Romani 8,11"E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi."
Questa affermazione di Paolo di Tarso preclude che Cristo non è un Dio.
Lo dice chiaramente la frase stessa, Cristo per risorgere secondo Paolo, aveva bisogno dello Spirito di colui che abitava in Lui, cioè il Padre Eterno; questo significa che Cristo non è Dio ma solo un uomo incapace di risorgere senza lo Spirito di Dio, lo dice la stessa frase.
Non solo farebbe anche capire che lo stesso spirito che abita tutti gli uomini abitò quello di Cristo, come dire che l'anima sia in grado di suo, di far risorgere un morto, quasi senza altro spirito.
"Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti"
Intanto come ho sempre detto Paolo di Tarso ipotizza, non conosce la verità, perchè usa la parola SE, che è una forma dubitativa, il se, indica che il soggetto Paolo di Tarso non sta colloquiando con Dio, che non usa i Se o i ma o i forse, se non quando, serve per fare un certo discorso, ma Paolo di Tarso usa le forme dubitative in modo abbondante e continuativo, tipico di chi ragiona con la sua mente. Lo Spirito del Signore usa pensieri e parole diretti in forma di comando, in questo caso Paolo sta pensando con la sua mente ponendosi come fa in tutti i testi da esso scritti, dei dubbi e pone delle ipotesi come pensieri veri, quasi provenienti da Dio stesso, quando si comprende molto bene provenire da se stesso, suoi pensieri, spesso dubbi, proprio mediante l'uso massiccio di pronomi, congiunzioni, avverbi di dubbio,etc. In pratica Paolo dubito, e pone il dubbio come una certezza affermativa.
Se io inizio un discorso con l'uso di un Se o di un ma, o di un forse, etc, pongo già il mio pensare con un dubbio, ma il problema è che lo Spirito Santo non ha dubbi in sé, Se li avesse non sarebbe santo, ne perfetto, per cui il suggeritore di Paolo di Tarso non è Dio.
Più probabile che venga dalla sua stessa mente, l'assurdità è che l'uomo di chiesa ha accettato come vera parola tutto quello che quest'uomo ha detto, aldilà se è vero o meno il suo vissuto, che personalmente non mi interessa, la bontà delle parole di un soggetto già ne evince la sua natura e non servono le sue prodezze o azioni per capirne l'autenticità o meno e il suo parlare che parla per lui.
"Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti"
"se lo spirito di colui , " Come dire se è vero che lo spirito di colui = Dio
"che ha resuscitato Gesù dai morti" frase chiarissima che intende dire che Gesù è stato resuscitato, non è risorto di suo, per tanto non poteva risorgere senza questo spirito, ne fa di Gesù non un Dio, ma un uomo come tutti noi, ci siamo ? E' chiaro e lampante il discorso di Paolo. Non sta dicendo che Gesù è Dio o un Dio e sta invece negando che Gesù può essere figlio di Dio, cioè un Dio, perchè dire "che lo spirito di colui che ha resuscitato Gesù" indica proprio che egli nega che Gesù è un Dio e quindi che è figlio di Dio, come ovvia conseguenza logica, incapace di poter risorgere se stesso, senza l'entità o spirito del Padre o dello Spirito Santo.
"abita in voi," cioè se lo stesso spirito abita in tutti noi, questo dice la frase.
colui che ha risuscitato Cristo " colui è sempre Dio.
Ribadisce che Gesù è stato risorto per volontà di Dio, non per suo potere personale, come se Cristo non era in grado di risorgere da solo, preclude che Cristo non è figlio di Dio, negare che Cristo possa essere risorto da solo, senza l'ausilio del Padre, ne fa un, non Dio, ma solo un uomo.
"darà la vita anche ai vostri corpi mortali" intende dire che è Dio, a ridare la vita ai corpi mortali, cioè a farli rinascere.
"per mezzo del suo Spirito che abita in voi." ammette che lo Spirito di Dio abita in ogni uomo, e che noi chiamiamo anima.
Ma la cosa più sconvolgente di questa frase è che Paolo ammette che Gesù non è figlio di Dio e che non è un Dio, ma lo paragona ad un qualsiasi essere umano, perchè l'ultima parte della stessa lo fa ben capire.
17 "E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria."
Ribatte ancora che Cristo non è Dio, "coeredi di Cristo," Paolo non riconosce in realtà in Cristo il suo Dio, ne il figlio di Dio, ne l'erede diretto di Dio.
Il coerede è colui che partecipa all'eredità non direttamente ma per una quota, mentre l'erede è colui che prende tutta l'eredità.
Ha una visione completamente in opposizione a Gesù come figlio di Dio.
Temo che realmente Paolo avesse uno spirito che lo torturava nella carne, come ho già scritto, perchè una parte dei suoi scritti sono condivisibili, ma frammisto a questi ci sono discorsi che non sono affatto ispirati dallo Spirito Santo, ma hanno una natura completamente opposta.
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