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domenica 31 dicembre 2017

Primo capitolo del Santo Vangelo: Marco.

Pubblicherò solo i primi capitoli di tutti i 4 evangelisti, il restante lo pubblicherò.
Secondo Marco: cap1.
1Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.2Come sta scritto nel profeta Isaia:Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
Parla di Giovanni battista.



egli preparerà la tua via.
3Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri,
i sentieri sono gli intenti di vita, cioè i pensieri siano puri rivolti verso il bene per i fratelli, e per la gloria di Dio.



4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».



9Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. 11E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Qui i termini interessanti sono squarciarsi e l’amato.
Il termine squarciarsi si dice delle nubi, quando si forma uno spazio nel quale penetra la luce del sole o si intravvede il cielo stesso. Qui però il termine non indica lo squarcio in mezzo alla nubi, ma nel cielo, con questo termine sta ad indicare che si formo nel cielo stesso una zona, che potremo vederla come una porta, un alterazione del cielo stesso, come una specie di portale, un passaggio di colore diverso dal cielo stesso, di luce bianca, dal quale passo lo spirito Santo sotto forma di una colomba, e la voce di Dio passo mediante questo. Possiamo proprio vederla come una porta spazio-temporale tra due sistemi, mondi, universi.
Il secondo temine, l’amato ha una stratta affinità con la parola “spirito” inteso come Rhua cioè la donna amata, che in realtà sarebbe la Madre Eterna, per cui ovviamente Dio chiama il Figlio come l’amato, che ha una netta corrispondenza con la donna, sposa amata. Cioè lo Spirito Santo, quindi riconoscere Gesù come “Tu sei il Figlio mio l’amato”, ha voluto far capire all’uomo che Gesù non era solo il Figlio del Padre ma anche della Madre Eterna, usando per l’appunto quell’espressione.



12E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto 13e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Lo Spirito di Dio lo condusse nel deserto, ma per fare cosa?
Per subire le tentazioni di Satana, ma per quale fine?
Aveva egli bisogno di essere tentato? Certamente no! Ma allora il fine qual era?
La tentazione doveva servire in un duplice scopo, sia per far capire a Satana che Egli non poteva nulla con Gesù, ma anche per temprare il figlio, e renderlo forte, coraggioso e per ricevere dal Padre Suo le direttive e conoscere in toto, il suo disegno e quindi quei 40 giorni, dovevano essere simili ai 40 anni passati nel deserto dal popolo Ebraico.



14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Gesù, sa che giorni di Giovanni battista sono giunti al termine, sa bene che dopo il Suo battesimo, Giovanni ha poco tempo, infatti, si comprende che Gesù aspetta che gli eventi si compiano, per uscire allo scoperto. Dopo di che inizia la sua opera, lo fa per non essere confuso con il Battista. Dato che come il Battista, anche Gesù proclamava il pentimento e la conversione oltre altre cose, come il compiersi degli eventi per giungere al Regno dei Cieli; se fossero stati contemporanei, si sarebbe creata confusione.
Qui c’è una parola che non quadra ed è “vangelo” sappiamo che il termine è nato ad un certo punto, come può Gesù aver parlato del Vangelo, nel senso stretto del termine, se ancora non lo aveva proclamato in toto? Gesù invece parlò usando un termine che era antecedente alla parola vangelo.
Ma la frase interessate di questo discorso è:” «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino…”
Perché dire il tempo, è compiuto?
Perché in realtà era con Gesù stesso, cioè con la sua nascita e la sua venuta nel mondo che il tempo si era compiuto, si era compiuto quanto i profeti avevano predetto di Lui, cioè si era compiuta l’opera del Padre Suo, in Lui.
Perché afferma che il regno di Dio è vicino?
Il regno di Dio è vicino, secondo noi potrebbe non aver senso, dato che 2000-4000 o chissà quale tempo…non è per nulla vicino, anzi per tutti noi è lontano.
Ma allora di cosa parlava?
Sta parlando di se stesso ancora, sta dicendo alle genti che Lui è il regno di Dio, è un senso metaforico ovviamente, ma indica che per giungere al Padre, bisogna passare mediante il Figlio che conduce tutti gli uomini che gli credono, al regno eterno. Ecco perché diceva il regno di Dio è vicino, indicando che era già lì, con loro, vicino perché era Gesù che lo portava agli uomini. Il Regno di Dio era in Gesù e LUI stesso lo rendeva manifesto.

16Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 17Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini».
 18E subito lasciarono le reti e lo seguirono. 19Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti.20E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
La scelta di Gesù verso gli apostoli non è causale, cerca gente, che hanno uno specifico ruolo nella società, cerca persone che sanno fare un lavoro, che ci vuole pazienza e costanza. Simone di Giovanni poi detto Pietro, e Andrea suo fratello entrambi pescatori, poi i fratelli Giacomo e Giovanni detto Boanerghes(figlio del tuono).
La scelta dei 12 non è un caso, casuale, e quel che colpisce di più che una parte di essi era fratelli, come appunto Andrea e Simone; Giacomo e Giovanni, ecc. questo aspetto pare essere curioso, lì sceglie come se fossero una coppia, come se l’uno guardava le spalle dell’altro, come se fossero un sostegno, tra di loro, certamente la scelta dell’essere fratelli, ha un suo senso, e lo ritroviamo anche nella fratellanza che già esiste tra gli esseri celesti, parlo essenzialmente degli angeli, che si spostano in coppia, come se fossero fratelli, perché ognuno guarda le spalle dell’altro, e perché si fanno compagnia, Gesù predilige le coppie di fratelli, ai singoli.



21Giunsero a Cafarnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. 22Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. 23Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, 24dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». 25E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». 
La manifestazione del demonio mediante il posseduto, non è causale, il maligno vuole in qualche modo rovinargli anzi tempo, il suo lavoro, visto che, la tentazione nel deserto non andò a segno. E ovviamente Gesù non solo lo azzittisce me gli impedisce di dire altro, liberandolo subito.
 26E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». 28La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Ma ovviamente anche il maligno, faceva in un certo senso parte, dell’insieme, perché le liberazioni, e il comando immediato dato con autorità e gli insegnamenti fin dalla giovane età, non potevano essere di un uomo normale, per cui ovviamente per quanto tentasse di celarsi, per non aver troppe noie, la sua fama si diffuse rapidamente.



29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Anche qui sottolinea che per Gesù era fondamentale celare la su identità, ovviamente lo conoscevano, essendo stati essi stessi parti di quel regno eterno.



35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava.
Qui, ovviamente chi scrive pensa che Gesù pregasse, ovviamente per gli apostoli era inconcepibile che Gesù non potesse pregare; per loro vendendolo come un essere umano, pensavano che pregasse, in realtà Gesù non pregava come pregavano gli apostoli, o qualsiasi altro essere umano. Ma essi, ignoravano che Gesù si ritirava nel deserto dal solo, perché non voleva mostrare loro, la Sua vera natura, chi Egli era realmente, e come Egli parlasse direttamente con il Padre Suo. Quindi il ritirarsi nel deserto aveva lo scopo di sottrarsi ai suoi apostoli e ricevere gli ordini dal Padre Suo, inoltre il deserto, aveva un ruolo importante per Gesù, lì in quel luogo Egli riacquistava forza e meditava il suo operare. Infatti si dirige verso il deserto al mattino prima dell'alba perché nessuno lo vedesse dove andava.
 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». 38Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
Per questo sono venuto” era venuto per predicare a tutte le genti e tutti i popoli, in tutte le città e nazioni, e non solo al popolo Ebraico.
 39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.40Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». 41Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». 42E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. 43E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito 44e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». 45Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

L’ammonizione di Gesù, verso il lebbroso, fa capire che molto spesso, le persone non fanno quello che gli si chiede, svelando i segreti che altri celano, quando questi per ragioni diverse e non comprensibili ai più, non possono rivelarsi. Invece come in questo caso, il lebbroso preso dallo stupore, pensando di far bene, fece male.

martedì 24 ottobre 2017

i DUE BATTESIMI


Battesimo con acqua e fuoco!

4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo» .9Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. 

Il battesimo con acqua, è quello del battista, che serve per togliere il peccato originale. Ma Gesù porta un battesimo non di acqua ma di fuoco, in effetti, il battesimo dello Spirito Santo lo potremo tradurre come il battesimo fatto con il fuoco è più difficile da ottenere che non quello dell’acqua, anche fisicamente più difficile.
L’idea di Giovanni battista non gli appartiene perché p pensiero di Dio, anche se nella sua tradizione l’uso dell’acqua era fondamentale per ottenere le grazie. Ma Il battista ispirato da Dio, usa questo elemento per rimettere i peccati, introducendo un valore aggiunto, alla scrittura, che mediante l’acqua vi fosse la liberazione dello spirito dai suoi peccati, ma questo battesimo era unico, quindi valeva poi per tutta la vita, la Chiesa ovviamente ne ha fatto del battesimo un principio della Chiesa stessa, con il quale, essa poi toglie il peccato originale. Gesù ovviamente si fa battezzare dal battista, proprio come segno d’inizio della vita pubblica e come distacco dalla vita familiare. Tant’è vero che il battista dice a Gesù ma tu non hai bisogno di questo battesimo sei immacolato, senza peccato, perché lo fai? E Gesù gli risponde lascia fare, questo fa capire che Gesù deve seguire precisamente un iter, non perché ne ha bisogno, non perché lui ha un peccato da farsi togliere, ma semplicemente per dar esempio, a chi lo vede. Come molte altre cose che farà, lo fa solo perché doveva dar esempio, perché altri come i suoi discepoli potessero testimoniare, questo è il motivo reale di molte azioni, non perché Lui ne avesse realmente bisogno.
Ma torniamo al battesimo, come funzione purificatrice, il Battista sotto la spinta dello Spirito Santo pone le basi del battesimo in acqua, che poi prenderà il valore che la Chiesa ne darà. Poi Gesù crea un secondo Battesimo, il quale Battista preannuncia con il battesimo mediante lo Spirito Santo, quando Gesù comanda ai discepoli di andare ovunque nel mondo, non dice con quale battesimo essi dovevano battezzare, dice solo di Battezzare, ma ovviamente il suo battesimo era quello in Spirito Santo. Ora ci fa capire una cosa, che il Battista introduce il Battesimo con acqua mentre Gesù porta il battesimo con il fuoco, i due tipi di battesimi sono sostanzialmente diversi, sia per la natura dell’elemento come simbolismo che nel suo significato spirituale.
L’acqua come elemento dissolve, l’argilla, ma non dissolve un tronco d’albero, ne una roccia, ne un metallo, mentre il fuoco può distruggere, polverizzare, fondere qualsiasi cosa, il metallo lo fonde, il legno lo brucia, la roccia può fondere, l’argilla può essere distrutta e resa polvere, l’acqua evapora.
Quello fatto con l’acqua serve per lavare via, cioè togliere il peccato, ma esso potrebbe tornare; mentre quello fatto con il fuoco o Spirito Santo serve per distruggere il peccato, annientarlo, quindi sradicarlo dall'anima.
Questo cosa ci fa capire che il battesimo con acqua toglie il peccato in senso globale del termine, ma non lo distrugge, quindi toglie il peccato originale ma senza distruggerlo, ciò significa che se l’uomo commette peccato esso può tornare. Mentre il battesimo col Fuoco o dello Spirito Santo, il peccato viene distrutto, specie quello del peccato originale. E ciò significa che gli apostoli assieme alla Vergine Immacolata ricevendo lo Spirito consolatore divennero puri, senza peccato originale, cosa che Paolo di Tarso non lo ricevette.
Il parallelismo dell’acqua e del fuoco è significativo, come passaggio da un aspetto all'altro, da una vita all'altra, con il battesimo di Gesù nel giordano, Gesù in effetti passa dalla vita dell’acqua cioè intesa come familiare, a quella del fuoco, cioè totalmente spirituale. Prima la sua vita era immersa nell'acqua, poi quest’acqua si tramuta in fuoco, ecco, infatti, che subito dopo aver ricevuto il battesimo con l’acqua appare nel cielo una colomba che è lo Spirito Santo o Spirito di Dio, che indica la fine della vita nell'acqua e l’inizio della vita nello Spirito Santo, cioè il rito del Battesimo per Gesù fu doppio, l’acqua fa terminare la prima parte della sua vita, e lo Spirito nella forma di fuoco o luce, lo fa entrare nella vita futura-nuova, cioè in quell'ultima parte, e in eterno. Che poi sarà quella che avrà un maggior riscontro nei secoli a venire. Per questo il Battista preannuncia, che Gesù non battezza in acqua, ma in Spirito Santo. Questo fatto ci fa capire anche che il vero battesimo che Gesù preferisce è quello dello Spirito Santo, più che dell’acqua ed è questo il battesimo che i discepoli dovevano praticare. Potremo dire che, chi desidera ricevere il battesimo lo deve ricevere nella doppia forma, prima quello dell’acqua e poi quello dello Spirito Santo.
Ma in questo potremo anche vedere una caratterizzazione come dire, chi vuol essere solo credente si faccia battezzare in acqua, mentre chi vuol essere anche mio discepolo, io lo battezzo in Spirito. Ecco in questo potrebbe pure intendersi una cosa giusta. Anche perché il battesimo dello Spirito Santo è avvenuto non per volere umano, ma per volere divino, per cui può essere inteso come atto di consacrazione al sacerdozio.

Ecco spiegata il perché Gesù lava i piedi, finché è in vita, per consacrare l'essere umano a sacerdote, ma poi serve un secondo passaggio per convalidare ciò il battesimo dello Spirito Santo, per confermare tale decisione che sarà per tutta la vita in eterno.
Potremo dire che il battesimo dell'acqua lo possiamo fare da bambini, ma da adulti dovremo fare consapevolmente quello dello Spirito Santo solo se e chi lo desidera, solo con questo secondo si conferma l'appartenenza a Cristo, così nello stesso modo il sacerdozio, prima la lavanda dei piedi che rende l'uomo fondamento come Cristo e in Cristo ma poi serve una confermazione definitiva nello Spirito Santo. Potremo dire che il rito se fatto "artificiosamente " dall'uomo ha un valore puramente simbolico, ma se lo stesso viene fatto proprio per la presenza dello Spirito Santo, allora assume tutt'altro valore ed importanza
Dovremo dire che il battesimo, con l'acqua fu un idea del Battista non di Cristo, il battesimo di Gesù era in Spirito Santo,senza ombra di dubbio il battista richiama questo gesto alla tradizione ebraica, mentre quello di gesù viene direttamente da Dio e solo un Dio poteva amministrarlo. 

giovedì 12 ottobre 2017

La Ruah: lezione a Radio Maria

TUTTI MI LEGGONO ANCHE I RELIGIOSI. 



Oggi pomeriggio alle ore 17 circa sono andato fuori per fare quattro compere, e in macchina come spesso faccio ascolto la radio, ho girato così per caso su radio Maria, stavo curiosamente pensando proprio allo Spirito Santo e toh mi capita questa trasmissione, chissà come mai, sono capitato su una lezione che parlavano di Ruah, cioè dello Spirito Santo, ebbene ascoltando quanto questo presentatore affermava, ho notato che costui deve avermi letto, perché le parole usate da esso come il termine ab eternum, com'è descritto nel sonetto rivelatore, che io ho interpretato, ovviamente chi fa questa descrizione non può riportare le mie parole altrimenti si fa plagio ma alcune parole per far capire si devono egualmente usare, inoltre la stessa tematica trattata era in rifermento alla femminilità della parola Ruah come appunto io stesso ho sempre asserito, infatti dice bene il commentatore che Gesù indicava lo Spirito Santo come La Ruah, al femminile e che poi i greci l'hanno tradotta la neutro per finire in italiano o meglio dire in latino al maschile, ma la parola originale in aramaico ed ebraico è al femminile e Gesù considerava lo Spirito Santo Donna, non maschio, come ho sempre detto, per cui si capisce che Radio Maria mia legge e non solo loro da quando molti mi testimoniano. Ascoltando poi la lezione devo però dire che il commentatore non ha saputo spiegare il senso vero convincere , anzi dire che ha sbagliato il senso, non era quello che Gesù intendeva. oltre alla tematica del cap. 13 di Giovanni riguardante lo spirito consolatore che qui ho trattato.  cap 14 giovanni  ed altri articoli sparsi nei miei blog. 








Quindi capisco bene che non solo mi leggono, ma anche mi studiano e come al solito non riportano di certo da chi prendono l'ispirazione, come sempre  queste cose dimostrano che c'è troppo orgoglio nelle persone per dire con umiltà non sono io l'artefice di tale intendere. 
Ma come dico sempre Dio sa, il problema è che la gente gli interessa solo il loro tornaconto e la gloria personale e quindi di chi abbia detto o scritto per primo non gliene frega un tubo di nulla, tanto perchè siamo cristiani e veri seguaci di Cristo, si con il binocolo. 

Da oggi riprendo la stesura di quello che stavo facendo, sto pensando se pubblicare il restante in un libro piuttosto che in rete, così non darò più da bere gratuitamente a quanti se ne sono approfittati e hanno ben mangiato sulle mie spalle, però vediamo. Anche perché alla fine io passo per un definente e loro per dei soloni, come sempre. Però come sempre poi Dio mi spinge a pubblicare quello che faccio perché anche lui sa che non avendo soldi per la pubblicazione non pubblicherei mai, per cui. Vedrò cosa farò.

Questa sera scriverò sullo Spirito Santo così chiarisco bene la questione definitivamente.

sabato 9 settembre 2017

Gesù figlio dell'uomo e Signore del Sabato.




Questa parabola l'ho interpretata già, ma voglio far notare un particolare interessante.


Dal VANGELO secondo Luca (Lc 6,1 – 5)

Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?». Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?». E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato». Parola del Signore.

Gesù prima di tutto attesta che lui è il Signore del sabato cioè lega se stesso con Dio stesso, perché questa parola si lega al giorno della creazione quando Dio dopo aver creato gli altri 6 giorni si riposò il settimo cioè il sabato, per questo Gesù si definisce il Signore del Sabato, perché egli stesso si riconosce essere lo stesso Dio che ha creato il tutto, in pratica Yeshua dice a noi di essere Dio in persona. Ma il pezzo ci racconta qualcosa di più.

In pratica dice che chiunque potrebbe mangiare alla tavola del Signore, servirsi di quello che Dio dispensa, l'esempio di re Davide cade giusto per il concetto di Gesù, che in sostanza esprime il suo desiderio di rendere lecito di nutrirsi per bisogno anche nel giorno di Sabato, ma dice di più, non è solo il nutrirsi inteso nel senso del nutrimento, ma di poter accedere all'offerta che si fa sull'altare, come dire che chiunque avesse bisogno di rifocillarsi di tale offerta lo potrà fare in virtù della verità. E cosa significa che chiunque è desideroso di prendere parte di quanto Dio mette a disposizione, lo può avere se è un suo desiderio, e se tale cosa corrisponde a verità. Gesù non parla per nulla di pani, il discorso che egli fa è riferito a se stesso, e vuole far capire che chiunque non solo gli apostoli possono prendere il pane cioè il suo corpo, non solo gli apostoli sono degni di ricevere il corpo e il suo sangue ma chiunque ne avesse sinceramente bisogno, l'espressione infatti la ritroviamo nell'ultima cena, Gesù stesso quindi si definisce il Signore del Sabato perché Egli ha lo stesso potere che Dio ebbe nel giorno del riposo ed Egli può mutare il corso degli eventi.
prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni” è la stessa azione che fa durante l'ultima cena, potremo dire che questo passo Gesù precede l'evento dell'ultima cena e lo anticipa. Inoltre afferma che lui è il figlio dell'uomo, questo concetto ve lo rimando a a questo link che avevo scritto. Dio il primo uomo. https://boanerges537.blogspot.it/2013/09/chi-e-il-primo-uomo.html



 La Chiesa legge questo passo in modo errato e minimalista riducendo tutto al pensiero umano, invece di leggerlo alla luce del pensiero di Dio.  


mercoledì 12 luglio 2017

AL SEPOLCRO!

AL  SEPOLCRO!



Questo l'ho iniziato a scrivere molto tempo fa ma non l'ho più terminato, vedo di terminare.

Mi sembra di aver scritto qualcosa, ma non trovo, va beh lo stesso, ho da scrivere qualcosa in più.

C.E.I74-Bibbia di Gerusalemme:

Giovanni 20

1 Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. 2 Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». 3 Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. 4 Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5 Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. 6 Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, 7 e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. 8 Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9 Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. 10 I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa.

11 Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12 e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. 13 Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto». 14 Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. 15 Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». 16 Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! 17 Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». 18 Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.

19 La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 20 Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21 Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». 22 Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; 23 a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
24 Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25 Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».

26 Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 27 Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». 28 Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29 Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
30 Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. 31 Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.



Giovanni: 20, 1-31; 21,1-23

Dice Giovanni, appena la donne giunsero al sepolcro videro che era vuoto, allora corsero a chiamare i discepoli Pietro e Giovanni. 
I quali accorsi al sepolcro lo trovarono anch'essi vuoto, e riposti i teli della sepoltura, compresero le parole profetiche di Gesù. 

Ma fu Maria Maddalena a rimase presso il sepolcro, fu in questo frangente che vide i due giovinetti (angeli) vestiti di bianco, essi rassicurano la Maddalena, ma si accorge che un altro giovane che era lì vicino, era Gesù, questo fa capire che Gesù aveva altre sembianze diverse da quelle terrene è più giovane di quando è morto, e Gesù dice: “donna perché piangi?   Chi cerchi? “ ella rispose, ma non sapendo chi fosse: “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi  dove lo hai posto e io lo prenderò”.  Ma Gesù rispose:  ”Maria!”  allora la Maddalena lo riconobbe: ”Rabbuni!” Maestro.

Gesù : “Non trattenermi perché non sono ancora salito al Padre . Ma va’ dai miei fratelli e dì loro: -salgo al Padre  mio e Padre vostro , Dio mio e Dio vostro”.
Quindi la prima a vedere Gesù risorto è la Maddalena, non gli apostoli.  E questo è un dato interessante. Inoltre l’aspetto di Gesù non è il suo aspetto terreno, ma quello trasfigurato, che aveva preso quando i tre discepoli lo videro, nella sua trasfigurazione sul monte.  Da ciò comprendiamo che le immagini a noi arrivate di Gesù sono del Gesù terreno, non del Gesù risorto! Gesù che ha lo stesso aspetto fisico del Padre Suo che è nei cieli. Poi alla sera della domenica appare in mezzo ai discepoli e li saluta dicendo : “Pace a voi!” mostra loro le mani i piedi e il fianco a testimonianza, del suo martirio. Affinché essi credettero con sicurezza che Egli era risorto. Aggiunge :” Pace a voi. Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi!”  e detto ciò alitò su di loro,  e aggiunse: “ Ricevete lo Spirito Santo,  a chi rimetterete i peccati, saranno rimessi; a chi non li  riterrete, saranno ritenuti.”

Perchè gesù non si fa toccare? 

Ve lo spiegherò il discorso è complesso ma per ragioni miei, lo spiegherò a parte, non fantasticate, senza spirito santo un uomo non lo saprà mai, non fantasticate.


 "Pace a voi. Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi!”   
Questa frase ci racconta qualcosa di molto importante. 
dice Come il Padre ha mandato Cristo, ed egli mando gli aspotoli, cosa ci fa capire cosa cela la frase, vediamo di farvi capire, andiamo all'apocalisse al brano che parla del collegio dei santi, più precisamente quando Giovanni descrive la composizione della corte celeste e dice che attorno a Dio ci sono 24 vegliardi, notate il numero, che sono antichi Re, sempre alla presenza della Gloria di Dio. Ora Notate una cosa curiosa, Gesù come figlio di Dio, cioè del Padre Onnipotente ha scelto per se stesso un collegio di 12 apostoli, che non sono re, ma li ha resi come re, perchè lì ha fatti fondamento simile al suo, che è il Figlio unigenito del Padre cioè del Re dei Re del Signore dei Signori. Il Padre ha 24 Re, il figlio ne ha 12 esattamente la metà, non è un caso che sia così, è stato voluto proprio con questa logica e dimostra anche un altro aspetto, la differenza tra Padre e Figlio, il Padre ha la sua corte di 24 vegliardi o consiglieri e il figlio ne ha 12 sotto di se, dimostra tecnicamente il potere dell'uno e dell'altro come dire il Padre è il doppio del Figlio, e Gesù infatti dice sempre che il Padre è più di Lui. 

Quindi  tornando alla Frase il Padre celeste invia il Figlio affinché esso si trovi 12 fondamenti  che saranno in realtà i 12 fondamenti della nuova Gerusalemme, c'è una connessione netta e precisa dei 12 apostoli con i 12 fondamenti, che non sono solo il ricordo dell'antica Gerusalemme terrena e non rappresentano solo le 12 tribù, ma anche i 12 apostoli. 


Notare il verbo alitare usato principalmente da Dio Padre mentre alita la vita in Adamo , così fa lo stesso suo Figlio Gesù che ha lo stesso potere di donare la vita mendiate lo stesso Spirito del Padre, in ciò Gesù si rivela per chi è realmente, egli è al tempo stesso il figlio, ma al tempo stesso è il Padre, perché fin dalla Genesi solo il Padre Onnipotente alitò nell'uomo il suo spirito, per donare all'uomo l’anima, ora Gesù figlio di Dio, e Dio con Dio, fa la stessa cosa, ma in questo caso dona agli apostoli lo Spirito Santo. E da il suo ordine a tutti gli apostoli, di rimettere i peccati. Sono loro che decideranno se rimettere o non rimettere i peccati.

È interessante il discorso che si ripete a porte chiuse, Gesù si mostra ai suoi discepoli e anche con Tommaso avviene la stessa cosa, come se il chiudere le porte fosse un segno di nascondere agli occhi dell'uomo, la divinità di Dio, affinché solo chi crede vedrà.

Gesù risponde a Tommaso:” perché hai visto, hai creduto. Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto” in ciò Gesù ci fa capire, che molta più grazia è in chi non ha mai visto il Signore, e su costoro se crederanno in Dio senza aver necessità di vedere, otterranno maggiore grazia presso Dio.
Molti altri segni Gesù da risorto ha compiuto in mezzo al suo popolo, per quanto molti di essi non stati trascritti, ma solo i più significativi.  L’apparizione sul lago di Tiberiade, evidenzia come Gesù avesse un aspetto non riconoscibile, ma solo coloro che avevano lo Spirito Santo in loro lo potevano riconoscere.Questo racconto ci spiega come un essere umano che abbia anche ricevuto lo Spirito Santo, può in un istante non essere preso da esso, e questo fatto, ci fa ben capire proprio questo particolare; alcuni apostoli usciti in barca a pescare vedono sulla riva del lago un uomo, ma loro non lo riconoscono, perché in quel momento Egli (Gesù) non si presentò nella sua forma conosciuta dagli apostoli, pur avendo ricevuto tempo prima lo Spirito Santo proprio da Gesù, essi sono distratti e non usano quello Spirito donato da Gesù, per vedere Gesù stesso.  Gesù parla ai discepoli come un estraneo: “Figlioli, non avete un po’ di companatico?”, “No” gli risposero  i discepoli. Ma Egli disse loro, “Gettate la rete a destra della barca, e ne troverete”, i discepoli non erano in grado di trarre sulla barca, la rete per il gran peso. Allora Giovanni, il discepolo che Gesù amava dice a Pietro: “ E’ il Signore!”  a questo punto Simon Pietro, si cinse la veste e si tuffò in mare.

Curiosa la parte che Simon Pietro è sulla barca seminudo, come se fosse un vezzo, una libertà che avevano tra di loro. Ma curioso anche il fatto che innanzi al Signore esso si rimette in ordine, come se la sua vita fosse stata divisa in due parti, fintanto che vi era Gesù esso aveva un comportamento, quando Gesù non vi è più, il suo atteggiamento è più libero e si sente forte della sua posizione a far quel che vuole; ecco il perchè il Signore non si fa riconoscere, vuole vedere come i suoi discepoli vivono le sue parole, se veramente hanno intenso il suo messaggio. E il fatto che Pietro si rivesta, fa capire che esso aveva in parte trascurato il messaggio di Gesù. Si comprende, perchè Gesù poi insiste con quelle domande ripetitive.

Tutti vedono quest’uomo in riva al lago, ma nessuno di essi lo riconosce, se non quando egli mediante alcune poche parole e un miracolo gli dimostra chi Egli è!  E il primo a riconoscerlo è Giovanni.  Notiamo un  particolare, Gesù dice agli apostoli di gettare la rete e specifica a destra della barca, perché mai ha fatto questa specifica? Da un certo di punto di vista i pesci stanno ovunque attorno alla barca, che significato ha a destra della barca? Semplice, Gesù il Cristo di Dio, sta alla destra del Padre suo, rappresentato dalla barca. E dice ai discepoli pescate a destra della Barca, non a sinistra. Anche questo ha un senso ben preciso. Gesù predilige la destra e non la sinistra, anche in altri passi dei vangeli esprime questo concetto.

Ma Pietro si rattristo. E gli rispose:” Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo”

Gesù rispose:” pasci le mie pecorelle. In verità, in verità ti dico: Quando eri giovane ti cingevi  da te e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio, stenderai le mani e un altro ti cingerà e ti condurrà dove non vuoi” .
Ora , disse questo per indicare con quale morte avrebbe glorificato Dio. Poi disse" seguimi."
Pietro vide che lo seguiva il discepolo che Gesù amava(Giovanni), quello che durante la cena si era posato sul suo petto di lui e gli aveva chiesto: “ Signore, chi è chi ti tradisce?” .

Pietro dice a Gesù” Signore e di costui che sarà?”  Gesù rispose: “ Se voglio che rimanga finché io venga, che te ne importa?, tu seguimi!”.

Questo passaggio della vita di Gesù e dei suoi discepoli è molto significativo…
Prima di tutto la ripetizione per tre volte della domanda di Gesù: “Simone di Giovanni, mi ami tu?” ha una sapore un po’ strano questa insistenza da parte di Gesù, come quando Gesù predisse a Pietro il suo rinnegamento, che al cantar del gallo egli lo tradì per tre volte, pare in qualche modo, che Gesù voglia vedere se l’apostolo ha compreso la lezione, o se l’apostolo è ancora impulsivo, distratto e fa le cose senza riflettere attentamente. In effetti da come risponde Pietro pare che non abbia ancora capito esattamente le domande di Gesù. Perché anche durante la premonizione di Gesù che gli predice il suo rinnegamento, Pietro risponde impulsivamente senza riflettere, quasi volendo a tutti i costi far piacere al Signore. Dicendo che lui non avrebbe fatto ciò. Cosa che poi avvenne il contrario. Anche in questo caso per tre volte Gesù ripete insistentemente la medesima frase, quasi a sottolineare qualcosa, poi però l’attenzione si sposta su Giovanni, e Pietro infastidito dalla presenza di quel discepolo, quasi stizzito, con una punta di invidia, chiede cosa ne sarà di quel discepolo, e Gesù ribatte: “Se voglio, che rimanga finché io venga, che te ne importa?” ….. è il che te ne importa di Gesù, fa capire come in realtà Pietro ha posto la sua domanda verso Giovanni, con quale sentimento egli si era posto verso quel discepolo? non certo un sentimento d’amore, ma di conflitto. E fa capire, che tra i discepoli non c’è proprio tanto buon sangue, ci sono degli attriti, probabilmente delle dispute tra chi si riteneva il più vicino a Gesù o chi era il primo, ma tutti sapevano benissimo che il più vicino non era Pietro ma bensì Giovanni. L’insistenza di Gesù verso Pietro, non indica tanto che Pietro sia il suo vicario, quanto indica che Gesù voleva far capire a Pietro, che alle volte le sue risposte non erano sincere o coerenti, ed ogni volta Gesù risponde a Pietro “Pasci le mie pecorelle o agnelli e tu seguimi”, non gli dice che egli è il primo, gli dice, solo di essere un buon pastore e di seguirlo sempre, ma di non occuparsi degli altri discepoli, che ci avrebbe pensato Lui stesso. In questo, fa capire che gli altri apostoli non sono sottomessi all'autorità di Pietro, ma bensì di Gesù stesso. “Se voglio che rimanga finché io venga, che te ne importa?” questo fa capire che ogni, apostolo eletto da Gesù, sarà sotto l’autorità di Gesù e non di Pietro.

Poi anche quando gli dice, “In verità, in verità ti dico: Quando eri giovane ti cingevi  da te e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio, stenderai le mani e un altro ti cingerà e ti condurrà dove non vuoi” .

Secondo me questo non parla della morte Pietro, ma bensì del fatto che da vecchio sarebbe stato condotto da altri nelle sue parole e dove egli non voleva andare, e che la sua parola poteva essere modificata perché egli non più in grado di essere totalmente presente o lucido, infatti un anziano, viene condotto per mano ogni giorno da chi è giovane e le sue parole vengono vagliate, interpretate e alle volte modificate, pensando che siano errate. Oltre la fatto che il termine cingere indica anche vestire in senso di aiuto. 

Questa frase ha un senso doppio, indica infatti che un apostolo deve rimanere tale fin alla fine dei suoi giorni, e che ci saranno altri ad occuparsi di lui, finché il Signore non lo prenda con sé.

Questo fa capire, che non è prevista abdicazione o mettersi da parte. 


Parentisi:[
Dopo tutto in Apocalisse Gesù è chiaro, vi sarà un nuovo vangelo eterno e con ciò si comprende bene che il vangelo lasciato da Gesù agli apostoli, verrà modificato e le parole stesse di Gesù verso Pietro sono molto significative, altrimenti non ci sarebbe stato bisogno che un angelo di Dio per volontà di Dio, dicesse a Giovani che un giorno un messaggero=angelo mandato dal cielo porterà il vangelo definitivo=eterno. Il fatto del vangelo eterno ci fa capire una cosa che deve venire prima del ritorno di Cristo e questo significa prima e durante il periodo dell'anticristo, ma chi è l'angelo che viene dal cielo a portare questo vangelo eterno? Ho appena detto che quest'angelo altro non è che un messaggero che non è detto che sia un angelo vero, ma potrebbe pure essere un messaggero umano, anzi sicuramente è così, ma aggiunge una parola lo chiama l'angelo che viene dal cielo, quindi fa capire che è un uomo che è stato insignito di questo compito direttamente da Dio, quindi è un soggetto che ha in se tutto l'autorità di Di per una certa missione e che ha l'arduo compito di trasmettere il vero vangelo quello che esprime esattamente i concetti di Cristo, lo chiama infatti il vangelo eterno, cioè quello definitivo ] chiusa parentesi.


La parte dello scetticismo di Tommaso la conosciamo tutti. 



Importante!

Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!