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martedì 27 marzo 2018
Anima e Spirito.
sabato 24 marzo 2018
SE IL SEME NON MUORE NON PORTA FRUTTO
- È puramente un discorso allegorico?
- Come puo un seme morire e portare frutto?
- Perché dovrebbe rimanere solo?
- Cosa s'intendi per seme e per grano?
Cosa s'intendi per seme e per grano?
Per cui Cristo intende per seme solo la parte esteriore del seme stesso, mentre la parte interna è il germoglio che diventa frutto, cioè nuova pianta e quindi s'intende per figlio. la nuova pianta è il figlio che porterà frutto.
domenica 18 marzo 2018
IL KATECHON?
Questa frase è chiara, parla del tempo che Gesù stesso ne parlò agli apostoli, sicuramente questa parte l'ha saputa dagli stessi che gli hanno parlato delle parole stesse di Cristo. “in riferimento ai falsi cristi(maestri) e falsi profeti(veggenti)”
Prima viene il tempo dell'apostasia, cioè viene la corruzione, l'inganno, e ogni sorta di delitto, peccato portato allo stremo; ma apostasia non s'intende nel mondo quella c'è da sempre, ma nella chiesa è inteso verso la chiesa questo indizio di apostasia, è la chiesa che diviene apostata, non il mondo in se stesso, quindi limita in realtà i soggetti ad un solo soggetto, la chiesa che sta nascendo e che è attuale. E come vediamo in questo tempo, ne vediamo l'apostasia già avanzare e già essere conclamata; a Fatima la Madonna ci fa capire il tempo dell'apostasia, 1960 quando disse "non dopo tale data" doveva essere annunciato il segreto. Perchè da quella data in poi l'apostasia sarebbe stata manifestata CVII, quindi il tempo che S.Paolo parla è proprio quello che riferisce dopo 1960 e questo fa capire un altra cosa, i 100 anni, ma non voglio dire altro.
“5 Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose?”
Visto che la lettera è inviata ai Tessalonicesi indica il tra voi cioè Paolo ricorda a questo popolo di essere stato presso di loro e si preoccupa perché costoro non si ricordano che Paolo disse queste cose.
Altra conferma dello stesso discorso.
"13 Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, attraverso l'opera santificatrice dello Spirito e la fede nella verità, 14 chiamandovi a questo con il nostro vangelo, per il possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo."
"15 Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera. "
domenica 18 febbraio 2018
I SOPRANNOMI DATI DA GESÙ AGLI APOSTOLI.

Sappiamo che Gesù Nostro Signore e Dio, ama dar ad alcuni apostoli dei soprannomi, ma per quale ragione li conferisce? Cosa indicano?
Lo comprendiamo da alcuni eventi che vengono poi nella narrazione evangelica, Gesù non da a caso questi soprannomi, c'è un fine, uno scopo preciso e una conseguenza nella vita di entrambi gli apostoli, solo pietro si comporterà come un sasso, come un qualcosa che si può frantumare sotto il peso delle sue azioni e del mondo, mentre Giovanni è legato fortemente alla manifestazione diretta di Dio, non per nulla è anche preferito da Cristo stesso, più di ogni altro apostolo, tanto che lo stesso pietro poi dopo la resurrezione di Cristo, dimostra verso il maestro gelosia nei confronti di quel apostolo tanto da chiedere a Gesù "ma cosa ne devo fare di lui?" Quindi i due soprannomi descrivono chiaramente due poli all'interno dei quali ci sono tutti i 12 apostoli, potremo dire i due poli estremi tra loro, uno totalmente legato alla materia del mondo, Cefa e l'altro alla soprannaturalità Boanerghes.
Come per dire nella chiesa futura esisteranno entrambi, ed esisteranno tutto quello che c'è tra l'uno e l'altro.
Qualcuno potrebbe chiedersi perchè Nostro Signore ha scelto un Simone di Giovanni, Cefa rispetto ad un Giovanni Boanerghes, per essere capo della chiesa?
Guardando le azioni dell'uno e dell'altro sembrerebbe più adatto Giovanni a capo della chiesa che non Simone di Giovanni poi detto Pietro, perchè è certamente vero che l'apostolo Giovanni, mai tradì Gesù, ma si oppose ad esso, mai fece nulla per dispiacere al maestro e Dio, arrivando a rischiare la sua vita per stargli vicino, anche sotto la croce e ad aver l'onore di essere figlio adottivo della stessa Madre di Cristo, mentre come sappiamo Pietro, face anche delle azioni, non proprio idilliache che potrebbero aver segnato la scelta, ma da quello che la Chiesa ci propone a credere, pare che la scelta di Gesù sia caduta su Pietro, anche se come ho dimostrato in altre parti, le parole di Gesù sulla primarietà degli apostoli fin dall'inizio erano precise, nessuno era primo, perchè innanzi a Cristo era tutti pari, non esisteva un primo. La cosa molto strana è che Cristo cambiò improvvisamente idea ed elesse un Pietro a primo apostolo, ma allora vi era da chiedersi, perchè aveva bisogno di altri 10 se aveva già due campioni? Ma questo è un altro discorso.
Quindi Gesù nostro Signore e Dio, conferisce ad ogni apostolo un nome nuovo, che identifica la sua missione, il suo ruolo, e che descrive anche il tipo di spirito che abita in lui, comprese e caratteristiche caratteriali del soggetto(apostolo) certo in questo modo Gesù da un indicazione precisa, ai futuri vescovi quella che ognuno di questi eletti da altri, dovevano cambiare il loro nome, e attribuirne uno nuovo, ma non un nome d'uomo, ma un nome che indicasse le prerogative di quell'uomo nuovo, il suo disegno cioè il suo mandato. Per cui in questo si capisce che Pietro divenne Cefa perchè sarebbe stato costruttore ed averebbe edificato una chiesa, quella del Signore. mentre Giovanni, doveva essere l'ispiratore e quindi comunicava a Pietro, la parola di Dio, questo è il vero senso della questione, Pietro doveva edificare fisicamente la chiesa, posta sulla roccia di Cristo, e Giovanni doveva comunicare correttamente il vero pensiero di Dio, per i tempi futuri, fino alla fine dei tempi. Pietro il piccolo sasso, che doveva rimanere piantato sulla roccia che è Cristo.-Dio e Giovanni doveva portare alla chiesa la parola santa di Dio.
Quindi Pietro, per Cristo era l'edificatore fisico della chiesa, mentre Giovanni era l'edificatore spirituale delle chiesa.
venerdì 16 febbraio 2018
CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO.
IL REGNO DI DIO È VICINO!
Gesù inizia il suo operato dove Giovanni battista terminò il Suo.
Semplicemente che è dentro ad ognuno, che si forma e si crea in ognuno di noi, in chi crede in cristo, e chi lo ama lo adora e lo venera, e gli crede, con questo intendeva dire che era vicino.
Non tanto in senso temporale.
mercoledì 7 febbraio 2018
I 12 APOSTOLI COME METRO PER STABILIRE I FUTURI PROFETI
Dimenticavo, la differenza tra profeta ed apostolo, direi che è consistente e notevole. Un profeta non è detto che sia anche un apostolo, come anche potrebbe esserlo, un apostolo generalmente per la sua elezione da parte del Signore a tale condizione, è di più di un profeta perchè è stato eletto direttamente per volontà del Signore Dio ed è stato reso dal Signore tale, questo significa che ha anche potere decisionale quasi per conto proprio, anche se è sempre subordinato a Dio, però potrebbe volendo decidere un po quello che pensa sia giusto.
Un profeta non può fare nulla di tutto questo, deve solo aspettare che la divinità decida se apparire o no, se mostrarsi o no, se dare il messaggio o no, non può fare altro che ricevere.
Mentre un Apostolo specialmente se eletto per volontà diretta di Cristo, è addirittura superiore al pontefice stesso in carica, perchè è Cristo che lo elegge a tale autorità e nessuno neppure qualsiasi pontefice può togliergli qualsiasi diritto di essere tale, solo e solamente il Signore può fare ciò, ovviamente non basta esternare di esserlo, il Signore solitamente provvedere alla nomina di un essere umano ad Apostolo in modi imprevisti e senza nessunissima volontà del soggetto stesso, solitamente avviene usando un soggetto terzo, solitamente un sacerdote o una suora di pari valore entrambi devono essere tassativamente santi o considerati tali. la Madre di Dio non chiama i profeti o veggenti apostoli, perchè non lo sono, effettivamente, perchè non ricevono nomina ufficiale, da parte di cristo e non è cosa da poco dir una cosa del genere.
Semmai la Madre di Dio, dice discepoli allora si. Non per nulla Cristo scelse solo 12 apostoli, e aveva altri discepoli, per cui facciamo attenzione, oltretutto la nomina di un apostolo non arriva tardi in età, ma viene dichiarato subito, e l'eventuale soggetto solitamente lo esterna in modo chiaro, da subito.
Oltretutto mediante la solita prova del doppio cieco si smaschera subito pure questo, perchè il maligno lo sa molto bene e lo sente pure.
Differenza tra sacerdote e apostolo.
Si ce n'è, perchè anche se la chiesa dice che i sacerdoti sarebbero gli apostoli stessi, ma questo non è vero, infatti Gesù aveva 12 apostoli, tutti alla pari come disse bene tante volte e si legge chiaramente nei vangeli, questa volontà di Cristo, di cui Lui solo è il vero Sommo Sacerdote. Poi Cristo stesso aveva altri discepoli, ecco potremo dire che i discepoli sono gli attuali sacerdoti e i vescovi gli apostoli di questo tempo, però c'è differenza tra vescovo e 12 apostoli?
Si ce n'è, perchè sono scelti da Dio in persona gli apostoli, per cui questi 12 assumono un valore fondamentalmente superiore a tutti i loro successori vescovi e cardinali, perchè se uno di questi 12 faceva un miracolo, corrispondentemente i loro successori che si considerano alla pari ai primi 12 apostoli poi dovrebbero pure loro far tanti miracoli e non aver nessuna incertezza di fede, questo invece dimostra chiaramente che gli attuali vescovi non sono nemmeno lontanamente simili ai 12 apostoli. Oltretutto i 12 apostoli ebbero la presenza viva dello Spirito Santo in loro e come detto ognuno di loro aveva in se un dono o talento o virtù chi più e chi meno. Se gli attuali vescovi fossero forniti dello stesso Spirito Santo dei 12 apostoli la chiesa sarebbe piena di santi, da quello che vediamo tutti oggi, pare che quasi non ve ne siano più.
Ecco perchè in Apocalisse si legge la frase: "e i santi saranno vinti" parla chiaramente dei futuri vescovi (apostoli di questi tempi) vinti perchè non più veri apostoli, vincere un vescovo significa portalo dalla parte sbagliata, corromperlo, in breve.
- possiamo trovare un profeta che prevede i futuro, ma non sa interpretare quello che vede.
- oppure un profeta che vede il Signore e riceve messaggi ma non conosce il senso di quello che gli viene trasmesso.
- oppure un profeta che oltre a vedere e rivere comunicazioni del signore, viene usato anche per fare miracoli, in modo differenti, sia soffrendo per il Signore oppure solo facendo miracoli.
- oppure profeta che fa miracoli ma non parla con il signore, certo può essere.
- oppure un profeta che non parla con il Signore, ma ha una grande conoscenza, però in questo caso è implicito una comunicazione con il Signore, può essere invece che parli, ma non voglia esternarlo.
- oppure un profeta/sacerdote può avere altri doni o virtù, ma non possedere tutto.
- quindi le varianti sono veramente tante.
giovedì 1 febbraio 2018
LA FEDE UMANA E QUELLA REGALE.
Inizio a scrivere questo articolo, con il brano a me molto caro del vangelo di Giovanni 20,29
Il passo appare facile e lo è, ma cosa ci racconta, che Gesù afferma che coloro che credono in Lui, devono essere coloro che pur non avendolo mai, ne conosciuto, ne visto, ne assistito ad alcuna sua manifestazione crederanno in Lui, in modo incondizionato e senza chiedere a Dio nulla di più, costoro avranno dimostrato di credere in Cristo realmente nel profondo del loro essere, cioè avranno posto su di loro la fede(o anche forza di volontà, fedeltà e fiducia) necessaria per credere, per dire Si a Dio. In pratica Cristo dice che, chi non ha mai visto è maggiormente beato rispetto a chi ha visto, rispetto a chi ha ricevuto la fede in modo indotto, quasi forzato, e non conquistata con le unghie, con la propria volontà e con il proprio si a Dio, costoro hanno maggiori meriti degli altri. La fede infatti deve essere una conquista che si suda anche con il proprio sangue, con le sofferenze, allora si diventa degni di riceve una fede Santa o fede Regale. Bisogna specificare che dopo la prima volontà umana di dire Si a Dio, come fece la S.Sma Vergine e Madre di Cristo, che disse SI(fiat), a Dio Padre, ecco che ottieni un premio. L'Onnipotente e il Suo Cristo, Esso ti da una fede spirituale molto più forte della tua umana, ma è necessario che tu abbia l'impulso e il desiderio di credere in Cristo, se tale condizione non sussiste, non si riceve alcuna fede Regale o Santa di riporre la tua fedeltà e la fiducia in Cristo.
Però c'è da fare anche una precisazione come ho già scritto in passato.
Dio ha fede?
Dire che Dio ha fede è in pratica una bestemmia, perchè sopra Dio non c'è nessuno, Dio non ripone fede in nessuno, siamo noi che dobbiamo avere fede o fedeltà o fiducia e credere in Lui, per cui se Dio non ha fede, non ti può dare fede, se non ce l'ha, è Lui che la chiede a noi, però ti può dare il suo Spirito che fa accrescere la fede; ecco che allora si parla di Fede Regale, cioè Cristo Dio ti infonde lo Spirito Santo che fa accrescere quella fede umana che tu hai promosso o riposto verso di Lui, e questa tua fede diviene Fede Santa o Regale. In pratica lo Spirito Santo sublima la fede umana facendola diventare Regale, cioè il massimo, il totale della fede vera.
Un passo molto significativo Gesù disse "sia maledetto l'uomo che confida nell'uomo" questa strana frase, fa capire molto bene che noi esseri umani non dobbiamo riporre nessuna fede in nessun essere umano, dire confidare è esprimere il senso della fede, cioè del nostro credo. Se dico, che confido, significa che ripongo la mia fede in qualcuno, qui Cristo ci comunica chiaramente che non dobbiamo riporre la nostra fede in nessuno, perchè l'uomo è fallace, per cui il monito di Gesù è chiaro addirittura Egli maledice coloro che fanno questo verso un qualsiasi uomo, anche fosse un prete, perchè il prete per quanto rappresenti Cristo, ma è sempre un uomo, non è un Dio; e con questa frase, piuttosto dura che Gesù ha espresso vuole far capire che l'apostolo deve essere ascoltato, ma non come un Dio, cioè non si deve riporre la propria fiducia in Lui, ma solo in Dio, perchè è Dio che dispone dell'uomo.
Ora analizziamo un attimo questi due brani del vangelo Matt. 27,38 e Luca 23,39-43 del brano che tratta del piccolo discorso che Gesù ebbe con i due malfattori crocefissi assieme a Lui, potremo dire il "buono e il cattivo". Non tutti gli apostoli ricordano questo passaggio della crocifissione, bisogna anche dire che l'unico ad essere presente era effettivamente Giovanni. Può essere che egli non abbia udito bene il discorso che Gesù fede a questi due soggetti, dobbiamo immaginare la situazione, con presenti decine di soldati romani, una parte della popolazione che scherniva Gesù, e il pianto di Sua madre e della donne, in più ad clima di oppressione che vi era attorno, per cui probabilmente non tutto si udì della parola di Gesù. Tant'è vero che alcuni credettero di sentire Gesù che chiava il profeta Elia. E' probabile che Giovanni non ricordasse con precisione l'evento in tutte le sue sfaccettature e che abbia dato maggior risalto ad altro; mentre altri apostoli hanno raccolto le testimonianze di altri presenti al fatto e quindi ricostruiscono la vicenda, alcuni giorni dopo. Senza ombra di dubbio gli apostoli che non furono direttamente presenti al fatto della crocifissione hanno raccolto testimonianze dai presenti al fatto e così hanno potuto scrivere nel dettaglio cosa realmente accadde.
In pratica la fede per la giustizia, la carità, la scienza, la conoscenza, la sapienza, la verità, etc in realtà sono virtù. Quindi dire la fede nella sapienza o/e per la sapienza è come dire la virtù della sapienza è la stessa cosa. Perchè in realtà la fede è sempre una sola, onnicomprensiva, cioè quella Regale o Santa, che cresce in noi mediante l'infusione dello Spirito Santo, ma prima di questa c'è bisogno del tuo Si, quindi della tua fede in Dio del tuo credo.
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Importante!
Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!





