Facendo questo Gesù insegna agli apostoli stessi come si pesca, sia i pesci che gli Uomini, ma questa parte del vangelo è in realtà non solo il ricordo della pesca di Gesù, ma sopratutto ci insegna a noi, come si sceglie un buon pescato, e quale pesce scegliere, perchè nel procelloso mare del mondo, non tutto è buono, come non tutti i pesci si mangiano, alcuni sono velenosi, per cui solo alcuni si possono mangiare, la pesca che Gesù fa tra gli uomini ha questa funzione di cernita, Egli sceglie oculatamente i suoi, li sceglie sulla base di alcune loro caratteristiche, non tanto fisiche, quanto spirituali, ovviamente Gesù rispetto a noi aveva ed ha un enorme vantaggio, Egli conosce l'animo umano, ma questo ci fa capire qualcosa, che coloro che devono scegliere i pescatori devono essere e devono avere doni di Dio, perchè se il Maestro che da l'esempio è Cristo e visto che Egli è Figlio di Dio e Dio con Dio, solo un sacerdote con elementi di Santità può far questo, perchè in se ha la presenza salvifica di Dio, quindi costui può scegliere per conto e volontà di Dio i futuri pescatori d'uomini, nessun altro lo può fare, nessuno può sostituirsi, ad un eletto di Dio. Questa doveva essere la chiesa che Cristo voleva, organizzata in modo tale da non errare mai, anche perchè se chi scegli il giovane che dovesse entrare nella chiesa e lo sceglie male, cioè tra coloro che non sono adatti, arreca alla chiesa un danno, perchè i pesci velenosi non mangiano e sono pure pericolosi. Ma se colui che sceglie fosse un uomo timorato di Dio, avesse anche doni, esso difficilmente commetterebbe errori, ma come sappiamo il Clero questo non lo ha mai compreso, forse anche ha fatto un po orecchie da mercante, e oggi ben vediamo da chi è composta, la Chiesa.
Quindi dopo aver scelto bene nella mare del mondo, bisogna che questi pesci vengano posti nell'acquario giusto e pian piano trasformati, loro stessi in pastori. Si, perchè dopo la selezione e un giusto periodo di formazione, si deve passare alla tappa successiva, fornendo loro la possibilità di essere pastori d'uomini, che devono seguire l'ovile come infatti Gesù disse a Pietro e a tutti gli altri apostoli, che essi dovevano occuparsi dell'ovile che loro stessi avrebbero creato e formato, un unico ovile, un unica casa, non di altri ovili, che non appartengono all'ovile di Cristo e non appartengono all'acquario di Cristo. Di conseguenza bisogna saper ammaestrare il pescato, per quello disse a Pietro vai preoccupati dell'Ovile e del resto ci penso IO.
Invece oggi cosa succede che i colui che siede sul trono di Pietro, il Vescovo attuale, come si definisce lui, vorrebbe divenire pastore anche nell'ovile degli altri, e nuotare negli altri acquari, pescare tutto il pescato del mondo, anche quello velenoso, dopo tutto questa azione del pescare anche il velenoso la Chiesa oramai sono alcuni secoli che lo fa, infatti ne vediamo le conseguenze oggi.
Che essa non sa più come si pesca, ha perso la grazia di Dio nel farlo, non sceglie i pesci li fa entrare, le reti non hanno più le maglie della misura giusta, hanno le maglie molto larghe per cui possono entrare anche gli squali che divorano gli altri pesci e poi questi si ergono a paladini e censori di tutti.
Così che la chiesa invece di essere dominata da pesci divenuti pastori mansueti e santi, è governata da squali, per fortuna che l'opera di Dio in qualche modo procede lo stesso, perchì qualche pesciolino riesce a sfuggire agli squali e arriva anche in alto. Certo che però quando a governare il regno della terra sono gli squali divenuti lupi, le cose prendono una piega non tanto simpatica.
E oggi giorno si vedono i risultati.
Come dovrebbe essere un pescatore-pastore?
Vediamo un attimo di capire le caratteristiche di un pescatore e di un pastore, sono entrambi dei soggetti che hanno a che fare con gli animali, con la natura, e vivono con essa a stretto contatto, uno li pesca usando le reti, la fiocina, l'amo, etc, e ha molta moltissima pazienza, attende che il pesce arrivi ed abbocchi, e alle volte lo conduce dove vuole. Il pescatore conosce bene il mare, sa nuotare, ma conosce molto bene le specie che vivono nelle acque dei fiumi, laghi, ma il mare ha maggiori difficoltà e pericoli. Il pescatore sa distinguere il pesce commestibile da quello velenoso, e una volta tratte le reti trattiene solo quello buono, il resto lo da in pasto agli uccelli. Esso conosce molto bene anche i pericoli che il mare cela, le secche, gli scogli, i ghiacci, le tempeste, "mostri" marini etc. Tutto questo un vero pescatore sa, ma chi è pescatore affina il suo carattere, perchè un pescatore deve avere delle caratteristiche particolari non tutti sanno essere pescatori a questo mondo, non tutti lo sono.
E un vero pastore come deve essere, intanto deve conoscerne l'ambiente dove portare le sue greggi, deve conoscerne i pericoli e le piante che le greggi devono mangiare, da quelle velenose, sia per produrre latte buono, che un bel manto, deve conoscere anche le varie varietà di pecore, capre ed altri animali adatti ad essere portati al pascolo. Ma le caratteristiche di un pastore quali sono? certamente una persona calma, meditativa, che ama anche la solitudine, forte di fisico, carattere che non si spaventa, che segue con occhio attento il suo gregge, che sa far partorire gli animali e tiene presso di se i piccoli, quindi anche un soggetto che ama il gregge, non solo perchè esso porta a lui cibo o denaro, ma proprio un legame affettuoso, con gli animali.
Possiamo dire che i due soggetti pescatori e pastori sono molto simili, per molte caratteristiche ma ci fa capire che il Signore voleva che la scelta per la sua chiesa cadesse su questo tipo di soggetti principalmente, con caratteri sia forti, socievoli, mansueti e che non temessero i pericoli del mondo, quindi anche temerari.
Quindi abbiamo due soggetti, ma ne manca un terzo, quale?
Il falegname, il più importante di tutti.
Gesù era falegname, non era pescatore, non era pastore, ma questo cosa significa.
Il fatto che Gesù fosse falegname non era causale, era voluto dal Padre Eterno, era calcolato, ma perchè cosa celava il lavoro del falegname, molto semplice, guardiamo attentamente cosa fa un falegname, prima di tutto deve saper scegliere tra le varie essenze, quella che è migliore per quel dato lavoro, c'è quella che serve per costruire mobili, quella che serve per fare barche, quella che serve per edificare case, e templi, costruire armi e croci, ogni essenza ha delle precise caratteristiche. Ma deve conoscere e saper fare anche gli strumenti per poter lavorare questo legno, per cui conosci i metalli, e vari strumenti adatti per tale lavoro.
Ma chi è falegname sa anche disegnare, sa far di conto, sa misurare, etc, quindi anche un lavoro intellettivo, ma anche un po di fantasia è necessaria, il legno con gli attrezzi giusti, può essere modellato, come si vuole. Ma questo essere falegname effettivamente cosa significa, sotto questo aspetto del falegname si cela un piccolo mistero, che Gesù in un certo senso ha tenuto nascosto anche se lo ha rivelato ai suoi apostoli, però il falegname ha una caratteristica quella di saper modellare non solo il legno ma anche la creta, quindi cosa cela veramente il falegname nel caso specifico di Gesù, che questo ruolo che Dio Padre gli da, voleva far capire a noi che egli era lo stesso modellatore che plasmò la creta in origine. Infatti poi sulla via di Emmaus quando incontra Filippo, Gesù rivela la sua vera identità dice ad esso che Egli è la stessa persona del Padre. Ma naturalmente Filippo non riusci a comprenderlo, come non lo comprendiamo noi.
Altro particolare che Gesù è lo stesso Padre ce lo rivela proprio lui, quando dice che se non fosse andato via, i suoi apostoli non avrebbero mai avuto lo Spirito Santo, eppure Gesù ha uno spirito in se, che appunto è lo Spirito del Padre, ma qui è un po complicato spiegare.
Come essere umano, non nato da due esseri umani, ma da uno solo è nettamente diverso da noi, per quanto Egli fosse simile nell'aspetto, il Suo spirito non era Spirito Santo, come lui stesso dice, ma era lo stesso Spirito del Padre celeste, per questo Gesù operava sopratutto di Sabato. Gesù non aveva l'anima come la nostra, Gesù aveva lo Spirito del Padre Celeste, quindi la sua anima era proprio il Padre Celeste, qualcuno dirà ma se prega il Padre Celeste come è possibile?
E' possibilissimo, il Padre Celeste era dentro di lui tanto quanto nei Cieli.
Dio non è come noi, statico, può essere ovunque in qualsiasi luogo e in qualsiasi essere nello stesso momento, per cui non c'è nessun problema.
Noi facciamo un grande errore, pensiamo a Gesù sempre come un essere umano e non vediamo in Lui un Dio, ma anche nei confronti di Dio, facciamo lo stesso pensiero e ragioniamo con la nostra misera testa, come disse l'angelo a S.Agostino, "E tu come puoi pensare di comprendere Dio, che è infinito, con la tua mente, che è così limitata?!"
Noi siamo così come disse l'angelo, incapaci di vedere oltre il nostro naso, ma estremante presuntuosi, sopratutto chi si appresta sedere in alto tra gli uomini, e se qualcuno si azzarda a fare discorsi come questi, subito la nostra reazione è quella di considerarlo un eretico, senza sapere nulla di Dio. Perchè in realtà effettivamente di Dio non sappiamo proprio nulla.
Ma sulla base delle nostre presunzioni spesso condanniamo gli uomini, che non la pensano come noi.
O sbaglio!!! Spesso mossi anche da grande invidia.