La
bramosia dell’avere.
Premessa quando si legge il vangelo bisogna sempre leggere tutto un passo, non solo una parte dello stesso, per capire a chi si riferisce e a chi è destinato quella parabola, altrimenti si snatura il senso e si da un interpretazione errata.
1Si
mise a parlare loro
con
parabole: sta parlando ai sacerdoti.
«Un
uomo piantò una
vigna,
la circondò con
una siepe,
scavò una buca per il torchio e costruì una
torre.
La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. 2Al
momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la
sua parte del raccolto della vigna. 3Ma
essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani
vuote. 4Mandò
loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa
e lo insultarono. 5Ne
mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li
bastonarono, altri li uccisero.
6Ne
aveva ancora uno, un
figlio amato;
lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio
figlio!”.
7Ma
quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su,
uccidiamolo e l’eredità sarà nostra!”. 8Lo
presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. 9Che
cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i
contadini e darà la vigna ad altri.
In
questa parabola ci sono diversi elementi che ne fanno capire una
realtà particolare, oltre che un’anticipazione riferita a se
stesso.
Vigna
circondata da una siepe, dove vi sono una torre e un torchio.
La
siepe che circonda la vigna è una protezione, la torre nella quale
vi era il torchio, serviva sia per la pigiatura dell’uva che per
farci stare chi doveva accudire alla vigna stessa.
Altro
elemento importante è il figlio l’amato, questa parola sono già
state usate da Gesù in altre parabole, per definire se stesso.
Ovviamente si comprende bene che la parabola è riferita non ad un
padrone qualsiasi, ne a servi qualsiasi, ne ad un figlio qualsiasi,
ma a Dio come padrone della vigna, ai sui angeli, e profeti e alla
fine dopo che i figli degli uomini li hanno uccisi, bastonati, ecc.,
invia per ultimo il suo erede, chiamato figlio amatissimo, che
ovviamente è Lui stesso, Gesù.
Ma
ovviamente fa una predizione ai sacerdoti dicendo che Egli stesso
sarà ucciso, da loro, perché coloro che gestiscono la vigna del
padrone non sono vignaioli comuni, ma sono gli stessi sacerdoti del
tempio, per cui questa parabola non si riferisce a tutti, ma
principalmente a chi gestisce la cose di Dio, quindi il riferimento è
diretto alla chiesa stessa di quel presente e del futuro di ogni
futuro. Il padrone della vigna, ciò delle sue cose, che è Dio
Padre, manderà profeti, angeli, ecc., e in fine anche il suo figlio
amato, sotto mentite spoglie, e costoro lo uccideranno, ma la
prossima volta non andrà così. Però continueranno a uccidere
profeti, e chi quel figlio l’amato e quel Dio invia loro.
10Non
avete letto questa Scrittura:La
pietra che i costruttori hanno scartato
è
diventata la pietra d’angolo;11questo
è stato fatto dal Signore
ed
è una meraviglia ai nostri occhi?».
Perché
riporta questo passo, e lo inserisce in questo testo, perché ha una
stretta correlazione con esso.
Lo
scarto dell’uomo diviene prezioso per Dio.
Cosa
scarta l’uomo?
Qui
l’esempio d Gesù va ai costrittori, e alla pietra, ovviamente è
solo un esempio ma si applica a molti altri aspetti, specie quello
umano, in pratica sta dicendo che quello che l’uomo non esalta
diventa per Dio esaltato, cioè il mite, l’umile che si pone ultimo
tra gli ultimi, diviene prezioso per Dio, mentre è un inciampo per
gli uomini. Ma significa anche che, chi testimonia la verità contro
la corrente umana, diviene un inciampo a questi, ed è posto nelle
retrovie, affinché non possa, nuoce e non possa essere ascoltato, ma
Dio ne farà un monumento, un fondamento che nel tempo diverrà
importante. Diverrà testata d’angolo quella che sorregge tutto
l’edificio. Anche Gesù fu deriso, disprezzato, maltrattato, messo
in un angolo e tenuto pressato, affinché non potesse elevarsi, ma
Dio ne ha fatto il fondamento della sua casa, la testa d’angolo
come dice Gesù meraviglia a nostri occhi.
In
pratica questo significa che bisogna essere gli ultimi, non ergersi a
primi, ne secondi, neppure a terzi, ma essere proprio nessuno, ma se
questo intento lo fai spontaneamente senza pretendere di ricevere da
Dio qualcosa, ma è per il bene del mondo e non tuo, allora tutto
otterrai, e la grazia di Dio sarà in te e tu diverrai testata
d’angolo, ma nessuno più di Cristo lo fu e mai lo sarà. Solo
Cristo è il vero e unico fondamento sul quale si regge tutta la
chiesa di Dio.
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