Il Battista preannuncia Cristo!
La funzione del battesimo!
Le tentazioni di satana.
Vangelo secondo Matteo - 3
Interpretazione a cura di Boanerges Yhwhnn
Iniziata il 12-12-2016 ore 23:55- terminata 13-12-2016 ore 00:30
1In quei giorni venne
Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea 2dicendo: «Convertitevi, perché
il regno dei cieli è vicino!».
Cosa intendeva dire con il regno dei cieli è vicino?
Parlava di una collocazione temporale, oppure di una
collocazione spirituale?
Ovviamente della seconda, intendendo dire che chi
prega e chi rispetta la sua legge, e chi mette in pratica la sua parola Dio, il
regno dei cieli gli era vicino, intendendo per vicino, un senso di
appartenenza, cioè che costui sarebbe diventato parte di quel regno, per cui
avrebbe avuto tutto quello che gli serviva per essere “cittadino del regno di
Dio” affinché non gli mancasse il sostegno necessario per progredire in questo
mondo, nel modo migliore possibile,al fine di glorificare Dio.
Quindi la vicinanza è intensa in senso spirituale, chi
ha in se il regno dei cieli, appartiene a Dio e conosce le cose di Dio, per cui
anche lo Spirito Santo lo avrebbe illuminato per progredire bene verso le vette
Celesti, per divenire sempre più cittadino del Regno dei cieli.
3Egli infatti è colui
del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse:
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Quali
sono i suoi sentieri?
Non sono le vie delle
nostre città e delle nostre campagna, ma sono i percorsi mentali della nostra
capacità intellettiva, ci sta dicendo di snellire e rendere semplici le nostri
discorsi, i nostri pensieri renderli lineari, logici, razionali, concreti, di
non fantasticare e di non perderci nei meandri della nostra mente, qui si può
leggere la famosa frase che l’angelo bambino disse a S. Agostino: “Come puoi tu
con la tua piccola mente capire l’immensità di Dio!” questo è il vero senso della frase del Battista.
Preparate le via del Signore!
Qual è
questa via e dove si trova?
Si trova nella nostra
mente, nella nostra coscienza, nella nostra anima, nella nostra vita.
Però prima bisogna
raddrizzare le vie dei pensieri, poi si potrò preparare le via del Signore,
affinché esso possa entrare in noi, la via sta nella mente, che è creata in
modo tale da essere il passaggio naturale del potere di Dio, quando il pensiero
viene liberato dai pensieri cupi, dai pensieri scandalosi, dai pensieri
perversi, dalla malvagità e dalla malignità e dalla malizia, ecco che la nostra
mente si apre a Dio, e il suo spirito fluisce in noi, e ci aiuta a comprendere
e a liberare sempre più la nostra stessa mente, coscienza, pensiero, anima e
poi anche vita, a farsi che le porte antiche si aprano, perché entri il Re
della Gloria. Se apriremo le porte della mente a Dio, se renderemo semplici i
nostri pensieri, lineari chiari, precisi allora sapremo che Dio potrà essere in
noi, perché gli avremo aperto la via alla nostra anima e diventeremo come
bambini, candidi. Dio infatti ha bisogno
di una mente limpida, candida di grande fede forte, incrollabile per agire nel
mondo.
4E lui, Giovanni,
portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai
fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico.
Il battista aveva compreso che per accogliere Dio in
se, bisognava liberarsi di quello che è il mondo, in tutto e per tutto,
accettando cosa il mondo nel suo essere misero poteva dargli, per cui si
accontento, delle cavallette, del miele selvatico, e di semplice pelle di
qualche animale, tutte cose povere e semplici, perché aveva capito che per giungere a Dio non si
doveva valorizzare il corpo, ma bensì lo spirito e il corpo era solo un
ostacolo, sotto l’azione qualche volta anche del maligno.
5Allora Gerusalemme, tutta
la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui 6e si facevano battezzare da lui
nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 7Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo,
disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira
imminente?
Come si può vedere anche farisei e sadducei pensavano
di sfuggire all’ira di Dio facendosi battezzare, senza tener presente che Dio
non vede l’esteriorità ma l’anima e i pensieri profondi intimi e nessuno può
celargli nulla. Quindi Giovanni battista, li richiama e li rimprovera
giustamente facendogli capre che la loro astuzia non servirebbe a nulla se non
ci fosse vera conversione, perché chi finge una conversione e si battezzare
cade su di se una condanna più grave, perché in realtà ci si prende gioco di
Dio.
8Fate dunque un frutto
degno della conversione,9e
non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!” Perché io
vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo.
Gli dava un consiglio dicendo se siete convertiti
veramente date prova con i frutti del vostro agire, e non dite in voi stessi ,
Abramo ci proteggerà e per suo nome saremo salvi, perché Abramo non è Dio. La
potenza di Dio può tutto anche creare uomini da pietre, come li creo dalla
polvere.
10Già la scure è posta
alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene
tagliato e gettato nel fuoco.
Chi sono gli alberi e chi sono le radici?
Gli alberi sono i padri, e le radici sono le loro
stirpi.
Quindi ogni padre e la sua stirpe che non ha portato
frutto verrà gettata nell'inferno, più chiaro di così.
11Io
vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più
forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in
Spirito Santo e fuoco.
Dice Giovanni il Battista, che lui come uomo può solo
battezzare in acqua, ma colui che viene dopo di lui non solo è più forte di
lui, ma che battezzerà in fuoco e Spirito Santo. Questa distinzione fa per far
capire che a noi è dato fare solo il battesimo mediante l’uso dell’acqua ma non
quello detto effusione dello Spirito Santo, perché spetta solo a Gesù Cristo. In
questo Giovanni Battista dimostra grande umiltà riconoscendosi solo colui che
con l’acqua esegue il battesimo di conversione, mentre Cristo battezza per
vivificare e rendere Santo!
12Tiene in mano la pala
e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la
paglia con un fuoco inestinguibile».
Parola di pala, intendendo dire che con essa sposterà
e spianerà tutto quello che non fa parte della sua parte, ripulisce la
superficie, per poi metterci il frumento cioè le anime che tiene le suo
granaio, separerà da queste la paglia che altro non sono che le anime che sono
state poco produttive o che sono state addirittura contrarie, bruciandole nella
fornace eterna.
13Allora Gesù dalla
Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva
impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e
tu vieni da me?». 15Ma
Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni
giustizia».
Il passo è molto importante qualcuno potrebbe
sottovalutarlo, invece in esso è celato qualcosa di ben importante, il battista
vorrebbe che fosse Gesù a battezzare lui, ovviamente dato che Gesù battezza in
Fuoco e Spirito santo era ovvia la richiesta di Giovanni, mentre Gesù cosa gli
risponde!
“Lascia fare per ora”, cioè in questo momento non ha importanza, “perché
conviene che adempiamo ogni giustizia”, cosa intendere per ogni
giustizia?
Adempiamo, cioè
portiamo a termine quello che è più importante.
Ogni giustizia, cioè ciò che era giusto, nelle giustizia di Dio, cioè in quello che era
stato stabilito.
Intende dire quello che era scritto, in pratica Gesù
segue alla lettera la scrittura, perché tutto si adempia nel tempo e nel
momento, non può fare come altri gli suggeriscono, deve seguire quanto i
profeti nel tempo hanno detto di lui, perché tutto fosse coincidente su di lui.
Allora egli lo lasciò fare. 16Appena battezzato, Gesù uscì
dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio
discendere come una colomba e venire sopra di lui.
Gesù aveva bisogno del battesimo in
acqua? Certo che si!
Ma per quale scopo? Certamente per lui il battesimo
non era per la sua conversione, ma per altra ragione, l’acqua ha per Gesù un
ruolo importantissimo come vedremo in tutta la sua vita, permea la sua
esistenza fino alla morte. Quindi il rito che Giovanni fa a Gesù non serve per
la sua conversione, ma bensì per confermarlo nell'ingresso della sua missione,
in effetti il battesimo che noi crediamo essere una conversione in realtà è un
mezzo per divenir parte di quella deità che è Dio, il termine convertire, sta ad
indicare un cambiamento, una trasformazione, oltre che purificazione, ma questo
per Gesù non aveva senso, aveva senso invece la trasformazione, quindi il
battesimo era in realtà un dire io sono di Dio, cambio il mio essere da quello
che ero prima a quello che devo essere, quindi il battesimo su Gesù prende un
senso diverso che per noi, l’acqua è il mezzo con il quale si aprono per Gesù
le porte dei cieli e entra a piedi pari nella nuova vita, il battesimo altro
non è che un cambiamento di vita, quindi la conversione che Giovanni gridava
nel deserto era proprio questa, convertirsi significa cambiare trasformarsi
abbracciare in toto la volontà di Dio. Quindi l’acqua come mezzo di trasporto
del potere di Dio come per dire il battesimo cambia la tua natura. Quindi era
fondamentale per Gesù ricevere questo rito dell’acqua, che in questo caso non
lava ma trasforma, perché viene fatto sul capo, il fatto che si versi l’acqua
sul capo o che ci si immerga in toto nell'acqua sta proprio a significare, che
si desidera cambiare, cioè essere trasformati e accettare Dio in noi, per
questo sarebbe bene che venisse fatta in età adulta, perché i bambini non
comprendono, si fa sulla fiducia dei genitori che in questo caso si prendono
una enorme responsabilità innanzi a Dio, che potrebbe pregiudicare anche la
salvezza dei genitori stessi, se questi non portano avanti i loro frutti nel
nome di Dio.
“si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come
una colomba e venire sopra di lui”.
Si aprirono per lui …. Cioè per Gesù.
ed egli vide” forse anche il battista vide, oltre
che Gesù, ma non altri. Perché non altri, perché altrimenti sarebbe stato
troppo evidente la natura stessa di Gesù.
17Ed
ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho
posto il mio compiacimento».
Qui c’è l’annuncio di Dio, a tutte le potenze
dell’universo sia visibile che invisibile che Gesù era suo Figlio unigenito.
Vangelo
secondo Matteo - 4
1Allora Gesù fu
condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo.
Allora” questo sta
ad indicare che dopo l’annuncio, preso atto di quanto dichiarato da Dio, tutte
le potenze si mossero verso e contro Cristo,
significa che fino ad allora Gesù non venne tentato come Dio. Lo Spirito
lo portò nel deserto perché fosse provato, la prova consisteva nel dimostrare
al demonio la sua superiorità, quindi il maligno doveva tentarlo come meglio poteva
con tutte le furbizie possibili, perché sapeva che non aveva a che fare con un
semplice essere umano che cade facilmente, ma con Dio incarnato, ben diverso.
2Dopo aver
digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame.
Qui si vede che lo spirito maligno, sa come agire sul
corpo umano, perché lo conosce bene, per indebolire lo spirito, indebolisce la
carne, il digiuno serve per fortificare lo spirito, ma al tempo stesso potrebbe
fra crollare una mente fragile, come quella umana, in questo fa capire che
voleva vedere quanto Gesù fosse umano.
3Il tentatore gli si
avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino
pane».
Ecco qui
vide che Gesù aveva sete e fame, era giusto il momento, per aggredirlo, perché
ne ha colto un momento di debolezza del corpo, non dello spirito. Lo ha preso
in giro e lo tenta, dicendogli visto che sei il figlio di Dio sei sicuramente
capace di trasformare le pietre in pane.
4Ma egli rispose: «Sta
scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca
di Dio».
Ma Gesù gli
dimostra che se anche ha sete e fame e il suo corpo è debole, ma il suo spirito
e la sua mente è molto più forte della debolezza del corpo umano, e gli
risponde in tutto questo tempo io non ho mangiato ma il Padre mio che è nei Cieli mi ha
nutrito con la sua parola che nutre molto di più del cibo, questo in sostanza
quello che ha affermato. Intendendo dire che non sempre il cibo fa bene e per
elevare lo spirito serve il digiuno ma se il tuo digiuno è fatto senza la
parola di Dio tu morirai, mentre se il digiuno è accompagnato dalla parola di
Dio sarà Dio a nutrirti.
5Allora il diavolo lo
portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e gli disse: «Se tu sei Figlio
di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:Ai
suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra».
Alla prima sconfitta, il diavolo non contento, deve
provarne un'altra, lo porta sul pinnacolo del tempio, e dice se ti butti giù
sicuramente i tuoi angeli correranno in soccorso e ti reggeranno affinché tu ne
abbia di danno. Ma questo discorso cosa ci fa capire che il maligno conosce
benissimo la sacra scrittura, perché la cita senza problemi, cioè fa capire che
il demonio non ne ha paura e può citare la sacra scrittura se vuole, questo
dovrebbe far capire ai sacerdoti, che non sempre tutto quello che i profeti
dicono potrebbe essere di Dio, perché se il maligno può citare la scrittura con
facilità come faranno gli uomini a capire se quella profezia è di Dio o no? Non
potranno, quindi c’è un altro metro.
7Gesù gli rispose: «Sta
scritto anche: Non metterai alla prova
il Signore Dio tuo».
Gesù dimostra di essere sia figlio di Dio che Dio,
nella risposta che da, dice “Non metterai alla prova il Signore di Dio tuo.” In
questa espressione Gesù dimostra al demonio che Lui è Dio, appunto riportando
la sacra scrittura esattamente dicendo di se stesso “ Il Signore Dio Tuo” ,
quindi Gesù si configura nella persona stessa del Padre, altrimenti avrebbe
detto in altro modo. Gli ha detto in sostanza non mi tentare.
8Di nuovo il diavolo
lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la
loro gloria 9e
gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi
adorerai»
La terza
prova. Non contento devo provare e provocare Gesù ancora, gli mostra i regni
sotto il suo dominio, e quante è grande la loro potenza (gloria) e pretende che
Gesù lo adori.
.10Allora Gesù
gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai:a lui solo renderai culto».
Gesù ribadisce un concetto fondamentale uno dei
primissimi comandamenti e intima Satana di allontanarsi. Gesù in questo sta
dicendo a tutta la chiesa futuro che egli non si discosta nemmeno di un pelo da
quello che è la stesura dei 10 comandamenti, con questa frase fa capire che
tutti gli uomini non solo gli spiriti si devono sottomettere a Dio, e solo a
lui darai culto, quindi non esistono falsi dei, e non esistono false religioni.
11Allora il diavolo
lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
12Quando Gesù seppe
che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, 13lasciò Nàzaret e andò ad
abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di
Nèftali, 14perché
si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
L’arresto
del battista era il segnale che Gesù doveva spostarsi, da Nazareth dove aveva
abitato per tanti anni, a Cafàrnao ancora una volta Gesù segue esattamente le
profezie su di lui.
15Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
16Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per
quelli che abitavano in regione e
ombra di morte una luce è sorta.
L’avvento di Gesù in quelle terre in quel momento,
significò per quel popolo di quelle terre, la Luce di Dio tra gli uomini che
vivevano nella morte.
17Da allora Gesù
cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è
vicino»
Gesù ripete le stesse parole di chi lo aveva
preceduto, il battista che altro non fece che dire la parole che lo Spirito
Santo gli aveva suggerito, ma Gesù avendo lo Spirito di Dio in se non aveva
bisogno di copiare, ma semplicemente diceva quello che già conosceva. Infatti
Giovanni dice di Gesù colui che viene prima di me, intendendo che Gesù era già
nato nei secoli infiniti prima ancora di nascere in terra.
.18Mentre
camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro,
e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti
pescatori. 19E
disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». 20Ed essi subito lasciarono le
reti e lo seguirono. 21Andando
oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo
fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro
reti, e li chiamò. 22Ed
essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
23Gesù percorreva
tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del
Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. 24La sua fama si diffuse per
tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie
e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. 25Grandi folle cominciarono a
seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre
il Giordano.
Qui tratta delle scelta dei primi discepoli, delle
opere che fece, miracoli, e dell’annuncio della parola(verbo) del Vangelo che
era il cardine fondamentale di tutto il suo essere.
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti non saranno più permessi!
E' inutile che li scrivete perchè non ho tempo per moderali.
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.