... Però Lo scandalizzare i piccoli non è inteso solo per i soggetti cristiani,  ma per tutti anche i non cristiani, nel senso che i soprusi che si fanno verso questi anche se non dovessero credere, sarebbero considerati da Dio sempre reati... quindi passibili della stessa sorte. 

"Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo!"

Lo scandalo esiste lo dice e lo fa capire, ma fin tanto che esso, rimane rinchiuso nell'ambito personale e non viene posto pubblicamente esposto alla gogna del popolo, esso non verrà considerato uno scandalo. Quindi guai a coloro che fanno scandalo verso chiunque...

"Se la tua mano o il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, anziché con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno. ""
Non è la mano o il piede che reca scandalo, ma semmai la coscienza, la mancanza di valori, della morale, dell'etica, dell'onesta ecc, che fa scandalo, dice allontanalo da te, cioè fuggi il peccato, allontana chi ti propone il peccato, staccati da esso, e riufiutalo, gettalo via. E' meglio entrare nel regno dei cieli come uno storpio anziché perdere la vita eterna. Cioè è meglio per te essere privo di qualsiasi benessere materiale, anziché perdere il bene più grande della esistenza...  In pratica tutto sta nella volontà, nel opporsi fermamente alla tirannia di satana, ma anche ai desideri smodati dell'essere umano. 

"""E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna del fuoco.""

Per occhio intende che tu sei un guardone, uno che mira solo a vedere cose scandalose, quindi un soggetto bramoso di sensualità, sessualità e perversione, in sostanza malizioso, uno che cerca sempre una soddisfazione fisica, quindi ti dice meglio che tu sia cieco, anziché terminare i tuoi giorni nella geenna ... 

""""Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. """

Questa frase è particolare, qualcuno si chiederà per quale ragione pone alla pari i piccoli con gli angeli, quale relazione c'è tra i due? 

Dice volete sempre bene ai piccoli, non solo bambini e non disprezzate mai costoro, non trattateli con sufficienza e non allontanateli da voi, come derelitti, come oggetti  senza valore da evitare come la peste e non persone  umane da amare.  Dice che gli angeli in rifermento ai custodi di costoro, sono sempre in contemplazione del volto di Dio, quindi ci stà dicendo che Dio vede mediante loro, quello che il mondo fa a loro e quindi Dio giudica sempre l'operato di chiunque muova qualsiasi azione verso costoro... questo è quello che intende dire, gli angeli di costoro  stando in contemplazione del Padre Celeste Esso vede attraverso gli occhi degli angeli, e mediante quelli dei bambini, in sostanza guardare in faccia uno di questi piccoli è come guardare Dio, cioè significa che mediante questi piccoli e candidi esseri ci si trova innanzi alla presenza del Padre Eterno. 

In poche parole il bambino candido, puro, immacolato, è lo specchio di Dio e mediante esso, Dio ti guarda. 

Questo dovrebbe essere un monito e un motivo di amare di più i piccoli. 

E la stessa cosa avviene con Gesù quando esso dice, chi vede me vede il Padre, significa che Gesù ha sempre innanzi a se il Padre e chi ha la fortuna di guardarlo in volto, il Padre lo vede... di conseguenza l'essere umano vede il Padre, come per i bambini, Gesù funge da tramite, oltre che essere lui stesso Dio. 

lunedì 10 novembre 2014

IL TEMPIO DI DIO

IL TEMPIO DI DIO

Vangelo secondo Giovanni.( 2,13-22)
Si avvicinava la pasqua dei giudei e Gesù salì a Gerusalemme.”
La descrizione del racconto ci mostra un Gesù, che si adira contro chi fa della casa del Padre suo una spelonca di ladri, truffatori, imbroglioni, dove il danaro diviene merce di scambio per lucrare le grazie ed arricchirsi. Proprio come avviene oggi in tanti luoghi sacri, dove assieme al sacro vi è anche mammona. L’uso della forza per Gesù è lecito quando si deve difendere quello che è il cuore della fede, anche con le armi, anche se una frusta non sarebbe proprio un arma mortale, ma sicuramente è un arma che può ferire.  Un parallelismo lo troviamo quando S. Michele e le legioni celesti devono difendere con la forza Dio stesso. In questo suo modo di fare Gesù si vede un aspetto da guerriero, che dimostra il suo grande amore verso il Padre Suo Celeste ed ammonisce dicendo : “ non fate della casa del Padre mio, un mercato” . quindi è inorridito, di come gli Ebrei trattano il Padre Suo.
Gesù però non parla solo del tempio fisico in terra del Padre Suo, di cui bisogna aver massimo rispetto.  Ma fa un rifermento ad un altro tempio che è Egli stesso, con le parole :” Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere.”   E fa capire che questo nuovo tempio non sarà un tempio di pietre ma di spirito, che verrà racchiuso in un corpo, quindi quando si assume in noi il corpo e sangue di Cristo il nostro corpo umano diventa suo tempio, Gesù costruisce in noi il suo tempio santo. Quindi come egli rimprovera gli ebrei di trattare male il tempio del Padre Suo, così egli farà verso coloro che tratteranno male il tempio di Dio che sta nei loro corpi, mediante il Figlio.
Il riferimento al suo martirio era chiaro, nel “distruggete”, non era un invito ad ucciderlo, ma un anticipazione di quello che gli avrebbero fatto, ha in sostanza ha predetto la sua morte e resurrezione. La parte più sconvolgente del racconto di Giovanni è l’ammissione degli apostoli che loro non credevano veramente fino in fondo in Gesù, era insicuri, avevano dubbi, perplessità per queste ragioni si rendono conto e credono, solo dopo la sua morte e resurrezione, perché la scrittura combaciava esattamente con quello che Gesù disse e fece.
Solo per questa ragione hanno creduto in Gesù, ecco allora spiegato perché Gesù in alcuni tratti dei vangeli è come rammaricato, rattristato che i discepoli non comprendono e poco gli credono;   alle volte è anche stanco di tutto quello che accade e vorrebbe quasi andarsene, e nelle parole : “Fino a quando vi sopporterò!”. Anche se in alcuni tratti alcuni di questi apostoli esternano, un profondo riconoscimento dell’identità di Gesù, anche in ciò, Gesù esprime che non sono loro a credere, ma è lo spirito che gli rivela chi è Gesù, come nel caso di Pietro, che Gesù stesso gli dice “non sei tu per tua volontà che hai affermato queste cose, ma lo spirito che te le ha rivelate”, questo fa capire che non erano loro che avevano riconosciuto realmente Gesù, ma era lo spirito che glielo rivelava, affinché essi credessero e che dassero testimonianza. Ma poi nella realtà continuavano ad avere i loro dubbi, infatti se Pietro veramente avesse creduto in Gesù, non lo avrebbe tradito. E questa frase del passo di Giovanni “ i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto queste cose, e credettero” non sarebbe stata dichiarata se gli apostoli fossero stati credenti da sempre …
Questo racconto cosa ci fa capire in definitiva che spesso e volentieri l’uomo è incredulo, soprattutto chi vuole seguire Gesù, si pone sulla sua strada, e desidera divenire uno dei suoi, proprio costoro sono i più scettici, solo quando avranno le prove tangibili che Gesù è vero Dio allora crederanno, altrimenti rimangono sempre con due piedi in due scarpe.

Questo è un messaggio diretto non tanto ai laici quanto diretto alla chiesa.  Infatti in altro passo Gesù fa capire che è più facile trovare in un appartenente del popolo una persona veramente credente che non in uno dei suoi. Quando il Gesù ci racconta il fatto del Centurione e quello dell’Emorroissa, egli ci spiega come questi due individui, si comportino similmente, entrambi credono senza vedere, credono cecamente in Gesù, credono e sanno di aver già ottenuto, non si pongono domande, sarà vero o no, non sono dubbiosi, credono di più degli apostoli, ed infatti Gesù fa notare agli apostoli questo fatto. E dice loro che questi soggetti hanno vera fede, per la quale essi ottengono subito la grazia.  In questo discorso Gesù fa capire che la chiesa futura sarà una chiesa di scettici, di persone che dovranno toccare con mano per credere, mentre il qualcuno nel popolo sarà addirittura meglio di loro. 

mercoledì 15 ottobre 2014

GESù NON PRONUNCIA MAI CONDANNA?

Papa: "Gesù ha solo parole di perdono."
Non pronuncia mai condanna. Dona più di quanto gli si chiede
24 novembre, 2013 12:33
 (ANSA) - ROMA, 24 NOV - "Gesù pronuncia solo la parola del perdono, non quella della condanna; e quando l'uomo trova il coraggio di chiedere questo perdono, il Signore non lascia mai cadere una simile richiesta". Lo ha detto il papa nell'omelia della messa per la chiusura dell'Anno della Fede. "Il Signore dona sempre di più di quanto gli si domanda", ha detto."L'atteggiamento richiesto al credente - ha spiegato - è quello di riconoscere e di accogliere nella vita la centralità di Gesù in pensieri, parole e opere".

Ma chi dice, che Gesù non è lo stesso Padre eterno?, non è forse Gesù  in Dio ?…

Gesù infatti disse:
Giovanni 12,44-50 “ chi crede in me, crede non in me, ma in colui che mi ha mandato; e chi vede me, vede colui che mi ha mandato. …. Perché io non parlo per me stesso; ma il Padre stesso, che mi ha mandato, mi ha ordinato quello che devo dire e quello che devo insegnare ….” Quindi se Gesù è il Padre e nella Genesi il Padre ci da una legge perché noi l’applichiamo in noi e verso il prossimo, chi siamo noi per dire che il Padre non comanda? E non condanna? Il decalogo antico è una serie di precetti e leggi inderogabili che Dio Padre manifesta, prima di tutto perché le sue creature vengano ammonite dal compierle, perché la condanna ricade poi su di esse ed è severa e definitiva. Gesù essendo Dio con Dio, ed essendo esso stesso il Padre, come Gesù bene specifica in tanti passi dei vangeli, non può esso stesso non condannare, e non può esso stesso smentire quanto il Padre suo ha detto, comandando e condannando, ed essendo Gesù nel seno del Padre, fa esattamente quello che il Padre gli dice di fare, attenendosi perfettamente alla legge!

Per quel che riguarda la condanna di Gesù, ne descrivono chiaramente tutti gli evangelisti:
in merito agli scribi e ai farisei..

Gesù....non condanna forse? non critica forse ? Non richiama e non rimprovera? Non ammonisce? .Non avrà usato il termine condanna , ma in realtà Egli ha condannato!

.leggiamo meglio invece di fare orecchie da mercante...LUCA : 11,37-13,9.

«Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito! ".......«Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti..."

In tanto il termine, GUAI sta proprio ad indicare un avviso, di una possibile condanna che Gesù fa verso questi soggetti … esistiti ed esistenti in tutte le società.

..Luca 7,31-35… Gesù giudica i suoi contemporanei. …

Un conto è dire non giudicate e non condannate, perché è rivolto a noi uomini terreni e un conto dire che Gesù non possa giudicare o non possa condannare, questo è falso, perché essendo Gesù nel PADRE esso è con il Padre il giudice eterno, può giudicare e può condannare. Come scritto Egli è il giusto giudice, e solo e solamente lui può avere l’ultima parola in merito, Egli quando parla a noi nei vangeli , lo fa per noi, non per lui, che Egli è già giustizia, non dice a se stesso che Egli non condanna, non giudica e non critica, lo dice a noi, perché noi siamo imperfetti, mentre lui è perfetto e solo Lui nel seno del Padre può giudicare e condannare, noi no! Chi siamo noi per giudicare l’opera di Gesù? E porre la nostra Parola superiore alla sua?

I comandamenti prima di essere una condanna, sono degli ammonimenti, ma se un soggetto non li rispetta alla fine della sua vita diventeranno la sua condanna.

1)"Io sono il Signore, il tuo Dio, ….. Non avere altri dèi oltre a me.2) Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. 
3) Non pronunciare il nome del Signore, Dio tuo, invano; perché il Signore non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano.(condanna) 

4) Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa' tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al Signore Dio tuo. 
5) Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, il tuo Dio, ti dà. 
6) Non uccidere. 
7) Non commettere adulterio. 
8) Non rubare. 
9) Non attestare il falso contro il tuo prossimo. 
10) Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo"

Gesù non ha mai condannato i 10 comandamenti, anzi li ha osservati, per cui essi sono DNA di Gesù.
Gesù quando scaccia i profanatori del tempio, non esegue una condanna?
"Sta scritto: "La casa mia sarà chiamata casa di preghiera; ma voi ne fate una spelonca di ladri"" questa è una condanna, proprio verso i sacerdoti.

Un'altra condanna che Dio trasmette all'umanità riguarda le pratiche sessuali.

 

(Genesi 19, 1-29) e il delitto degli uomini di Gàbaa (Giudici 19, 11-30) « 4Non si errano ancora coricati, quand'ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono attorno alla casa [di Lot], giovani e vecchi, tutto il popolo al completo.5Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini [gli angeli] che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!». »

(Levitico 18, 1-30) « 22Non ti coricherai con un uomo come si fa con una donna: è cosa abominevole. 24Non rendetevi impuri con nessuna di tali pratiche, poiché con tutte queste cose si sono rese impure le nazioni che io sto per scacciare davanti a voi. 29Chiunque praticherà qualcuna di queste abominazioni, ogni persona che le commetterà, sarà eliminata dal suo popolo. » 
Castighi (Levitico 20, 1-27)« Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte: il loro sangue ricadrà su di loro. »
Gesù, non ha mai condannato questi scritti, di conseguenza egli non esprimendo condanna di questi, li sostiene.
E Gesù disse ai suoi discepoli: « Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri » (Gv 13,34).      Anche questo è un comando  ma se non viene eseguito diviene una condanna. 

Perché se nell'immediato Gesù non condanna, ma egli condannerà dopo la morte del soggetto.
Certo, Gesù preferisce amare le persone che condannarle, ma quando si trova innanzi a certi fatti, non può tacere e cerca di far capire con l’ammonimento, il comando e il giudizio cosa e come ci si deve comportare l'essere umano per evitare la successiva condanna.  Le parole di Gesù sono principalmente di insegnamento, egli ci trasmette la legge del Padre Suo che è in lui, non può parlare diversamente e quindi fa il possibile per farci capire come noi dobbiamo comportaci per non essere condannati. Il Signore Gesù insegna il perdono, ma nell'amore della legge del Padre Suo.

Non diciamo l’eresia che Dio perdona tutto, anche se non chiediamo perdono, perché ciò non è vero, Egli perdona se noi chiediamo umilmente perdono e se siamo realmente pentiti, se noi tentiamo con tutte le nostre forze a non commettere più quel peccato e cerchiamo di  comprendere l’amore che Dio riversa in ognuno di noi, diventiamo come suoi figli. Allora facciamo la volontà vera di Dio.

Ma dicendo che Egli perdona sempre, facciamo un azione negativa perché non insegniamo nulla di ciò che Gesù ha insegnato, ammonendo e richiamando l’umanità alla conversione.
   
E se un cristiano non ammonisce, non corregge il prossimo, che cristiano è?
Anche la legge degli uomini è fatta per ammonire, e fatta per essere rispetta non per essere prevaricata, così è per la legge di Dio, non si deve prevaricare, con la propria volontà.

“e quando l'uomo trova il coraggio di chiedere questo perdono, il Signore non lascia mai cadere una simile richiesta". Lo ha detto il papa nell'omelia della messa per la chiusura dell'Anno della Fede”

Senza ombra di dubbio Gesù ascolta sempre la richiesta di soccorso dei suoi figli, ma ogni caso va da se, Egli si basa innanzi tutto, su quello che legge nel cuore, nella mente di quel soggetto che si avvicina a lui, e giudica quel soggetto, da ciò che vede, non è detto che il nostro vedere sia uguale a quello di Dio, anzi noi non siamo in grado di giudicare e vedere realmente l’animo, la mente di questo soggetto e per noi tutto potrebbe essere possibile di perdono, quando nella realtà può non essere come noi pensiamo. Certo il Signore spera sempre che ogni persona si converta e lui stesso è desideroso di perdonare quella persona, ma Egli sa giudicare noi no!

Divorzio e adulterio…

Divorzio e adulterio…

Matteo 19,9 Gesù:"Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio»."


Concubinato = concubina = amante = convivente
Ripudiare = disconoscere,  cacciare, mandare via, allontanare, respingere, rifiutare, abbandonare.

Uomo sposato ripudia, cioè manda via la moglie, la caccia di casa -----ne sposa un'altra commette adulterio….

Ma c’è alternativa…   “se non in caso di concubinato” intende dire che se per caso, mentre vive con la prima moglie, ha un amante e la mantiene, quindi la mantiene, contemporaneamente, ovviamente la concubina è una seconda moglie, nei paesi mediorientali … e lascia la prima moglie …. Non commette adulterio…

Sinceramente la trovo strana questa alternativa.. ... Sembra un contro senso…. 

Però, vediamo... se l'uomo abbandona la moglie e ne sposa un'altra commetto adulterio, questo significa che la seconda moglie non la deve conoscere, durante il periodo in cui è sposato con la prima….quindi la trova successivamente e con lei si sposa….e commette adulterio...

Nella seconda alternativa..dice che mentre ha un prima moglie, potrebbe avere un amante o concubina, ma non capisco se questa seconda donna, deve essere conosciuta dalla prima moglie o segreta….perché mi da l’impressione che in realtà la seconda donna, cioè l’amante deve essere conosciuta dalla moglie… cioè resa nota, ma nel tempo attuale nessuno che ha l’amante rende nota la relazione con un'altra donna o uomo…
Ho l’impressione che intenda proprio questo, che la concubina sia nota alla prima moglie…non segreta…
Perché in effetti pensandoci bene un amante segreta corrisponde ad una donna che viene dopo aver cacciato la moglie e quindi fa adulterio; mentre nel secondo caso se la prima moglie conosce l’amante pare che non faccia peccato di adulterio, perché in realtà la sostituisce…. E rientra nel medesimo nucleo familiare… si perché se la concubina deve essere mantenuta dal uomo, come si fa con la moglie, entrambe rientrano nel nucleo familiare unico e forse Gesù in un certo senso riconosce questa cosa, come alternativa ad una possibile famiglia allargata sempre composta da una moglie principale e una possibile amante che forse potrebbe essere surrogato della prima moglie in sua mancanza, oppure in caso che questa lasci il marito o che venga lasciata o nel caso non abbia figli… allora nel passo del vangelo di Matteo. dice che l’uomo non commette adulterio solo se la concubina o amante è riconosciuta nello stesso nucleo familiare… cioè viene mantenuta nell'ambito della famiglia…probabilmente Gesù tollera questa alternativa solo per fatto che spesso nascono bambini fuori dal matrimonio, per cui per non lasciare che questi non abbiano un padre, permette che esista questa forma…anche se in altri passi del vangelo condanna l’uomo o la donna che agiscono l’uno contro l’altro..  
Penso che questo modo di pensare di Gesù sia un atto di misericordia .

Ma Gesù dimostra di essere intelligente e anche furbo, perchè sa bene che la moglie non accetterà facilmente un amante in casa che è una rivale, oltre che andrebbe contro la legge ebraica, per cui in questo modo agisce sul pudore di ognuno impedendo all'uomo di avere un amante . Però nel caso in cui la moglie accettasse questa usanza, allora cambia il discorso... ma è difficile...questo ragionamento fa capire che Gesù conosceva bene, quello che sarebbe stato il futuro del mondo, eccetto alcuni popoli... Quindi è un discorso non solo contemporaneo ma finalizzato al tempo attuale... 

Matteo 5,32 “”ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.””

Ma ancora più grave è il peccato di adulterio, commesso, se l’uomo/donna sposa una donna che è stata ripudiata , quindi fa capire che non solo si commette adulterio se sposi una donna/uomo non ripudiata, ma anche un donna/uomo ripudiata/o…

Marco 10:11 Egli disse loro: «Chiunque manda via sua moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio verso di lei; 



Marco 10:12 e se la moglie ripudia suo marito e ne sposa un altro, commette adulterio».


Il pensiero principale di Gesù però è uno solo la donna e l’uomo sono fatti per stare assieme e se l’uno o l’altro abbandonano il tetto coniugale e sposano un altro soggetto essi fanno adulterio….



  

Nel caso della fattispecie del divorzio, Gesù specifica altre condizioni… 


Marco 10:9 L'uomo, dunque, non separi quel che Dio ha unito».

Matteo 19,6 Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi».


Qui Gesù è molto perentorio, dice, dice che il divorzio per lui non esiste , ma questo passaggio non è per i laici ma esplicitamente per la chiesa, è un monito che Gesù fa verso i suoi apostoli, perché sono loro che possono unire in suo nome e quindi gli dice guai a voi se dividerete ciò che mediante voi, io ho unito, questo è il vero senso della questione del divorzio, quindi nessun divorzio secondo questo pensiero è valido, forse neppure quelli per giusta causa…

Sulla diatriba di dare la comunione–eucarestia ai divorziati, se l’uomo è in adulterio cioè ha commesso un peccato grave che nel caso dell’adulterio non può essere perdonato, significa che non potrebbe neppure prendere l’eucarestia, perché si è unito con una donna a lui estranea, che non rientra nel suo nucleo famigliare e quindi un divorziato risposato con un estranea, non può accedere ai sacramenti, specie all’eucarestia.  Mentre un divorziato che vive in santità si, perché ritorna ad essere singolo.


Quindi la diatriba posta da Papa Francesco ed altri cardinali, come W. Kasper è assurda, anzi bisogna dire che essi vanno contro la volontà di Cristo che avverte la chiesa, che non solo essa non può permettere il divorzio, “L'uomo, dunque, non separi quel che Dio ha unito” qui le parole sono ben taglienti, nette e perentorie…. Dice chiaramente alla chiesa che essa non può metter mano alla sua parola in nessun modo….e se lo fa, si pone contro Cristo! Quindi è in antitesi!!!

martedì 14 ottobre 2014

Posso fare delle mie cose quello che voglio?




Quando mi sento dire dalla gente, che critico la chiesa, mi si rimprovera che la chiesa governa su tutto e che Dio non può decidere nulla se la chiesa non lo permette  e che quello che lei decide lo deve decidere anche Dio, ma Gesù ci da la risposta a questo, quando dice:
Parabola degli operai mandati nella vigna Non posso fare delle mie cose quello che voglio?”   E quali sono le sue cose? Se egli è Dio, tutto gli appartiene!

Ecco la risposta di Gesù fa delle sue cose quelle che vuole in barba alla chiesa! Detta brutalmente. D’altro canto nemmeno la sua risposta è molto gentile! Può se vuole fare quello che vuole, può trovarsi altri apostoli, può cambiare le leggi, può tutto! Può anche decidere di azzerare una chiesa che non gli va più bene, come può distruggere in un batter d’occhio l’intera umanità.
IL rimprovero che Gesù fa a Pietro, non riguardava solo l'apostolo ma anche i suoi successori, come dire io vi ho dato disponibilità di agire sull'umanità, ma non vi do di agire sulle cose celesti....Non posso fare delle mie cose quello che voglio?" la frase è più che chiara, ma tale frase va in contrasto anche con un altra quella che dice che la chiesa possiede le chiavi del regno di Dio, se fosse vero ciò la chiesa avrebbe potuto impedire a Dio di agire sull'umanità, ma mai è accaduto ciò, perchè non è una cosa vera...lo dimostra proprio l'affermazione di Gesù a Pietro....e lo dimostra anche il fatto che Dio ha sempre fatto il bello e cattivo tempo nella storia dell'uomo, che ha preso i suoi apostoli, a dispetto di una chiesa spesso ad essi contraria, una chiesa che in sostanza combatte Dio, perchè il rifiutare, il martirizzare i suoi santi, profeti ecc, indica proprio questo....non ascolta ed disubbidiente, anche se Dio, la ama egualmente...ma ciò non toglie che egli poi dovrà per forza di cose fare la sua giustizia.....

E quando mi si contesta che la chiesa può decidere tutto nei cieli si sta mentendo perché questo non è vero ce lo dice Gesù un'altra volta!

In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo


Gesù parla di legare e slegare, non parla di altro…. Cioè tutto quello che si legherà in matrimonio, sia tra gli uomini, che con la chiesa, anche il battesimo è una forma di legamento, potrà essere slegato. Quindi Gesù è chiaro non parla di altri poteri, ma solo del legare e slegare o sciogliere l’uomo dai voti presi. Ma la chiesa non può metter mano su quello che Cristo fa per suo conto! Cioè non può decidere se togliere ad un apostolo la nomina di apostolo fatta da parte di Cristo stesso, non ne ha il potere, 

inoltre la cosi detta scomunica non ha valore sugli apostoli nominati da Cristo stesso!
Anche se si parla di anatema in diverse parti dell'antico testamento e del nuovo, come in Gal.1, in relazione ad un vangelo diverso, ma qui nessuno parla di vangelo diverso. 

Inoltre in nessuna parte dei vangeli si parla di scomunica, perché essa non ha nulla a che vedere con questa cosa del legare o slegare è tutt'altra cosa che esula la chiesa. La scomunica è un operazione volta a togliere all'uomo la possibilità di essere considerato figlio di Dio e questo il Signore non lo ha mai previsto! 

["Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti," per quanto la chiesa consideri S.Paolo un grande discepolo, ma neppure Lui capì realmente che fosse realmente Cristo! dico discepolo perchè esso non è stato scelto personalmente da Gesù, quindi non entra di diritto tra gli apostoli, è la chiesa che lo ritiene tale. Per altro c'è da chiedersi come mai, gesù non lo scelse, visto che Paolo frequentava quelle terre, e perchè Cristo non lo cerco, per farlo entrare tra i suoi finché era in vita? Visto che poi la sua vicenda fu così tanto importante.]

Quindi è un azione che spetterebbe di diritto solo a Dio,  che è giudice. inoltre come Gesù mi ha detto e lo ripeto: " Chi scomunica per ingiusta causa, la scomunica ricadrà su chi l'ha pronunciata" quindi dice che non è che non si possa scomunicare, ma che innanzi a Dio, la scomunica deve essere presa con perfezione di causa, altrimenti si ritorce contro chi l'ha emessa. Dato che nessun uomo sulla terra è perfetto, come Dio, nessun uomo conosce uomo, cioè nessun uomo conosce alla perfezione l'anima di un altro uomo. 


“Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. [24]Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli». [25]A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?». [26]E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».

Anche questo passo dice molto alla chiesa che crede di poter decidere se un soggetto deve o non deve andare i paradiso…..gli apostoli chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?» Gesù lo dice chiaramente: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».

Quindi quando l’uomo elegge un altro uomo a santo, emette un azione arbitraria che solo Dio può fare.

Gesù:”  La chiesa si è data una dottrina più grande che quella che Io vi ho lasciato, ha interpretato oltre misura secondo volontà umana la mia legge e ha costruito una montagna carta, per asserire le sue ipotesi come se fossero verità. “


“Così avete annullato la parola di Dio in nome della vostra tradizione. [7]Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo:

[8]Questo popolo mi onora con le labbra
ma il suo cuore è lontano da me.
[9]Invano essi mi rendono culto,

insegnando dottrine che sono precetti di uomini».”

 Posso fare delle mie cose quello che voglio?


Questa frase ha ancora in se un altro senso, vuole essere una profezia per il futuro, dato che nel corso dei secoli gli uomini di chiesa hanno cercato in ogni modo di impedire a Cristo di agire nel mondo mendiate il suoi apostoli in ogni tempo, costoro si sono opposti alla logiche di Dio, e lo hanno contrastato richiudendo i suoi figli in manicomi, in conventi di clausura impedendo loro il permettere di agire alla potenza di Dio. Per questo Cristo dice questa frase, perchè sapeva che la chiesa, in qualche modo avrebbe tentato di limitare lo svolgere del suo potere sul mondo e sull'umana natura, specialmente verso quei figli in  cui esso Cristo figlio di Dio esercitava sul mondo il suo controllo e il suo potere. 

E la chiesa di oggi cosa ha risposto a questa domanda?

NO, noi volgiamo comandare senza che tu ci comandi, questo è sempre stato il vero pensiero della chiesa, non solo quella di oggi ma di ogni tempo.

Gesù non è un profeta!

Gesù non è un profeta!

Satana testimonia che Gesù non solo è il figlio di Dio, ma che è Dio incarnato ….

Il seguente passo, del vangelo ci racconta una vicenda della vita di Gesù che identifica chiaramente la natura stessa di Gesù!

Matteo 4,1-11
....Allora il diavolo lo portò a Gerusalemme, la città santa; lo mise sul punto più alto del tempio,
 poi gli disse: - Se tu sei il Figlio di Dio, buttati giù; perché nella Bibbia è scritto: Dio comanderà ai suoi angeli.  Essi ti sorreggeranno con le loro mani e così tu non inciamperai contro alcuna pietra. 

Gesù gli rispose: - Ma nella Bibbia c'è scritto anche: Non sfidare il Signore, tuo Dio.../.../.....Allora il diavolo si allontanò da lui, e subito alcuni angeli vennero a servire Gesù. 

Il passo oltretutto non solo ci svela la natura stessa di Gesù, che dice di se stesso” Non sfidare il Signore, tuo Dio” per bocca stessa di Gesù. Ma anche ci fa capire che le profezie che Gesù fa non sono affatto profezie, ma ben si decisioni prese da Gesù nel momento in cui egli le annuncia. Per esempio quando “profetizza” la distruzione del tempio di Gerusalemme nel anno 33 d.C. nel momento della sua morte, come raccontano le cronache del tempo.
Egli non ha affatto profetizzato come pensiamo noi, ma egli ha dichiarato la sua intenzione di distruzione del tempio, cioè ha comandato alla potenze dei cieli di distruggere il tempio, in un determinato momento. Infatti non può un Dio essere profeta, ma la profezia è solo di appannaggio umano, perché suggerita da Dio all’uomo, quindi Gesù decide di distruggere il tempio, perché i sacerdoti non erano più conformi alla legge del Padre. Se indichiamo nelle parole di Gesù come una profezia, intendiamo Gesù come un profeta non come figlio di Dio. E’ essenziale questo passaggio per comprendere bene che Gesù è figlio di Dio, cioè Dio incarnato come fa ben capire il passo relativo alle tentazioni. Tutto quello che Gesù manifesta in terra, sono le sue decisioni sul presente del tempo e sul futuro, anche le sue decisioni prese nel passato e raccontate mediante la bibbia, Egli infatti richiama il testo biblico spesso, per riproporre le parole dette da Dio. Ma non le ripropone come un profeta, ma bensì come Dio. Che è molto diverso! Satana ci rivela che la natura di  Gesù non è quella di un qualsiasi profeta, ma bensì di Dio stesso, anche se Satana non ha compreso esso stesso che quel Gesù che lui provoca inconsapevolmente era l'incarnazione del Padre, infatti solo il Padre avrebbe potuto dire "non tentare il Signore Dio tuo" come dire non sfidarmi, in questo caso Gesù fa capire a Satana la sua natura vera, non ripete Gesù le parole scritte nella bibbia, ma le propone proprio perché Egli sa di essere nella natura del Padre, come Figlio.  Satana, Lo provoca sapendo bene che non riuscirà a indurlo, ma la sua natura è quella di provare lo stesso Dio, per una sfida infinita al Creatore. 

Altra affermazione di satana che spiega bene la natura stessa di Gesù come Padre:” Dio comanderà ai suoi angeli.  “ come  si nota, tale affermazione va in perfetto accordo con la seguente: " ....e subito alcuni angeli vennero a servire Gesù. “  Dio comanda agli angeli di servirlo…. E Gesù fa esattamente questo, comanda agli angeli! 


Ma andiamo oltre non solo Satana indica in Gesù la sua natura di Dio, ma anche Gesù stesso lo dice chiaramente in Filippo, quando l’apostolo chiede a Gesù di vedere il Padre celeste. E Gesù cosa risponde, meravigliato, pensando che l’apostolo avesse capito.  Dice, ma come! Io sono qui e non mi riconosci? Gesù stesso dice di se di essere il Padre, nel Figlio.  Ma di questi esempi ne abbiamo altri, nei vangeli. Gesù stesso dice di essere il Padre, quando dice che Lui e il Padre sono una cosa sola, ma anche quando dice che, chi vede Lui vede il Padre.

Io questo concetto l’ho già spiegato in altre pagine di questo blog. Basta leggere. 


 by Bonanerges 18 novembre 2013

GESU'

RIPROPONGO ALCUNE PARTI GIÀ' TRATTATE....

Ho risposto ad una domanda che ha affermato un certo don tullio... su facebook:
"Ho pregato nella s. Messa per tutti voi ...... anzi: Cristo ha pregato ..... Coraggio !!!"

ed io ho risposto:
"Cristo ha pregato!" scusi la devo correggere...ma lei crede veramente che Gesù prega? No si sbaglia chi pregherebbe se stesso... visto che Gesù è parte integrante della Trinità? Siamo noi che preghiamo Lui!

Don Tullio Rotolo:  "Boanerghes ...lo dice s. Paolo e con lui s. Tommaso d'Aquino (tra gli altri) : Cristo intercede per noi in Cielo ...Intercede come uomo ...è pregato in quanto Dio!! ....che Mistero meraviglioso!!"

  • Don Tullio Rotondo" Nella lettera agli Ebrei e poi nel Vangelo si sottolinea come Cristo pregava ...ed è ed era Dio ma anche uomo....Pregava come uomo , era pregato come Dio!!"




QUI RISPONDO:

Don Tullio Rotondo: "ed è ed era Dio anche uomo"

risposta:

Intanto questa risposta è sbagliata: dire ed "era Dio..." Gesù è sempre Dio, non era in senso passato, ma solo E' Dio! in senso sempre presente...anche nel suo passato è!

Don Tullio Rotondo:"Pregava come uomo , era pregato come Dio!!"
Prima di tutto nessuno di noi era presente, nel vedere cosa Gesù diceva al Padre per dire esattamente se pregava o meno. 
secondo insiste con il discorso passato " era pregato come Dio",  ora come lo preghiamo, come un essere umano? 


Don Tullio Rotondo:"che Mistero meraviglioso!!" 

risposta:
Dove starebbe il mistero, è molto più semplice di quanto non immagini! 

 Vedo che è molto cara alla chiesa dimensionare Gesù come uomo,come se il considerarlo un uomo sia più significativo che consideralo un Dio, forse vi piace tanto perchè lo sentite più vicino a voi come essere umano,anziché come un Dio!


(cfr Gv 14,2-9). Ad un certo punto, l’apostolo Filippo chiede a Gesù: «Signore, mostraci il Padre e ci basta» e Gesù gli risponde: “ da tanto tempo sono con voi, e non mi hai ancora riconosciuto, Filippo? Chi ha veduto me, ha veduto il Padre” E come tu puoi dire:” mostraci il Padre?” Non credi che io sono il Padre e il Padre è in me?” le parole che io vi dico, non le dico da me stesso, ma il Padre che abita in me è lui che compie le opere. Credetemi io sono nel Padre e il Padre è in me. ….” 

L’intero discorso è chiarissimo, Gesù stesso dice di se stesso che lui è il Padre e il Padre è in lui? Potremo spiegarla così! Ogni uomo è parte di suo padre e di sua madre, al 50%, noi tutti siamo parte dei nostri genitori per metà esatta, quindi in noi abitano i nostri genitori e noi siamo frutto dei nostri genitori, anche se siamo noi stessi esseri distinti dai nostri genitori, in realtà siamo parte di loro e loro vivono in noi. Sono le stesse cose che dice Gesù.  Ma Gesù dice di più, asserisce che lui è il Padre; e rimane meravigliato che Filippo non l’abbia capito! Infatti la pretesa di Filippo è ridicola, visto che il Padre era sempre presente con gli Apostoli! Quindi da ciò si capisce che esiste anche il Padre celeste, ma esso abita dentro Gesù, perché Gesù è la manifestazione reale carnale della Trinità che si compie mediante Gesù o meglio dire mediante sua Madre che gli ha dato la parte carnale. E quando Gesù prega, in realtà prega il Padre che è in lui. Ma la sua è una preghiera diversa dalla nostra. La nostra è una preghiera supplicativa, la sua no! E l’intercedere è ben altra cosa diversa dalla preghiera stessa. Ed anche il Padre Nostro, non è la preghiera che Gesù usa per pregare il Padre celeste, ma semplicemente è una preghiera creata per noi umani, che ci insegna il modo migliore per ottenere le grazie di cui abbiamo bisogno.  Addirittura afferma che non è Lui nella veste di figlio di Dio a compiere le opere, ma che è il Padre stesso che è in Lui a compierle, ( ma infatti è vero, tutto viene dal Padre celeste, ogni potere è di proprietà del Padre, quindi è il Padre che fa, che genera, che elargisce),  questa è una cosa enorme, una dichiarazione spaventosa, nel senso che se non è il figlio a compiere le opere chi abbiamo messo sulla croce?  Non solo il figlio ma anche il Padre e lo Spirito Santo! che sono in Lui. E in un certo senso anche la natura umana è stata crocefissa, nella carne della madre che è il corpo del figlio!

Nel passo 15, 1 , Gesù dice: " io sono la vite vera e il padre mio è l'agricoltore", qui sottolinea che il Padre Celeste è l'origine , cioè la fonte del potere, la colonna portante di tutto l'edificio, l'agricoltore che ha cura dei suoi averi, specialmente del figlio suo. Poi però supplica gli apostoli di rimanere in Lui, e fa capire loro che se sbagliano e non rimangono in Dio, essi sono fuori da Dio. Dice ancora: " senza di me non potete far nulla",  Affermazione assolutamente vera, cioè se non si invoca il nome di Gesù, non si può fare nulla da se, perchè nulla viene da noi.



Posso capire che per molti esseri umani ciò è quasi incomprensibile e inconcepibile, ma ciò è la verità, noi facciamo fatica a concepire un corpo che contenga in se altri corpi e che nella mente di un solo soggetto vivano altri soggetti diversi da lui, ma Gesù è così. D'altro canto in genesi si dice che l'uomo è fatto ad immagine e somiglianza di Dio, ciò è molto significativo quando si parla di Gesù.

Addirittura il supplicare Gesù nel chiedere di vedere il Padre "Signore, mostraci il Padre e ci basta», sta una certa incredulità, come fosse una sfida per vedere se Gesù era quello che diceva di essere. la parola "ci basta" indica proprio l'incertezza, di Filippo, cioè ci basta come prova perchè noi possiamo crederti.

Ed infatti la risposta di Gesù non manca di un rimprovero: " “ da tanto tempo sono con voi, e non mi hai ancora riconosciuto, Filippo? "  rimane sorpreso Gesù che Filippo non l'abbia ancora riconosciuto! l'espressione è da tanto che sono con voi sta ad indicare che Gesù, nelle vesti del Padre si era già manifestato loro...  ma evidentemente gli apostoli e i discepoli sono ciechi e non vedono chi hanno innanzi.
"E come tu puoi dire:” mostraci il Padre?” qui Gesù fa trapelare tutta la sua amarezza, nel capire che Filippo non ha capito chi egli è veramente, o meglio dire chi in egli si cela, nascosto dalla sembianze e dal corpo carnale umano! E' quasi scandalizzato " E come tu puoi dire:” , perchè era così evidente che Lui era Dio Padre che anche un cieco l'avrebbe visto!
"Chi ha veduto me, ha veduto il Padre".."Non credi che io sono il Padre e il Padre è in me?”"  Prima dice chiaramente che chi vede Lui vede il Padre!, poi però sgrida Filippo dicendogli "Non credi che io sono il Padre...", questo è un rimprovero, non è solo un affermazione, Gesù rimprovera Filippo perchè non gli crede!
Questo ci fa capire la delicata situazione degli apostoli che non comprendono la natura vera di Gesù e sono increduli, anche dopo tanto tempo che lo conoscono. Fanno fatica a comprendere la sua vera natura, vorrebbero credere ma non possono, perchè Gesù non vuole manifestarsi così apertamente a tutti, questo fa capire come Gesù vuole che loro comprendano la sua natura non per rivelazione, ma per un atto di vera fedeltà e certezza in Lui. Quindi la provocazione di Filippo fa un po arrabbiare Gesù, che rimane sconsolato nella sua affermazione della sua Deità di vero Dio e di Padre Celeste!

Anche se poi Gesù al cap 14, 15 fa capire che esiste un Padre Celeste, ma questo è logico che sia così, nell'esempio che ho sopra ho fatto, si può dire questo, come noi siamo parte dei nostri genitori ed essi parte dei loro e così via, possiamo dire che quando ognuno di noi che ha in se parte di loro, si rivolge a loro, parla di loro, con loro pregandoli, cioè rivolgendosi a loro come figli loro, il pregare è indica di parlare di conversare e di chiedere qualcosa hai genitori, Gesù non fa altro che rivolgere al Padre che è in Lui la sua preghiera, cioè parla con il Padre conversa con esso, chiede ad esso, ma dice anche :" Io sono la via, la verità, la vita. Nessuno viene al Padre se non per me..."... E qualunque cosa domanderete nel nome Mio,la farò affinché il Padre sia glorificato nel Figlio" cioè in virtù del fatto che Gesù è il Padre ,egli vi concederà la grazia in suo nome.

Riepiloghiamo semplicemente: dice Gesù "io non faccio le opere è il Padre mio che le fa", poi aggiunge "qualunque cosa domanderete nel mio nome la farò"
Quindi non è Lui(Gesù) a fare le opere ma è il Padre che le fa, ma è anche il Padre che ci esaudisce in nome del Figlio!

Questo fa capire che Gesù e il PADRE SONO LA MEDESIMA PERSONA, anche se per molti è difficile concepire questo mistero!
Quindi Gesù chi prega? prega se stesso nella forma del Padre! E prega il Padre.

Questo giro di parole vuol far capire che Gesù non vuole svelare a  noi la sua vera natura per cui vuole che tutto rimanga un mistero, fintanto che egli non lo riveli a qualcun altro... infatti dice nel cap 14,25 :" ma il paraclito lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio Nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi richiamerà in mente tutto quello che io ho detto. ....

Posso confermare che è proprio così.... a me accade la stessa cosa, il Signore mi insegna e poi fa in modo che la mia mente in un istante richiami il ricordo di ciò che ha insegnato e quello che ha detto agli apostoli e che non tutto essi hanno scritto, oltre al fatto di vedere, sentire, ecc. 

Importante!

Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!