Cosa
intendo per fede Umana e quella Regale?
Oggi
voglio, specificare meglio un concetto sulla fede, ma non ho mai
voluto addentrarmi di più, nel spiegare la questione, perchè come
il mio solito vado pian piano perchè voglio che chi mi segue
comprenda con le sue forze meditando e approfondisca di più con
l'aiuto dello Spirito Santo, quanto propongo, poi quando vedo che la
gente è entrata nella logica giusta, spiego qualcosa di più, perchè
la finalità è quella di comprendere lo Spirito di Dio e immergersi
fin a instaurare in noi il suo regno Santo.
Inizio
a scrivere questo articolo, con il brano a me molto caro del vangelo
di Giovanni 20,29
Gesù
gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur
non avendo visto crederanno!».
Il
passo appare facile e lo è, ma cosa ci racconta, che Gesù afferma
che coloro che credono in Lui, devono essere coloro che pur non
avendolo mai, ne conosciuto, ne visto, ne assistito ad alcuna sua
manifestazione crederanno in Lui, in modo incondizionato e senza
chiedere a Dio nulla di più, costoro avranno dimostrato di credere
in Cristo realmente nel profondo del loro essere, cioè avranno posto
su di loro la fede(o anche forza di volontà, fedeltà e fiducia)
necessaria per credere, per dire Si a Dio. In pratica Cristo dice
che, chi non ha mai visto è maggiormente beato rispetto a chi ha
visto, rispetto a chi ha ricevuto la fede in modo indotto, quasi
forzato, e non conquistata con le unghie, con la propria volontà e
con il proprio si a Dio, costoro hanno maggiori meriti degli altri.
La fede infatti deve essere una conquista che si suda anche con il
proprio sangue, con le sofferenze, allora si diventa degni di riceve
una fede Santa o fede Regale. Bisogna specificare che dopo la prima
volontà umana di dire Si a Dio, come fece la S.Sma Vergine e Madre
di Cristo, che disse SI(fiat), a Dio Padre, ecco che ottieni un
premio. L'Onnipotente e il Suo Cristo, Esso ti da una fede spirituale
molto più forte della tua umana, ma è necessario che tu abbia
l'impulso e il desiderio di credere in Cristo, se tale condizione non
sussiste, non si riceve alcuna fede Regale o Santa di riporre la tua
fedeltà e la fiducia in Cristo.
Cosa intendo per fede regale?
In pratica è la fede che ti rende degno di Dio, cioè che ti nobilita, non ti fa diventare un nobile, ma ti rende degno di essere presentato alla Maestà di Dio. In pratica per essere accolto da Dio nel suo regno devi presentarti con questa carta d'identità speciale.
Però c'è da fare
anche una precisazione come ho già scritto in passato.
Dio
ha fede?
Dire
che Dio ha fede è in pratica una bestemmia, perchè sopra Dio non
c'è nessuno, Dio non ripone fede in nessuno, siamo noi che dobbiamo
avere fede o fedeltà o fiducia e credere in Lui, per cui se Dio non
ha fede, non ti può dare fede, se non ce l'ha, è Lui che la chiede
a noi, però ti può dare il suo Spirito che fa accrescere la fede;
ecco che allora si parla di Fede Regale, cioè Cristo Dio ti infonde
lo Spirito Santo che fa accrescere quella fede umana che tu hai
promosso o riposto verso di Lui, e questa tua fede diviene Fede
Santa o Regale. In pratica lo Spirito Santo sublima la fede umana
facendola diventare Regale, cioè il massimo, il totale della fede
vera.
Un
passo molto significativo Gesù disse "sia maledetto l'uomo che
confida nell'uomo" questa strana frase, fa capire molto bene che
noi esseri umani non dobbiamo riporre nessuna fede in nessun essere
umano, dire confidare è esprimere il senso della fede, cioè del
nostro credo. Se dico, che confido, significa che ripongo la mia fede
in qualcuno, qui Cristo ci comunica chiaramente che non dobbiamo
riporre la nostra fede in nessuno, perchè l'uomo è fallace, per cui
il monito di Gesù è chiaro addirittura Egli maledice coloro che
fanno questo verso un qualsiasi uomo, anche fosse un prete, perchè
il prete per quanto rappresenti Cristo, ma è sempre un uomo, non è
un Dio; e con questa frase, piuttosto dura che Gesù ha espresso
vuole far capire che l'apostolo deve essere ascoltato, ma non come un
Dio, cioè non si deve riporre la propria fiducia in Lui, ma solo in
Dio, perchè è Dio che dispone dell'uomo.
Ora
analizziamo un attimo questi due brani del vangelo Matt.
27,38 e Luca 23,39-43 del brano che tratta del piccolo
discorso che Gesù ebbe con i due malfattori crocefissi assieme a
Lui, potremo dire il "buono e il cattivo". Non tutti gli
apostoli ricordano questo passaggio della crocifissione, bisogna
anche dire che l'unico ad essere presente era effettivamente
Giovanni. Può essere che egli non abbia udito bene il discorso che
Gesù fede a questi due soggetti, dobbiamo immaginare la situazione,
con presenti decine di soldati romani, una parte della popolazione
che scherniva Gesù, e il pianto di Sua madre e della donne, in più
ad clima di oppressione che vi era attorno, per cui probabilmente non
tutto si udì della parola di Gesù. Tant'è vero che alcuni
credettero di sentire Gesù che chiava il profeta Elia. E' probabile
che Giovanni non ricordasse con precisione l'evento in tutte le sue
sfaccettature e che abbia dato maggior risalto ad altro; mentre altri
apostoli hanno raccolto le testimonianze di altri presenti al fatto e
quindi ricostruiscono la vicenda, alcuni giorni dopo. Senza ombra di
dubbio gli apostoli che non furono direttamente presenti al fatto
della crocifissione hanno raccolto testimonianze dai presenti al
fatto e così hanno potuto scrivere nel dettaglio cosa realmente
accadde.
Matteo
27,38
"Insieme
con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a
sinistra."
Luca
23,39-43
"Uno
dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu
il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». 40 Ma l'altro lo
rimproverava: «Neanche tu hai
timore di Dio e sei dannato alla stessa
pena? 41 Noi
giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre
azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». 42 E
aggiunse: «Gesù,
ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». 43 Gli
rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel
paradiso»."
Si
legge con chiarezza e semplicità che uno dei due malfattori, ebbe
rispetto verso Gesù riconoscendolo come Dio, non lo chiama nemmeno
figlio di Dio, ma proprio Dio, come se qualcosa nel suo essere avesse
colto chi era lo Spirito di Cristo. La sua professione di fede la
fece con questa frase: «Gesù,
ricordati di me quando entrerai nel tuo regno» che
è una vera dichiarazione di credere in Gesù, quindi costui ha
fede, crede liberamente in Cristo, non c'è nessuno che lo obbligò a
credere, se non la sua stessa ammissione di sentirsi innanzi ad un
uomo non colpevole di nulla, un vero delinquente, per cui come dice
lui stesso: "Noi
giustamente" intendendo
che erano colpevoli e lui stesso si è riconosciuto colpevole,
facendo questa affermazione ha in sostanza riconosciuto le
sue colpe, innanzi a Cristo, come se avesse fatto una confessione,
nel riconosce le sue colpe ha dimostrato a sua fede. L'ultima frase è
una richiesta di essere salvato.
Quindi
è il malvivente, che riconoscere in gesù il Suo bene e il suo
salvatore, e ripone così la sua fede umana in Dio, per poi ricevere
in dono la salvezza eterna.
Ora
leggiamo le parole di Pietro:
2Pietro
1,1-11
"1
Simon (Pietro), servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che
hanno ricevuto in sorte con noi la stessa preziosa fede
per la giustizia del nostro Dio e salvatore Gesù
Cristo: "
Intanto
prima di tutto, qui non tratta delle fede umana, che serbe ed è
necessaria per ottenere la Fede Regale, ma parla della fede
per la giustizia, che è un altro tipo di fede, infatti potremo
dire che di "fedi" ne esistono diverse.
Perchè
esiste anche la fedeltà tra coniugi, che è diversa ancora, esiste
anche la Fede per la /nella verità, la Fede per la/nella scienza e
la Fede per la/nella sapienza, etc. Cambiando i termini cambia
anche il senso.
Perché
è diverso dire la fede nella o per la, specialmente in relazione al
termine usato. Qui sorvolo lascio a voi riflettere.
Ecco
il termine usato da Pietro, è giusto perchè dice “la
fede per la giustizia.”
Ma
bisognerebbe anche aggiungere nella giustizia, perché le due sono
una sola, in realtà.
In
pratica la fede per la giustizia, la carità, la scienza, la
conoscenza, la sapienza, la verità, etc in realtà sono virtù.
Quindi dire la fede nella sapienza o/e per la sapienza è come dire
la virtù della sapienza è la stessa cosa. Perchè in realtà
la fede è sempre una sola, onnicomprensiva, cioè quella Regale o
Santa, che cresce in noi mediante l'infusione dello Spirito Santo, ma
prima di questa c'è bisogno del tuo Si, quindi della tua fede in Dio del tuo credo.
“che
hanno ricevuto in sorte” è
detto giusto, perché parla della fede per la giustizia, che è un
dono dato da Dio come la fede regale, ma senza l'accettazione, il
credo o fede umana, cioè il tuo Si libero in Cristo nessun dono ti
può essere dato.
“2
grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza nella
conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro.”
Esprime
giustamente il concetto, nella
conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro.” è
sempre legato al medesimo concetto di fede, simile a quella delle
fede per la giustizia, in questo caso sarebbe la fede per la e nella
conoscenza. Quindi esprime il concetto di fede che si esercita
mediante la conoscenza per la giustizia.
“3
La sua potenza divina ci
ha fatto dono di ogni bene per quanto riguarda la
vita e la pietà, mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati
con la sua gloria e potenza. “
“ci
ha fatto dono di ogni bene” avendo
donato a loro la fede della e per la coscienza nella giustizia.
Perché per conoscere la giustizia si deve aver conoscenza, perché
altrimenti non puoi dipanare con giustizia e non puoi correggere
onestamente nessuno, se non hai la conoscenza in diverse cose, come
la giustizia. Quindi è fondamentale ottenere la coscienza di Dio,
perché mediante questa atterrà una fede per conoscere altre cose.
“4
Con queste ci ha donato i beni grandissimi e preziosi che erano stati
promessi, perché diventaste per loro mezzo partecipi della natura
divina, essendo sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa
della concupiscenza. “
“5
Per questo mettete ogni impegno per
aggiungere alla
vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza,”
Ecco
come si vede ho ragione, Pietro
mi da ragione“ alla
vostra fede” il
termine “alla
vostra” indica
proprio la fede personale che ogni uomo deve avere per accettare in
se Cristo, in modo libero. In più dice che per
aggiungere ,
quindi
si aggiunge alla fede altra fede che è un dono dello Spirito Santo,
allora come ho detto
ci vuole la fede iniziale o umana per poi muovere a Pietà Dio verso
di noi ed ottenere la Fede regale, o altri generi di fede.
“6
alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla
pazienza la pietà,
7
alla pietà l'amore fraterno, all'amore fraterno la carità. “
Qui
Pietro va per gradi, fa capire le varie virtù in sucessione tra di
loro, e in un crescendo.
“8
Se queste cose si trovano in abbondanza in voi, non vi lasceranno
oziosi né senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù
Cristo.”
Ed
infatti ha perfettamente ragione, è proprio così.
Non
per vantarmi ma voglio far capire con il mio esempio personale, solo
perché non ho altro esempio da portare, che è proprio come dice
Pietro, Se potessi e non avessi altri impegni familiari, etc, farei
altro che parlare di Dio tutto il giorno, perché mi viene naturale,
non c'è sforzo e non ho neppure bisogno di leggere nulla.
“9
Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, dimentico di essere
stato purificato dai suoi antichi peccati. “
E'
vero anche questo!
“10
Quindi, fratelli, cercate di render sempre più sicura la vostra
vocazione e la vostra elezione. Se farete questo non inciamperete
mai.”
Si,
è vero, ma data la nostra natura, l'inciampare alla volte è anche
un bene, perché l'essere troppo perfetti ci rende suscettibili
all'azione devastante del maligno, per cui come avvenne per S.Paolo,
il Signore gli lasciò nella carne quello spirito per tenerlo
sottomesso, e costringerlo ad abbassare il capo, e quindi ridurre il
proprio orgoglio e i propri piccoli e grandi difetti, diciamo che
solo un anima immacolata non inciamperà mai.
“11
Così infatti vi sarà ampiamente aperto l'ingresso nel regno eterno
del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo.”
Beh
è ovvio, ma tra gli uomini pochissimi, si contano sulle dita di una
mano, furono puri quasi come Gesù voleva, il resto hanno fatto poche
ore di purgatorio, ma sempre meglio farne anche molte, che finire
all'inferno.
Intanto
ripropongo qui altri miei articoli in merito alla fede.