I
FONDAMENTI IMPORTANTI DI YESHUA!
Insegnamento
fondamentale di Yeshua.
1State
attenti a
non praticare la
vostra giustizia
davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti
non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei
cieli.
Cosa
intende vostra giustizia?
Abbiamo
visto che esiste la giustizia divina, divisa in tre tipologie
differenti, la giusta correzione che è la correzione fraterna, la
giusta giustizia e la condanna che altro non è che l'anatema o
scomunica che non spetta a noi, nemmeno alla chiesa.
Ma
qui Gesù fa capire che esiste anche una giustizia personale, quella
che ognuno di noi, può e deve esercitare per ottenere i meriti
innanzi a Dio, ciò si comprende dalle parole stesse che Gesù usa,
“State
attenti a
non praticare la
vostra giustizia
davanti agli uomini per essere ammirati da loro, “ Se
l'uomo non
pratica
la giustizia vera con la finalità di
non trovar
lode innanzi agli uomini, esso avrà contribuito alla giustizia di
Dio e otterrà il premio. Ma se come dice, cerca la lode, per essere
lodato, stia certo che quanto fa, non otterrà ricompensa, per quanto
esso si sia prodigato nella verità e nella giustizia. Per cui
bisogna far attenzione che nessuno vi lodi, che nessuno vi esalti,
che nessuno vi ammiri per le cose che fate, è una cosa assai
difficile specie per chi si mostra con la propria faccia, il proprio
nome, ma eventualmente tale cosa può agire anche nell'animo di chi
si cela. Quindi si deve praticare la giustizia ma nel silenzio, nel
nascondimento, rimando come ombre, dei perfetti fantasmi e non
dimenticandosi di testimoniare che quanto si ha e quanto si da, non è
opera nostra, perché tutto quello che viene dallo spirito appartiene
allo spirito e non è nostro.
La
parola che il Signore t'insegna non è tua, non la puoi amministrare
per farne un vanto per te stesso o uno scopo di lucro, la devi donare
sempre, altrimenti il tuo operare è vano. Anche quando si opera
nella carità, nella misericordia, etc, bisogna che nessuno veda e
nessuna sappia, cosa hai fatto, perché quanto tu fai rimanga celato
agli uomini, ma rivelato a Dio.
Quindi
attenzione a non perdere mai di vista questo punto del vangelo
estremamente importante, alle volte, ci si dimentica, ma se ne fai un
tuo principio fondamentale è difficile che lo dimentichi.
Quindi
non praticate le giustizia sia di Dio che gli degli uomini andando
sbandierarla ai quattro venti perché non otterrete la ricompensa
celeste, in sostanza dice tenete segrete le vostre perle.
2Dunque,
quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come
fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati
dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro
ricompensa.
Questo
passo è la stessa cosa, non sbandierare il bene che vai facendo,
perché perderai quel bene e non ti sarà più utile a nulla.
3Invece,
mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa
la tua destra, 4perché
la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel
segreto, ti ricompenserà.
Vediamo
di capire cosa significa destra e sinistra in questo caso, ma direi
che il senso di destra e sinistra è già espresso da Gesù in altro
ambito, dove la sinistra diviene la parte fredda, mentre la strada
quella calda, da ciò si può comprendere che le due vie, indicano
che una che prende e l'altra che da, questo fa capire che la sinistra
è la mano che prende, mentre la destra viene classificata la mano
che lavora cioè che da, cioè la destra è la mano della generosità,
mentre la sinistra sarebbe la mano, che prende, per cui il dire non
sappia la sinistra ciò che fa la destra sta ad indicare che il
maligno non deve co conoscere la vostra intenzione di far il bene,
cosa s'intende in realtà, che se il vostro bene è vero e sincero,
in voi non entra il maligno, così che esso non conosca la vostra
volontà. Ma se entra il maligno, cosa accade, che la vostra volontà
iniziale di far del bene, quindi l'elemosina che è un esempio come
tanti, sotto l'azione pervertitrice del male, la vostra intenzione
iniziale di bene si corrompe, e diviene un azione malevola, cioè
mediante l'istigazione del male, quel bene che volevate fare di
nascosto, si traduce in un bene di vanto, per cui esso non è più un
bene per voi ma diviene un male per voi, ecco cosa significa non
sappia la sinistra ciò che fa la destra, cioè dovete solo tener
nascosto il vostro bene, che non venga sbandierato affinché nessuno
vi lodi, ma solo il Padre Celeste che è nel segreto vi ricompenserà,
quando sarà il momento. In sostanza non raccontate a nessuno quanto
bene voi fate.
5E
quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e
negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere
visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro
ricompensa.6Invece,
quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il
Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto,
ti ricompenserà.
Anche
nel pregare Yeshua si raccomanda, di tenersi nascosti, umili,
semplici senza sbandierare che voi siete umili, tipo chi mette il
velo, dimostra che vuole essere notato, quindi da un lato c'è un
carattere positivo della cosa, dall'altro negativo, se tutti
mettessero il velo, sarebbe diverso, ma visto che tu sei solo, allora
significa questo, che vuoi mostrarti che sei meglio degli altri.
Quindi quando pregate fate attenzione a non attrarre su di voi, le
attenzioni della gente affinché questi, non vi lodino per esse.
Pregate nel nascondimento, nel silenzio, e lontano da sguardi degli
altri.
7Pregando,
non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a
forza di parole. 8Non
siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose
avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Altro
comando di Gesù, non c'è bisogno di dire tante cose, perché Elohà
il Padre Celeste sa già tutto di noi, indica che bisogna solo
affidarsi a lui senza pretendere il mondo intero.
9Voi
dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato
il tuo nome, 10venga
il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in
terra.
11Dacci
oggi il nostro pane quotidiano, 12e
rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri
debitori, 13e
non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Solo una nota che pongo a tutti,
qui la frase è stata cambiata, dopo secoli, ma ancora non ci siamo,
perché il dire non abbandonarci alla tentazione indica che Dio ci
vuole lasciare nella tentazione, e questo è affatto vero, non è Dio
che ci abbandona alla tentazione, semmai siamo noi che ci
abbandoniamo ad essa, altrimenti la tentazione non avrebbe senso se
fosse Dio che ci abbandona. Ovviamente questa frase noi l'abbiamo
sempre vista come una preghiera che noi dobbiamo dire, ma il primo ad
averla affermata è Yeshua stesso, verso Elohà il Padre Celeste. Per
cui c'è da chiedersi Gesù Nostro Dio, avrebbe mai detto ad Elohà
il Padre Suo Celeste tu m'induci o mi abbandoni alla tentazione? No!
Non l'ha mai detto, ne la prima versione, ne la seconda versione. Per
cui Gesù figlio di Elohà ha certamente affermato qualcosa di
diverso, ma non certamente ne indurre ne abbandoni. L'indurre è
proprio una bestemmia a Dio, che il figlio suo nona avrebbe mai e poi
mai detto, l'abbandoni, non è uguale come gravità, però ha un
senso errato nel concetto di Gesù. Molto probabilmente ha chiesto al
padre celeste che Egli non permetta a noi di cadere nella tentazione,
cioè ci eviti la tentazione, ci aiuti a far si, che il maligno non
ci tenti, questo era realmente il senso che Gesù aveva dato a questa
frase. Una richiesta di soccorso, per fortificare la nostra fede, non
un accusa come le due parole sottolineano. Non si può inserire in
una preghiera di soccorso, contro il maligno qualcosa che invece
accusa Dio di cose che non ha fatto, facendo così si è annullata la
preghiera stessa, infatti negli esorcismi, tra Padre Nostro e Ave
Maria, la preghiera che fa più male a satana è l'ave Maria cosa che
dovrebbe essere il Padre Nostro questo perché per secoli si è
insegnato una cosa errata, l'indurci in tentazione ha di fatto
distrutto la preghiera stessa.
14Se
voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che
è nei cieli perdonerà anche a voi; 15ma
se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà
le vostre colpe.
Questo
indica che bisogna essere sempre pronti al perdono, anche quando non
siamo nelle condizioni di farlo. Non si perdonano solo gli amici, ma
anche i nemici, anche se questa cosa è difficile.
16E
quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che
assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano.
In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
17Invece,
quando tu digiuni, profumati
la testa e lavati
il volto, 18perché
la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel
segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Altro precetto di Gesù, sul
digiuno, non mostrare in nulla che fate un digiuno, non lagnatevi che
avete fame, non brontolate e tacete, perché altrimenti il vostro
digiuno sarà inutile, tenete uno comportamento normale, perché
anche in questo ambito, il vostro ego potrebbe mostrare il suo lato
negativo.
19Non
accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano
e dove ladri scassinano
e rubano; 20accumulate
invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano
e dove ladri non scassinano
e non rubano.
Cio
significa anche che non bisogna usare la parola di Dio per
arricchirsi, perché poi quella ricchezza ti verrà a mancare, è
meglio per te essere povero, quindi non accumulare ricchezze che
nulla ti servono se non a corrompere le tua anima e perdere la vite
eterna.
21Perché,
dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
Come
dice dove si trova il centro della tua fortuna, li si trova il tuo
pensiero, cioè cuore, intende dire che le ricchezze portano via i
buoni sentimenti, e tu diventi un ossesso della ricchezza.
22La
lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è
semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; 23ma
se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se
dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la
tenebra!
Infatti
l'occhio è quella parte del corpo che osserva tutto e tutto giudica
o valuta, se dunque il tuo giudizio è giusto, il tuo occhio è nella
giustizia di Dio, tu osservi ma non nel male per agire nel male, ma
il tuo osservare, è fatto per il bene; mentre se il tuo occhio, cioè
il tuo giudizio è malevolo, anche il tuo occhio o la tua giustizia
sta nel male, cioè tu pratichi una giustizia in giusta, tutto te
stesso è nelle tenebre, cioè nel peccato. Però attenzione parla di
luce che è tenebra... intende dire che non esite solo la luce di
Dio, ma esiste anche la luce delle tenebre cioè una luce mortale,
quella luce che porta un illuminazione che non è verità, ma è una
falsa verità, così come esiste la vera giustizia, così esiste la
falsa giustizia. Più è grande la tua ingiustizia o la tua falsa
giustizia, più è grande il tuo peccato, si comprende che è tutto
in proporzione 1:1.
24Nessuno
può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro,
oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete
servire Dio e la mammona(ricchezza).
Altro
precetto, o seguite in toto Dio, oppure seguite in toto il maligno,
non esiste stare con un piede in Dio e uno con il maligno, o l'anima
è presa da Dio o è presa dal maligno, questo fa capire anche che
non sempre noi umani siamo costanti in questo nostro essere presi,
molto spesso, siamo più del maligno che di Dio e poche volte siamo
interamente di Dio, gran parte siamo del maligno, per cui se teniamo
come metro i precetti del Signore Nostro Dio, siamo sicuri che gran
parte della nostra vita, della nostra giornata è rivolta al Signore,
purtroppo siamo esseri umani e gli scivoloni li facciamo tutti, ma se
in noi vige il senso di bene, sarà più difficile cadere nel male.
Chi insegue il male, non insegue Dio, chi si arricchisce, non sta con
Dio, molto semplice.
Ciò
significa anche come uno noto sacerdote attuale (Don L.M.P.)disse,
che non ha alcuna importanza che un veggente sia ricco, perché
quello che conta è la parola che ha ricevuto, ecco la risposta sta
qui sopra, come vedete esso sbaglia e ha pure perso il senso reale
della parola di Cristo.
25Perciò
io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che
mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che
indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del
vestito? 26Guardate
gli uccelli del cielo: non seminano
e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro
celeste li nutre. Non valete forse più di loro? 27E
chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la
propria vita? 28E
per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i
gigli del campo: non faticano e non filano. 29Eppure
io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva
come uno di loro.30Ora,
se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si
getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
31Non
preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa
berremo? Che cosa indosseremo?”.
Idem
per il discorso del cibo, qui sta dicendo di esser parchi, modesti e
di non far del cibo una malattia com'è nel tempo odierno, anche
perché poi più si mangia e più sta male, quindi meglio imparare a
mangiare il giusto e meno e il sovrappiù datelo a chi non ne ha.
Yeshua
porta degli esempi per dire che l'uomo per quanto debba lavorare, e
darsi da fare per aver qualcosa in questa vita, non si affanni troppo
perché dopo tutto è il Padre Celeste che penserà anche ad esso,
cioè è Elohà che gestisce la nostra misera vita, come fa con gli
uccelli del cielo, con i fiori del campo, e neppure Salomone con
tutto la sua magnificenza poteva avere. Quindi nessun essere umano è
grande agli occhi di Dio, siamo tutti pari, se nutre un fiore, gli
animali perché non dovrebbe farlo con l'uomo? Qui sta ad indicare
che noi dobbiamo solo dar fiducia a Dio sempre a mai dubitare di Lui,
perché Esso, ci dia tutto quello che Egli ritiene giusto per noi, e
ciò significa che non ci farà mai mancare nulla in quello che Egli
ritiene giusto, non quello che noi vorremmo che sia giusto. Ciò
significa che se vuole che tu faccia un po fame, la farai, se vuole
gettarti a terra perché non hai agito nel bene, potrai essere anche
punito, Elohà si comporta con chi lo ama, e con tutti gli esseri
umani, come un vero Padre! E com'è un padre umano, severo, amorevole
e giusto quando ce ne è bisogno, molto di più è il Padre Celeste.
32Di
tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste,
infatti, sa che ne avete bisogno.
Il
Padre Celeste sa che ne abbiamo bisogno, ma secondo il suo metro non
il nostro, ciò significa che se vi darà la ricchezza significa che
c'è una ragione, ma se non ve la darà non dovrete essere ribelli,
invece molto spesso l'uomo diventa ribelle a Dio a causa di ciò,
perché non trova giusto che altri possano avere più di lui, e qui
cade l'asino, quindi se un uomo, accetta la via del Signore deve
accettare anche quello che gli da e gli manda, nel tanto o nel poco,
e nemmeno si deve lagnare.
33Cercate
invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste
cose vi saranno date in aggiunta.
Gesù
consiglia di cercare il Regno di Dio, ma per far ciò bisogna prima
di tutto mettere in pratica le sue legge e i suoi precetti, con tanta
semplicità, con tanta umiltà, senza sbandierare nulla, quando
avrete ottenuto questo, Elohà vi darà altro, ma per mia esperienza
personale e un osservazione della vita, posso dirvi che quando sarete
arrivati ad un certo punto, per ottenere di più, non vorrete più
aver nulla di più, perché vi accontenterete di quello che Dio vi
darà, giorno dopo giorno, perché quello che avrete sarà già
molto. Quindi è un consiglio non pretendete nulla.
34Non
preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di
se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena.
Non dobbiamo preoccuparci per il
domani e per ogni altro giorno, perché se siamo nell'ottica di Dio,
e se seguiamo la Sua volontà, nella nostra vita sarà Egli che ci
guiderà mettendo innanzi a noi, sempre cose nuove, incontreremo chi
egli ci mette sulla strada, e ogni giorno sarà per noi una novità,
da prende come viene, sia nella gioia che nel dolore.
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