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venerdì 5 gennaio 2018

Essere aridi


La mano arida e l’aridità di cuore!



Marco 3: 1Entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, 2e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo. 3Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!».
Altra dimostrazione che conosceva e leggeva i loro pensieri.
 4Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?».
Ma essi tacevano” il tacere di costoro era chiaro segno che stavano meditando come accusarlo, e che loro stessi non volevano rispondere alle domande di Gesù che li metteva in difficoltà, infatti la domanda di Gesù è provocatoria, Egli sapeva che loro conoscevano la risposta, ma essi finsero di non sapere e non capire.
5E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita. 6E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.
La parabola non parla solo del miracolo in se stesso, quanto del peccato d’invidia, d’ingiustizia, di costoro non essendo in grado di fare e sapere quello che Gesù faceva, divennero invidiosi al punto, che non potevano, soffrine la presenza, che pur di negargli la divinità, avrebbero negato perfino di essere figli di quel Dio che gli diede un regno, e li aveva stabiliti in quella terra, ed infatti il passo racconta proprio questo, il tradimento della casta dei sacerdoti, contro Dio e Suo Figlio. Il termine cuore indurito indica che avevano irrigidito le loro menti e avevano escluso da esse che Gesù potesse essere realmente il figlio di Dio, non volevano assolutamente pensare che Dio avesse scelto un Figlio povero tra i poveri come loro Messia, e non accettavano che Dio ingerisse nella vita del popolo e della casta sacerdotale. Perciò l’unico modo per eliminare per loro quella sventura, quell’individuo che odiavano ed invidiavano, era quello di farlo morire, in questo si comprende anche come satana operava in loro, perché in loro vi era l’invidia, la malizia, ma dall’altro vi era satana a sostenere i loro pensieri maligni. Ma ogni decisione poi fu loro.

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Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!