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sabato 7 novembre 2015

L'UOMO UCCIDE IL VANGELO!!!

GLI UOMINI INTEPRETANO SBAGLIANDO!!!

Gli uomini cambiano, il senso delle parole orginali pensando che così afcendo danno un immagine più ampia e giusta e veritiera, invece non si accorgono che le parola diverse da quelle espresse realmente nei vangeli, danno sensi ben dirsi alle frasi orginali...
Se io cambio il senso di un termine dal vangelo autentico e scrivo un vangelo con una parola mutata, faccio disinformazione, e distruggo di fatto il senso reale che ha il Vangelo così trasmesso alle origini. 

Per cui se dovete dare un intepretazione dovrà essere fatta a parte, ma il testo originale deve essere più possibile quello autentico. 


Per esempio il testo originale del vangelo su questa frase recita così: “NON SONO VENUTO A PORTARE PACE, MA UNA SPADA” (MT 10,34)

Si trovano vangeli dove la parola spada prende un altro senso, c'è chi mette divisione, c'è chi mette discordia, ecc. senza rendersi conto che modificare il termine SPADA conporta modificare di netto il senso reale della frase, perchp non si può dire che Gesù porti discordia, perchè chi porta discordia è semmai l'accusatore, è semmai il tentatore, non certo Cristo, qundi quando trovate scritto discordia dovreste pensare che forse quel vangelo è stato tradotto da qualcuno che vuole far un operazione diversa, inculcare nella mente della gente idee diverse.....non certo a favore di Cristo.


La parola divisione è giù più vicina come concetto a spada, anche se non è giusta. perchè il termine spada può avere anche altri sensi che non sia solo la divisione.


venerdì 9 ottobre 2015

Fu fatto di poco inferiore agli angeli.

Quel Gesù che fu fatto di poco inferiore agli angeli.
Lettera agli ebrei, 2,9-11

(Testo CEI74)
2,9 quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, 


(Testo TILC)
2
9Ma guardiamo a Gesù: egli per poco tempo fu fatto inferiore agli angeli;


(Testo CEI2008)
2
9Tuttavia quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli

I tre testi propongono due versioni diverse, ma uguali, mentre il secondo diverso.




Prima di tutto c'è da chiedersi come mai la seconda interpretazione è stata modificata aggiungendo “egli per poco tempo” è molto probabile che i dibattiti teologici hanno portato alla conclusione che

sembrava strano che Gesù potesse essere inferiore agli angeli, per cui sembrava giusto aggiungere al testo questa affermazione come se l'inferiorità dovesse essere momentanea.

Ma dobbiamo chiederci perché sono arrivati a inserire la necessità di aggiungere questa frase, nel tentativo di spiegare un affermazione che pareva assurda. Perché è assurda, così per non turbare le menti di molti esegeti, teologi, laici, vi era la necessità di spiegare l'affermazione poco comprensibile.


Poi come si vede nell'ultima revisione del 2008 si vede che la chiesa riporta alla prima interpretazione del 1974, che è l'originale.


Ora io mi baserò sia sulla prima che sull'ultima che sono la stessa.
(Testo CEI2008)
Quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli


Prima di tutto cerchiamo di capire chi è l'autore di tale testo, secondo gli studiosi, da ricerche fatte, nessuno ha mai capito bene di chi sia questo testo, però visto l'indirizzo della lettera agli Ebrei, e viste altre lettere similari, è presumibile che appartenga o S. Paolo o a qualcuno dei suoi seguaci, almeno questo è il pensiero comune.

Per quel ragione il nostro X(S. Paolo) ha scritto questa lettera agli Ebrei, quale era la finalità di tale scritto?
Molto probabilmente tentarono di convertire gli Ebrei, considerando che gli stessi erano contrari a Cristo, come figlio di Dio, per cui in qualche modo si doveva far digerire la pillola agli stessi, facendo accettare Cristo almeno come profeta, pur di tentare di portali verso Cristo stesso.

Per cui ovviamente ridimensionare l'immagine di Cristo era l'unica possibilità per riuscire nell'intento, visto che erano totalmente avulsi.
L'idea di dire che Gesù sarebbe umanamente di poco inferiore agli angeli, non è un pensiero che viene dallo Spirito Santo, ne da nessun angelo, semmai è proprio un pensiero umano, proprio nel tentativo di andare incontro alle esigenze Ebraiche.

Lo Spirito Santo non può sostenere una tesi di questo tipo, perché essa è contraria alla volontà di Dio stesso, Gesù non affatto inferiore neppure di poco a nessun Angelo, ne spiritualmente ne tanto meno nella sua carnalità umana. Anzi a dir la verità, solo un Dio può incarnarsi, in un essere umano, almeno nel momento del tempo della nascita di Cristo.

In tempi precedenti, si sa che gli angeli, avevano la possibilità di unirsi con le figlie del mondo, ma dopo la distruzione dei giganti, loro figli, anche questi giganti erano superiori agli esseri umani, sopratutto perché considerati in terra dei meta-dei, sia per le dimensioni, che probabilmente per poteri e forza notevoli. Dio cambia le regole, e impone a questi di non assecondare più le voglie umane, e di non trovare più moglie, tra la specie umana. Tiene per se questa prerogativa, impedendo nettamente ogni contatto con la specie umana. Per cui poi nei millenni a venire nessun angelo, poté unirsi carnalmente ad un essere umano, proprio per volere superiore. Per cui solo Dio poteva fare questo. Gli angeli però non poteva trasmette poteri ai loro figli, ma solo caratteristiche psicofisiche. Mentre Gesù essendo figlio di Dio, non di angeli, ha ricevuto da Dio tutto quello che Dio stesso è, lo afferma Gesù stesso, quando dice “”chi vede me vede il padre””, questa affermazione non è identifica solo della Sua immagine fisica, ma anche dell'aspetto interno e sopratutto del potere che appartiene al Padre, per cui Gesù con quell'affermazione dice che Egli è come il Padre, anzi Lui e il Padre sono una cosa sola. Quindi, di molto superiore agli esseri umani. Lo Spirito Santo, non avrebbe mai potuto affermare un discorso contrario alla deità del figlio Gesù, ne tanto meno dire che il figlio Suo era di poco inferiore agli angeli, non è affatto vero. Non è che incarnarsi si riduce di potere o potenza un essere spirituale, assolutamente no, anzi l'incarnazione possiamo dire che completa l'essere assumendo su se stesso tutta la sua creazione, sia spirituale che carnale, quindi diviene maggiormente potente. Quindi è il contrario semmai di quell'affermazione, “”Quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli ””.

Anche l'usare dell'aggettivo quel” è irriverente, perché sembra di parlare di un marziano, di un estraneo, di uno che conta poco e ha poca importanza.

Quindi Gesù fu fatto superiore a tutti gli angeli, solo che non poteva mostrarsi figlio di Dio, per ovvie ragioni, quindi in apparenza doveva sembrare a tutti gli effetti un essere umano, sopratutto nell'aspetto esteriore, dato che il suo spirito era quello del Padre Suo Celeste.

Quindi questa affermazione era creata apposta solo per gli ebrei, per tentare di entrare nelle loro grazie e far accettare a loro la persona di Gesù, come un pari loro. Ma questo modo di parlare è sbagliato, perché si vuole sminuire la potenza di Dio, e allontanare lo spettro della deità di Dio da Gesù. Quindi la frasi risulta fortemente tendenziosa e maligna.

Mi stupisco che la chiesa con cotanta sapienza non abbia capito che quella frase era fatta esclusivamente per convincere gli Ebrei, e non certo era fatta per essere considerata e trasmessa poi anche ai cristiani, come verità.





sabato 4 luglio 2015

IL SEMINATORE E IL VAGLIO

IL SEMINATORE E IL VAGLIO.

 VEDIAMO DI CAPIRE LA PARABOLA



Marco 4,1-34


1 Di nuovo si mise a insegnare lungo il mare. E si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli salì su una barca e là restò seduto, stando in mare, mentre la folla era a terra lungo la riva. 2 Insegnava loro molte cose in parabole e diceva loro nel suo insegnamento: 3 «Ascoltate. Ecco, uscì il seminatore a seminare. 4 Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e vennero gli uccelli e la divorarono. 5 Un'altra cadde fra i sassi, dove non c'era molta terra, e subito spuntò perché non c'era un terreno profondo; 6 ma quando si levò il sole, restò bruciata e, non avendo radice, si seccò. 7 Un'altra cadde tra le spine; le spine crebbero, la soffocarono e non diede frutto. 8 E un'altra cadde sulla terra buona, diede frutto che venne su e crebbe, e rese ora il trenta, ora il sessanta e ora il cento per uno». 9 E diceva: «Chi ha orecchi per intendere intenda!».


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MARCO 4 Parabola del seminatore
« Ecco, il seminatore uscì a seminare”
Il seminatore è il Signore. E il seme è la parola .

4Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. 
La strada è intesa come luogo dove il seme non può trovare attecchimento, una superficie arida, senza nutrimento, un luogo dove l’acqua scorre via veloce e viene subito l’asciutto. Gli uccelli è un simbolismo per indicare il maligno, che sottrae la parola recepita. Quindi per strada si intende come coloro che vivono ai margini della fede, sono coloro che recepiscono la parola ma la rigettano subito a causa del maligno che è sempre presso di loro.

5Un'altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, 6ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. 
Anche il terreno sassoso è smile ad una strada, anche in questo c’è poca vita, e quel poco di terreno che il seme trova, gli da la possibilità di svilupparsi subito causa del fatto che tra le pietre spesso è umido, specie di notte, per cui una volta che la parola ha sfruttato la sua umidità per attecchire, essa cresce veloce, senza però avere fondamento, all’alba quando il sole scalda la terra, le piantine cresciute senza luce, e senza forza vitale, sono pallide, e il contatto con il sole le fa inaridire, cosa significa semplice che la parola non ha trovato nemmeno tra costoro che sono come roccia le basi per attecchire, hanno udito la parola ma l’hanno rigettata, causa il male che li ha presi, sono quelli che gioiosamente apprendono subito la parola pensando che essa sia finalmente quello che cercavano, ma ripensando alle fatiche che dovranno fare per attestare la loro fede pian piano lasceranno tutto, quindi in loro c’è incostanza ed incoerenze.

7Un'altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto.” 
Il rovo ha spine, queste sono indice del peccato e dal loro interesse quotidiano che è superiore alla fede. Quindi anche costoro accolgono sulle prime la parola del Signore, poi essendo presi dal peccato e dai loro interessi per il vivere quotidiano, l’abbandonano.

8Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». 
Solo il seme, cioè la parola che cade nel terreno profondo,  ha modo di crescere, svilupparsi e alimentarsi, e prendere la sua forza e vitalità sia dal terreno che dal sole che lo riscalda.
Questi sono i veri cristiani, coloro che combattono ogni giorno contro la strada, i sassi, e le spine, ma senza disperare e ripongono la loro fiducia in Cristo, in maniera totale.

9E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».

 Queste 4 frasi, però ci indicano anche un altro aspetto che Dio cataloga il regno umano, in 4 parti, quelli che non accettano la sua parola, quelli che sono incostanti, quelli che sono preferiscono i beni del mondo ai beni eterni. E in fine ai suoi figlie preferiti.

 n sostanza non è vero che Dio getta a caso il seme, cioè la sua parola Dio, la semina castamente tra gli esseri umani, sarà l’uomo a decidere cosa e come recepire questa parola sta all’uomo ogni decisione per il suo futuro e per la sua eternità. Non dipende da Dio, ma unicamente dall’essere umano.
 L’esempio che porta è in riferimento ad un agricoltore, che ha innanzi a se queste 4 opzioni, la strada, i sassi, i rovi, e terreno fertile. Ma fa comprendere anche che partendo dalla strada posta come primo tassello, perché avrebbe potuto esprimere la parola al contrario, indica che Dio prima tenta con i più ostinati, e via via scremando rimangono le primizie.

Quindi è come un vaglio, la strada, i sassi, i rovi, la terra.

 LA strada è la superficie dove nulla passa,  i sassi passano sono alcuni semi quelli che dalla strada sono rotolati, rimbalzati verso i sassi, ma superata la zona dei sassi, alcuni di questi si trovano in mezzo ai rovi, e alcuni altri poi si troveranno fortunatamente nelle buona terra che è il vaglio più sottile.  I 4 vagli stanno anche ad indicare le 4 fasi della vita di un credente, perché non è detto che un credente nasca santo, per cui molto spesso chi approda alla terra, prima dovrà essere vagliato, passando dalla strada, dai sassi, e attraverso rovi. Questo sta a significare che nel corso della vita di un fedele, possono esserci alti e bassi, esso può nascere santo e morire disperato, può nascere posseduto e morire santo. Quindi il corso della vita di un credente ha queste 4 possibili sfumature, ovviamente se un credente cresce tentando di migliorarsi, ci può essere la buona probabilità che prima o poi approderà al terreno fertile. Ma il Signore fa capire che non tutti approdano in questo terreno, perché il vaglio(le prove) è molto difficile, pieno ostacoli, e dove tra la strada, tra le pietre e i rovi si cela il male che è sempre pronto per aggredirti.

Quindi Dio semina sempre la parola ovunque sta al'uomo capire, tutte le sfumature, e tener alto il vessillo di Cristo in ogni difficoltà della vita, tra alti e bassi, lasciandosi vagliare, perchè solo accettando le prove si approda alll'eternità. 

mercoledì 3 giugno 2015

Gesù completa la legge del Padre Suo Dio!

NON CAMBIO LA LEGGE LA PORTO A COMPIMENTO!

NON SONO VENUTO A CAMBIARE LA LEGGE EBRAICA NE I PROFETI MA A DARE COMPIPMENTO ALLA VOLONTA' DEL PADRE MIO !

Se vogliamo essere rigorosi e guardare cosa dice il testo esattamente nel suo vero e profondo senso.

  Gesù   In Mt 5,17-18: «Non pensate che io sia ve­nuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per aboli­re, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto»

A chi parla Gesù ai cristiani che non esistevano o agli Ebrei?
Ovvio agli ebrei! E a chi è riferito questo discorso principalmente, ai cristiani? Ma certamente no!
      E' riferito agli Ebrei! 

  • Gesù qui è molto chiaro
  • Non sono venuto ad abolire la legge o i profeti!
  • Per dare compimento!

In sostanza dice che Egli è Israeliano, rimane Ebreo, non cambia la sua fede, perchè altrimenti non sarebbe coerente con il Padre Suo, ma dice di più di questo, non dice sono qui per fare un altra fede, dice invece non vengo ad abolire la legge e i profeti, quindi tutto deve rimanere così com'è che a Lui andava bene, è venuto a portare a compimento quello che Dio aveva fatto scrivere mediante i profeti e aveva lasciato in origine come sue parola, questo cosa significa che in realtà la parola "nuova" che Gesù porta è in realtà un aggiunta alla parola stessa data dal Padre in origine, in sostanza Gesù non vuole affatto creare un religione nuova, vorrebbe accludere alla religione del Padre Suo anche la parola che viene sempre dal Padre Suo e che è Lui a far da portavoce ad essa, in sostanza La parola di Gesù era parola innanzi tutto per il popolo ebraico poi per tutti gli altri, ma i sucessori degli Apostoli hanno pensato bene di dividere le due cose, e generare una religione diversa dall'ebraismo ma che in parte include in se anche l'ebraismo. Perchè la vita stessa di Gesù il fatto che ha fatto il battesimo Ebraico con circoncisione, poi il battesimo con Acqua sul giordano ad opera sempre di un Ebreo osservante il Battista, e ha operato sostanzialmente nella regione dell'attuale Israele,ci fa capire che Egli voleva si una nuova boccata d'aria fresca per la fede Ebraica, con una nuova direttiva con principi vecchi rigenerati, ma che non voleva assolutamente un cambiamento radicale, 

Certo noi Cristiani siamo il completamento in parte dell'Ebriaismo, come ho sempre detto noi cristiani siamo di origine religiosa anche ebrei, perchè adottiamo tutta la bibbia, anche se rimodellata dalla chiesa in forma più leggera, cosa che la chiesa non avrebbe mai dovuto fare, nessuno gli ha dato l'autorità di far ciò, ma sappiamo che l'uomo si prende le libertà che vuole e pone spade sulla testa dei popoli, proprio come Gesù disse chiude le porte dei cieli ai popoli affinche essi non possano entrarvi.

E' la stessa cosa, ripeto le parola di Gesù sono chiare e precise.

Gesù è molto chiaro!

Non sono venuto ad abolire la legge o i profeti!

Per dare compimento!

Tra l'altro il termine compimento indica completezza, cioè chiudere un ciclo. 
Compimento cioè portare a termine il volere del Padre suo che è in Lui 
Mettere nero su Bianco la Sua volontà
Non ha cambiato e non ha voluto cambiare la legge e non ha cambiato la sua fede!
Se la sua fede è/era quella Ebraica dei Padri ciò significa che lo deve essere anche la Nostra!
Altrimenti non siamo in Cristo!
E ciò significa solo una cosa che gli Ebrei sono nostri fratelli, anche se noi possediamo rispetto a loro il compimento di quella fede che loro non hanno voluto accogliere! 
Ma non per questo noi siamo diversi da loro, potremo metterla così, Noi cristiani, fondiamo le nostre radice sull'ebraismo, che è la culla e le fondamenta della fede Cristiana. 
Quindi l'uno senza l'altro non va da nessuna parte!



Forse oggi la questione può risultare antipatica per i cristani, ma questa sarebbe stata la vera realtà, 
voluta da Cristo!. Sono certo che quando Cristo tornerà ci sarà una sola fede tra le due.

martedì 2 giugno 2015

LE DUE STIRPI

LE DUE STIRPI

Origine:
Adamo creato da Dio …. Primo uomo umano, capostipite che da vita a due stirpi.

1° stirpe originata da unione con altre un ex-mogli di tipo angelico, non umane.
2 ° stirpe originata da Eva prima moglie umana creata da Dio.

Il  Signore Dio disse al serpente: “Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe,  questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno. “

"io porrò" porre indica da quel momento in poi ...quindi significa che in origine  le due stirpi andavano d’accordo, per quanto tempo non c'è dato sapere..

" tra te"  altro termine indicate che i due soggetti, uno è una donna e l'altro, espresso con il TE, indica un soggetto non femminile, perchè altrimenti avrebbe estresso il concetto così: tra la donna e la donna, ricordiamo che Dio esprime tutti i concetti in verità per cui non mente, se dice, tre TE e la donna sta ad indicare che il soggetto non è una donna, non dice se è un uomo, ma dice che non una donna...

Poi ci fu il peccato originale e Dio sentenzia e pone una separazione tra le due stirpi, un inimicizia, un contrasto, una supremazia, sempre in guerra, un allergia reciproca, al fine che le due specie, non si uniscano più, e si separino,  la seconda ha potere sulla prima. Quindi gli esseri umani hanno potere sul demonio. 

Anche se sappiamo tutti che il riferimento del calcagno ha una connotazione verso la Vergine Maria Madre di Gesù da cui discende dalla seconda stirpe.

Quindi sulla terra esistevano due stirpi quella del Serpente  e quella di Dio.

Lo chiama il principe di questo mondo perché molto probabilmente a lui era affidata la cura del pianeta terra, lui era stato messo a dominio di questo pianeta. Quindi la terra è sotto il suo dominio..

Gesù riscatta la terra e tutte le generazioni fino ad Adamo, dal dominio di Satana.


Esisterà ancora la stirpe di satana sulla terra secondo voi?

sabato 30 maggio 2015

Gesù insegna come si giudica!


Gesù insegna come si giudica!



Premetto spiego solo, non giudico nessuno, non è in mio potere!
Però se posso correggo!

(Giovanni 7:24)
Gesù: Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio.”
La frase è composta da due  affermazioni
Non giudicare secondo l’apparenza! Ma Giudicate con giusto giudizio!
Primo vediamo di capire le parole che fanno parte dell’affermazione …
Giudicare/te, giudizio, apparenza, giusto.

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Giudicare
giudicare (letter. ant. iudicare) v. tr. e intr. [lat. iūdĭcare, der. di iudex -dĭcis «giudice»] (io giùdico, tu giùdichi, ecc.; come intr., aus.avere). – 

Il giudicare è la capacità di formulare dentro di se un opinione, relativa ad un qualsiasi azione umana e non umana, personale o collettiva, in sostanza è la capacità di discernere e comprendere azioni, pensieri, moti dello spirito propri ed altrui(sentimenti),e darne in modo più o meno esaustivo una definizione, un esisto. Si dice che l’occhio, l’orecchio, la mano, il cuore, ecc, giudicano, ma ciò è falso perché queste parti non sanno cosa sia il giudizio, ma servono per percepire stimoli esterni per possono aiutare la mente a comprendere e definire un giudizio.

Quindi il giudicare è l’azione e la facoltà mentale dell’esprime un parere, usando la ragione, la logica e la conoscenza data anche dalla propria personale cultura; [che potrebbe anche comprendere eventualmente un aspetto soprannaturale(che però esce dalla logica umana)]. Ovviamente chi più conosce più avrà un metodo di giudizio superiore agli altri, ma il giudizio non si può trarre senza lo spirito, perché sarebbe un giudizio arido, freddo e fine a se stesso, un calcolo, in altre parole disumano.

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Il giudizio, è l’ azione del giudicare, in sostanza è  la decisione su un determinato argomento, azione, ecc. Emetto il mio giudizio, ti giudico, emetto la sentenza, la condanna, il voto, il pensiero, ecc.

Noi esseri umani non siamo capaci di emettere giudizi senza una nostra personale interpretazione, c’è sempre qualcosa di umano nei nostri giudizi, per quanto possano essere perfetti, rigorosi, fiscali, scientifici, tecnici; chi non imprime nel proprio personale giudizio, questo aspetto umano, esso non è un essere umano.(non ha umanità), possiamo dire un soggetto patologicamente arido.

Per cui esiste il giudizio personale e quello collettivo.

Il personale, perché emesso da un solo soggetto.

Collettivo prodotto da un insieme di soggetti.

Quale dei due tipi di giudizio è più perfetto?
Beh è intuibile, una comunità di qualsiasi essere, può emettere un giudizio superiore a quello di un solo essere, a meno che l’essere in questione non possegga un intelligenza e una sapienza di gran lunga superiore a tutti, l’unico che sfugge a questa logica è Dio. Ma allora entriamo in un altro campo! Il giudizio umano è un giudizio imperfetto!

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Giusto: deriva dalla parola giustizia ed è colui che dice la verità. O semplicemente colui che giudica con giustizia e con verità. Per cui ovviamente per logica un giusto è colui che possiede la giustizia, cioè la verità.

Ma quanti tipi di giustizia esistono? Due!

Quella umana, e quella divina o spirituale.

La giustizia umana è limitata all'essere umano e dalle sue comprensioni (capacità mentale di comprendere), cioè alle sue capacità di giudizio, sempre limitate, che siano personali o collettive ma sempre limite sono, anche una collettività può sbagliare ed essere anch'essa fuorviata, non solo il singolo soggetto.
La seconda tipologia di giustizia è quella divina o spirituale che nessun essere umano possiede, ma solo Dio stesso. Oppure un essere umano preso da Dio stesso, cioè dal Suo Spirito, ma qui entriamo in un campo complesso.

Si può giudicare senza verità?
Il problema sorge perché senza verità, non sussisterebbe la giustizia. Quindi la risposta è No!
Quindi secondo la fede chi è il più grande giusto? E’ Dio!
Per cui solo Dio sa giudicare con giustizia perfetta, cioè con perfetta verità!

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Apparenza deriva dalla verbo apparire.
Apparire significa:  farsi vedere, presentarsi allo sguardo, mostrarsi, anche comparire, relativo a persone, animali o cose,
il termine può avere due sensi diversi, una positiva e una negativa.
Quella positiva sta ad indicare come si mostra qualcosa, come si fa vedere una persona, come è vestita una persona, in che maniera e forma è vestito un soggetto, può essere anche inteso come il rivestimento quello che sta all'esterno di qualcosa. Si mostra in un certo modo. È riferito anche a evento straordinario di natura soprannaturale.  

Nella senso negativo, alle volte si dice “quello che appare non è”, prende così una connotazione negativa, per indicare che l’apparenza può ingannare.
Quindi apparenza può prendere due diversi aspetti, negativo o positivo.
Nell'antichità il termine apparire, ha un senso più negativo che positivo, alle volte lo usavano in contrapposizione al termine verità o realtà, cioè inteso come falsità.
Quindi l’apparenza è una cosa falsa, ingannevole.

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Torniamo alla nostra frase detta da Gesù:
Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio.”
“Non giudicare secondo l’apparenza!

Cosa significa?  Che non bisogna giudicare guardando l’aspetto del soggetto, perché quello che si vede potrebbe  non corrispondere a verità.  Come il proverbio che dice l’abito non fa il monaco, Gesù in pratica dice proprio questo, non badate a come è vestito, quello che ha, come si presenta a voi , con che titolo, se Re o papa o altro, se è intelligente o meno, se è colto o meno, se ricco o meno, ciò che appare non è importante. Non sono queste le cose importanti questo dice Gesù.
Non giudicate stando a ciò che si mostra, a ciò che si vede, perché può essere un inganno, ben studiato, per trarre in inganno molti!

Dire non giudicate secondo apparenza significa che si può giudicare, altrimenti se fosse stato che non bisognava giudicare in assoluto il termine apparenza non vi era, allora la frase prendeva proprio un senso perentorio e assoluto di impossibilità di giudizio, invece il termine apparenza è l'opzione che indica che si può giudicare ma facendo attenzione a determinate cose. Quindi non è affatto vero quanto taluni sostengono che si fa peccato se si giudica, perchè qui è chiaro il concetto, si può giudicare facendo attenzione al metro di giudizio. 

“Ma Giudicate con giusto giudizio!”

Giudicate con verità e giustizia.
Quindi escludendo l’inganno, ed escludendo le apparenze, cioè non tendo  conto di chi hai innanzi, chiunque sia, povero o santo, puoi operare con giustizia e verità, quindi fornendo un giudizio perfetto!
Ora abbiamo capito cosa Gesù intendeva e come si dove procedere per aver una sentenza giusta!
Quindi non iniqua, non parziale, un giudizio pieno di verità e non la parzialità, ponendosi in modo giusto, cioè umano.

Questa espressione però fa capire che il giudizio non solo deve essere giusto e vero, ma anche deve essere più un giudizio di correzione che un vero giudizio, che spetterebbe solo a Dio.
Perché Gesù in altro punto specifica che bisogna correggere i fratelli e non giudicarli, per cui anche questa espressione rientra nella medesima logica.

Solo Dio può emanare un giudizio di condanna, l’uomo non lo può fare.
E questo significa anche che le scomuniche sono arbitrarie, perché sono una condanna.
Ma l’insegnamento di Gesù non riguarda solo la sua chiesa, i suoi apostoli, i santi ecc, ma chiunque voglia giudicare un soggetto umano, Gesù pone la legge precisa su come deve essere fatto il giusto giudizio, per non errare e non cadere nell'errore o nell'inganno!

Gesù: (Apocalisse 2:2) “Io conosco le tue opere e la tua fatica e la tua costanza e che non puoi sopportare i malvagi e hai messo alla prova quelli che si chiamano apostoli e non lo sono, e li hai trovati mendaci;".

In questo passo Gesù in apocalisse spiega che la chiesa di Efeso, ha saputo provare l’autenticità di alcuni apostoli ed altri li hanno trovato mentitori, molto probabilmente utilizzando il metodo insegnato da Gesù agli apostoli, di non guardare l’aspetto esteriore, ma di guarda in fondo all'animo.

Ovviamente si comprende anche che se un essere umano decide di porsi a giudizio per correggere il suo prossimo, il suo giudizio deve essere imparziale e più possibile vicino alla verità, cioè sta significare che deve essere più lontano possibile dal peccato. Perché verità e peccato sono in antitesi tra di loro, come appunto spiega anche il passo: apocalisse 2,20: “Ma ho questo contro a te: che tu tolleri quella donna Jezabel, che si dice profetessa e insegna e seduce i miei servitori perché commettano fornicazione e mangino cose sacrificate agl’idoli.




L’apostolo esprime questo pensiero:

(Romani 2:1,3) “Perciò, o uomo, chiunque tu sii che giudichi, sei inescusabile; poiché nel giudicare gli altri, tu condanni te stesso; poiché tu che giudichi, fai le medesime cose. …
E pensi tu, o uomo che giudichi quelli che fanno tali cose e le fai tu stesso, di scampare al giudizio di Dio?



Questo passo però suona un po’ strano, se lo leggiamo a confronto con le parole di Gesù stesso: 


Gesù: “Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio.”
Se Gesù afferma che un qualsiasi essere umano può giudicare facendo attenzione a non cadere in inganno ed usando il giusto giustizio di verità, perché qui l’apostolo dice diversamente?

Stando alle parole dell’apostolo dice questo in sintesi … qualsiasi persona si appresta a giudicare non sei scusabile,  poi aggiunge “poiché nel giudicare gli altri, tu condanni te stesso; poiché tu che giudichi, fai le medesime cose.” sarebbe valido questo discorso, se tu non operi come prescritto e comandato da Gesù stesso, ma se tu operi come Gesù indica, non fai nessun peccato e le colpe non ricadono su di te, perché altrimenti la parola di Gesù verrebbe meno innanzi alla parola dell’apostolo.

“”E pensi tu, o uomo che giudichi quelli che fanno tali cose e le fai tu stesso, di scampare al giudizio di Dio?””

Quello che conta non è tanto il giudizio di chi lo fa, ma come lo fa il giudizio, se l’uomo segue la parola di Gesù e le sue prescrizioni cioè i suoi comandi non commette alcun  peccato, perché quello che Gesù ha affermato, è legge eterna, come quella del Padre Suo!
Quindi qui c’è da capire a chi vogliamo credere!

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Ma anche questa affermazione deve essere sottoposta alle medesima affermazione di Gesù: “Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio.”

(Matteo 7:1,3) Gesù: “Non giudicate acciocché non siate giudicati; perché col giudizio col quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura onde misurate, sarà misurato a voi. E perché guardi tu il bruscolo che è nell'occhio del tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell’occhio tuo?

Non giudicate affinché non siate giudicati, perché secondo il giudizio che giudicate sarete giudicati, secondo quello che scrive è anche giusto, ma anche questa affermazione se letta con l’ottica dell’affermazione del vangelo di Gv, bisogna dire che non segue lo stesso parametro, cioè se prendiamo la parola di Giovanni come assolutamente  valida, e parola vera di Gesù, nessuno può dire il contrario, si legge che praticamente il giudicare perché non siate giudicati e col giudizio che giudicate sarete giudicati, ma se Gesù insegna un metodo per poter giudicare con giusta verità, questo significa che il metodo di Gesù essendo parola del Padre Eterno è giusto! Ma come detto sopra sicuramente il suo intendimento non era rivolto al giudicare ma al correggere. Quindi cambia il metro, il giudizio non è più rivolto al giudicare ma al correggere. Non giudica per condannare ma per correggere si.


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Una cosa importante che ho dimenticato nel testo, gran parte di queste parabole che Gesù afferma le dice in buona parte ai suoi apostoli, e anche questo discorso degli insegnamenti sul giusto giudizio e sulla giusta correzione,  e sul giudicare(condanna) sono rivolti non al popolo ma principalmente ai suoi apostoli, perchè? Ma il motivo è semplice, Cristo sapeva, che nel corso della storia l'uomo di chiesa cioè i futuri apostoli(preti) e discepoli, all'interno della sua Chiesa avrebbero prodotto una legge che gli consentiva di scomunicare gli essere umani, per questo Cristo fa queste affermazioni, comanda ai suoi 12 apostoli che nessuno deve permettersi di dare alcun giudizio in forma di condanna verso nessuno, perchè questo spetta solo al Giudice Supremo cioè il Padre Celeste. Invece la chiesa forse nell'errore ha inteso che fosse un discorso per tutti i credenti, senza intendere che invece era un discorso che puntava a se stessa, perchè i primi a condannare sarebbero stati proprio loro. Inoltre la chiesa è stata condotta in questo pensiero erroneo dai testi di Paolo di Tarso che appunto ha sentenziato qualcosa contro la stessa parola di Cristo quando ha affermato " se anche un angelo da cielo portasse un vangelo diverso sia anatema", questa frase, è in netta opposizione alla parola di Cristo del non giudicare, cioè del non condannare, invece Cristo insegna ai suoi apostoli che avrebbero dovuto adottare sia il giusto giudizio che la giusta correzione, invece con l'introduzione del pensiero di Paolo di Tarso, anche la giusta correzione e il giusto giudizio sono svaniti perchè oppressi dalla sue stesse parole rese addirittura più importanti di quelle di Cristo stesso, cosa dire aberrante. Infatti sono secoli che Paolo di Tarso ha preso sempre più potere nella chiesa, sostituendo molto spesso e oscurando Cristo stesso, oggi infatti si riportano spesso i  suoi scritti anzichè quelli di Nostro Signore Gesù il Cristo.  



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I due passi di Paolo.
Intanto prima di tutto, se non pone il motivo di simile espressione nemmeno si comprende perché parla così 1Cor. 6,1 : ve’è tra voi chi, avendo una questione con un altro, osa farsi giudicare dagli ingiusti anziché da santi?

Paolo considerava che le comunità cristiane dovevano farsi giudicare da coloro che era preposti su di essa, cioè dagli apostoli, ed invece taluni di loro, preferivano il giudizio di coloro che erano fuori da esse, paolo li identifica come ingiusti.

(1 Corinzi 6:2,3) L’apostolo Paolo ha scritto: "Non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicar delle cose minime? Non sapete voi che giudicheremo gli angeli? Quanto più possiamo giudicare delle cose di questa vita!;

E ancora Paolo scrive: (1 Corinzi 14:29) “Parlino due o tre profeti, e gli altri giudichino;


Non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo?

Di quali santi parla?
Se nessuno uomo in terra è santo, ma solo coloro che sono presso il Padre Eterno sono santi.
Quindi il giudizio di codesti santi, potrà avvenire solo e solamente presso il Padre celeste e non certamente presso gli uomini.

E se il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicar delle cose minime?

Intanto vediamo cosa intendeva per cose minime,  per minimo intendeva le cose più banali, più piccole, di poca entità, quindi era riferito ai peccati minori.

Perché dice che sono indegni di giudicare i peccati minori?
Intendeva dire che coloro che non si prestavano a essere giudicati dalla medesima comunità, non potevano essi stessi a giudicare altri neppure nei peccati più piccoli.
Non sapete voi che giudicheremo gli angeli?

Secondo Paolo, gli apostoli, discepoli e i successori hanno il potere di giudicare gli angeli, come se gli angeli fossero esseri a noi inferiori, quando in realtà sono a noi superiori in tutto.

Questo non è affatto vero, non è per quanto si può giudicare che viene un premio, come se fossimo noi la condanna degli angeli, è assurdo, gli angeli possono essere giudicati da chi è superiore a loro e noi certamente non lo siamo. Essi sono sottomessi a noi per volontà divina, ma essi non sono sottomessi a noi, per nostra volontà, si sottomettono a noi per aiutarci in tutto, ma essi non sono soggetti a noi. Cosa disse Gesù di se stesso, che Egli è venuto per servire, non per essere servito, così fanno gli angeli, essi sono qui per servire noi, ma non nel senso che noi crediamo. Essi non sono schiavi nostri, ed essi non posso essere da noi giudicati, visto che essi si sono sottomessi alla volontà celeste e non alla nostra, per il bene nostro, non loro. Quindi gli angeli si sacrificano anche per noi, di conseguenza nessuno essere umano santo che sia può giudicare un angelo, visto che in giudicabile da noi esseri umani, dato che anch'essi come Cristo danno la loro vita per noi!

Essi non sono giudicabili da noi, ma solo da Dio, inoltre questa affermazione è anche non corretta perché gli angeli decaduti hanno già ricevuto la loro condanna, cioè il loro giudizio, altra condanna nessuno darà loro, più dell’inferno dove devono andare? Li sono e li verranno rigettati e ci rimarranno!

Per gli angeli celesti, non ci sarà nessuna condanna dato che essi si sono già posti dalla parte giusta!

E poi che attinenza ha queste questione degli angeli, con la questione del giudicare, nessuna attinenza. Pare una questione ridondante, che non ha attinenza con l’essere umano.

Quanto più possiamo giudicare delle cose di questa vita! 
Le cose di questa vita le può giudicare solo il Padre eterno, suo Figlio e lo Spirito Santo e gli esseri superiori a noi.


venerdì 29 maggio 2015

Affermazioni contraddittorie!!!

Affermazioni contraddittorie!!! 
Ma di chi? Create da chi? Per quale ragione?

Prima di esporre il discorso che vado a proporre posto ancora un volta il passo che ho scritto sullo Spirito Santo, ispirato dallo Spirito Santo, mai scritto da nessuno prima di me. Lo posto perché ci sono delle ragioni molto precise per affermare le considerazioni che poi farò e che dimostreranno alcune cose …

Se si stabilisce che un qualsiasi essere umano,
 preso dallo Spirito Santo, non può smentire un altro suo pari,
proprio perché lo Spirito Santo non smentisce mai se stesso!

Allora dobbiamo dire che:

Lo Spirito Santo è prefetto!
Lo Spirito Santo non sbaglia Mai!
Lo Spirito Santo non si contraddice Mai!
Lo Spirito Santo non si smentisce Mai!
Lo Spirito Santo dice sempre la Verità!

Quindi come può un apostolo dire che un altro apostolo ha sbagliato?
Se in quello che ha sbagliato vi era lo Spirito Santo?

Possiamo sintetizzare la domanda così:

Come può un "santo, apostolo, profeta"
smentire un altro "santo, apostolo, profeta "
se in entrambi vi è lo Spirito Santo?

E come può il Figlio di Dio Padre, dire prima una verità e poi smentire Se stesso in un secondo momento, se in Esso è sempre presente lo Spirito Santo costantemente!?

Allora se il Figlio di Dio non può smentire Se stesso, perché smentirebbe lo Spirito Santo e chi lo ha mandato il Padre Eterno, allora vediamo di rispondere e capire bene questi passi dei vangeli e soprattutto capire altre cose.

Se poniamo lo Spirito Santo come arbitro, quale delle affermazioni evangeliche è vera o ha più credibilità?

1.      In Mt 5,17-18: «Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto»


Gesù dice in sintesi: non sono venuto ad annullare la legge o i profeti, di quale legge parla?
Della parola data da Dio Padre in origine di cui Egli stesso conosce/va bene, perché Gesù fa ben capire che egli Era vivente prima ancora che l’uomo esistesse, per cui Esso conosce perfettamente la Legge eterna, non la può smentire, perché smentirebbe ste stesso!
Rimarca: non sono venuto per abolire ma per dare compimento! Quindi Gesù sottolinea bene, in modo preciso che Egli non vuole distruggere la legge del Padre Suo, ma vuole renderla maggiormente manifesta e la vuole spiegare meglio, con più particolari.   
E poi affermare che, ne cielo ne terra passeranno prima che tutto quello che sta nella legge eterna sia compiuto.

Dato che il giudizio universale non è ancora venuto, tutto sussiste ancora, cielo e terra esistono ancora, per cui pare che per Gesù in questo passo del vangelo di Matteo, la legge eterna sia ancora da rispettare integralmente com’è stata data in origine!

2.      Però abbiamo un passo del vangelo sempre di Matteo che pare indicare un pensiero diverso contrario a questo appena annunciato.

Mt 19,16-19, Gesù: «Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: “Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?”. Egli rispose: “Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti”. Ed egli chiese: «Quali?”. Gesù rispose: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso””.

Gesù trova la domanda di quest’uomo scontata … e gli risponde “Perché mi interroghi su ciò che è buono?” logico Gesù si chiede perché questa persona gli pone quella domanda che egli stesso probabilmente conosce la risposta … visto che poi dice “uno solo è buono” e specifica quello che l’uomo sa già, “osserva i comandamenti” questo tizio pare chiedere a Gesù quali sarebbero come se non li conoscesse, penso che questo discorso, sia in realtà una provocazione fatta verso Gesù …  perché certamente gli ebrei conoscevano la legge, magari non conoscevano perfettamente l’interpretazione esatta delle stessa, ma i comandamenti li conoscevano bene, perché venivano insegnati fin da bambini, per cui era impossibile che non li conoscessero, se l’uomo che ha posto tale domanda era un ebreo, ma si può pensare che lo fosse per la risposta stupita di Gesù. “Perché mi interroghi su ciò che è buono?” La risposta di Gesù è molto strana: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso””.  Pare veramente molto anomalo che Gesù abbia volutamente ricordato solo questi comandamenti e non quelli fondamentalmente più importanti. Non poteva certo dimenticarsi, il 1-2-3-4… quindi è una manomissione a posteriori …
Ricordo inoltre che i primi 4 comandamenti sono fondamentali sia per il cristianesimo che per l’ebraismo come religione monoteistica, per cui la rimozione da parte di Cristo era impossibile.


3.      In Mt22,36-40, Gesù pare dire questo: “Maestro, qual è il più grande comandamen­to della legge? Gli rispose: Amerai il Signore Dio tuo con tut­to il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il se­condo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stes­so. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti”

Se i testi non sono stati modificati da copisti, durante i vari concili , risulterebbe che Gesù ha dato diverse versioni in Matteo. Prima attesta nel primo punto (1) in alto che tutta la legge deve essere rispettata, così come è stata data in origine; nel secondo punto (2) riduce la stessa a soli 6 comandamenti facendo sparire i primi 4, fondamentali; nel terzo punto (3) invece ristabilirebbe un ordine normale, includendo anche il comando di amare il prossimo, sempre espresso da Gesù nella sua predicazione.

Però questo ci fa capire, che almeno uno di questi 3 passi del vangelo di Matteo è stato in parte modificato, proprio perché Gesù essendo il figlio di Dio Padre e pieno di Spirito Santo, non contraddice se stesso mai, ne la legge del Padre Suo, oltretutto ricordo che Gesù stesso dice di se stesso, che Egli porta la volontà del Padre Suo a compimento, quindi se ciò è vero e io sono stra sicuro che è così! Ciò significa che almeno uno di questi passi del vangelo di Matteo è stato modificato a posteriori, per aver la possibilità di mutare la legge o la parola espressa da Gesù, per altri scopi.

Tenendo presente che lo Spirito Santo non contraddice mai se stesso, e quindi neppure il figlio Gesù lo farà mai, ciò significa che uno solo di questi passi è realmente e totalmente autentico!

Ma quale sarà?  Semplice!
Il primo(1), perché Gesù attesta nei vangeli che Egli è nel Padre e il Padre è esso, Cristo fa la volontà del Padre che lo ha mandato, e fa le opere che il Padre gli da, da fare, quindi Gesù attesta la volontà del Padre sul mondo, e certamente non può modificare la parola del Padre Suo, se non è il Padre stesso a volerlo! Ma Gesù specifica chiaramente nel passo Mt. 5,17-18 che il Padre conferma mediante Egli stesso la legge e i profeti. Egli fa solo un azione di miglioramento della comprensione della stessa, e apporta un comandamento che probabilmente l’essere umano aveva rimosso, ma che in origine esisteva già. 


Importante!

Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!