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domenica 18 febbraio 2018

I SOPRANNOMI DATI DA GESÙ AGLI APOSTOLI.


Boanerghes-Cefa.


Sappiamo che Gesù Nostro Signore e Dio, ama dar ad alcuni apostoli dei soprannomi, ma per quale ragione li conferisce? Cosa indicano?

Da quello che  a noi è pervenuto o che la chiesa ci ha reso noto, pare che solo pochi tra gli apostoli ebbero da gesù dei soprannomi, parlo dei fratelli Giacomo e Giovanni definiti da Gesù con la parola Boanerghes che significa i figli del tuono. Mentre Simone di Giovanni o Giona, poi detto Pietro, lo soprannominò Cefa che significava sasso oggi poi tradotto per altra ragioni in pietra. Ma perchè Gesù nostro Signore e Dio da soprannomi così curiosi e particolari, perchè poi questa differenza tra gli apostoli? 

Il sasso ha come caratteristiche è una piccola pietra, spesso arrotondata dall'azione dell'acqua o dell'aria o della sabbia o di tutti assieme, un sasso essendo una piccola pietra si può rompere più facilmente ed è spesso incoerente, solitamente un sasso non permette l'inciampo perchè di dimensioni troppo piccole, però risulta essere fragile, che sotto un peso maggiore può diventare sabbia, ma il sasso rientra nella produzione dei cementi come materiale inerte. questo fa capire che carattere doveva avere colui che gli è stato dato questo genere di soprannome. Il sasso è duro, ma meno resistente di una pietra, è piccolo per cui rappresenta l'umiltà, la semplicità, ma anche l'incapacità di divenire una pietra, un sasso ha sotto di se la sabbia, cioè le genti, mentre la pietra che è molto più grande controlla i regni, la pietra può essere grande come una montagna o anche un meteorite. Il sasso rappresenta anche la durezza del pensiero che fatica a piegarsi la caparbietà, una certa resistenza, il fatto stesso di essere spesso smussato sta ad indicare una ha certa abilità ad essere sfuggente e a  sfuggire e a rotolare se è il caso, contrariamente ad una pietra che è molto più ferma e stabile, ne ad una roccia, che è ben piantata. Un sasso può essere spostato, con facilità quindi può anche cambiate il suo percorso di vita, per volontà indiretta, cioè spostato da altri, come disse Gesù a Pietro "quando sarai vecchio ti cingeranno le vesti e ti condurranno dove tu noi vuoi", mentre la pietra è già più difficile. Il sasso è anche simbolo di limitatezza dovuta alla sua dimensione; il sasso non può diventare testata d'angolo, ma può solo diventare parte del muro, di sassi ve ne sono di tanti tipi, i più comuni sono calcarei, ma ce ne sono anche di granito, e questo fa capire il carattere dei vari pontefici che si sarebbero susseguiti, generalmente il sasso di calcare, il più conosciuto è poroso, quindi capace di assorbire acqua e altri sali, può essere colorato, quindi prender anche altri colori che stanno ad indicare una mutevolezza di pensieri.Un sasso però può anche sgretolarsi, non è così resistente e quindi sotto un certo aspetto, tradire ci ha riposto in te, la sua fiducia. etc. da qui si capisce perchè Gesù diede a Simone di Giona, detto Pietro questo soprannome perchè descriveva già la sua funzione.

Mentre Boanerghes ha un soprannome dire celestiale, soprannaturale, che appartiene al cielo e ciò significa figlio del cielo che tuona, cioè in parole povere colui che porta la voce di Dio, o anche detto Verbo di Dio, in pratica Gesù vuole dar questo  soprannome ai due Fratelli perchè ha dato a loro un compito di comunicare con il verbo di Dio, le verità di Dio, di essere usati da Dio come messaggeri della sua potenza e Gloria. Infatti Giovanni più di ogni altro apostolo è considerato il messaggero celeste tanto che Dio gli spiega e mostra la sua gloria e potenza. Il termine tuono sta ad indicare una voce, forte e potente paragonabile ad un tuono, quindi roboante e tonante; descrivono la voce di Dio come fragore di grandi acque, questo fa capire la sua potenza, cioè simile a molti tuoni. Il termine figlio sta ad indicare ad un soggetto che appartiene alla medesima consanguineità, cioè nella medesima parentela, stirpe.IL tuono è la conseguenza della saetta, questo significa che prima veniva la luce, cioè fulmine o Spirito Santo e poi la sua parola, verbo di Dio, nel tuono. Il tuono indica certezza, sicurezza di quanto afferma, veridicità delle cose di Dio.

Quindi la differenza tra Boanerghes e Cefa è sostanziale, uno è/e proviene dal cielo, mentre l'altro proviene dalla terra, Uno è grande nelle grazie di Dio, nel vedere la sua gloria e magnificenza e la soprannaturalità, l'altro, Cefa è piccolo e legato all'aspetto più delle miseria e dell'umiltà e della materialità del mondo. Ma perchè Cristo non ha soprannominato anche Pietro Boanerghes?
Lo comprendiamo da alcuni eventi che vengono poi nella narrazione evangelica, Gesù non da a caso questi soprannomi, c'è un fine, uno scopo preciso e una conseguenza nella vita di entrambi gli apostoli, solo pietro si comporterà come un sasso, come un qualcosa che si può frantumare sotto il peso delle sue azioni e del mondo, mentre Giovanni è legato fortemente alla manifestazione diretta di Dio, non per nulla è anche preferito da Cristo stesso, più di ogni altro apostolo, tanto che lo stesso pietro poi dopo la resurrezione di Cristo, dimostra verso il maestro gelosia nei confronti di quel apostolo tanto da chiedere a Gesù "ma cosa ne devo fare di lui?" Quindi i due soprannomi descrivono chiaramente due poli all'interno dei quali ci sono tutti i 12 apostoli, potremo dire i due poli estremi tra loro, uno totalmente legato alla materia del mondo, Cefa e l'altro alla soprannaturalità Boanerghes.

Come per dire nella chiesa futura esisteranno entrambi, ed esisteranno tutto quello che c'è tra l'uno e l'altro.

Qualcuno potrebbe chiedersi perchè Nostro Signore ha scelto un Simone di Giovanni, Cefa rispetto ad un Giovanni Boanerghes, per essere capo della chiesa?

Guardando le azioni dell'uno e dell'altro sembrerebbe più adatto Giovanni a capo della chiesa che non Simone di Giovanni poi detto Pietro, perchè è certamente vero che l'apostolo Giovanni, mai tradì Gesù, ma si oppose ad esso, mai fece nulla per dispiacere al maestro e Dio, arrivando a rischiare la sua vita per stargli vicino, anche sotto la croce e ad aver l'onore di essere figlio adottivo della stessa Madre di Cristo, mentre come sappiamo Pietro, face anche delle azioni, non proprio idilliache che potrebbero aver segnato la scelta, ma da quello che la Chiesa ci propone a credere, pare che la scelta di Gesù sia caduta su Pietro, anche se come ho dimostrato in altre parti, le parole di Gesù sulla primarietà degli apostoli fin dall'inizio erano precise, nessuno era primo, perchè innanzi a Cristo era tutti pari, non esisteva un primo. La cosa molto strana è che Cristo cambiò improvvisamente idea ed elesse un Pietro a primo apostolo, ma allora vi era da chiedersi, perchè aveva bisogno di altri 10 se aveva già due campioni? Ma questo è un altro discorso.

Quindi Gesù nostro Signore e Dio, conferisce ad ogni apostolo un nome nuovo, che identifica la sua missione, il suo ruolo, e che descrive anche il tipo di spirito che abita in lui, comprese e caratteristiche caratteriali del soggetto(apostolo)  certo in questo modo Gesù da un indicazione precisa, ai futuri vescovi quella che ognuno di questi eletti da altri, dovevano cambiare il loro nome, e attribuirne uno nuovo, ma non un nome d'uomo, ma un nome che indicasse le prerogative di quell'uomo nuovo, il suo disegno cioè il suo mandato. Per cui in questo si capisce che Pietro divenne Cefa perchè sarebbe stato costruttore ed averebbe edificato una chiesa, quella del Signore. mentre Giovanni, doveva essere l'ispiratore e quindi comunicava a Pietro, la parola di Dio, questo è il vero senso della questione, Pietro doveva edificare fisicamente la chiesa, posta sulla roccia di Cristo, e Giovanni doveva comunicare correttamente il vero pensiero di Dio, per i tempi futuri, fino alla fine dei tempi. Pietro il piccolo sasso, che doveva rimanere piantato sulla roccia che è Cristo.-Dio e Giovanni doveva portare alla chiesa la parola santa di Dio.

Quindi Pietro, per Cristo era l'edificatore fisico della chiesa, mentre Giovanni era l'edificatore spirituale delle chiesa. 

venerdì 16 febbraio 2018

CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO.

IL REGNO DI DIO È VICINO!


Gesù inizia il suo operato dove Giovanni battista terminò il Suo. 

Marco 1,12-15

"12 Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto 13 e vi rimase quaranta giorni, tentato da satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano.
14 Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: 15 «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo"

Il termine Vangelo significa lieto annuncio o meglio dire parola di Dio. 
Quindi Gesù indica nel vangelo la parola di Dio, chiede a gran voce proprio come fece prima di Lui, il battista di Credere nella parola santa di Dio, di cui Lui stesso rappresenta come Figlio e come Padre.

Il tempo è compiuto?
Perchè afferma che il tempo era compiuto in quel momento? 
Perchè in realtà Esso intendeva dire che la sua venuta era il compimento della Parola di Dio, perchè la sua nascita e la sua predicazione in mezzo agli uomini si concretizzava tutto il Disegno di Dio, per tutti gli uomini che sono venuti e che verranno, è Gesù stesso il compimento dell'idea di Dio, di quell'idea iniziale, che Dio ebbe fin dal principio, in quel periodo storico Dio aveva pensato di rendersi carne di abitare tra noi, mediante noi, mediante le sue stesse creature divenir parte della sua creatura, per cui Dio Padre scende nella carne umana, si fonde con essa, creando e dandosi un figlio che in realtà è Lui stesso, come ci ricorda bene Gesù stesso, Io sono il Padre, chi vede me vede il Padre, etc, per cui quello per il tempo per la sua venuta in mezzo agli uomini, e gli uomini non lo hanno accolto ne riconosciuto, Lui che era ed è stato il creatore di tutto, quell'Onnipotente Dio che gli Ebrei pensavano di adorare, ma che poi si ribellarono anche Lui. E Dio si fece piccolo e venne ad abitare tra noi, si fece povero, si fece misero, si fece umile, perchè così nessuno potesse pensare che un Dio che Dio si potesse abbassare a tanto, il miglior modo per celarsi e nascondersi per visitare il suo popolo e provarlo al tempo stesso, e lo ha trovato difettato. Per cui si da un nuovo popolo, un nuova nuova nazione, tutti coloro che accetteranno Lui nel Figlio e lo riconosceranno saranno chiamati figli di Dio. 

Cosa mai intendeva Gesù dire con il regno di Dio è vicino?
Gli apostoli credettero che fosse vicino nel tempo, nello spazio, che sarebbe ritornato subito, ed invece non fu così, ma allora perchè disse che era vicino, il motivo era semplice, con il termine vicino non indicava un periodo storico, ne un tempo, ma indicava se stesso, Gesù intendeva dire che il Regno era vicino perchè chi ha Lui nel cuore e nella mente avrebbe avuto vicino il regno di Dio, che Lui stesso rappresentava. Per cui quando nelle chiese si ripete questa frase, pensando al ritorno di Gesù, si deve sapere che in realtà Gesù è sempre qui, tra di noi, e il Suo regno è già qui, tra noi e in noi, basta solo che noi Crediamo in Lui per far sì che il SUO Regno quello che Lui con il Padre Celeste rappresentano, si concretizzi in noi. 

Convertitevi e credete al Vangelo" alla parola di Dio" !!

Convertirsi, significa cambiare il proprio pensiero la propria posizione, il proprio credo, passare da una divinità ad un altra, mutare il proprio cuore e mente, dare una svolta alla propria vita, cambiare strada, trasformare se stessi in qualcos'altro, può anche intendersi mutare, rigenerare, darsi una opportunità, abbandonare i propri propositi e prendere altri, il convertire è un azione totale, un cambiamento radicale, è una scelta per la vita e per sempre, passare da una vita nel male ad una vita nel bene, quindi togliere da se il peccato per divenir puri e casti. La conversione può essere anche un rinuncia, come Gesù chiese al ricco, abbandonare i beni terreni, per divenir di Dio e quindi donare ai poveri le tue ricchezze. 

Perchè fa questo richiamo, perchè ripropone ancora la legge antica? 
Perchè l'uomo l'aveva dimenticata e stravolta, ne aveva cambiato il senso, ed infatti cosa disse: "Mosè mutò la legge per venirvi in contro" ma Gesù era li per riportare l'antico comando a come era stato dato in origine e che l'uomo non accettò. Questo cosa ci fa capire, che il lieto annuncio della parola di Dio(vangelo), veniva dato e trasmesso, come una seconda opportunità di tornare a Dio, mediante il Figlio, ciò significa che ancora per un terza volta l'uomo muterà la parola santa di Dio e il suo Vangelo, tanto che poi Dio in Apocalisse fa scrive all'altro Giovanni Apostolo questa parola:" un angelo dal cielo porterà il vangelo eterno"  frase che poi qualcuno tramutò contro Dio in anatema. 
Chi poteva sapere che un angelo o messaggero avrebbe annunciato un vangelo eterno, perchè gli uomini avrebbero stravolto ancora l'antica parola di Dio, nel suo Vangelo? Solo il maligno poteva conoscere questa verità. 

Quindi Gesù Dio, dice convertitevi cioè tornate all'antica parola di Dio, quella ch in origine Egli pose sull'uomo e che l'uomo mutò, e muterà ancora, la buona novella o il lieto annuncio era semplicemente che Gesù ripropose con parole diverse le stesse parole del Padre Suo che è in Lui. 
Potremo dire che il Padre si è fatto Figlio. 

Ma per recepire il messaggio bisogna prima di tutto credere.
Bisogna pensare che non ci si può convertire se non si vuole credere, pe cui chi crede in Cristo quale Dio, è anche convertito.

Cristo fu ed è la buona novella, Cristo è il regno dei Cieli, perchè Lui è il Padre fatto uomo.

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Non credete in chi vi dice che bisogna convertirsi all'amore, perchè l'amore è una parola astratta che vuol dire molte cose, ma senza Dio l'amore rimane un atto vuoto umano fatto solo di cose umane. mentre se vi dicono convertitevi all'amore di Dio cambia tutto, perchè l'amore di Dio è totale e chi lo fa crede in tutto quello che Dio propose e in quello che Gesù riconfermò.

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Piccola preghiera al malato:

Signore invoco su (questa persona) la Tua Santa potenza, Gloria grande, affinché tu possa risiedere in essa, e far nascere in essa il Tuo Santo Regno Eterno. Signore Nostro Dio, Gesù riempi con il tuo sangue, Corpo, Spirito, con il tuo ardore, questo tuo servo/a(nome), guariscilo/a affinché possa trasmettere al mondo la tua Santa Parola, affinché sia per te strumento, per la salvezza delle anime, donagli te lo chiedo per il Padre tuo Onnipotente che è in Te, una nuova occasione di vita, guariscilo dai mali fisici, mentali e spirituali, per tua Santissima Madre l'Immacolata, per lo Spirito Santo. Amen

Se credete a quello che chiedete, lo otterrete.
Credere significa non aver alcun dubbio sull'opera di Dio, cioè aver una fede forte incrollabile, cioè certa.

Cosa intendeva dire realmente per vicino?

Semplicemente che è dentro ad ognuno, che si forma e si crea in ognuno di noi, in chi crede in cristo, e chi lo ama lo adora e lo venera, e gli crede, con questo intendeva dire che era vicino. 
Non tanto in senso temporale. 


mercoledì 7 febbraio 2018

I 12 APOSTOLI COME METRO PER STABILIRE I FUTURI PROFETI



Tutti noi pensiamo che i profeti o veggenti, o anche sacerdoti, sono soggetti che devono tassativamente avere tutti caratteristiche simili, tutti devono per forza di cose vedere il Signore o la Madre sua o lo Spirito Santo (rarità). Dio Padre non lo vede mai nessuno, diciamo che super raro, nella sua vera forma nessuno lo ha mai realmente visto. Questo non è affatto vero, ci dimostra, questo aspetto proprio la scelta dei 12 apostoli, dove si nota che si va da un massimo ad un minimo. Il Massimo fu Giovanni Apostolo, per scendere per gradi ad un minimo, con gli altri apostoli che avevano meno fino a quasi nulla, ma ebbero comunque sia la fortuna di essere scelti da Cristo per essere suoi primissimi apostoli, della primissima ed autentica chiesa, sulla quale tutti i successori poi si sarebbero dovuti basare o ispirare. sappiamo infatti proprio dagli scritti che quello più di tutti e il più amato in assoluto fu Giovanni Apostolo il quale grazie alle sue caratteristiche e al suo cuore puro, e al suo certo ed assoluto credo nell'Agnello di Dio, ricevette da Dio, tutte le visioni dell'apocalisse ma sopratutto la vista di Dio stesso assiso in trono e di tutte le creature celesti e l'intera corta, oltre che l'unico che scrisse il bellissimo passo d'introduzione del suo Vangelo. Tutti gli altri compreso Pietro era meno, di Lui, questo è più che assodato, neppure l'erudito S.Paolo era come Giovanni Apostolo, neppure Pietro era come Giovanni anche se potrebbe essere stato scelto per formare la chiesa, ma questo non significa nulla, non significa essere l'eccellenza tra gli apostoli, perchè Gesù nostro Dio ha metri diversi dai nostri, c'è un paragone che parla del miglior oro fino, indicando che noi dovremo essere migliori del miglior oro purificato e non sta in una scelta ne nel aver posto Pietro a capo degli Apostoli, ma semmai nella possibilità in vita di vedere Dio e le sue molteplici manifestazioni, prima ancora di assaporarne nella vita eterna la presenza viva. Tra gli apostoli però vi erano quelli che avevano una conoscenza superiore e una capacità mentale di comprendere i misteri di Dio maggiore che altri, come fu Filippo che effettivamente comprendeva i misteri di Dio addirittura meglio di Giovanni, che gli vennero rivelati, ma non si sa, se li comprendesse a pieno, forse si, visto che tutti gli Apostoli avevano tutti in modo diverso con diversi doni, talenti e virtù dati appunto dallo Spirito Santo. Per cui da ciò si comprende che ogni apostolo del Signore, era fornito di doni differenti, questo serviva perchè ognuno potesse operare in modo diverso e completarsi con gli altri, da questo si comprende che nemmeno nel tempo presente esistono profeti(veggenti) o apostoli(sacerdoti) che hanno tutto e sanno tutto, però non è impossibile, se in un dato tempo potrebbe essere che il Signore abbia bisogno di un solo soggetto che possa essere ricettacolo di molto, non possiamo dire tutto, ma molto si, per cui è facile trovare profeti che vedono la Madonna, il Signore, gli angeli ecc, ma non avere una grande conoscenza, così si può trovare profeti che hanno una grande conoscenza ma non vedano molto, e che il Signore si manifesti a loro, in modi differenti. Questo però non significa che si vuole giustificare certi veggenti falsi che con questo scritto si potrebbero sentir giustificati e convalidati nel loro, essere falsi, intanto come ho sempre detto il veggente o profeta vero, lo si capisce da molte cose, primo dai suoi scritti, poi dalla sua vita, poi dalle sue opere ed infine dal suo stesso essere o carattere ed inoltre e non ultimo dal testo dell'esorcismo in doppio "cieco" cioè sia esorcismo diretto sul veggente stesso e che mediante un posseduto che dirà definitivamente se esso è vero no. 
Ovviamente il profeta che si negasse, di sottoporsi a tale test doppio, significa che sottraendosi, esso è già per se stesso sconfessato.

Quindi non tutti i profeti faranno miracoli e non tutti sapranno l'esatta verità, così non tutti parlano con il Signore, però è una caratteristica tipica il parlare con qualche spirito soprannaturale( Dio, Figlio Gesù, Madonna gli angeli, i santi), (anche il demonio paradossalmente, ovviamente questo è tipico nelle possessioni o in certi casi di santi), un altra cosa; non è  detto che un profeta(veggente) conosca anche il futuro, però generalmente la profezia è tipica di questo genere di soggetti se non c'è potrebbe non essere un profeta dato che si dice tale, proprio perchè profetizza eventi lontani nel tempo, altrimenti non è un profeta, ma semmai un custode della verità, sempre che la conosca, o un apostolo, che non sempre ha doni di profezia, ne di guarigione, quindi un profeta che si rispetti deve tassativamente dimostrare la sua capacità di profetizzare eventi futuri, vicini e lontani e non fare come certuni che esternano qualcosa che appare una profezia e poi il giorno dopo o dopo l'evento smentirsi, questi non sono profeti ma furbacchioni. Quindi facciamo attenzione, potremo dire che di profeti, come apostoli ve ne sono diversi tipi a seconda dei doni, talenti e virtù che il Signore Nostro Dio ci elargisce.

Personalmente vedo spesso che i cosi detti profeti di oggi, scrivono scrivono, ma poco o nulla comprendono quello che scrivono, e spesso come ho dimostrato dicono anche stupidaggini, contro il vero pensiero di Dio, per altro facendolo passare come fosse vera quella parola che appare agli occhi inesperti come fosse di Dio. Il problema dei furbacchioni veggenti di oggi, è che si basano sul fatto che gli apostoli o sacerdoti e/o teologi di oggi poco Spirito Santo hanno e questo dimostra una cosa, che sanno dentro di loro distinguere chi sà e chi non sà o chi non ha, lo sentono e lo percepiscono, ma non perchè sono veri, ma solo perchè il maligno glielo sussurra. Questo perchè lo spirito del male suggerisce a costoro nelle loro menti, come capire chi è veramente capace ed incapace di capire chi è vero da chi è falso, costoro generalmente se non sono veri profeti si rivolgono proprio a coloro che sono "sacerdoti" che non hanno queste capacità o talenti. 
Per cui tali sacerdoti che si credono pieni di Spirito Santo, solo perchè sono bravi oratori e sanno spiegare bene(nessuno si offenda non si intende nessuno in particolare), ma questo con l'avere lo Spirito Santo non centra proprio nulla, perchè lo S.Santo ha dimostrato nella storia preferire l'ignorante al sapiente, anche nei sacerdoti. Pensando che quel determinato veggente, sia vero solo perchè quello che dice o fa potrebbe corrispondere al vero, ma attenzione perchè satana è più furbo di tutti noi e l'inganno, il travestimento, la malignità, la menzogna è il suo mestiere. Quindi già questo fatto ci fa capire tante cose. 

A me piace sempre ricordare le regole d'oro dello Spirito Santo, perchè con queste si deve giudicare l'opera dell'uomo e degli Spiriti. Se si conoscono queste, si può sapere con assoluta precisione chi è vero da chi non lo è, non si sbaglia.


Dimenticavo, la differenza tra profeta ed apostolo, direi che è consistente e notevole. Un profeta non è detto che sia anche un apostolo, come anche potrebbe esserlo, un apostolo generalmente per la sua elezione da parte del Signore a tale condizione, è di più di un profeta perchè è stato eletto direttamente per volontà del Signore Dio ed è stato reso dal Signore tale, questo significa che ha anche potere decisionale quasi per conto proprio, anche se è sempre subordinato a Dio, però potrebbe volendo decidere un po quello che pensa sia giusto.

Un profeta non può fare nulla di tutto questo, deve solo aspettare che la divinità decida se apparire o no, se mostrarsi o no, se dare il messaggio o no, non può fare altro che ricevere.

Mentre un Apostolo specialmente se eletto per volontà diretta di Cristo, è addirittura superiore al pontefice stesso in carica, perchè è Cristo che lo elegge a tale autorità e nessuno neppure qualsiasi pontefice può togliergli qualsiasi diritto di essere tale, solo e solamente il Signore può fare ciò, ovviamente non basta esternare di esserlo, il Signore solitamente provvedere alla nomina di un essere umano ad Apostolo in modi imprevisti e senza nessunissima volontà del soggetto stesso, solitamente avviene usando un soggetto terzo, solitamente un sacerdote o una suora di pari valore entrambi devono essere tassativamente santi o considerati tali. la Madre di Dio non chiama i profeti o veggenti apostoli, perchè non lo sono, effettivamente, perchè non ricevono nomina ufficiale, da parte di cristo e non è cosa da poco dir una cosa del genere.
Semmai la Madre di Dio, dice discepoli allora si. Non per nulla Cristo scelse solo 12 apostoli, e aveva altri discepoli, per cui facciamo attenzione, oltretutto la nomina di un apostolo non arriva tardi in età, ma viene dichiarato subito, e l'eventuale soggetto solitamente lo esterna in modo chiaro, da subito.
Oltretutto mediante la solita prova del doppio cieco si smaschera subito pure questo, perchè il maligno lo sa molto bene e lo sente pure.

Differenza tra sacerdote e apostolo.
Si ce n'è, perchè anche se la chiesa dice che i sacerdoti sarebbero gli apostoli stessi, ma questo non è vero, infatti Gesù aveva 12 apostoli, tutti alla pari come disse bene tante volte e si legge chiaramente nei vangeli, questa volontà di Cristo, di cui Lui solo è il vero Sommo Sacerdote.  Poi Cristo stesso aveva altri discepoli, ecco potremo dire che i discepoli sono gli attuali sacerdoti e i vescovi gli apostoli di questo tempo, però c'è differenza tra vescovo e 12 apostoli?
Si ce n'è, perchè sono scelti da Dio in persona gli apostoli, per cui questi 12 assumono un valore fondamentalmente superiore a tutti i loro successori vescovi e cardinali, perchè se uno di questi 12 faceva un miracolo, corrispondentemente i loro successori che si considerano alla pari ai primi 12 apostoli poi dovrebbero pure loro far tanti miracoli e non aver nessuna incertezza di fede, questo invece dimostra chiaramente che gli attuali vescovi non sono nemmeno lontanamente simili ai 12 apostoli. Oltretutto i 12 apostoli ebbero la presenza viva dello Spirito Santo in loro e come detto ognuno di loro aveva in se un dono o talento o virtù chi più e chi meno. Se gli attuali vescovi fossero forniti dello stesso Spirito Santo dei 12 apostoli la chiesa sarebbe piena di santi, da quello che vediamo tutti oggi, pare che quasi non ve ne siano più.

Ecco perchè in Apocalisse si legge la frase: "e i santi saranno vinti" parla chiaramente dei futuri vescovi (apostoli di questi tempi) vinti perchè non più veri apostoli, vincere un vescovo significa portalo dalla parte sbagliata, corromperlo, in breve.


In sintesi:

  1. possiamo trovare un profeta che prevede i futuro, ma non sa interpretare quello che vede.
  2. oppure un profeta che vede il Signore e riceve messaggi ma non conosce il senso di quello che gli viene trasmesso.
  3. oppure un profeta che oltre a vedere e rivere comunicazioni del signore, viene usato anche per fare miracoli, in modo differenti, sia soffrendo per il Signore oppure solo facendo miracoli.
  4. oppure profeta che fa miracoli ma non parla con il signore, certo può essere.
  5. oppure un profeta che non parla con il Signore, ma ha una grande conoscenza, però in questo caso è implicito una comunicazione con il Signore, può essere invece che parli, ma non voglia esternarlo. 
  6. oppure un profeta/sacerdote può avere altri doni o virtù, ma non possedere tutto. 
  7. quindi le varianti sono veramente tante. 



giovedì 1 febbraio 2018

LA FEDE UMANA E QUELLA REGALE.


Cosa intendo per fede Umana e quella Regale?

Oggi voglio, specificare meglio un concetto sulla fede, ma non ho mai voluto addentrarmi di più, nel spiegare la questione, perchè come il mio solito vado pian piano perchè voglio che chi mi segue comprenda con le sue forze meditando e approfondisca di più con l'aiuto dello Spirito Santo, quanto propongo, poi quando vedo che la gente è entrata nella logica giusta, spiego qualcosa di più, perchè la finalità è quella di comprendere lo Spirito di Dio e immergersi fin a instaurare in noi il suo regno Santo.

Inizio a scrivere questo articolo, con il brano a me molto caro del vangelo di Giovanni 20,29


Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».


Il passo appare facile e lo è, ma cosa ci racconta, che Gesù afferma che coloro che credono in Lui, devono essere coloro che pur non avendolo mai, ne conosciuto, ne visto, ne assistito ad alcuna sua manifestazione crederanno in Lui, in modo incondizionato e senza chiedere a Dio nulla di più, costoro avranno dimostrato di credere in Cristo realmente nel profondo del loro essere, cioè avranno posto su di loro la fede(o anche forza di volontà, fedeltà e fiducia) necessaria per credere, per dire Si a Dio. In pratica Cristo dice che, chi non ha mai visto è maggiormente beato rispetto a chi ha visto, rispetto a chi ha ricevuto la fede in modo indotto, quasi forzato, e non conquistata con le unghie, con la propria volontà e con il proprio si a Dio, costoro hanno maggiori meriti degli altri. La fede infatti deve essere una conquista che si suda anche con il proprio sangue, con le sofferenze, allora si diventa degni di riceve una fede Santa o fede Regale. Bisogna specificare che dopo la prima volontà umana di dire Si a Dio, come fece la S.Sma Vergine e Madre di Cristo, che disse SI(fiat), a Dio Padre, ecco che ottieni un premio. L'Onnipotente e il Suo Cristo, Esso ti da una fede spirituale molto più forte della tua umana, ma è necessario che tu abbia l'impulso e il desiderio di credere in Cristo, se tale condizione non sussiste, non si riceve alcuna fede Regale o Santa di riporre la tua fedeltà e la fiducia in Cristo.

Cosa intendo per fede regale? 

In pratica è la fede che ti rende degno di Dio, cioè che ti nobilita, non ti fa diventare un nobile, ma ti rende degno di essere presentato alla Maestà di Dio. In pratica per essere accolto da Dio nel suo regno devi presentarti con questa carta d'identità speciale.


Però c'è da fare anche una precisazione come ho già scritto in passato.

Dio ha fede?

Dire che Dio ha fede è in pratica una bestemmia, perchè sopra Dio non c'è nessuno, Dio non ripone fede in nessuno, siamo noi che dobbiamo avere fede o fedeltà o fiducia e credere in Lui, per cui se Dio non ha fede, non ti può dare fede, se non ce l'ha, è Lui che la chiede a noi, però ti può dare il suo Spirito che fa accrescere la fede; ecco che allora si parla di Fede Regale, cioè Cristo Dio ti infonde lo Spirito Santo che fa accrescere quella fede umana che tu hai promosso o riposto verso di Lui, e questa tua fede diviene Fede Santa o Regale. In pratica lo Spirito Santo sublima la fede umana facendola diventare Regale, cioè il massimo, il totale della fede vera.


Un passo molto significativo Gesù disse "sia maledetto l'uomo che confida nell'uomo" questa strana frase, fa capire molto bene che noi esseri umani non dobbiamo riporre nessuna fede in nessun essere umano, dire confidare è esprimere il senso della fede, cioè del nostro credo. Se dico, che confido, significa che ripongo la mia fede in qualcuno, qui Cristo ci comunica chiaramente che non dobbiamo riporre la nostra fede in nessuno, perchè l'uomo è fallace, per cui il monito di Gesù è chiaro addirittura Egli maledice coloro che fanno questo verso un qualsiasi uomo, anche fosse un prete, perchè il prete per quanto rappresenti Cristo, ma è sempre un uomo, non è un Dio; e con questa frase, piuttosto dura che Gesù ha espresso vuole far capire che l'apostolo deve essere ascoltato, ma non come un Dio, cioè non si deve riporre la propria fiducia in Lui, ma solo in Dio, perchè è Dio che dispone dell'uomo.


Ora analizziamo un attimo questi due brani del vangelo Matt. 27,38 e Luca 23,39-43 del brano che tratta del piccolo discorso che Gesù ebbe con i due malfattori crocefissi assieme a Lui, potremo dire il "buono e il cattivo". Non tutti gli apostoli ricordano questo passaggio della crocifissione, bisogna anche dire che l'unico ad essere presente era effettivamente Giovanni. Può essere che egli non abbia udito bene il discorso che Gesù fede a questi due soggetti, dobbiamo immaginare la situazione, con presenti decine di soldati romani, una parte della popolazione che scherniva Gesù, e il pianto di Sua madre e della donne, in più ad clima di oppressione che vi era attorno, per cui probabilmente non tutto si udì della parola di Gesù. Tant'è vero che alcuni credettero di sentire Gesù che chiava il profeta Elia. E' probabile che Giovanni non ricordasse con precisione l'evento in tutte le sue sfaccettature e che abbia dato maggior risalto ad altro; mentre altri apostoli hanno raccolto le testimonianze di altri presenti al fatto e quindi ricostruiscono la vicenda, alcuni giorni dopo. Senza ombra di dubbio gli apostoli che non furono direttamente presenti al fatto della crocifissione hanno raccolto testimonianze dai presenti al fatto e così hanno potuto scrivere nel dettaglio cosa realmente accadde.


Matteo 27,38
"Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra."


Luca 23,39-43
"Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». 40 Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? 41 Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». 42 E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». 43 Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso»."

Si legge con chiarezza e semplicità che uno dei due malfattori, ebbe rispetto verso Gesù riconoscendolo come Dio, non lo chiama nemmeno figlio di Dio, ma proprio Dio, come se qualcosa nel suo essere avesse colto chi era lo Spirito di Cristo. La sua professione di fede la fece con questa frase: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno» che è una vera dichiarazione di credere in Gesù, quindi costui ha fede, crede liberamente in Cristo, non c'è nessuno che lo obbligò a credere, se non la sua stessa ammissione di sentirsi innanzi ad un uomo non colpevole di nulla, un vero delinquente, per cui come dice lui stesso: "Noi giustamente" intendendo che erano colpevoli e lui stesso si è riconosciuto colpevole, facendo questa affermazione ha in sostanza riconosciuto le sue colpe, innanzi a Cristo, come se avesse fatto una confessione, nel riconosce le sue colpe ha dimostrato a sua fede. L'ultima frase è una richiesta di essere salvato.

Quindi è il malvivente, che riconoscere in gesù il Suo bene e il suo salvatore, e ripone così la sua fede umana in Dio, per poi ricevere in dono la salvezza eterna.


Ora leggiamo le parole di Pietro:

2Pietro 1,1-11
"1 Simon (Pietro), servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte con noi la stessa preziosa fede per la giustizia del nostro Dio e salvatore Gesù Cristo: "

Intanto prima di tutto, qui non tratta delle fede umana, che serbe ed è necessaria per ottenere la Fede Regale, ma parla della fede per la giustizia, che è un altro tipo di fede, infatti potremo dire che di "fedi" ne esistono diverse. 
Perchè esiste anche la fedeltà tra coniugi, che è diversa ancora, esiste anche la Fede per la /nella verità, la Fede per la/nella scienza e la Fede per la/nella sapienza, etc.  Cambiando i termini cambia anche il senso. 
Perché è diverso dire la fede nella o per la, specialmente in relazione al termine usato. Qui sorvolo lascio a voi riflettere.

Ecco il termine usato da Pietro, è giusto perchè dice “la fede per la giustizia.”

Ma bisognerebbe anche aggiungere nella giustizia, perché le due sono una sola, in realtà.

In pratica la fede per la giustizia, la carità, la scienza, la conoscenza, la sapienza, la verità, etc in realtà sono virtù. Quindi dire la fede nella sapienza o/e per la sapienza è come dire la virtù della sapienza è la stessa cosa.  Perchè in realtà la fede è sempre una sola, onnicomprensiva, cioè quella Regale o Santa, che cresce in noi mediante l'infusione dello Spirito Santo, ma prima di questa c'è bisogno del tuo Si, quindi della tua fede in Dio del tuo credo.


che hanno ricevuto in sorte” è detto giusto, perché parla della fede per la giustizia, che è un dono dato da Dio come la fede regale, ma senza l'accettazione, il credo o fede umana, cioè il tuo Si libero in Cristo nessun dono ti può essere dato.

2 grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza nella conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro.”

Esprime giustamente il concetto, nella conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro.” è sempre legato al medesimo concetto di fede, simile a quella delle fede per la giustizia, in questo caso sarebbe la fede per la e nella conoscenza. Quindi esprime il concetto di fede che si esercita mediante la conoscenza per la giustizia.  


3 La sua potenza divina ci ha fatto dono di ogni bene per quanto riguarda la vita e la pietà, mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua gloria e potenza. “


ci ha fatto dono di ogni bene” avendo donato a loro la fede della e per la coscienza nella giustizia. Perché per conoscere la giustizia si deve aver conoscenza, perché altrimenti non puoi dipanare con giustizia e non puoi correggere onestamente nessuno, se non hai la conoscenza in diverse cose, come la giustizia. Quindi è fondamentale ottenere la coscienza di Dio, perché mediante questa atterrà una fede per conoscere altre cose.


4 Con queste ci ha donato i beni grandissimi e preziosi che erano stati promessi, perché diventaste per loro mezzo partecipi della natura divina, essendo sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza. “


5 Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza,”


Ecco come si vede ho ragione, Pietro mi da ragione“ alla vostra fede” il termine “alla vostra” indica proprio la fede personale che ogni uomo deve avere per accettare in se Cristo, in modo libero. In più dice che per aggiungere , quindi si aggiunge alla fede altra fede che è un dono dello Spirito Santo, allora come ho detto ci vuole la fede iniziale o umana per poi muovere a Pietà Dio verso di noi ed ottenere la Fede regale, o altri generi di fede.


6 alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, 

7 alla pietà l'amore fraterno, all'amore fraterno la carità. “


Qui Pietro va per gradi, fa capire le varie virtù in sucessione tra di loro, e in un crescendo.


8 Se queste cose si trovano in abbondanza in voi, non vi lasceranno oziosi né senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo.”


Ed infatti ha perfettamente ragione, è proprio così.
Non per vantarmi ma voglio far capire con il mio esempio personale, solo perché non ho altro esempio da portare, che è proprio come dice Pietro, Se potessi e non avessi altri impegni familiari, etc, farei altro che parlare di Dio tutto il giorno, perché mi viene naturale, non c'è sforzo e non ho neppure bisogno di leggere nulla.


9 Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, dimentico di essere stato purificato dai suoi antichi peccati. “


E' vero anche questo!

10 Quindi, fratelli, cercate di render sempre più sicura la vostra vocazione e la vostra elezione. Se farete questo non inciamperete mai.”
Si, è vero, ma data la nostra natura, l'inciampare alla volte è anche un bene, perché l'essere troppo perfetti ci rende suscettibili all'azione devastante del maligno, per cui come avvenne per S.Paolo, il Signore gli lasciò nella carne quello spirito per tenerlo sottomesso, e costringerlo ad abbassare il capo, e quindi ridurre il proprio orgoglio e i propri piccoli e grandi difetti, diciamo che solo un anima immacolata non inciamperà mai.


11 Così infatti vi sarà ampiamente aperto l'ingresso nel regno eterno del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo.”
Beh è ovvio, ma tra gli uomini pochissimi, si contano sulle dita di una mano, furono puri quasi come Gesù voleva, il resto hanno fatto poche ore di purgatorio, ma sempre meglio farne anche molte, che finire all'inferno.


Intanto ripropongo qui altri miei articoli in merito alla fede. 


Importante!

Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!