Matteo
26,46
"Verso
le tre del pomeriggio da noi 15:00, dice però verso, vuole dire che non erano le 15 ma probabilmente 14:45, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì,
lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio,
Dio mio, perché mi hai abbandonato?»".
47 Udendo
questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia».
Questa
espressione «Costui chiama Elia» ci fa capire che
nessuno capì realmente cosa Gesù disse, per cui mi chiedo capirono
cosa disse prima?
Stando al racconto, Gesù afferma «Elì,
Elì, lemà sabactàni?» siamo certi che Cristo affermò
realmente questa frase?
Perché
sembra strana, un uomo che durante la sua vita ha una totale
predilezione per il Padre Suo Celeste, tanto da amarlo sopra ogni
cosa e affermare che quanto Egli fa non è per sua volontà ma per la
maggior Gloria di Dio.
Che
senso ha, per un figlio prediletto rigettare il Padre Suo?
Si
perché la frase è un tipico modo di rigettare quanto Dio ha fatto,
ed è anche un accusa a Dio, è mai possibile che Cristo accusi il
Padre suo Celeste di averlo abbandonato?
Sarebbe
una tipica debolezza umana, che un figlio di Dio, cioè un pari o
quasi, non dovrebbe avere.
Oltretutto
ricordo che Gesù stesso in varie occasioni sopratutto dall'incontro
con Filippo, Egli gli disse che Lui era il Padre e che era nel
Padre, per cui diventa veramente strana questa affermazione di
abbandono della presenza del Padre Celeste.
Per quale ragione Gesù
doveva chiedere al Padre una cosa del genere, se aveva espresso a più
riprese che avrebbe accettato tutto quello che il Padre gli avesse
chiesto, non ha senso logico.
Se io dico ad un persona accetto tutto
quello che mi dirai e farai ecc, non sto più li a rimuginare perché
l'hai fatto, l'ho accettato punto e basta, questo modo curioso di
fare, mi fa pensare che invece Gesù non abbia detto quella frase, oppure aveva un altro senso.
Anche perché questo passo è riportato dall'apostolo Matteo
che per altro non era neppure presente al fatto, ma solo Giovanni era
presente il quale avrebbe potuto testimoniarlo con più precisione,
chi riferisce a Matteo questo evento? Giovanni stesso, ma perchè lo riporta Matteo?
Chi
gli dice cosa ha detto e cosa non ha detto? Certo lo Spirito
Consolatore avrebbe ricordato loro quello che Gesù disse ad ognuno
di loro, ma se questo evento gli apostoli non lo vissero, ne lo videro come fecero
a saperlo? Probabilmente venne descritto da chi era presente, cioè Giovanni. C'è da
chiedersi se veramente chi era presente ha compreso bene le sue
parole.
Elì,
Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio
mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».
La
frase pare un po strana nella bocca di Gesù, una dimostrazione di
debolezza, del tutto compatibile con la natura umana, ma non certo
con la natura del Figlio di Dio, che anzi disse al Padre :
Luca,
22,42 «Padre,
se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la
mia, ma la tua volontà» e ancora : Matteo
26:«Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non
come voglio io, ma come vuoi tu!».
Questo
modo di parlare significa che Gesù avrebbe accettato tutto
quello che il Padre gli avrebbe mandato, anche se fosse stata la
morte, quindi questa espressione “Elì, Elì, lemà
sabactàni?” non può rientrare nella parole di
Cristo, perché è una contraddizione, per un primogenito di Dio, non
solo è contraddizione per aver accettato dal Padre il
suo destino che per altro Cristo sa benissimo fin
dall'inizio quale fosse il suo ruolo in questa “missione”, tant'è
vero, sa che deve anche morire, per cui ancora di più la frase è
una contraddizione, oltretutto anche un atto di debolezza, nei
confronti di Satana che lo aveva lungamente tentato in altre
occasioni, quindi la frase parrebbe strana, mi chiedo se sia giusta,
realmente questa frase o la sua interpretazione non sia un altra.
Cioè Cristo ha sempre manifestato la massima
fiducia nel Padre suo Celeste, ed ora nel momento più
difficile si abbandona allo sconforto, non è logico, questo potrebbe
sembrare una lesione del suo status di Figlio di Dio, ha superato
tutte le difficoltà possibili ed immaginabili sconfiggendo
perfino Satana e poi cede, proprio, nell'atto di maggior
sacrificio, Lui no, non è possibile.
Gesù stesso dice agli
apostoli questa frase: Matteo 26,41”Vegliate e
pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la
carne è debole”. Quanto, Cristo afferma agli
apostoli è certamente una precisa volontà e un insegnamento che
Gesù stesso applica su se stesso, se no altrimenti non serve a
nulla, ma questo fa capire che Gesù non si sarebbe mai abbandonato
allo sconforto, ne avrebbe permesso al maligno di tentarlo, sia nella
carne che nello spirito.
Durante
l'accusa sia nel sinedrio che poi nel pretorio innanzi a
Pilato, Gesù non cerca nessuna difesa, perchè in realtà Lui vuole
quella condanna per salvare l'umanità e strapparla dalla grinfie di Satana, per cui la frase appare assurda, non può averla detta oppure ha un altro senso,
perchè un uomo che cerca la morte e quasi l'ambisce, anche se
soffre per tale condizione ma l'accetta per amore del Padre, non può sulla croce aver un atto di rinnegamento di quella sua stessa
volontà, sarebbe stato un atto di debolezza innanzi al Maligno e
certamente avrebbe leso il suo gesto rendendolo imperfetto, invece
Gesù cercava la massima perfezione nel suo atto, in modo da
indebolire maggiormente l'azione di Satana nel e sul mondo.
Quindi significa che la frase ha un altro senso e non di abbandono.
Temo che la traduzione dal greco sia inesatta.
Luca
22,39-46
E
disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in
tentazione».
Cosa
significa non entrare i tentazione?
Sta
dicendo di fare attenzione che il maligno non ci colga impreparati, per
cui bisogna vigilare, cioè stare attenti ed essere
prudenti, sempre pronti.
Perché lo afferma mentre Lui è nell'orto
degli Ulivi che suda sangue?
Perché in quel momento la
tentazione del maligno era molto forte, e satana era li che stava
cercando di far cadere Gesù in una trappola, per cui Egli disse agli
apostoli di vegliare su di Lui, per aiutarlo a superare quel
terribile momento; questa frase fa anche capire che Gesù conosceva
quel che doveva avvenire, infatti in altri passaggi precedenti lo fa
capire.
Mentre
la frase "perchè mi hai abbandonato" è
un esplicita paura di essere stato abbandonato dal Padre
Suo, cosa impossibile, per cui temo che Gesù non abbia affermato
questo discorso, semmai questa frase sia stata compresa male dai
presenti in quel momento, oppure e spero non sia stata aggiunta a
posteriori, nel tentativo di umanizzare Cristo e quasi renderlo
mortale, come se non fosse il figlio di Dio, ma come un uomo che
temesse che il Padre Suo lo avesse abbandonato, proprio come avviene
con i nostri genitori che qualche volta pensano a loro.
Oltretutto
questa affermazione “perché mi hai abbandonato” è
pure un accusa che Gesù avrebbe rivolto al Padre Suo, permettendo al
maligno di essere tentato, non è possibile.
E'
proprio fuori dal pensiero di Gesù questo intendere, se Dio Padre
dal giorno della sua Nascita lo ha protetto in ogni modo dal mondo,
ora nel giorno della sua morte lo abbandona? No, direi proprio di
No. Gli manda perfino un angelo a confortalo, e poi lo abbandona
nella crocifissione? No! Impossibile.
Inoltre il Padre Celeste lo
definisce l'amato dopo il battesimo nel Giordano,
questo fa capire che Gesù per il Padre Celeste è più di chiunque
altro, è protetto ed amato sopra ogni cosa, per cui un abbandono non
è proprio possibile e neppure Gesù lo ha mai detto.
Temo
che per molti sarà difficile capire questo mio parlare, non tanto
per il contenuto, ma per altre ragioni.
Vediamo di andare oltre e far capire perchè Gesù avrebbe detto quelle parole, realmente; avevo tralasciato una cosa importante riportata in altro testo:
“perché mi hai abbandonato” letto così pare che Gesù non capisca perchè lo Spirito del Padre Celeste lo abbia abbandonato e si sarebbe posto questa domanda.
Cristo sulla Croce cosa dice,: "Padre perchè mi hai abbandonato?"
Perchè fa questa affermazione; primo per far capire che in Lui abitava lo Spirito del Padre Celeste e che lui faceva anche le opere del Padre oltre le sue, ma questa espressione sottintende anche altro aspetto, che il Padre Celeste abitando in Cristo, dava al figlio l'Immortalità, se Esso non si fosse allontanato dal figlio, Gesù non sarebbe mai morto in corpo, perchè l'immortalità dello Spirito del Padre, conferiva l'immortalità al Figlio.
Per cui era ovvio e connaturato e necessario che doveva lasciare il Figlio, anche perchè il Figlio da solo doveva dimostrare al mondo, di essere un vero Dio, Figlio del Padre Celeste; in che modo, resuscitando da solo, senza la presenza del Padre Celeste e così è stato, dimostrando a tutti gli Esseri celesti di essere superiore a loro, perchè nessuno degli altri Elohim mai poté risorgere dalla condizione umana che è una condizione mortale, ecco perchè Gesù ha vinto la morte, perchè con il suo proprio potere insito in se stesso derivato dal fatto di essere Figlio vero del Padre Celeste cioè fatto della stessa sostanza, cioè nel suo primigenio spirito, è riuscito a far risorgere il suo stesso corpo, cioè riportarlo in vita, ricostituirlo e resuscitandolo sia in carne che in spirito, in pratica il corpo carnale di Cristo è sia carne che spirito allo stesso tempo, per questa ragione poté essere assunto nei cieli, perchè il corpo era ed è tutt'uno con lo Spirito, come lo Spirito Suo divenne incorruttibile ed eterno, per cui acquisisce l'immortalità quando risorge, senza l'ausilio del Padre Celeste dimostrando di essere un vero Dio.
IL Padre Celeste doveva necessariamente abbandonarlo, ma è facile che quella frase non fosse una domanda di abbandono, come è stata riportata dagli apostoli, o trascritta dagli esegeti o mal interpretata dal testo antico greco, ma fosse una frase di altro genere, secondo me quella frase non era un domanda d'accusa, ma una constatazione, che il Padre lo ha lasciato, il Padre Celeste non lo abbandonò mai in realtà, ne uscì dal corpo il suo Spirito, per le ragioni che ho descritto. Era l'ultima più grande prova, risorgere senza l'ausilio delle potenza del Padre, solo così si dimostra di essere un Dio, figlio del Padre Celeste.
Contrariamente nessun uomo può far ciò, perchè non siamo dei, così i miracoli che l'uomo compie non vengono dall'uomo, ma da e per mezzo di Dio e del Figlio Suo Yashua o detto Gesù.
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