Pubblicherò solo i primi capitoli di tutti i 4 evangelisti, il restante lo pubblicherò.
1Inizio
del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.2Come
sta scritto nel profeta Isaia:Ecco,
dinanzi a te io mando il mio messaggero:
Parla
di Giovanni battista.
egli
preparerà la tua via.
3Voce
di uno che grida nel deserto:
Preparate
la via del Signore,
raddrizzate
i suoi sentieri,
i
sentieri sono gli intenti di vita, cioè i pensieri siano puri
rivolti verso il bene per i fratelli, e per la gloria di Dio.
4vi
fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di
conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano
a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di
Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano,
confessando i loro peccati. 6Giovanni
era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai
fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E
proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non
sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io
vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
9Ed
ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu
battezzato nel Giordano da Giovanni. 10E
subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi
i
cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. 11E
venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato:
in te ho posto il mio compiacimento».
Qui
i termini interessanti sono squarciarsi
e l’amato.
Il
termine squarciarsi si dice delle nubi, quando si forma uno spazio
nel quale penetra la luce del sole o si intravvede il cielo stesso.
Qui però il termine non indica lo squarcio in mezzo alla nubi, ma
nel cielo, con questo termine sta ad indicare che si formo nel cielo
stesso una zona, che potremo vederla come una porta, un alterazione
del cielo stesso, come una specie di portale, un passaggio di colore
diverso dal cielo stesso, di luce bianca, dal quale passo lo spirito
Santo sotto forma di una colomba, e la voce di Dio passo mediante
questo. Possiamo proprio vederla come una porta spazio-temporale tra
due sistemi, mondi, universi.
Il
secondo temine, l’amato
ha
una stratta affinità con la parola “spirito” inteso come Rhua
cioè la donna amata, che in realtà sarebbe la Madre Eterna, per cui
ovviamente Dio chiama il Figlio come l’amato, che ha una netta
corrispondenza con la donna, sposa amata. Cioè lo Spirito Santo,
quindi riconoscere Gesù come “Tu
sei il Figlio mio l’amato”, ha
voluto far capire all’uomo che Gesù non era solo il Figlio del
Padre ma anche della Madre Eterna, usando per l’appunto
quell’espressione.
12E
subito lo Spirito lo sospinse nel deserto 13e
nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le
bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Lo
Spirito di Dio lo condusse nel deserto, ma per fare cosa?
Per
subire le tentazioni di Satana, ma per quale fine?
Aveva
egli bisogno di essere tentato? Certamente no! Ma allora il fine qual
era?
La
tentazione doveva servire in un duplice scopo, sia per far capire a
Satana che Egli non poteva nulla con Gesù, ma anche per temprare il
figlio, e renderlo forte, coraggioso e per ricevere dal Padre Suo le
direttive e conoscere in toto, il suo disegno e quindi quei 40
giorni, dovevano essere simili ai 40 anni passati nel deserto dal
popolo Ebraico.
14Dopo
che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il
vangelo di Dio, 15e
diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete nel Vangelo».
Gesù,
sa che giorni di Giovanni battista sono giunti al termine, sa bene
che dopo il Suo battesimo, Giovanni ha poco tempo, infatti, si
comprende che Gesù aspetta che gli eventi si compiano, per uscire
allo scoperto. Dopo di che inizia la sua opera, lo fa per non essere
confuso con il Battista. Dato che come il Battista, anche Gesù
proclamava il pentimento e la conversione oltre altre cose, come il
compiersi degli eventi per giungere al Regno dei Cieli; se fossero
stati contemporanei, si sarebbe creata confusione.
Qui
c’è una parola che non quadra ed è “vangelo” sappiamo che il
termine è nato ad un certo punto, come può Gesù aver parlato del
Vangelo, nel senso stretto del termine, se ancora non lo aveva
proclamato in toto? Gesù invece parlò usando un termine che era
antecedente alla parola vangelo.
Ma
la frase interessate di questo discorso è:”
«Il
tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino…”
Perché
dire il tempo, è compiuto?
Perché
in realtà era con Gesù stesso, cioè con la sua nascita e la sua
venuta nel mondo che il tempo si era compiuto, si era compiuto quanto
i profeti avevano predetto di Lui, cioè si era compiuta l’opera
del Padre Suo, in Lui.
Perché
afferma che il regno di Dio è vicino?
Il
regno di Dio è vicino,
secondo noi potrebbe non aver senso, dato che 2000-4000 o chissà
quale tempo…non è per nulla vicino, anzi per tutti noi è lontano.
Ma
allora di cosa parlava?
Sta
parlando di se stesso ancora, sta dicendo alle genti che Lui è il
regno di Dio, è un senso metaforico ovviamente, ma indica che per
giungere al Padre, bisogna passare mediante il Figlio che conduce
tutti gli uomini che gli credono, al regno eterno. Ecco perché
diceva il regno di Dio è vicino, indicando che era già lì, con
loro, vicino perché era Gesù che lo portava agli uomini. Il Regno
di Dio era in Gesù e LUI stesso lo rendeva manifesto.
16Passando
lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone,
mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 17Gesù
disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di
uomini».
18E
subito lasciarono le reti e lo seguirono. 19Andando
un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo
fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti.20E
subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella
barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
La
scelta di Gesù verso gli apostoli non è causale, cerca gente, che
hanno uno specifico ruolo nella società, cerca persone che sanno
fare un lavoro, che ci vuole pazienza e costanza. Simone di Giovanni
poi detto Pietro, e Andrea suo fratello entrambi pescatori, poi i
fratelli Giacomo e Giovanni detto Boanerghes(figlio del tuono).
La
scelta dei 12 non è un caso, casuale, e quel che colpisce di più
che una parte di essi era fratelli, come appunto Andrea e Simone;
Giacomo e Giovanni, ecc. questo aspetto pare essere curioso, lì
sceglie come se fossero una coppia, come se l’uno guardava le
spalle dell’altro, come se fossero un sostegno, tra di loro,
certamente la scelta dell’essere fratelli, ha un suo senso, e lo
ritroviamo anche nella fratellanza che già esiste tra gli esseri
celesti, parlo essenzialmente degli angeli, che si spostano in
coppia, come se fossero fratelli, perché ognuno guarda le spalle
dell’altro, e perché si fanno compagnia, Gesù predilige le coppie
di fratelli, ai singoli.
21Giunsero
a Cafarnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga,
insegnava. 22Ed
erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come
uno che ha autorità, e non come gli scribi. 23Ed
ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito
impuro e cominciò a gridare, 24dicendo:
«Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi
tu sei: il santo di Dio!».
25E
Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!».
La
manifestazione del demonio mediante il posseduto, non è causale, il
maligno vuole in qualche modo rovinargli anzi tempo, il suo lavoro,
visto che, la tentazione nel deserto non andò a segno. E ovviamente
Gesù non solo lo azzittisce me gli impedisce di dire altro,
liberandolo subito.
26E
lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da
lui. 27Tutti
furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è
mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda
persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». 28La
sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della
Galilea.
Ma
ovviamente anche il maligno, faceva in un certo senso parte,
dell’insieme, perché le liberazioni, e il comando immediato dato
con autorità e gli insegnamenti fin dalla giovane età, non potevano
essere di un uomo normale, per cui ovviamente per quanto tentasse di
celarsi, per non aver troppe noie, la sua fama si diffuse
rapidamente.
29E
subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e
Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La
suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di
lei. 31Egli
si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la
lasciò ed ella li serviva.32Venuta
la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e
gli indemoniati. 33Tutta
la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì
molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni;
ma non permetteva ai demòni di parlare,
perché
lo conoscevano.
Anche
qui sottolinea che per Gesù era fondamentale celare la su identità,
ovviamente lo conoscevano, essendo stati essi stessi parti di quel
regno eterno.
35Al
mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò
in un luogo deserto, e là pregava.
Qui,
ovviamente chi scrive pensa che Gesù pregasse, ovviamente per gli
apostoli era inconcepibile che Gesù non potesse pregare; per loro
vendendolo come un essere umano, pensavano che pregasse, in realtà
Gesù non pregava come pregavano gli apostoli, o qualsiasi altro
essere umano. Ma essi, ignoravano che Gesù si ritirava nel deserto
dal solo, perché non voleva mostrare loro, la Sua vera natura, chi
Egli era realmente, e come Egli parlasse direttamente con il Padre
Suo. Quindi il ritirarsi nel deserto aveva lo scopo di sottrarsi ai
suoi apostoli e ricevere gli ordini dal Padre Suo, inoltre il
deserto, aveva un ruolo importante per Gesù, lì in quel luogo Egli
riacquistava forza e meditava il suo operare. Infatti
si dirige verso il deserto al mattino prima dell'alba perché nessuno
lo vedesse dove andava.
36Ma
Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo
trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». 38Egli
disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io
predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
“Per
questo sono venuto” era
venuto per predicare a tutte le genti e tutti i popoli, in tutte le
città e nazioni, e non solo al popolo Ebraico.
39E
andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e
scacciando i demòni.40Venne
da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se
vuoi, puoi purificarmi!». 41Ne
ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio,
sii purificato!». 42E
subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. 43E,
ammonendolo severamente, lo cacciò via subito 44e
gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a
mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che
Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». 45Ma
quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto,
tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città,
ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
L’ammonizione
di Gesù, verso il lebbroso, fa capire che molto spesso, le persone
non fanno quello che gli si chiede, svelando i segreti che altri
celano, quando questi per ragioni diverse e non comprensibili ai più,
non possono rivelarsi. Invece come in questo caso, il lebbroso preso
dallo stupore, pensando di far bene, fece male.