Ovviamente essendo il Figlio uscito dal Padre ovviamente il figlio è come il Padre, cioè della sua stessa natura, il Figlio rappresenta il Padre, ma Gesù dice di più in questa frase, con il verbo conoscere, il Padre però fisicamente non o vedevano eppure l'espressione indica altro...
"fin da ora lo conoscete e lo avete veduto»."
ecco usa per tre volte lo stesso verbo, conoscere, per indicare la natura Trinitaria della persona, di Dio, e spiega che il Padre è lo stesso Figlio, chi vede il Padre vede il Figlio, quindi dice giustamente che il figlio lo ha manifestato, e gli apostolo ne stanno godendo, lo vedono, quindi l'effige di Gesù è l'effige del Padre "lo avete veduto" cioè Gesù sta dicendo che Lui è il Padre.
"Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». "
Il discepolo non comprende le parole oscure di Gesù, gli sono incompressibili, e appunto ingenuamente fa l'errore di chiedere di vedere il Padre....mostrare indica il manifestare, cioè fallo apparire.
"Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?"
Gesù specifica un po perplesso...la farse indica che non tutti i discepoli avevano ben chiara la figura di Gesù, o forse nessuno avevano realmente compreso, la vera natura, il termine conoscere indica il riconoscere qualcuno, è il simile è senso.
"Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? "
specifica e ribadisce ancora, che chi vede il Figlio in realtà sta guardando il Padre, e quindi gli risponde con un interrogazione precisa... "Come puoi dire: Mostraci il Padre? "
La frase molto perentoria dice tutto della vera natura di Gesù, come puoi tu dire a me dirmi di mostrami il Padre, quando Gesù stesso lo è. La farse dice proprio questo "io sono il Padre" questa è la naturale risposta di Gesù.
"Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? "
Ribadito il concetto, oltretutto dice "non credi?" come dire io ti sto dicendo la verità, il Padre è manifesto nel Figlio, cioè due in uno. "Io sono nel Padre" nel indica dentro, cioè dentro al Padre, e poi ribadisce e il Padre è in Me , è in cioè dentro , quindi sta dicendo che Gesù è dentro al Padre , e il Padre è dentro di Lui, è un modo per dire che è la stessa persona. Due entità fuse nello stesso organismo che è la carne. Quindi la carne porta la natura del Padre e del Figlio assieme.
"Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. "
Precisa una cosa importante.... dice che non è Lui a parlare, ma è il Padre Suo che gli trasmette la parola, non le dico da Me sta dicendo che lui non le inventa, non sono cose sue, precisa, ma il Padre che è con me, compie le sue opere" il fatto di dire con me indica proprio fuso con lui, assieme, unito a lui, parte di lui, quindi il Padre parla al suo posto, trasmette a Lui o meglio dire parla direttamente, mediante Gesù. perchè lo dice: "compie le sue opere" il dire compie sta proprio ad indicare che non è Gesù che fa le opere, del Padre, ma proprio il Padre di persona, specificando con le sue, come per dire anch'io faccio le mie. Questo fa capire che il corpo carnale di Gesù era usato sia dall'entità del Padre che del Figlio, uno per far le opere del Padre e l'altro per far quelle del Figlio, come Figlio.
"Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse. "
Vuole far capire bene ai discepoli questo concetto estremamente importante, perchè lo ribadisce insistentemente. "io sono nel Padre e il Padre è in me" la specifica in questione, posta in quei termini fa comprendere che Gesù leggendo l'animo e la mente dei discepoli, vedeva che faticano a comprendere questo immenso mistero, per cui dice, credetelo per le opere stesse.
"In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre»."
Qui invece cambia discorso, e dice che chi gli crede nella sua prima istanza, cioè nel fatto che Egli e il Padre sono la medesima persona, come vi ho spiegato, dice che costoro faranno opere uguali e anche più grandi delle sue, perchè comprendere che il Padre e il figlio sono lo stesso soggetto, indica che chi lo comprende non lo comprende per sua capacità mentale, ma per opera stessa di Dio, cioè per volontà di Dio. Poi precisa perchè io vado al Padre, questo andare al Padre indica riunirsi al Padre, cioè ritornare nella stessa natura del Padre, il perchè indica una giustificazione, cioè una necessità, per cui chi comprende questo mistero, Gesù fa capire che Egli stesso e il Padre Suo saranno un altra volta dentro alla carne umana, perchè potranno fare le stesse opere sue e anche più grandi. Quindi torna al Padre per poter tornare nei figli che ovviamente lo desiderano, gli credono, lo accettano e fanno la sua volontà e la sua strada.
Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio.
Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.»
Altra specifica, ovviamente è sempre rivolta a coloro che hanno compreso, accettato e creduto nel suo mistero, che il Padre è nel Figlio e il Figlio nel Padre, dicendo che coloro che chiedono nel suo Nome, Gesù farà quello che chiedono, perchè Esso è nel Padre, ed è il Padre, e perché il Padre sia glorificato nel Figlio, cioè sia manifestato mediante il Figlio, che l'uomo lo deve glorificare.
Per il Suo Nome Gesù farà qualsiasi cosa....Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.»
Anche nel sonetto rivelatore si comprende questa natura duale di Gesù che è Padre e al tempo stesso Figlio. O meglio dire il Padre si è rigenerato nel Figlio, questo è il vero segreto di Dio. Il Padre ha aumento la sua potenza legandosi con la sua Creatura terrena in pratica con questo sistema ha salvato la creatura terrena dalla dannazione eterna, e anche è diventato parte stessa integrante di tutto l'universo che era già suo e in questo modo esso stesso è diventato ancora più potente, diventando parte stessa della sua stessa creazione. Dovete considerare che Dio è e non è un essere umano nel vero senso della parola, che non è limitato, Egli è sopra di noi, non ha limiti, di nessuno tipo, per cui può fare quello che vuole della sua creazione e delle sue creature, per cui dovete sempre ragionare con la mentalità di un Dio, non con la mentalità umana, che respinge tutto quello che gli sembra oscuro, strano, misterioso, ad una natura umana, annullando spesso la natura stessa divina, perchè noi tendiamo a non comprendere ciò che è incomprensibile, per cui non ci crediamo.