IMPORTANTE LEGGERE

I testi scritti in questo blog, fin dal 2013, sono stati tutti scritti da Boanerges, non ci sono testi di altri autori, per tanto tutto il materiale qui presente, che siano interpretazioni: di profezie, messaggi, o scritti nuovi come messaggi, preghiere, ed altro, sono tutti soggetti a copyright, è vietata tassativamente la copiatura a scopo economico o per gloriarsi di quello che non è vostro.

E' accettata la lettura e la divulgazione previa intestazione del medesimo autore, me medesimo J. Boanerges Yhwhnn e con link che porta al blog da cui vengono presi i testi, senza la quale non autorizzo nessuno a nessuna divulgazione.

©Copyright

Quest’opera è protetta dalla legge sul diritto d’autore. Tutti i diritti, in particolare quelli relativi, a qualsiasi pubblicazione inedita scritta in questi blog , alla sua produzione-realizzazione anche fisica, alla ristampa, alla traduzione, trasmissione radiofonica, televisiva, alla registrazione su microfilm, o database, o alla riproduzione in qualsiasi forma, (stampata o elettronica) rimangono riservati anche nel caso di utilizzo parziale o estrapolati i concetti da essa. La riproduzione di quest’opera, anche se parziale è ammessa solo ed esclusivamente nei limiti stabiliti sul diritto d’autore, ed è soggetta all'autorizzazione dell’autore. La violazione delle norme comporta le sanzioni previste dalla legge vigente in materia.



Per qualsiasi controversia contattare l’autore stesso

Boanerges573@gmail.com

domenica 9 aprile 2017

PERCHÉ MI HAI ABBANDONATO?

Analizziamo  il testo del vangelo alla ricerca della verità!


Matteo 26,46 
"Verso le tre del pomeriggio da noi 15:00, dice però verso, vuole dire che non erano le 15 ma probabilmente 14:45, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»".

47 Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia».

Questa espressione  «Costui chiama Elia» ci fa capire che nessuno capì realmente cosa Gesù disse, per cui mi chiedo capirono cosa disse prima? 

Stando al  racconto, Gesù afferma «Elì, Elì, lemà sabactàni?» siamo certi che Cristo affermò realmente questa frase?

Perché sembra strana, un uomo che durante la sua vita ha una totale predilezione per il Padre Suo Celeste, tanto da amarlo sopra ogni cosa e affermare che quanto Egli fa non è per sua volontà ma per la maggior Gloria di Dio.

Che senso ha, per un figlio prediletto rigettare il Padre Suo?

Si perché la frase è un tipico modo di rigettare quanto Dio ha fatto, ed è anche un accusa a Dio, è mai possibile che Cristo accusi il Padre suo Celeste di averlo abbandonato?

Sarebbe una tipica debolezza umana, che un figlio di Dio, cioè un pari o quasi, non dovrebbe avere.

Oltretutto ricordo che Gesù stesso in varie occasioni sopratutto dall'incontro con Filippo, Egli gli disse che Lui era il Padre e che era nel Padre, per cui diventa veramente strana questa affermazione di abbandono della presenza del Padre Celeste.

Per quale ragione Gesù doveva chiedere al Padre una cosa del genere, se aveva espresso a più riprese che avrebbe accettato tutto quello che il Padre gli avesse chiesto, non ha senso logico. 

Se io dico ad un persona accetto tutto quello che mi dirai e farai ecc, non sto più li a rimuginare perché l'hai fatto, l'ho accettato punto e basta, questo modo curioso di fare, mi fa pensare che invece Gesù non abbia detto quella frase, oppure aveva un altro senso. 

Anche perché questo passo è riportato dall'apostolo Matteo che per altro non era neppure presente al fatto, ma solo Giovanni era presente il quale avrebbe potuto testimoniarlo con più precisione, chi riferisce a Matteo questo evento? Giovanni stesso, ma perchè lo riporta Matteo?

Chi gli dice cosa ha detto e cosa non ha detto? Certo lo Spirito Consolatore avrebbe ricordato loro quello che Gesù disse ad ognuno di loro, ma se questo evento gli apostoli non lo vissero, ne lo videro come fecero a saperlo? Probabilmente venne descritto da chi era presente, cioè Giovanni. C'è da chiedersi se veramente chi era presente ha compreso bene le sue parole.

Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».

La frase pare un po strana nella bocca di Gesù, una dimostrazione di debolezza, del tutto compatibile con la natura umana, ma non certo con la natura del Figlio di Dio, che anzi disse al Padre :

Luca, 22,42 «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà» e ancora :  Matteo 26:«Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!».

Questo modo di parlare significa che Gesù avrebbe accettato tutto quello che il Padre gli avrebbe mandato, anche se fosse stata la morte, quindi questa espressione “Elì, Elì, lemà sabactàni?” non può rientrare nella parole di Cristo, perché è una contraddizione, per un primogenito di Dio, non solo è contraddizione per aver accettato dal Padre il suo destino che per altro Cristo sa benissimo fin dall'inizio quale fosse il suo ruolo in questa “missione”, tant'è vero, sa che deve anche morire, per cui ancora di più la frase è una contraddizione, oltretutto anche un atto di debolezza, nei confronti di Satana che lo aveva lungamente tentato in altre occasioni, quindi la frase parrebbe strana, mi chiedo se sia giusta, realmente questa frase o la sua interpretazione non sia un altra. 

Cioè Cristo ha sempre manifestato la massima fiducia nel Padre suo Celeste, ed ora nel momento più difficile si abbandona allo sconforto, non è logico, questo potrebbe sembrare una lesione del suo status di Figlio di Dio, ha superato tutte le difficoltà possibili ed immaginabili sconfiggendo perfino Satana e poi cede, proprio, nell'atto di maggior sacrificio, Lui no, non è possibile.

Gesù stesso dice agli apostoli questa frase: Matteo 26,41”Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole”. Quanto, Cristo afferma agli apostoli è certamente una precisa volontà e un insegnamento che Gesù stesso applica su se stesso, se no altrimenti non serve a nulla, ma questo fa capire che Gesù non si sarebbe mai abbandonato allo sconforto, ne avrebbe permesso al maligno di tentarlo, sia nella carne che nello spirito.

Durante l'accusa sia nel sinedrio che poi nel pretorio innanzi a Pilato, Gesù non cerca nessuna difesa, perchè in realtà Lui vuole quella condanna per salvare l'umanità e strapparla dalla grinfie di Satana, per cui la frase appare assurda, non può averla detta oppure ha un altro senso, perchè un uomo che cerca la morte e quasi l'ambisce, anche se soffre per tale condizione ma l'accetta per amore del Padre, non può sulla croce aver un atto di rinnegamento di quella sua stessa volontà, sarebbe stato un atto di debolezza innanzi al Maligno e certamente avrebbe leso il suo gesto rendendolo imperfetto, invece Gesù cercava la massima perfezione nel suo atto, in modo da indebolire maggiormente l'azione di Satana nel e sul mondo. 


Quindi significa che la frase ha un altro senso e non di abbandono.

Temo che la traduzione dal greco sia inesatta.

Luca 22,39-46

E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».

Cosa significa non entrare i tentazione?


Sta dicendo di fare attenzione che il maligno non ci colga impreparati, per cui bisogna vigilare, cioè stare attenti ed essere prudenti, sempre pronti.

Perché lo afferma mentre Lui è nell'orto degli Ulivi che suda sangue?

Perché in quel momento la tentazione del maligno era molto forte, e satana era li che stava cercando di far cadere Gesù in una trappola, per cui Egli disse agli apostoli di vegliare su di Lui, per aiutarlo a superare quel terribile momento; questa frase fa anche capire che Gesù conosceva quel che doveva avvenire, infatti in altri passaggi precedenti lo fa capire.

Mentre la frase "perchè mi hai abbandonato" è un esplicita paura di essere stato abbandonato dal Padre Suo, cosa impossibile, per cui temo che Gesù non abbia affermato questo discorso, semmai questa frase sia stata compresa male dai presenti in quel momento, oppure e spero non sia stata aggiunta a posteriori, nel tentativo di umanizzare Cristo e quasi renderlo mortale, come se non fosse il figlio di Dio, ma come un uomo che temesse che il Padre Suo lo avesse abbandonato, proprio come avviene con i nostri genitori che qualche volta pensano a loro.

Oltretutto questa affermazione “perché mi hai abbandonato” è pure un accusa che Gesù avrebbe rivolto al Padre Suo, permettendo al maligno di essere tentato, non è possibile.

E' proprio fuori dal pensiero di Gesù questo intendere, se Dio Padre dal giorno della sua Nascita lo ha protetto in ogni modo dal mondo, ora nel giorno della sua morte lo abbandona? No, direi proprio di No. Gli manda perfino un angelo a confortalo, e poi lo abbandona nella crocifissione? No! Impossibile. 

Inoltre il Padre Celeste lo definisce l'amato dopo il battesimo nel Giordano, questo fa capire che Gesù per il Padre Celeste è più di chiunque altro, è protetto ed amato sopra ogni cosa, per cui un abbandono non è proprio possibile e neppure Gesù lo ha mai detto. 

Temo che per molti sarà difficile capire questo mio parlare, non tanto per il contenuto, ma per altre ragioni. 


Vediamo di andare oltre  e far capire perchè Gesù avrebbe detto quelle parole, realmente; avevo tralasciato una cosa importante riportata in altro testo:

perché mi hai abbandonato”  letto così pare che Gesù non capisca perchè lo Spirito del Padre Celeste lo abbia abbandonato e si sarebbe posto questa domanda.

Cristo sulla Croce cosa dice,: "Padre perchè mi hai abbandonato?" 

Perchè fa questa affermazione; primo per far capire che in Lui abitava lo Spirito del Padre Celeste e che lui faceva anche le opere del Padre oltre le sue, ma questa espressione sottintende anche altro aspetto, che il Padre Celeste abitando in Cristo, dava al figlio l'Immortalità, se Esso non si fosse allontanato dal figlio, Gesù non sarebbe mai morto in corpo, perchè l'immortalità dello Spirito del Padre, conferiva l'immortalità al Figlio.

Per cui era ovvio e connaturato e necessario che doveva lasciare il Figlio, anche perchè il Figlio da solo doveva dimostrare al mondo, di essere un vero Dio, Figlio del Padre Celeste; in che modo, resuscitando da solo, senza la presenza del Padre Celeste e così è stato, dimostrando a tutti gli Esseri celesti di essere superiore a loro, perchè nessuno degli altri Elohim mai poté risorgere dalla condizione umana che è una condizione mortale, ecco perchè Gesù ha vinto la morte, perchè con il suo proprio potere insito in se stesso derivato dal fatto di essere Figlio vero del Padre Celeste cioè fatto della stessa sostanza, cioè nel suo primigenio spirito, è riuscito a far risorgere il suo stesso corpo, cioè riportarlo in vita, ricostituirlo e resuscitandolo sia in carne che in spirito, in pratica il corpo carnale di Cristo è sia carne che spirito allo stesso tempo, per questa ragione poté essere assunto nei cieli, perchè il corpo era ed è tutt'uno con lo Spirito, come lo Spirito Suo divenne incorruttibile ed eterno, per cui acquisisce l'immortalità quando risorge, senza l'ausilio del Padre Celeste dimostrando di essere un vero Dio. 

IL Padre Celeste doveva necessariamente abbandonarlo, ma è facile che quella frase non fosse una domanda di abbandono, come è stata riportata dagli apostoli, o trascritta dagli esegeti o mal interpretata dal testo antico greco, ma fosse una frase di altro genere, secondo me quella frase non era un domanda d'accusa, ma una constatazione, che il Padre lo ha lasciato, il Padre Celeste non lo abbandonò mai in realtà, ne uscì dal corpo il suo Spirito, per le ragioni che ho descritto. Era l'ultima più grande prova, risorgere senza l'ausilio delle potenza del Padre, solo così si dimostra di essere un Dio, figlio del Padre Celeste.

Contrariamente nessun uomo può far ciò, perchè non siamo dei, così i miracoli che l'uomo compie non vengono dall'uomo, ma da e per mezzo di Dio e del Figlio Suo Yashua o detto Gesù.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
 


Nessun commento:

Posta un commento

I commenti non saranno più permessi!
E' inutile che li scrivete perchè non ho tempo per moderali.

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Importante!

Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!