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lunedì 13 giugno 2016

I pensieri ispirati o indotti!

I pensieri ispirati o indotti!



Matteo 16,15-23
15 Disse loro: «Voi chi dite che io sia?» . 
16 Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 
17 E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. 


La risposta di Gesù a Pietro cosa ci racconta?
“perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli
Ci dice che alcune rivelazioni fatte all'essere umano, sono derivante da volontà divina, come in questo caso, che Pietro non poteva sapere, la verità su Cristo, questo ci dice inoltre che Dio parla all'uomo anche mediante semplice ispirazione, ovviamente maggiore è la conoscenza di quell'uomo, minore sarà la possibilità che questa rivelazione sia stata dettata da Dio, anziché proprio frutto di ispirazione, che è molto più probabile in chi è ignorante che in chi è sapiente.

Ma se Dio ispira tutti gli esseri umani, quando Egli gli aggrada, o a necessità, significa che anche il maligno fa altrettanto, anche il satana ispira chi Egli vuole, ma le ispirazioni di Dio, sono rare che quelle del maligno, perché noi tutti siamo molto soggetti a qualsiasi anche misero peccato, per cui l’attività del maligno è di molto più accentuato, ed esso ispira l’uomo a un infinità di nefandezze, di peccati, di idee maligne, di sotterfugi, di truffe, di tutto quello che è contrario alla volontà di Dio stesso e della sua legge. Ma come il demonio ispira così esso è capace di togliere all'uomo i pensieri che Dio poteva avergli ispirato, per esempio se io vengo ispirato in qualche cosa da Dio, cioè se Egli mi fa comprendere qualche verità, può accadere che il maligno per dispetto tenti di sottrarla alla mia mente, questo può avvenire, ed è per questa ragione che un veggente deve comunicare subito il contenuto di quanto ha ascoltato o è stato ispirato, perché poi il maligno è astuto e può confonderlo aggiungendo o sottraendo qualcosa dal suo pensiero. Cioè carpisce, occulta, copre i pensieri, non è una cosa occasionale, anzi è molto facile che avvenga..

Quindi come Dio ispira un pensiero positivo o una verità, così il maligno ispira un pensiero negativo o menzogna, e sottrae anche un pensiero positivo. E noi crediamo di esserci dimenticati, no, non è dimenticanza è vera sottrazione solo di quel pensiero, non di altro.


Per cui bisogna essere anche molto attenti e prudenti, su cosa si trasmette al pubblico, specie chi ha ruoli di profeti e veggenti, non sempre l'ispiratore potrebbe essere chi si crede, un esempio se S.Pio da Pietrelcina come altri santi e sante, venivano attaccati dal maligno e questo li prendeva pure in giro, figuriamoci se tutti noi, non possiamo cadere nella stessa trappola, e queste finzioni potrebbero durare tanto tempo, per cui è bene che ci sia qualcuno che valuti cosa il veggente trasmetta, sopratutto in quei casi, dove la persona non ha un discernimento tale da comprendere da solo se ciò che riceve sia giusto e vero o da chi può provenire.Attenzione se una persona ha il dono in se della sapienza, della conoscenza, della saggezza, e della prudenza questa è una persona molto fortunata, perchè ha in se la capacità di comprende se e chi gli parla. Ma la prudenza non è mai troppa, in questo cose, specie perchè poi tu le comunichi agli altri, e induci gli altri anche senza volerlo nell'errore. 

lunedì 16 maggio 2016

Chi era lo spirito di Cristo?

Lo Spirito di Cristo!!





Lettera ai Romani.

Domenica di Pentecoste a messa qualcosa ha attratto la mia attenzione nella lettera di S. Paolo ai Romani 8 in alcuni punti.


“Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli non appartiene a Lui.”


Il fulcro della frase è “lo Spirito di Cristo” chi era/è lo spirito di Cristo?

Tutti penserebbero lo Spirito Santo, ma questo è errato, perché lo dice Cristo stesso, “Se non vado al Padre, lo spirito consolatore cioè lo Spirito Santo non può venire a voi, è bene che io vada ”

Qui Gesù fa ben capire che il suo Spirito non è lo Spirito Santo, se no, l'avrebbe dato, senza bisogno di andarsene dalla terra.



Quindi chi è lo spirito di Cristo?


L'affermazione di Cristo che dice:" io sono il Padre e il Padre è in me, etc", è chiaro il senso, di cosa stiamo parlando, S. Paolo in questo discorso fa capire che in realtà Egli non ha compreso chi fosse realmente Cristo, e ragionava con la sua mente umana, cercando di darsi una spiegazione di natura teologica e filosofica sul Cristo, lo dimostra il concetto stesso. Il problema che Paolo pensava che Cristo avesse uno spirito uguale a tutti gli esseri umani, questo lo si comprende bene dalla frase stessa, una semplice anima. Il problema invece è che Paolo non essendo stato uno degli apostoli realmente scelti per mano di Gesù, non sapeva tutto quello che Gesù racconto e disse a loro, per cui molto ignorava, per quanto certamente gli apostoli ed altri raccontarono. Se avesse saputo del dialogo che Gesù Ebbe per esempio con Filippo non avrebbe scritto la frase in quel modo. 

Perché il dialogo tra Gesù e Filippo contraddice la frase di Paolo. 

Proprio nel discorso di effondere il suo spirito, Gesù fa capire a chi appartiene questo suo Spirito e lo dice “che da la vita”, quindi questo spirito di Gesù è lo stesso Spirito del Padre Eterno, cioè proprio la persona del Padre Celeste, ecco perché Gesù diceva di se io sono il Padre....per questa ragione, Egli non possiede un anima come la nostra, ma direttamente lo Spirito del Padre, cioè il Padre stesso incarnato, che solo Cristo può avere, nessun essere umano può avere tale Spirito, se non per volontà di Cristo stesso, ed infatti Gesù mediante l'effusione cioè il suo soffio, trasmise nuovamente la Vita agli apostoli, cosa che Paolo non ebbe, questo Paolo non lo ha mai ricevuto fisicamente da Cristo. 

Solo Cristo, può avere lo Spirito del Padre Celeste, e solo Cristo trasmise questo spirito del Padre agli Apostoli, gli altri esseri umani possono avere solo lo Spirito Santo, e comunque sia gli viene trasmesso, finché essi non decidano di loro spontanea volontà di divenire parte di Cristo. Allora solo dopo il “trattamento” dell'effusione fatto esattamente come Gesù fece, con il soffio sul volto, essi possono avere lo Spirito in Se del Padre. 

Oltretutto gli apostoli prima di conoscere Cristo, non avevano certamente il suo spirito, perché nessuno glielo aveva infuso. E solo dopo che hanno conosciuto Cristo ha infuso in loro lo spirito, possiamo dire che ricevettero il Suo Spirito, ma non prima, per cui la frase anche in questo caso sarebbe inesatta.. Potremo invece dire che se un essere umano, dopo aver conosciuto la parola di Cristo, si sottomette a Cristo, e desidera di divenirne parte, ecco che allora potremo dire che esso ha lo Spirito di Cristo, ma lo spirito di Cristo e lo stesso Spirito del Padre che entra solamente mediante la vera effusione. (da non confondere con quella dello Spirito Santo)

Quindi l'essere di Cristo, non è affatto automatico, è una volontà libera diretta del soggetto e sopratutto una volontà del Vescovo che permette che questo avvenga mediante il rito dell'Effusione., se il rito non avviene nelle medesime modalità compiute da Cristo, neppure lo Spirito del Padre si ha, però bisogna dire che a sua volta quello stesso vescovo deve aver avuto precedentemente lo stesso tipo di effusione, altrimenti neppure lui, può trasmettere lo Spirito del Padre Celeste.
In questo caso lo potrebbe fare solo un apostolo dichiarato e scelto da Cristo per volere suo diretto, tipo come fu per San Francesco d'Assisi, ma temo che S.francesco abbia mai usato lo stesso sistema di Gesù.

Solo Cristo appartiene direttamente al Padre perché è sua incarnazione, mentre noi possiamo liberamente decidere di appartenere al Padre solo mediante effusione. Nella vera effusione non viene trasmesso lo Spirito Santo come tutti credono, No! Viene trasmesso lo Spirito del Padre Celeste, perché è Egli che da la vita. Lo Spirito Santo ti viene mandato per volontà diretta di Cristo, se egli lo vuole.


Frase non del tutto esatta.

“11 Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.”

La frase scritta così è consequenziale alla precedente, secondo il ragionamento di Paolo.

Questa affermazione di San Paolo non tiene in considerazione quanto Gesù affermò di se stesso, e riportato sopra... il centro della frase qui sopra è questo:“ Se lo Spirito di colui.... colui che ha resuscitato.... “ . 

Paolo dice che Gesù è stato resuscitato da uno Spirito che viene per resuscitare Cristo stesso. 

Se Paolo avesse saputo la vera verità, non avrebbe scritto quella frase, ciò dimostra che Paolo non sapeva. Se avesse saputo, che lo Spirito “di Cristo” era già dentro a Cristo da prima della Sua nascita, questa espressione non l'avrebbe scritta così, perché Cristo, non ha avuto bisogno di essere resuscitato da nessuno spirito che veniva da fuori di Lui, ma è stato resuscitato dallo Spirito del Padre Suo che era in Lui. Anche se Gesù disse sulla croce Padre ti rimetto il mio Spirito, era un rifermento al Padre che era in Lui, è un po complicato spiegarlo in due parole (spiegherò meglio in altro discorso.). Quindi negli apostoli che ricevettero da Cristo la sua effusione, lo Spirito del Padre abitava in loro.

Effusione direttamente esercitata da Cristo stesso prima della morte in Croce e risurrezione...
La discesa dello Spirito Santo sugli apostoli viene dopo.
“Se non vado al Padre, lo spirito consolatore (cioè lo Spirito Santo) non può venire a voi, è bene che io vada ”

martedì 3 maggio 2016

Gesù e il Padre stessa persona.


Gesù e il Padre!

IL VANGELO DI OGGI 3 maggio 2016.
+ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 14,6-14.
In quel tempo, Gesù disse a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 

Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? 
Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. 
Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse. 
In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre».
Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 
Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.»




Vediamo di scrivere qualcosa con il solito aiutante...  ;)



"In quel tempo, Gesù disse a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me. "


cosa significa per mezzo, cosa intendeva dire....     

per mezzo significa passare attraverso il Figlio, cioè percorrere la stessa strada, per il mezzo usando il Figlio come tramite, il Figlio diviene il mezzo per giungere al Padre, ma si giunge al Padre percorrendo la stessa strada del Figlio. Questo per Mezzo ne fa del Figlio la porta stretta, come la parabola della cruna dell'ago. Ci si deve affidare al Figlio e percorrere la vita del Figlio per giungere al Padre. 


"Se conoscete me, conoscerete anche il Padre:"

Ovviamente essendo il Figlio uscito dal Padre ovviamente il figlio è come il Padre, cioè della sua stessa natura, il Figlio rappresenta il Padre, ma Gesù dice di più in questa frase, con il verbo conoscere, il Padre però fisicamente non o vedevano eppure l'espressione indica altro...


"fin da ora lo conoscete e lo avete veduto»." 

ecco usa per tre volte lo stesso verbo, conoscere, per indicare la natura Trinitaria della persona, di Dio, e spiega che il Padre è lo stesso Figlio, chi vede il Padre vede il Figlio, quindi dice giustamente che il figlio lo ha manifestato, e gli apostolo ne stanno godendo, lo vedono, quindi l'effige di Gesù è l'effige del Padre "lo avete veduto" cioè Gesù sta dicendo che Lui è il Padre. 



"Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». "

Il discepolo non comprende le parole oscure di Gesù, gli sono incompressibili, e appunto ingenuamente fa l'errore di chiedere di vedere il Padre....mostrare indica il manifestare, cioè fallo apparire. 


"Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?"

Gesù specifica un po perplesso...la farse indica che non tutti i discepoli avevano ben chiara la figura di Gesù, o forse nessuno avevano realmente compreso, la vera natura, il termine conoscere indica il  riconoscere qualcuno, è il simile è senso. 


 "Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? "

specifica e ribadisce ancora, che chi vede il Figlio in realtà sta guardando il Padre, e quindi gli risponde con un interrogazione precisa... "Come puoi dire: Mostraci il Padre? "
La frase molto perentoria dice tutto della vera natura di Gesù, come puoi tu dire a me dirmi di mostrami il Padre, quando Gesù stesso lo è. La farse dice proprio questo "io sono il Padre" questa è la naturale risposta di Gesù.



"Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? "

Ribadito il concetto, oltretutto dice "non credi?" come dire io ti sto dicendo la verità, il Padre è manifesto nel Figlio, cioè due in uno. "Io sono nel Padre" nel   indica dentro, cioè dentro al Padre, e poi ribadisce e il Padre è in Me , è in  cioè dentro , quindi sta dicendo che Gesù è dentro al Padre , e il Padre è dentro di Lui, è un modo per dire che è la stessa persona. Due entità fuse nello stesso organismo che è la carne. Quindi la carne porta la natura del Padre e del Figlio assieme. 



"Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. "

 Precisa una cosa importante.... dice che non è Lui a parlare, ma è il Padre Suo che gli trasmette la parola, non le dico da Me  sta dicendo che lui non le inventa, non sono cose sue, precisa, ma  il Padre che è con me, compie le sue opere" il fatto di dire con me indica proprio fuso con lui, assieme, unito a lui, parte di lui, quindi il Padre parla al suo posto, trasmette a Lui o meglio dire parla direttamente, mediante Gesù. perchè lo dice: "compie le sue opere" il dire compie sta proprio ad indicare che non è Gesù che fa le opere, del Padre, ma proprio il Padre di persona, specificando con le sue, come per dire anch'io faccio le mie. Questo fa capire che il corpo carnale di Gesù era usato sia dall'entità del Padre che del Figlio, uno per far le opere del Padre e l'altro per far quelle del Figlio, come Figlio.


"Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse. "

Vuole far capire bene ai discepoli questo concetto estremamente importante, perchè lo ribadisce insistentemente. "io sono nel Padre e il Padre è in me" la specifica in questione, posta in quei termini fa comprendere che Gesù leggendo l'animo e la mente dei discepoli, vedeva che faticano a comprendere questo immenso mistero, per cui dicecredetelo per le opere stesse.


"In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre»."

Qui invece cambia discorso, e dice che chi gli crede nella sua prima istanza, cioè nel fatto che Egli e il Padre sono la medesima persona, come vi ho spiegato, dice che costoro faranno opere uguali e anche più grandi delle sue, perchè comprendere che il Padre e il figlio sono lo stesso soggetto, indica che chi lo comprende non lo comprende per sua capacità mentale, ma per opera stessa di Dio, cioè per volontà di Dio. Poi precisa perchè io vado al Padre, questo andare al Padre indica riunirsi al Padre, cioè ritornare nella stessa natura del Padre, il perchè indica una giustificazione, cioè una necessità, per cui chi comprende questo mistero, Gesù fa capire che Egli stesso e il Padre Suo saranno un altra volta dentro alla carne umana, perchè potranno fare le stesse opere sue e anche più grandi. Quindi torna al Padre per poter tornare nei figli che ovviamente lo desiderano, gli credono, lo accettano e fanno la sua volontà e la sua strada. 


Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 
Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.»


Altra specifica, ovviamente è sempre rivolta a coloro che hanno compreso, accettato e creduto nel suo mistero, che il Padre è nel Figlio e il Figlio nel Padre, dicendo che coloro che chiedono nel suo Nome, Gesù farà quello che chiedono, perchè Esso è nel Padre, ed è il Padre, e perché il Padre sia glorificato nel Figlio, cioè sia manifestato mediante il Figlio, che l'uomo lo deve glorificare. 
Per il Suo Nome Gesù farà qualsiasi cosa....Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.»


Anche nel sonetto rivelatore si comprende questa natura duale di Gesù che è Padre e al tempo stesso Figlio. O meglio dire il Padre si è rigenerato nel Figlio, questo è il vero segreto di Dio.  Il Padre ha aumento la sua potenza legandosi con la sua Creatura terrena in pratica con questo sistema ha salvato la creatura terrena dalla dannazione eterna, e anche è diventato parte stessa integrante di tutto l'universo che era già suo e in questo modo esso stesso è diventato ancora più potente, diventando parte stessa della sua stessa creazione.  Dovete considerare che Dio è e  non è un essere umano nel vero senso della parola, che non è limitato, Egli è sopra di noi, non ha limiti, di nessuno tipo, per cui può fare quello che vuole della sua creazione e delle sue creature, per cui dovete sempre ragionare con la mentalità di un Dio, non con la mentalità umana, che respinge tutto quello che gli sembra oscuro, strano, misterioso, ad una natura umana, annullando spesso la natura stessa divina, perchè noi tendiamo a non comprendere ciò che è incomprensibile, per cui non ci crediamo.



Quindi quanto si afferma che Gesù non è uno spirito, si fa un peccato gravissimo mortale non perdonabile, è un offesa a tutte e tre le persone della Trinità, oltretutto, se la persona espande questa eresia alla popolazione e fa credere a tutti che questa sia la verità il suo peccato è ancora più grande, ma la popolazione credendo che ciò sia vero, è indotta a cadere nel peccato e si condanna da sola.  Quindi fate molta attenzione a come considerate la natura di Dio, è sempre meglio considerarla molto di più di quello che sembra o è, per lo meno anche se si fantastica, non si sbaglia mai, piuttosto che ridurne di portata, perchè in questo si fa sempre errore.


Mi rendo conto che questo discorso è per noi umani, e per voi, molto difficile da digerire, ma purtroppo è così, c'è da fare un considerazione importante, che m'è venuta in mente ora, parlando con una persona per spiegare più dettagliatamente la questione...anche in relazione alle altre descrizioni che si da di gesù e del Padre anche nel testo apocalittico, e degli stessi testi sacri.

scrivo solo alcune battute per far capire....

-Io non capisco la differenza del tuo pensiero.

Ma se fosse il mio pensiero non scriverei questo; il mio pensiero non è mio, perchè non ti saprei spiegare queste cose se venissero da me.

Come quando Gesù fece complimento a Pietro che lo riconobbe come il Cristo di Dio, e Gesù gli ha detto che quello non era il suo pensiero, ma dello Spirito lo aveva suggerito a lui. Da questo si comprende anche che lo Spirito Santo parla quando meno ce lo aspettiamo, e non solo nella preghiera.

-Ok dici che sono la stessa identica persona quindi?

Stessa persona che si è data un corpo umano, e quindi ovviamente ha generato un altro soggetto uguale e diverso dall'origine. Qui c'è da dire un discorso importante che non si fa caso, che il Padre è l'origine mentre il figlio carnale il Nuovo, quindi il Padre origine, origina il Figlio nuovo ed entra in esso, prende posto per questo Gesù dice io manifesto il Padre e chi vede me ve Lui, ovvio...se non si capisce questa relazione...Qui non stiamo parlando di esseri umani, ma di divinità, di dei, di Dio , sono cose completamente diverse, noi abbiamo una concezione limitata di Dio a quello che siamo noi, limitati, e non accettiamo una visione diversa dalla nostra, non comprendiamo, perchè rifiutiamo che Gesù fosse un Dio, cioè Dio stesso, e vogliamo a tutti i costi vederlo con un essere umano, per cui fatichiamo a comprenderne la natura. Ecco perchè la chiesa rifiuta un immagine di Gesù come Dio, e preferisce vederlo in forma umanizzata umana, non divina. 


Spero di aver chiarito un pochino. 

sabato 7 novembre 2015

L'UOMO UCCIDE IL VANGELO!!!

GLI UOMINI INTEPRETANO SBAGLIANDO!!!

Gli uomini cambiano, il senso delle parole orginali pensando che così afcendo danno un immagine più ampia e giusta e veritiera, invece non si accorgono che le parola diverse da quelle espresse realmente nei vangeli, danno sensi ben dirsi alle frasi orginali...
Se io cambio il senso di un termine dal vangelo autentico e scrivo un vangelo con una parola mutata, faccio disinformazione, e distruggo di fatto il senso reale che ha il Vangelo così trasmesso alle origini. 

Per cui se dovete dare un intepretazione dovrà essere fatta a parte, ma il testo originale deve essere più possibile quello autentico. 


Per esempio il testo originale del vangelo su questa frase recita così: “NON SONO VENUTO A PORTARE PACE, MA UNA SPADA” (MT 10,34)

Si trovano vangeli dove la parola spada prende un altro senso, c'è chi mette divisione, c'è chi mette discordia, ecc. senza rendersi conto che modificare il termine SPADA conporta modificare di netto il senso reale della frase, perchp non si può dire che Gesù porti discordia, perchè chi porta discordia è semmai l'accusatore, è semmai il tentatore, non certo Cristo, qundi quando trovate scritto discordia dovreste pensare che forse quel vangelo è stato tradotto da qualcuno che vuole far un operazione diversa, inculcare nella mente della gente idee diverse.....non certo a favore di Cristo.


La parola divisione è giù più vicina come concetto a spada, anche se non è giusta. perchè il termine spada può avere anche altri sensi che non sia solo la divisione.


venerdì 9 ottobre 2015

Fu fatto di poco inferiore agli angeli.

Quel Gesù che fu fatto di poco inferiore agli angeli.
Lettera agli ebrei, 2,9-11

(Testo CEI74)
2,9 quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, 


(Testo TILC)
2
9Ma guardiamo a Gesù: egli per poco tempo fu fatto inferiore agli angeli;


(Testo CEI2008)
2
9Tuttavia quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli

I tre testi propongono due versioni diverse, ma uguali, mentre il secondo diverso.




Prima di tutto c'è da chiedersi come mai la seconda interpretazione è stata modificata aggiungendo “egli per poco tempo” è molto probabile che i dibattiti teologici hanno portato alla conclusione che

sembrava strano che Gesù potesse essere inferiore agli angeli, per cui sembrava giusto aggiungere al testo questa affermazione come se l'inferiorità dovesse essere momentanea.

Ma dobbiamo chiederci perché sono arrivati a inserire la necessità di aggiungere questa frase, nel tentativo di spiegare un affermazione che pareva assurda. Perché è assurda, così per non turbare le menti di molti esegeti, teologi, laici, vi era la necessità di spiegare l'affermazione poco comprensibile.


Poi come si vede nell'ultima revisione del 2008 si vede che la chiesa riporta alla prima interpretazione del 1974, che è l'originale.


Ora io mi baserò sia sulla prima che sull'ultima che sono la stessa.
(Testo CEI2008)
Quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli


Prima di tutto cerchiamo di capire chi è l'autore di tale testo, secondo gli studiosi, da ricerche fatte, nessuno ha mai capito bene di chi sia questo testo, però visto l'indirizzo della lettera agli Ebrei, e viste altre lettere similari, è presumibile che appartenga o S. Paolo o a qualcuno dei suoi seguaci, almeno questo è il pensiero comune.

Per quel ragione il nostro X(S. Paolo) ha scritto questa lettera agli Ebrei, quale era la finalità di tale scritto?
Molto probabilmente tentarono di convertire gli Ebrei, considerando che gli stessi erano contrari a Cristo, come figlio di Dio, per cui in qualche modo si doveva far digerire la pillola agli stessi, facendo accettare Cristo almeno come profeta, pur di tentare di portali verso Cristo stesso.

Per cui ovviamente ridimensionare l'immagine di Cristo era l'unica possibilità per riuscire nell'intento, visto che erano totalmente avulsi.
L'idea di dire che Gesù sarebbe umanamente di poco inferiore agli angeli, non è un pensiero che viene dallo Spirito Santo, ne da nessun angelo, semmai è proprio un pensiero umano, proprio nel tentativo di andare incontro alle esigenze Ebraiche.

Lo Spirito Santo non può sostenere una tesi di questo tipo, perché essa è contraria alla volontà di Dio stesso, Gesù non affatto inferiore neppure di poco a nessun Angelo, ne spiritualmente ne tanto meno nella sua carnalità umana. Anzi a dir la verità, solo un Dio può incarnarsi, in un essere umano, almeno nel momento del tempo della nascita di Cristo.

In tempi precedenti, si sa che gli angeli, avevano la possibilità di unirsi con le figlie del mondo, ma dopo la distruzione dei giganti, loro figli, anche questi giganti erano superiori agli esseri umani, sopratutto perché considerati in terra dei meta-dei, sia per le dimensioni, che probabilmente per poteri e forza notevoli. Dio cambia le regole, e impone a questi di non assecondare più le voglie umane, e di non trovare più moglie, tra la specie umana. Tiene per se questa prerogativa, impedendo nettamente ogni contatto con la specie umana. Per cui poi nei millenni a venire nessun angelo, poté unirsi carnalmente ad un essere umano, proprio per volere superiore. Per cui solo Dio poteva fare questo. Gli angeli però non poteva trasmette poteri ai loro figli, ma solo caratteristiche psicofisiche. Mentre Gesù essendo figlio di Dio, non di angeli, ha ricevuto da Dio tutto quello che Dio stesso è, lo afferma Gesù stesso, quando dice “”chi vede me vede il padre””, questa affermazione non è identifica solo della Sua immagine fisica, ma anche dell'aspetto interno e sopratutto del potere che appartiene al Padre, per cui Gesù con quell'affermazione dice che Egli è come il Padre, anzi Lui e il Padre sono una cosa sola. Quindi, di molto superiore agli esseri umani. Lo Spirito Santo, non avrebbe mai potuto affermare un discorso contrario alla deità del figlio Gesù, ne tanto meno dire che il figlio Suo era di poco inferiore agli angeli, non è affatto vero. Non è che incarnarsi si riduce di potere o potenza un essere spirituale, assolutamente no, anzi l'incarnazione possiamo dire che completa l'essere assumendo su se stesso tutta la sua creazione, sia spirituale che carnale, quindi diviene maggiormente potente. Quindi è il contrario semmai di quell'affermazione, “”Quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli ””.

Anche l'usare dell'aggettivo quel” è irriverente, perché sembra di parlare di un marziano, di un estraneo, di uno che conta poco e ha poca importanza.

Quindi Gesù fu fatto superiore a tutti gli angeli, solo che non poteva mostrarsi figlio di Dio, per ovvie ragioni, quindi in apparenza doveva sembrare a tutti gli effetti un essere umano, sopratutto nell'aspetto esteriore, dato che il suo spirito era quello del Padre Suo Celeste.

Quindi questa affermazione era creata apposta solo per gli ebrei, per tentare di entrare nelle loro grazie e far accettare a loro la persona di Gesù, come un pari loro. Ma questo modo di parlare è sbagliato, perché si vuole sminuire la potenza di Dio, e allontanare lo spettro della deità di Dio da Gesù. Quindi la frasi risulta fortemente tendenziosa e maligna.

Mi stupisco che la chiesa con cotanta sapienza non abbia capito che quella frase era fatta esclusivamente per convincere gli Ebrei, e non certo era fatta per essere considerata e trasmessa poi anche ai cristiani, come verità.





sabato 4 luglio 2015

IL SEMINATORE E IL VAGLIO

IL SEMINATORE E IL VAGLIO.

 VEDIAMO DI CAPIRE LA PARABOLA



Marco 4,1-34


1 Di nuovo si mise a insegnare lungo il mare. E si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli salì su una barca e là restò seduto, stando in mare, mentre la folla era a terra lungo la riva. 2 Insegnava loro molte cose in parabole e diceva loro nel suo insegnamento: 3 «Ascoltate. Ecco, uscì il seminatore a seminare. 4 Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e vennero gli uccelli e la divorarono. 5 Un'altra cadde fra i sassi, dove non c'era molta terra, e subito spuntò perché non c'era un terreno profondo; 6 ma quando si levò il sole, restò bruciata e, non avendo radice, si seccò. 7 Un'altra cadde tra le spine; le spine crebbero, la soffocarono e non diede frutto. 8 E un'altra cadde sulla terra buona, diede frutto che venne su e crebbe, e rese ora il trenta, ora il sessanta e ora il cento per uno». 9 E diceva: «Chi ha orecchi per intendere intenda!».


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MARCO 4 Parabola del seminatore
« Ecco, il seminatore uscì a seminare”
Il seminatore è il Signore. E il seme è la parola .

4Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. 
La strada è intesa come luogo dove il seme non può trovare attecchimento, una superficie arida, senza nutrimento, un luogo dove l’acqua scorre via veloce e viene subito l’asciutto. Gli uccelli è un simbolismo per indicare il maligno, che sottrae la parola recepita. Quindi per strada si intende come coloro che vivono ai margini della fede, sono coloro che recepiscono la parola ma la rigettano subito a causa del maligno che è sempre presso di loro.

5Un'altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, 6ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. 
Anche il terreno sassoso è smile ad una strada, anche in questo c’è poca vita, e quel poco di terreno che il seme trova, gli da la possibilità di svilupparsi subito causa del fatto che tra le pietre spesso è umido, specie di notte, per cui una volta che la parola ha sfruttato la sua umidità per attecchire, essa cresce veloce, senza però avere fondamento, all’alba quando il sole scalda la terra, le piantine cresciute senza luce, e senza forza vitale, sono pallide, e il contatto con il sole le fa inaridire, cosa significa semplice che la parola non ha trovato nemmeno tra costoro che sono come roccia le basi per attecchire, hanno udito la parola ma l’hanno rigettata, causa il male che li ha presi, sono quelli che gioiosamente apprendono subito la parola pensando che essa sia finalmente quello che cercavano, ma ripensando alle fatiche che dovranno fare per attestare la loro fede pian piano lasceranno tutto, quindi in loro c’è incostanza ed incoerenze.

7Un'altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto.” 
Il rovo ha spine, queste sono indice del peccato e dal loro interesse quotidiano che è superiore alla fede. Quindi anche costoro accolgono sulle prime la parola del Signore, poi essendo presi dal peccato e dai loro interessi per il vivere quotidiano, l’abbandonano.

8Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». 
Solo il seme, cioè la parola che cade nel terreno profondo,  ha modo di crescere, svilupparsi e alimentarsi, e prendere la sua forza e vitalità sia dal terreno che dal sole che lo riscalda.
Questi sono i veri cristiani, coloro che combattono ogni giorno contro la strada, i sassi, e le spine, ma senza disperare e ripongono la loro fiducia in Cristo, in maniera totale.

9E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».

 Queste 4 frasi, però ci indicano anche un altro aspetto che Dio cataloga il regno umano, in 4 parti, quelli che non accettano la sua parola, quelli che sono incostanti, quelli che sono preferiscono i beni del mondo ai beni eterni. E in fine ai suoi figlie preferiti.

 n sostanza non è vero che Dio getta a caso il seme, cioè la sua parola Dio, la semina castamente tra gli esseri umani, sarà l’uomo a decidere cosa e come recepire questa parola sta all’uomo ogni decisione per il suo futuro e per la sua eternità. Non dipende da Dio, ma unicamente dall’essere umano.
 L’esempio che porta è in riferimento ad un agricoltore, che ha innanzi a se queste 4 opzioni, la strada, i sassi, i rovi, e terreno fertile. Ma fa comprendere anche che partendo dalla strada posta come primo tassello, perché avrebbe potuto esprimere la parola al contrario, indica che Dio prima tenta con i più ostinati, e via via scremando rimangono le primizie.

Quindi è come un vaglio, la strada, i sassi, i rovi, la terra.

 LA strada è la superficie dove nulla passa,  i sassi passano sono alcuni semi quelli che dalla strada sono rotolati, rimbalzati verso i sassi, ma superata la zona dei sassi, alcuni di questi si trovano in mezzo ai rovi, e alcuni altri poi si troveranno fortunatamente nelle buona terra che è il vaglio più sottile.  I 4 vagli stanno anche ad indicare le 4 fasi della vita di un credente, perché non è detto che un credente nasca santo, per cui molto spesso chi approda alla terra, prima dovrà essere vagliato, passando dalla strada, dai sassi, e attraverso rovi. Questo sta a significare che nel corso della vita di un fedele, possono esserci alti e bassi, esso può nascere santo e morire disperato, può nascere posseduto e morire santo. Quindi il corso della vita di un credente ha queste 4 possibili sfumature, ovviamente se un credente cresce tentando di migliorarsi, ci può essere la buona probabilità che prima o poi approderà al terreno fertile. Ma il Signore fa capire che non tutti approdano in questo terreno, perché il vaglio(le prove) è molto difficile, pieno ostacoli, e dove tra la strada, tra le pietre e i rovi si cela il male che è sempre pronto per aggredirti.

Quindi Dio semina sempre la parola ovunque sta al'uomo capire, tutte le sfumature, e tener alto il vessillo di Cristo in ogni difficoltà della vita, tra alti e bassi, lasciandosi vagliare, perchè solo accettando le prove si approda alll'eternità. 

mercoledì 3 giugno 2015

Gesù completa la legge del Padre Suo Dio!

NON CAMBIO LA LEGGE LA PORTO A COMPIMENTO!

NON SONO VENUTO A CAMBIARE LA LEGGE EBRAICA NE I PROFETI MA A DARE COMPIPMENTO ALLA VOLONTA' DEL PADRE MIO !

Se vogliamo essere rigorosi e guardare cosa dice il testo esattamente nel suo vero e profondo senso.

  Gesù   In Mt 5,17-18: «Non pensate che io sia ve­nuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per aboli­re, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto»

A chi parla Gesù ai cristiani che non esistevano o agli Ebrei?
Ovvio agli ebrei! E a chi è riferito questo discorso principalmente, ai cristiani? Ma certamente no!
      E' riferito agli Ebrei! 

  • Gesù qui è molto chiaro
  • Non sono venuto ad abolire la legge o i profeti!
  • Per dare compimento!

In sostanza dice che Egli è Israeliano, rimane Ebreo, non cambia la sua fede, perchè altrimenti non sarebbe coerente con il Padre Suo, ma dice di più di questo, non dice sono qui per fare un altra fede, dice invece non vengo ad abolire la legge e i profeti, quindi tutto deve rimanere così com'è che a Lui andava bene, è venuto a portare a compimento quello che Dio aveva fatto scrivere mediante i profeti e aveva lasciato in origine come sue parola, questo cosa significa che in realtà la parola "nuova" che Gesù porta è in realtà un aggiunta alla parola stessa data dal Padre in origine, in sostanza Gesù non vuole affatto creare un religione nuova, vorrebbe accludere alla religione del Padre Suo anche la parola che viene sempre dal Padre Suo e che è Lui a far da portavoce ad essa, in sostanza La parola di Gesù era parola innanzi tutto per il popolo ebraico poi per tutti gli altri, ma i sucessori degli Apostoli hanno pensato bene di dividere le due cose, e generare una religione diversa dall'ebraismo ma che in parte include in se anche l'ebraismo. Perchè la vita stessa di Gesù il fatto che ha fatto il battesimo Ebraico con circoncisione, poi il battesimo con Acqua sul giordano ad opera sempre di un Ebreo osservante il Battista, e ha operato sostanzialmente nella regione dell'attuale Israele,ci fa capire che Egli voleva si una nuova boccata d'aria fresca per la fede Ebraica, con una nuova direttiva con principi vecchi rigenerati, ma che non voleva assolutamente un cambiamento radicale, 

Certo noi Cristiani siamo il completamento in parte dell'Ebriaismo, come ho sempre detto noi cristiani siamo di origine religiosa anche ebrei, perchè adottiamo tutta la bibbia, anche se rimodellata dalla chiesa in forma più leggera, cosa che la chiesa non avrebbe mai dovuto fare, nessuno gli ha dato l'autorità di far ciò, ma sappiamo che l'uomo si prende le libertà che vuole e pone spade sulla testa dei popoli, proprio come Gesù disse chiude le porte dei cieli ai popoli affinche essi non possano entrarvi.

E' la stessa cosa, ripeto le parola di Gesù sono chiare e precise.

Gesù è molto chiaro!

Non sono venuto ad abolire la legge o i profeti!

Per dare compimento!

Tra l'altro il termine compimento indica completezza, cioè chiudere un ciclo. 
Compimento cioè portare a termine il volere del Padre suo che è in Lui 
Mettere nero su Bianco la Sua volontà
Non ha cambiato e non ha voluto cambiare la legge e non ha cambiato la sua fede!
Se la sua fede è/era quella Ebraica dei Padri ciò significa che lo deve essere anche la Nostra!
Altrimenti non siamo in Cristo!
E ciò significa solo una cosa che gli Ebrei sono nostri fratelli, anche se noi possediamo rispetto a loro il compimento di quella fede che loro non hanno voluto accogliere! 
Ma non per questo noi siamo diversi da loro, potremo metterla così, Noi cristiani, fondiamo le nostre radice sull'ebraismo, che è la culla e le fondamenta della fede Cristiana. 
Quindi l'uno senza l'altro non va da nessuna parte!



Forse oggi la questione può risultare antipatica per i cristani, ma questa sarebbe stata la vera realtà, 
voluta da Cristo!. Sono certo che quando Cristo tornerà ci sarà una sola fede tra le due.

Importante!

Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!