Matteo:
26,26-29
“26 Ora,
mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la
benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: «Prendete e
mangiate; questo è il mio corpo». 27 Poi
prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo:
«Bevetene tutti, 28 perché
questo è
il mio sangue dell'alleanza, versato
per molti, in
remissione dei peccati. 29 Io
vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della
vite fino
al giorno in cui lo berrò nuovo con
voi nel regno del Padre mio».”
" fino al giorno in cui lo berrò nuovo" questa frase Gesù la pone perchè sta dicendo che Egli tornerà in terra, quando sarà il momento, lo specifica il termine di nuovo, cioè un altra volta, io lo berrò con i miei nuovi apostoli.
Gesù
dice una cosa molto importante: “è
il mio sangue dell'alleanza,” quindi
il vino nella funzione religiosa, diventa il sangue dell'alleanza,
dire dell'alleanza ha un senso ben preciso indica che Gesù ha
stretto un alleanza con gli apostoli, e usato il suo sangue per
firmare questa alleanza, il sangue diventa il sigillo dell'alleanza.
Per cui per essere valido il rito deve essere detto come Cristo lo ha
pronunciato con il termine dell'alleanza, altrimenti è un rito
parziale. Poi dice “versato
per molti” indica non per
tutti, cioè per chi crede veramente in Cristo e non per tutti coloro
che prendono l'eucarestia senza credere. Questo fa capire che chi
assume il corpo di Cristo, senza credere in cristo, non serve proprio
a nulla non diventerà mai di Cristo, perché manca l'elemento
essenziale, Credere ed Amare Cristo. Solo chi Crede ed ama Cristo può
prendere in se il corpo e il sangue di Cristo, gli altri no, anzi gli
altri fanno pure sacrilegio.
Notate il parallelismo tra
il sangue dell'alleanza e l'arca dell'alleanza, la stessa parola è stata usata alleanza in entrambe le espressioni, sia per il sangue che per arca, questo significa che arca e sangue sono la medesima cosa, come per dire l'arca è il me, cioè Gesù sta dicendo al mondo che in LUI esiste l'arca che è il suo sangue, in pratica il sangue è la fonte della vita e l'arca è la sede della parola cioè lo scrigno dove Dio fece riporre la sua parola, quindi l'associazione fu voluta da Gesù, proprio per far capire l'analogia cioè che le due cose sangue e arca erano la medesima cosa, di conseguenza se ne deduce che i sacerdoti che Dio elesse come Mosè sono la medesima cosa dei sacerdoti apostoli, perchè verso di Essi Dio nella vesti del Padre prima e poi nelle vesti del Figlio poi ha formato la sua nazione santa cioè il culto regale, chi viene stabilito da Cristo suo Apostolo ha in se questa alleanza, che lo lega sia all'antico patto dell'arca dell'alleanza che al nuovo patto del sangue dell'alleanza, in pratica chi per volontà di Cristo diviene suo apostolo ha in se il potere racchiuso nell' antico testamento come del Nuovo testamento. Potremo sintetizzare così, gli apostoli erano la nuova alleanza che si conferma mediante il sangue del Figlio di Dio che è in realtà il sangue di Dio Padre. Quindi i sacerdoti sono sangue e arca cioè legge figli del verbo.
“in
remissione dei peccati.” il dire che il corpo e il sangue di Cristo
hanno la funzione di rimette i peccati, questo punto è estremamente
importante, ci dice che mediante il suo sangue i peccati vengono
rimessi, cioè perdonati, è come dice che solo Cristo rimette i
peccati, e così è effettivamente, solo Cristo può rimettere il
peccato, nessuno uomo ha il potere di togliere il peccato, ma allora
questa frase mette in discussione altre parte dei vangeli, che
attestano cose diverse.
In
sostanza l'atto di prendere la comunione con pane e vino, cioè carne
e sangue, ha la funzione principale non solo di stabilire un alleanza
con chi assume su di se le specie sacre, ma anche di togliere
effettivamente, tangibilmente il peccato, quindi ci fa capire che chi
non assume in se il corpo e il Sangue di Cristo non avrà rimesso il
peccato, anche se si è confessato dal prete.
Potremo
dire che la confessione dal sacerdote serve come premessa per poi
ottenere la totale assoluzione da parte di Cristo, con l'eucarestia,
senza la quale nessun peccato viene rimesso, questo afferma
chiaramente l'espressione della parola di Gesù. In pratica Gesù
ricolloca su se stesso il diritto di togliere esclusivamente i
peccati, “«Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue
dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati.”
Ma
la frase è anche Giusta, perché solo Cristo può togliere i peccati
e nessun uomo ha il diritto e il potere di sostituirsi a Lui,
compresi gli apostoli, quindi Gesù in questa frase rivendica il
diritto divino di essere l'unico detentore del potere di Dio, a
rimettere il peccato, non lo può fare nessuno e la frase è molto
perentoria di comando, non possibilista, ma stabilisce un regola
precisa. Solo mediante la comunione avrete tolti i peccati, quindi la
confessione diventa valore aggiunto, ma senza la comunione la
confessione non vale.
In
pratica Gesù con questa semplice affermazione e confermazione
rivendica su se stesso e su nessun altro il diretto di perdonare il
peccato.
Questa
frase è in contrapposizione con il diritto che Gesù stesso avrebbe
dato a Pietro di fare alcune cose, sempre che non ci sia stata
manipolazione, dei testi riguardanti Pietro.
Temo
che la confusione si stata fatta con il discorso che Gesù ha
insegnato agli apostoli e futuri preti, di esorcizzare e
su questo fatto il sacerdote ha pensato che potesse anche rimette i
peccati, cosa che da quanto si legge nell'espressione di Gesù vero
Dio, non è giusta, perché solo Cristo può rimettere il peccato,
perché unico vincitore sul peccato, nessuno degli apostoli ha vinto
il peccato, in nessun modo, quindi mediante la comunione con il corpo
e il sangue che comunque sia dovrebbe essere dato a chiunque e non
come facciamo noi Cristiani cattolici che viene amministrato solo il
corpo e non il sangue, è giusto invece quanto fanno i Cristiani
ortodossi che prendono entrambe le specie sacre. Riservare il vino
solo al sacerdote non è ottemperare alla parola di Cristo, ma far un
abuso del potere elargito.
Gesù
stesso in altro passo dice che Lui è l'unico mediatore verso il
Padre chi non passa mediante lui non può arrivare al padre, questa
espressione letta attentamente ci fa capire che Gesù rivendica
sempre il diritto divino di essere l'unico e il solo che può portare
al Padre i figli che lui desidera e che lo amano, ma anche fa capire
che nessun altro può ricevere nulla se Egli non lo desidera e non lo
dispone.
Marco
1:15
«Il
tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete
al vangelo».
Questa
frase di Marco non indica che Cristo ha ordinato al suoi di assolvere
al suo posto, dice solo che bisogna convertisi e credere nel vangelo,
basta non di altro, non ci inventiamo cosa che non ci sono scritte,
grazie!!
1Giovanni
1, 7-9
“ 7 Ma
se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione
gli uni con gli altri, e
il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.
8 Se
diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità
non è in noi. 9 Se
riconosciamo i nostri peccati,
egli
che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da
ogni colpa”
Anche
Giovanni attesta la stessa parola di Gesù dicendo: “e
il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.” quindi
conferma la parola stessa di Cristo, che solo mediante l'assunzione
delle specie sacre vi è la remissione dei peccati.
Poi
ancora
“egli
che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da
ogni colpa” dice ci
perdonerà i peccati, testimonia
una altra volte che solo gesù perdona i peccati,
il “CI PERDONERÀ' indica
proprio questo, che solo Cristo perdona il peccatore e nessun altro,
il fatto di dire ci
perdonerà sta parlando
degli stessi apostoli, non solo dei peccatori nell'insieme, per cui
lui stesso Giovanni, non dice io posso perdonare, ma dice che solo
Cristo può perdonare mediante la specie sacre che ha lasciato agli
apostoli da amministrare, questo non intende dire che gli apostoli
potevano abusare di questo amministrare come volevano, ma solo che
dovevano elargire le specie sacre a chi si accingeva con
fede e contrizione alle stesse, cioè dovevano essere solo
dispensatori del corpo e del sangue di Cristo.
Invece
questo testo di Giovanni 20,22-23 contraddice
il precedente.
“22 Dopo
aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito
Santo; 23 a
chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete,
resteranno non rimessi».”
Ora
leggiamo bene, Gesù avrebbe detto dopo la sua resurrezione e quindi
dopo l'evento dell'ultima cena, che i suoi apostoli potevano
rimettere i peccati, la cosa è abbastanza anomala; per la farse
dell'ultima cena «Bevetene
tutti, perché questo è
il mio sangue dell'alleanza, versato
per molti, in
remissione dei
peccati.”
che
va in netto contrasto con questa affermazione:”a chi rimetterete
i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non
rimessi”
Qui
c'è qualcosa che non torna, se prima afferma che solo lui è il
titolare che può rimettere ogni peccato introduce e stabilisce che
solo con la comunione cioè la disperazione delle specie
sacre si ottiene la remissione dei peccati, curiosamente dopo la
resurrezione cambia idea a dispensa ai suoi apostoli lo stesso
diritto, questo è impossibile, Cristo non si contraddice mai, perché
quello che Cristo afferma non sono parole sue, come lui stesso dice,
che fa la volontà del Padre Suo, quindi quanto affermato finché era
in vita non può essere contraddetto da decisioni postume, per cui
questo inserimento dopo la resurrezione sembra
molto anomala, attribuire agli apostoli il diritto di
perdonare i peccati non è logico e non è da Cristo, anche perchè
Giovanni effettivamente conferma questa parte 1
Giovanni 1, 7-9, come
esposto sopra, che va in perfetto accordo con il testo della frase di
cristo dell'ultima cena. Per cui sembra molto strano che Giovanni
stesso affermi un parola diversa da quella che Gesù stesso gli ha
lasciato, e che lui stesso ricorda e riporta.
Sembrerebbe
invece un inserimento arbitrario, a posteriori anche perché come
notiamo è introdotto nel testo dei vangeli subito dopo la
resurrezione.
La
chiesa ovviamente per avvalorare questa scrittura si
appella alla frase che parla di Pietro, che se leggiamo bene nel
contesto prende un senso molto strano.
Matteo
9,6:
“Ma,
perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha
il potere sulla terra di perdonare i peccati”
Anche
in questo passo Gesù ribadisce di essere l'unico a poter perdonare i
peccati, non dice che lo possono fare gli apostoli ma solo Lui.
Matteo
16,18-19
“18 E
io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia
chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. 19 A
te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai
sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai
sulla terra sarà sciolto nei cieli”
A parte
che ho già scritto che in realtà Cristo non parlava di Pietro, ma
bensì di ste stesso, ma la chiesa ha voluto leggere quello che gli
ha fatto comodo come sempre.
“A
te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai
sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai
sulla terra sarà sciolto nei cieli”
Anche
questa frase è anomala, perché se letta in corrispondenza della
frase dell'ultima cena c'è qualcosa che non torna, «Bevetene
tutti, perché questo è
il mio sangue dell'alleanza, versato
per molti, in
remissione dei peccati.”
. Se
è solo Cristo che rimette i peccati, con l'assunzione delle specie
sacre, perché mai consegnare a Pietro le chiavi dei cieli, e dar a
lui il diritto di legare o slegare ciò che sta nella terra e nei
cieli, non ha senso, perché il diritto di legare o slegare, non può
averlo un uomo anche se apostolo, come nella frase Cristo si riserva
il diritto di perdonare i peccati mediante assunzione del suo corpo e
sangue, non lo concede a nessuno come infatti afferma anche Giovanni,
“e il sangue
di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.” ;
“egli
che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da
ogni colpa” non
dice che sono loro che perdonano i peccati, ma che è solo Cristo che
mediante il suo sangue lo fa, questo è già chiaro ed esplicito il
discorso.
Ora
affermare che un apostolo ha su di se le chiavi del regno eterno, è
un esagerazione, perché se Cristo non concede a nessuno degli
apostoli di perdonare i peccati, che decisamente sono un azione
inferiore rispetto a dare il potere di sciogliere o legare
qualsivoglia cosa e addirittura a aprire e chiudere le porte dei
cieli, perchè mai doveva dare ad uno solo di loro, addirittura le
chiavi per governare il regno dei cieli e della terra? Non ha nessuno
senso logico, anzi potrei dire che qui c'è qualcosa che non torna.
Per
altro Cristo stesso, come ho già scritto, ha rimproverato gli stessi
sacerdoti ebrei di far uso indiscriminato della scomunica, contro la
quale Gesù stesso si scaglia, questo fa capire che questa volontà
di aver dato a Pietro le chiavi dei cieli, non è una volontà di
Cristo, perchè se si è scagliato contro i sacerdoti ebrei che
facevano abusi in tal senso, perchè dare a quelli Cristiani lo
stesso ruolo? Visto che conosce molto bene la natura umana.
Quindi
in definitiva se non assumete Cristo, non avrete rimessi i peccati lo
dice chiaramente Gesù Cristo nella sua frase dell'ultima cena, non
l'ho affermato io:
«Bevetene
tutti, perché questo è il mio sangue
dell'alleanza, versato per molti, in
remissione dei peccati.”
Questa
frase non può essere letta in nessun altro modo, perché questa è
la verità Sacro Santa!!!
Una
nota importante mi stavo dimenticando. Il fatto stesso che quando ci
si reca a prendere l'eucarestia manchi la parte del vino"sangue"
indica che la chiesa aveva ben capito che Cristo non l'aveva
designata ad avere in se il ruolo di togliere i peccati, perchè lo
si compre bene, proprio per il fatto che hanno tolto dal rito il
vino, questo fatto ha permesso al confessore di assumere anche
il ruolo di assolutore, perchè in mancanza del vino"sangue"
lui poteva sopperire, assumendosi su se stesso il ruolo di colui
che toglie i peccati, in pratica la chiesa cattolica ha
costretto Cristo, ad assecondare le sue volontà, perchè togliendo
di fatto la somministrazione del vino, ha in realtà tolto una parte
del rito sacro, in pratica la chiesa amministra solo il
corpo di Cristo e non da il sangue che è appunto la remissione dei
peccati, facendo così ha costretto Cristo ad accettare la sua
imposizione per il bene delle anime. Ma questo fatto ha un carattere
satanico, perchè in realtà nessuno può permettersi di
non amministrare come ha insegnato Cristo le specie sacre,
il togliere una parte del rito, fa si che lo stesso non sia più lo
stesso, e perda in sostanza di efficacia, ma dato che Cristo è
buono, e misericordioso per il bene delle anime, ha assecondato nella
malignità gli uomini di chiesa, questo è il dunque. Sarebbe bene se
i veri sacerdoti di Cristo, che si sentono vermanete di Cristo,
ripristino l'assunzione delle specie sacre entrambe, con le esatte
parole di Cristo, non con le storpiature conciliari.
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