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mercoledì 10 maggio 2017

IL GIARDINO DELL’EDEN






 9 Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. 10 Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino,”


Il giardino dell'Eden è un luogo di pace, di tranquillità di gioia, di felicità, riposante, specialmente è un luogo dove non esiste nulla di male nulla di morte, ma solo vita. Il cui coltivatore e giardiniere è prima di tutto Dio, per cui in eden non esiste nulla che possa alterare l'equilibrio e tranquillità è fatto per far crescere degli esseri in modo gioioso che nessuno li turbasse, specialmente il luogo dove non esiste il peccato, dove Adamo non conosce nulla che sia peccaminoso, dove nulla lo tenta, in genesi si capisce lo stato di Adamo ed Eva dalla descrizione di alcuni passaggi e da questi si comprende cosa e chi c’è nel giardino di Eden. A


19 Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. 20 Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile.”


Qui dice che dopo averli creati, Dio conduce gli animali da Adamo solo per vedere come li chiama, non dice che vivono con Adamo nel giardino di Eden, ma solo che li porta a lui, questo significa che non abitano nel giardino. Il giardino è un lungo privo di pericoli.


Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.”

Quindi Adamo diventa coltivatore e custode del Giardino.


Ma la vita di Adamo con Eva com’era, finché sono nel giardino?
Lo si comprende da alcune espressioni.
Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.”
Questo cosa ci fa capire, che in nessuno di loro esisteva la malizia, che è il vero peccato che fa aprire gli occhi, potremo dire che il peccato originale è composto sia dalla disubbidienza a Dio, che dal peccato di malizia che è entrato in loro e gli ha aperto gli occhi, tanto che loro si accorgono per la prima volta di essere nudi, perché prima, accettavano la loro nudità con estrema naturalezza, ma cosa significa questo, che noi siamo esseri maliziosi, dopo che ebbero conosciuto il peccato originale, fin da quando apriamo gli occhi sul mondo, ecco perché Cristo dice di non agire male verso i più piccoli di non togliere loro il candore, perché altrimenti si aprono troppo presto i loro occhi, e diventano maliziosi come sono i loro genitori e gli adulti in generale. Questo ci fa capire un aspetto molto importante che Adamo ed Eva non avevano le normali pulsioni tipiche degli esseri umani, anche adolescenti, non sentivano nessun desiderio tipico di sguardi strani e provocanti, non sentivano nessuna voglia anomala, non sentiva nulla di quello che i nostri giovani, hanno quando sono nella fase della pubertà, perché fin quando non hanno commesso il peccato originale essi era candidi come colombe, il peccato non li sfiorò mai. Per cui Adamo, non aveva problemi tipici, della giovinezza, non sentiva nessuna pulsione, nessun desiderio, e non aveva nessuna fantasia, perché in lui non vi era la malizia, che genera nella mente dei giovani specie maschi, ogni sorta di eccesso. Quando invece Adamo ed Eva si lasciano tentare nel disubbidire a Dio, ecco assumono in se stessi il peccato che li rende maliziosi, e si accorgono per la prima volta di essere nudi e si vergognano di loro stessi, questo è il fulcro fondamentale per capire che alcune interpretazioni fatte da alcuni soggetti come Don Guido Bortoluzzi sono tutti frottole, invenzioni, fantasie di questi soggetti, che hanno cercato di scardinare la purezza dei progenitori ed immaginare che fossero soggetti normali come tutti i ragazzi di oggi e di ieri, quando questo non è possibile, i progenitori erano candidi, come agnelli, e colombe, non conoscevano prima del loro peccato originale, cosa fosse l’essere nudi, non gli sfiorava il pensiero del sesso, ne lo avevano mai provato, ne tra di loro, ne con eventuali altri esseri, non come dice Don Guido Bortoluzzi che Adamo si accoppiò con una scimmia ancestrale, per le fantasie che adduce, sono tutte frottole, farneticazioni di una mente tentata da satana, che gli ha fatto credere delle eresie, ma si capisce che così non è, anche perché dopo il peccato originale Dio non li tiene li, li caccia, perché nel suo giardino di purezza, non possono vivere esseri impuri, che si sono macchiati di un peccato di impurità, come quello di essere diventati maliziosi, non potevano più vivere lì. La malizia pare un peccato da poco, ma in realtà è il fulcro di tanti peccati di natura sessuale, e sensuale, quindi il peccato originale è proprio un peccato di malizia, e una volta compiuto questo peccato, loro vedono con occhi diversi la loro relazione che prima del peccato, non era di fidanzanti, ne di moglie e marito, ma di fratellanza, non avrebbero mai pensato, di accoppiarsi, non gli passava neppure per l'anticamera della mente, Adamo ed Eva vivono nel giardino totalmente in armonia con Dio, è dopo che si vedono nudi e quindi provocano imbarazzo e iniziano una relazione tra di loro diversa, diventando marito e moglie ed accoppiandosi. Adamo non aveva bisogno di sapere come si fa, perché la cosa è connaturata con l’essere stesso.


Ora vi faccio una domanda, qual’è il demonio che porta la malizia all'uomo, qual’è quello che porta l’uomo verso la lussuria?
Ecco che avete trovato il serpente dell’albero del bene del bene e del male.
La malizia è il primo peccato che precede, la lussuria, quindi le persone molto maliziose, sono quelle che sono le prime a commettere peccati lussuriosi e certamente in loro non alberga il candore.
Quindi il vero peccato originale è la Malizia, che apre loro gli occhi.



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Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!