CHI
AMA IL PROPRIO PROSSIMO PIÙ DI DIO NON È DEGNO DI DIO!
Mat.
10,37
"Chi
ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il
figlio o la figlia più di me non è degno di me;"
Vediamo
cosa dice il passo, in sostanza Cristo ammonisce chiunque dal padre
alla madre, dal figlio alla figlia, che costui/ei non deve amare
costoro più di Cristo stesso, altrimenti non sono degni di Cristo,
cioè di Dio. Ma il fatto che Gesù si soffermi al
padre-madre-figlio-figlia, non significa che altre figure non ne sono
contemplate perchè in realtà è esattamente l'opposto,
Gesù si ferma proprio alle figure basilari della famiglia, perchè
tutte le famiglie del mondo sono composte da queste figure, per cui
Gesù non specifica altri soggetti, visto che tutti sono costituiti
proprio da un nucleo famigliare e anche nella chiesa, c'è un padre e
una madre, un figlio e una figlia, per cui il dire padre, sta ad
indicare il sacerdote oltra che al padre naturale, la madre, sta ad
indicare la suora, quindi si comprende bene che Cristo sta
richiamando chiunque nel mondo a non amare più di Dio altri esseri
umani, che siano genitori o preti, monarchi, o presidenti, vip o
poveri, perchè tutti sono sul medesimo piano per Cristo, nessuno tra
tutti questi deve essere amato più di Cristo-Dio.
Per
cui quando noi poniamo il pontificie prima di Cristo
sappiamo già in quale peccato stiamo incorrendo e stiamo facendo.
Questo ci fa capire che chi afferma, che prima viene il pontefice
prima di Cristo, sta sbagliando ed insegna cose errate, sapendo anche
magari d'insegnarle. Quindi prima si ama Dio e poi si mette tutti gli
altri dopo, considerando che Cristo valuta tutti alla stessa stregua
e non c'è un primo ne un ultimo, ma tutti sono egualmente il
mio/vostro prossimo. Questo concetto Gesù lo chiarisce, anche quando
gli apostoli litigano, per stabilire chi tra di loro è il primo o il
più importante e Cristo afferma che nessuno di loro è il più
grande, per altro questo passo che ho trattato in altro articolo va
in netta contrapposizione con l'elezione di Pietro, per cui pare
molto strano che Cristo cambi idea sul suo parlare, perché prima
decide che nessuno tra di loro è il primo e poi curiosamente decide
il contrario, questo non è nel modo di parlare e decidere le cose di
Gesù, anche perché tutto il testo dei vangeli esprime essattamente
sempre il medesimo concetto, nessuno è primo, nessuno è ultimo e il
primo è colui che torna ad essere come bambino cioè candido, puro,
vergine, ecco il primo.
Idem
quando si chiede ad un subalterno in ambito religioso o anche
credenti, di porre Il pontefice prima di Cristo, chi fa questo sta in
pratica affermando che il pontificie è più di Cristo, se ne
guardi bene da quanto va spargendo.
Ora
vediamo cosa ci dice Cristo ancora.
Marco
12,28-33
28... «Qual
è il primo di tutti i comandamenti?». 29 Gesù
rispose: «Il
primo è: Ascolta,
Israele. Il
Signore Dio nostro è l'unico Signore; 30 amerai
dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con
tutta la tua mente e
con tutta la tua forza. 31 E
il secondo è questo: Amerai
il prossimo tuo come te stesso.
Non c'è altro comandamento più importante di questi». 32 Allora
lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che
Egli è unico
e non v'è altri all'infuori di lui;33 amarlo
con tutto il cuore,
con tutta la mente e
con tutta la forzae amare
il prossimo come se stesso val
più di tutti gli olocausti e i sacrifici»”
Questa
parabola di Gesù sembrebbe in contrapposizione con quella
precedente, invece non è così, chiediamoci chi è il prossimo?
"Amerai
il prossimo tuo come te stesso" dice come
te stesso, non dice come Dio, questo fa capire che
distingue il prossimo da Dio e pone sempre Dio per primo anche
innanzi al prossimo. Gesù in questo modo fa capire che il prossimo
non è Dio, ma solo l'essere umano, cioè un essere pari agli altri
esseri umani.
Così
fa distinzione tra Dio e il l'essere umano, e ci fa capire che per
Gesù il prossimo altro non è che lo stesso essere umano, non sta
parlando di Dio, ma solo di un altro essere umano nostro pari, che è
simile a noi, non inteso come grado o titolo, ma come essere umano
senza titoli e senza caste, potremo dire al nudo. Questo perchè
se avesse espresso il concetto in modo diverso esso sarebbe andato in
contrapposizione con il precedente brano posto sopra Mat.10,37, ma
dato che Gesù sa ben usare le parole e pone come prossimo inteso
come essere umano, perchè Gesù non ha un prossimo verso se stesso,
dato che Egli è Dio, per cui non esiste un prossimo per Lui. Per cui
fa questa distinzione come dire voi siete esseri umani, io non sono
un essere umano, ma vi do la mia legge, che se volete seguirmi voi
dovete adottare e mettere in pratica, ecco perchè usa il termine
prossimo, è inteso solo verso l'essere umano, non verso Dio.
Qui
invece i teologi e gli esegeti hanno fatto un tantino di confusione
credendo che il prossimo fosse anche inteso e compreso Dio, nulla di
più sbagliato, questa è una legge fatta solo per gli esseri umani,
non per gli "dei" o per gli esserei gloriosi.
Quindi
il prossimo è inteso solo come essere umano nel suo insieme, cioè
chiunque dal piccolo al grande, dal povero al ricco, dal indemoniato
al santo.
Quindi
noi credenti cristiani, dovremo amare il nostro prossimo come noi
stessi, ma nel passo sovrastante Mat 10,37 Gesù afferma che prima
del prossimo viene sempre Dio. Per cui abbiamo una graduatoria, prima
Dio e poi il prossimo; di cui questo prossimo è composto da vari
soggetti senza nessuna catalogazione tra di loro, senza nessun grado,
non esistono livelli, infatti nel passo dove afferma che egli ha più
madri e più sorelle indica questo, che per lui non esiste un primo o
un secondo che tutti gli apostoli sono eguali innanzi a Lui, che
tutti gli uomini della terra sono uguali innanzi a Dio. Ma sempre Dio
viene per primo, sempre l'uomo deve porre Dio innanzi a tutti, che
l'uomo deve amare più di Dio del prossimo.
Questo
fattore, per secoli non è andato giù a certa chiesa, che si è
sentita defraudata di un potere soprannaturale, che con queste parole
Dio toglieva ad esso un potere terreno tra gli uomini, per cui si
sono auto elevati ad una dignità che nessuno diede loro, molto
spesso facendo credere alla popolazione che prima viene il Pontefice
e poi Cristo. Ovviamente questo aspetto è stato accentuato dal fatto
che gli uomini di chiesa hanno voluto, volutamente abbassare Cristo
dalla sua posizione di deità, a semplice essere umano, come anche
Bergoglio in questi anni ha espresso, come un semplice diacono a
parer suo, io dico poveretto lui, per cui riducendo Cristo a
non più, un Dio, ma ad un semplice essere umano e considerandolo
come tale, quindi svestito della sua regalità divina, diviene
inferiore al pontefice stesso, è questa l'idea malsana di questa
teologia demoniaca, che invece di insegnare la giusta correzione ha
insegnato il timor del pontefice e non il timor di Dio. Per cui tutti
come pecore a pensare che del pontefice si deve aver paura, come se
esso stesso fosse un Dio più di Cristo, ridotto al nulla. Ecco
perchè nei secoli scorsi vari soggetti anche di elevata santità
ebbero timore del pontefice, tanto da opporsi anche alla volontà di
Cristo stesso e negare a Lui, la volontà sul mondo; da quanto
terrore avevano verso il pontefice o verso qualsiasi vescovo, così
questa idea è stata perpetrata per secoli nella mente della
popolazione, che ancora oggi teme un pontefice anziché temere la
condanna di Dio e del Suo Cristo che è sempre Dio.
Sbagliato
è anche il pensiero che dice che noi umani(prossimo), non dovremo
richiamare il pontefice, sbagliato perchè Cristo ci insegna la
giusta correzione e tale norma vale per tutti, anche il pontefice è
il mio prossimo quindi soggetto a questa correzzione, essendo esso un
essere umano e non un Dio, anche se lo rappresenta ma sempre essere
umano è. Quando l'essere umano eletto a pontefice dimostrarà di
essere come Dio, allora potremo dire che lo è, ma fintanto che non
lo dimostra esso stesso è solo un mio prossimo, per quanto io
riconosca in lui, l'autorità della chiesa terrena, ma non
cerntamente il rappresentante di quella eterna, che è solo e
solamente Dio, infatti nulla un pontefice vescovo o prete che sia può
disporre di un anima, visto che le anime sono solo ed esclusivamente
di proprietà di Dio solo Dio può disporre per loro.
Quindi
un pontefice, come tale deve essere corretto se il suo parlare e il
suo agire esce dalla dottrina di Cristo, non dalla dottrina imposta
dalla teologia della chiesa degli uomini, perchè i teologi potrebbe
aver impostato delle cose che Cristo non ha mai detto ne pensato.
Quindi stiamo attenti a non elevare un pontefice sul trono di Dio.
Spesso si sente dire che il pontefice si deve relazione con Dio, ma
cosa ne sappiamo noi se il pontefice parla con Dio? Taluni affermano
che il relazionarsi con Dio dovrebbe essere un problema personale del
pontefice e non nessuno di noi dovrebbe sentenziare su questo, ne
porsi interrogativo se quanto esso fa, lo decide con la sua testa o
mediante il pensiero di Dio. Questo genere di pensiero o parlare
dimostra menefreghismo, come dire cosa vuoi che mi competa sapere se
parla o no con Dio, se ciò che decide viene da Dio o meno. Ma
questa è una grave mancanza di fede, proprio verso Dio.
Inoltre
l'uomo che venisse vagliato per essere scelto a custode della chiesa,
dovrebbe dimostrare di essere veramente di Dio, provando la sua
santità, saggezza, sapienza e giustizia, se in un pontefice mancano
queste cose, esso non dovrebbe essere neppure scelto. Ma come vediamo
in tanti secoli che l'uomo spesso a fatto quello che ha voluto,
ponendo al soglio pontificio, vescovi contro la volontà di Dio
stesso.
Quindi
non possiamo affermare che lo Spirito Santo sceglie chi egli vuole,
perchè lo S.Santo senza ombra di dubbio sceglierebbe sempre il
meglio per il mondo, ma dato che Dio lascia libero l'uomo anche in
queste decisioni, lo Spirito Santo non è colpevole di nulla.
Certamente non è Dio a voler nella chiesa pontefici che hanno
prodotto danni a se stessa nel corso della sua storia, e quindi
direttamente alle anime; per cui chi afferma che lo Spirito Santo è
responsabile di eleggere il pontefice che egli vuole per quel tempo,
è un imbecille perchè in realtà sta bestemmiando lo Spirito Santo,
senza neppure saper quel che dice (inoltre per i veggenti
dimostrerebbe che codesti non sono tali).
Dio
mai vuole male a nessun uomo, tanto meno alla sua Chiesa per cui chi
elegge il pontefice è solo e solamente volontà umana, e se Dio
trova il sistema per mettere chi Egli vuole, lo fa senza far saper
nulla a nessuno, sempre in segreto. Per cui affermare che è lo
Spirito Santo a far eleggere un pontefice meglio mangiarsi la lingua
mille volte, pur di condannarsi da soli. Facciamo
attenzione a quanto affermiamo perché non saranno gli altri a pagare
ma noi stessi anche per gli altri che abbiamo portato fuori strada.
Come la parabola del cielo, che porta altri ciechi nel burrone.