IMPORTANTE LEGGERE

I testi scritti in questo blog, fin dal 2013, sono stati tutti scritti da Boanerges, non ci sono testi di altri autori, per tanto tutto il materiale qui presente, che siano interpretazioni: di profezie, messaggi, o scritti nuovi come messaggi, preghiere, ed altro, sono tutti soggetti a copyright, è vietata tassativamente la copiatura a scopo economico o per gloriarsi di quello che non è vostro.

E' accettata la lettura e la divulgazione previa intestazione del medesimo autore, me medesimo J. Boanerges Yhwhnn e con link che porta al blog da cui vengono presi i testi, senza la quale non autorizzo nessuno a nessuna divulgazione.

©Copyright

Quest’opera è protetta dalla legge sul diritto d’autore. Tutti i diritti, in particolare quelli relativi, a qualsiasi pubblicazione inedita scritta in questi blog , alla sua produzione-realizzazione anche fisica, alla ristampa, alla traduzione, trasmissione radiofonica, televisiva, alla registrazione su microfilm, o database, o alla riproduzione in qualsiasi forma, (stampata o elettronica) rimangono riservati anche nel caso di utilizzo parziale o estrapolati i concetti da essa. La riproduzione di quest’opera, anche se parziale è ammessa solo ed esclusivamente nei limiti stabiliti sul diritto d’autore, ed è soggetta all'autorizzazione dell’autore. La violazione delle norme comporta le sanzioni previste dalla legge vigente in materia.



Per qualsiasi controversia contattare l’autore stesso

Boanerges573@gmail.com

martedì 27 marzo 2018

Anima e Spirito.



"Lo spirito è forte ma la carne è debole."

Cosa intende dire Gesù per spirito e per carne?

La carne è la natura umana, le sue passioni, le sue aspettative, la sua vita terrena
lo spirito è in riferimento all'anima, ma perché dice che lo spirito è forte?
Torniamo alla genesi, quando Dio da vita alla creta plasmata e mediante il suo soffio, cioè il suo spirito trasforma quella creata in carne, quindi Gesù si riferisce a quello spirito e lo definisce forte, perché è lo Spirito che uscì dalla bocca del Padre Celeste e che venne infuso nel corpo di Adamo e in tutti gli esseri umani, per cui l'anima che ogni essere umano possiede è in realtà lo stesso spirito che Dio infuse nei progenitori, per cui esso è forte, perché Dio è forte, per cui lo Spirito di Dio che si trova nel corpo di qualsiasi essere umano, è sempre pronto, e sempre forte; mentre la carne è debole e sempre pronta a cadere nel peccato. Questo ci fa capire che satana quando tentò Adamo ed Eva, agì non nel loro spirito che è di Dio, ma nella loro carne, nel loro sangue, nei loro pensieri e desideri, facendo in modo che i progenitori fossero ribelli allo spirito di Dio, e per loro volontà Dio venne fatto tacere e posto nel silenzio, per cui esaltarono la carne e il peccato.

Questa frase ci fa capire come Dio può facilmente conoscere tutto di noi, dato che in noi abbiamo il suo Santo Spirito, ed esso se viene assecondato assumerà la sua piena forza, invece se l'uomo asseconderà la carne esalterà tutte le pulsioni, passioni e sarà pronto per compiere qualsiasi genere di peccato. Quindi reprimendo l'uno o l'altro si esalta l'uno o l'altro, per cui si è santi o  demoni. 
Ecco perché Gesù disse agli apostoli di vigilare perché la carne è debole, mentre lo spirito è forte e sempre pronto.

I pratica l'anima che noi tutti crediamo essere, si, un Dono di Dio, ma distaccata da Lui, è sbagliato, l'anima è invece parte di Dio stesso, anzi l'anima è governata dal suo Santo Spirito, quindi l'azione del peccare, agisce sull'anima o spirito e la reprime.

“Vegliate per non cadere in tentazione”

Per vegliare Gesù non intendeva dormire, ma essere vigile nel non farsi tentare dal maligno, perché la carne è governata dal maligno, mentre lo spirito essendo soffio di Dio appartiene a Dio e il maligno non lo può possedere. Ma fa capire anche un altro aspetto, che il peccato potrebbe porre lo Spirito in uno stato di "sonno", facendo diventare fortissima la carne, per cui lo Spirito viene schiacciato dalla stessa volontà del soggetto che si arrende al maligno, ecco cosa significava vegliare e dormire; vegliare sta ad indicare fare attenzione, vigilare,  meditare, essere prudenti, etc. Dormire è inteso in senso spirituale, cioè non farsi prendere dai desideri, non farsi tentare.

Molti obbietteranno dicendo che la carne spesso vince sullo spirito, il motivo sta nel fatto che lo Spirito di Dio non vuole far azione di coercizione sulla carne per cui lascia libero l'essere umano nel prendere la sua decisione senza forzatura nessuna, ma quando ha preso la decisione lo Spirito si comporterà seguendo quella decisione. Per cui lo spirito è sempre forte, ma l'essere umano cioè le sue passioni lo rendono debole quindi la carne grida più forte e si impone sullo spirito in modo coercitivo e prepotente. Quindi in un certo senso lo spirito diviene debole e la carne diviene forte, sempre sotto il dominio delle passioni e delle volontà.

sabato 24 marzo 2018

SE IL SEME NON MUORE NON PORTA FRUTTO


Perchè Cristo Gesù ci disse: se il seme non muore non porta frutto?



CEI74 -Bibbia di Gerusalemme

Giovanni 12
24 In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà.

Vediamo di capire cosa sta dicendo Gesù agli apostoli e alle genti.
La parte fondamentale di questo messaggio è il seme o chicco, Gesù non sceglie a caso il grano, ha una sua dimensione ben precisa. Se si comprenderà bene il senso del seme si capirà esattamente cosa sta dicendo Gesù al mondo e si comprenderà il restante della frase.

Ma vediamo di capire bene che dice il testo.

se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”

Le domande che sorgono spontanee sono queste.

  1. È puramente un discorso allegorico?
  2. Come puo un seme morire e portare frutto?
  3. Perché dovrebbe rimanere solo?
  4. Cosa s'intendi per seme e per grano?

No, non è un discorso allegorico, Gesù fa riferimento al seme, in questo caso di grano, ma perché rimane solo e perché deve morire per portare frutto?

Vediamo di capire prima di tutto cos'è un seme da cosa è composto, pare una assurdità invece non è così, Gesù fa riferimento proprio al seme nel suo insieme, e fa ben capire che Egli sa bene come sia fatto un seme, allora secondo quanto la scienza ci insegna un seme è composto da tre strutture il tegumento è la sua parte più esterna coriacea che protegge il suo interno composto da un parenchima cioè tessuto nutritivo, e un embrione che è la parte germinativa del seme. Perchè Yeshua fa questo riferimento al seme, cosa ci vuole far capire e cosa sta parlando in realtà, Cristo sa bene che il seme è formato da tre parti, un anima, che è la parte germinativa del seme, il vero fulcro del seme, quello che da vita ad una nuova creatura, il parenchima che nutre il germoglio che nasce, e il tegumento che protegge tutto.

In pratica Yaueshua ci dice che il seme in questione è composto da queste tre parti e afferma che se un seme non muore non può portare frutto,ma di quale parte del seme sta parlando? Ovviamente del tegumento e del parenchima che è la parte che darà difesa e nutrimento al germoglio al virgulto che spunterà dalla terra, ecco perché dice se il seme non muore non porta frutto, è ovvio, il seme cioè la sua scorza e il suo sostentamento non viene consumato, non potrà mai dar la vita ad un altro se stesso, cioè non potrà mai divenire nuovo albero, nuovo pianta, ovviamente questo discorso ha un parallelismo con l'essere umano, il tegumento è il suo rivestimento esterno cioè l'abito che lo riveste e lo protegge, il parenchima è la sua carne e le sue ossa e il suo sangue che lo reggono e rendono vitale la sua anima. Per cui Yaueshua si riferisce proprio all'essere umano con il discorso del seme, se non si libera delle esteriorità e non consuma il suo corpo la sua anima non potrà mai elevarsi, e non potrà mai spargere la parola di Cristo, quindi non potrà mai portare frutto, cioè non potrà mai diffondere la parola di Cristo e la sua legge. Il seme cioè il corpo e la mente non si annulleranno in Cristo, non potranno ottenere un massimo risultato, non ci sarà l'impianto del seme in altri terreni, in altri luoghi quindi il morire ha un senso relativo non esattamente reale. Muore il suo corpo ma rimane vivo il suo spirito, la sua anima, che cresce e si eleva tanto che i frutti che porterà saranno santi, cioè pieni  di vita. Il seme deve morire, cioè il corpo deve distruggersi per esaltare e far uscire da esso la sua anima che deve germogliate, fiorire e portare frutto.Il seme racchiude in se tutto la forza il futuro frutto, ma esso deve trovare terreno fertile, che altro non è che il mondo, il cuore dell'uomo è dove il seme deve essere seminato e dove il seme deve trovare la sua dimora per dar il frutto sperato, in cuoi induriti pietrosi, difficilmente il seme germoglierà, in cuori aridi arsi dal sole il seme germoglierà ma poi perirà; in cuori ricchi e fertili ed umili facilmente germoglierà, quindi la parola del Signore Nostro Dio è una parola sapiente, giusta e precisa.
Chi si abbevera alla fonte della vita non perirà in eterno.

Perché dovrebbe rimanere solo?

Perché esso rimane in superficie, Yaueshua nasconde nel suo modo di parlare un tassello che non sempre è facile cogliere, con il termine rimanere solo sta ad indicare che rimane in superficie non penetra nella terra, non penetra nell'animo e nel cuore dell'uomo, ma il messaggio rimane superficiale, per cui non attecchisce , non si radica profondamente, non mette una radice forte da poter crescere e dar frutto, per cui poi rimane da solo, cioè privo di sostanza, cresce in modo stentato, senza aver le forze per produrre il frutto pieno di vitalità.

E nella nostra società vi sono molti che sono soli, molti che pensano di aver compreso la parola di Cristo, anche tra il clero stesso, che spesso si sente arrivato e si ferma fin dove pensa di aver compreso, ma sono rimasti alla superficie, senza esser in grado di penetrare quella parola profondamente e portare frutto.


Cosa s'intendi per seme e per grano?

Il seme è tutto sia l'involucro esterno che la parte interna dei dicotiledoni, cioè la parte che poi serve al germoglio per gettare le radici e crescere nella sua fase iniziale, cioè il nutrimento del germoglio.

Per cui Cristo intende per seme solo la parte esteriore del seme stesso, mentre la parte interna è il germoglio che diventa frutto, cioè nuova pianta e quindi s'intende per figlio. la nuova pianta è il figlio che porterà frutto.


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Ho già trattato questo passo, ma ho tralasciato volutamente qualcosa.

Perché ho detto non prendete per voi i miei testi e le mie interpretazioni dei vangeli? Perché quando pubblicherò il testo completo di tutto, troverete degli aspetti inaspettati che cambieranno alcune cose, per cui non pensate di pubblicare pensando che le mie interpretazioni siano finite così, perché per ogni parola c'è molto di più che essa cela e io di proposito non ho detto tutto, conoscendo l'animo umano sempre pronto ad ingannare chiunque ed ad avvantaggiarsi per se stessi.


domenica 18 marzo 2018

IL KATECHON?


Premessa:
Devo ringraziare il mio amico Prof. di fisica e matematica Marco Frigerio per avermi posto una domanda sul kathechon per tanto rispondo pubblicamente al fine che tutti sappiano, almeno il mio pensiero.

Molti pensano che il Kathechon sia un soggetto o un evento o un popolo o un tempo, ma non è ne l'uno ne l'altro, come al solito se non si capisce le intenzioni di chi scrive si possono fare milioni di interpretazioni o congetture che portano sempre fuori strada chi legge, e nelle generazioni future, si continua a perpetrare l'errore. Riporto il testo di Paolo di Tarso e poi vediamo di capire cosa sta scritto perché tutto l'enigma è nello scritto stesso.

Prima di tutto vediamo di capire cosa significa il termine usato da S.Paolo nella seconda lettera ai Tessalonicesi, il Kathechon in greco κατέχον (indica ciò che trattiene o colui che trattiene) è chiaramente indicante un potere che tiene a freno, cioè blocca la manifestazione dell'anticristo e questo basterebbe per capire esattamente a cosa Paolo di Tarso si riferisce.

Ma leggiamo la lettera:

2°Tessalonicesi 2

1 Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore Nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con Lui, 2 di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente.”

Come io stesso ho già scritto, sull'imminenza del ritorno, S.Paolo prima di me ha lo stesso pensiero, facendo capire che l'imminenza non è di quel tempo, ma di un tempo lontano.

3 Nessuno vi inganni in alcun modo!” 
Questa frase è chiara, parla del tempo che Gesù stesso ne parlò agli apostoli, sicuramente questa parte l'ha saputa dagli stessi che gli hanno parlato delle parole stesse di Cristo. “in riferimento ai falsi cristi(maestri) e falsi profeti(veggenti)”


Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia “ 
Prima viene il tempo dell'apostasia, cioè viene la corruzione, l'inganno, e ogni sorta di delitto, peccato portato allo stremo; ma apostasia non s'intende nel mondo quella c'è da sempre, ma nella chiesa è inteso verso la chiesa questo indizio di apostasia, è la chiesa che diviene apostata, non il mondo in se stesso, quindi limita in realtà i soggetti ad un solo soggetto, la chiesa che sta nascendo e che è attuale. E come vediamo in questo tempo, ne vediamo l'apostasia già avanzare e già essere conclamata; a Fatima la Madonna ci fa capire il tempo dell'apostasia, 1960 quando disse "non dopo tale data" doveva essere annunciato il segreto. Perchè da quella data in poi l'apostasia sarebbe stata manifestata CVII, quindi il tempo che S.Paolo parla è proprio quello che riferisce dopo 1960 e questo fa capire un altra cosa, i 100 anni, ma non voglio dire altro.

e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione,”
Dovrà essere rivelato, cioè dovrà qualcuno rivelarlo, cioè annunciarlo al mondo, perché fin a quel momento sarà celato, non è detto che sia celato nell'identità ma come figlio della perdizione, cioè come anticristo.

4 colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio.”

Questo passo è chiaro si parla di un soggetto che si farà passare per un idolo delle masse, un salvatore che tenterà di emulare i miracoli di Cristo e sopratutto tenterà di parlare come Cristo, cioè con il uso modo di parlare, al fine ultimo di farsi passare per Cristo, quindi un santo e di essere adorato come un Dio, i potenti si prostreranno a lui.

5 Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose?”  
Visto che la lettera è inviata ai Tessalonicesi indica il tra voi cioè Paolo ricorda a questo popolo di essere stato presso di loro e si preoccupa perché costoro non si ricordano che Paolo disse queste cose.

“ 6 E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora. 7 Il mistero dell'iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. “

Dice in pratica che in un dato tempo, considerato come "ora", l'iniquo dovrà manifestarsi; il dire è già in atto, non indica che nel tempo di Paolo esso è già in atto, ma parla sempre nell'ora della sua manifestazione.
Ma afferma un altra cosa più importante, fa capire che prima che venga questa manifestazione dell'anticristo, qualcosa o qualcuno dovrà essere eliminato, “tolto di mezzo” Togliere di mezzo potrebbe far pensare ad un omicidio, oppure a togliere qualcosa che è ingombrante e che impedisce la manifestazione definitiva dell'iniquo. Sarà mai un pontefice che può impedire all'anticristo di manifestarsi? No. Deve essere qualcosa che ha un valore ben più grande, che un semplice pontefice che solo un rappresentante e che non ha in se un potere vero e proprio appartenente a lui stesso, per cui si riferisce ad altro, perché l'anticristo deve espletare e apparire con tutto il suo potere soprannaturale per convincere che è Lui che deve essere adorato come un Dio, per cui deve togliere di mezzo, il mezzo del potere di Cristo, cos'è?

8 Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta, l'iniquo, 9 la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri10 e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi.

Satana deve dargli potenza, cioè potere soprannaturale, in pratica lo deve possedere, per cui deve essere tolto di mezzo, il mezzo. Il mezzo che impedisce a Satana di poter manifestare completamente il suo potere soprannaturale senza impedimenti e non è certamente un pontefice è il mezzo, per cui cos'è che deve essere tolto di mezzo? Semplice, il sacrificio, l'atto più alto di tutti nella Chiesa, la quale presenza impedisce di fatto a Satana di esternare ed emanare su questa terra l'intero suo potere, in pratica togliere l'Eucarestia, il tabernacolo, e ogni altra cosa si riferisca al soggetto stesso di Cristo, ma il mezzo è proprio il corpo di Cristo, nel Pane (carne) e nel Vino (Sangue) questo è il Kathechon che Paolo di Tarso sta riferendosi. Quindi quando la chiesa (non solo quella cattolica, ma anche le altre) corrotta da Satana (massoneria, illuminati sette sataniche, lussuria(grande prostituta)danaro e potenti del mondo) rimuoverà il rito sacro, allora si compirà la profezia dell'apocalisse e quanto anche S.Paolo qui ne parla.

Aggiungo un particolare che non ho messo:
 "9 la cui venuta avverrà nella potenza di Satanacon ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri10 e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi."

la cui venuta avverrà nella potenza di Satana," Ci sta dicendo che l'anticristo si manifesterà quando il potere di Satana sarà totale cioè otterrà la sua massima forza, sulleaterra e in un giorno in cui Satana esprimerà la sua potenza. Ora non conosco tutte le festività legate al culto satanico, ma so che un 24 di giungo per il massoni è una data importante, come anche il numero 11 e il 13. Di ciò bisognerebbe far un analisi delle situazione massonica e satanica per sapere quale giorno gli è più congeniale e sicuramente averrà quel giorno.

" ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri," il fatto che dice Menzogneri ci fa capire che non sono veri poteri ma un sorta di trucco. Si definisce menzognero colui che mentisce e che agisce nella menzogna tipo un illusionista, che non mostra l'orgine del suo potere, ma appare avere potere. "e con ogni sorta di empio inganno " e qui riconferma la natura di questi presunti poteri e sottolina un particolare, che fa capire che non sono veri poteri, "per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi." Chi va in rovina?  S'intende coloro che avendo avuto molto, perderanno ogni loro ricchezza, perchè la roivina colpisce chi ha, non chi non ha; e dice anche il perchè costoro non saranno salvi. "perché non hanno accolto l'amore della verità " non hanno acccolto la verità che è Cristo, quindi chi non accoligerà Cristo e la sua legge, non potrà essere salvato, questo è il senso.Quindi senza la verità non si può capire dove si celano gli inganni e l'uomo non vedrà il manifestarsi dell'empio, perchè il potere di Satana lo renderà cieco. Accogliere la verità significa farla propria.



11 E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna 12 e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità.”

Altra conferma dello stesso discorso.  
In questo pezzo, si legge che Dio consente che l'iniquità faccia il suo corso, ma questo bisogna dire che è fatto perché Lui stesso non si accontenterà delle briciole vuole le primizie, per questo parla di verità, per cui lascia fare al maligno che sarà libero di agire, Dio deve testare chi è degno da chi non è degno.


"13 Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, attraverso l'opera santificatrice dello Spirito e la fede nella verità, 14 chiamandovi a questo con il nostro vangelo, per il possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo."

Con Nostro vangelo intendeva quello che Cristo ha suscitato in loro.

"15 Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera. "

216 E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, 17 conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene."

In questo ultimo passo, Paolo conferma che Gesù è la stessa persona del Padre, curiosamente a quanto gli stessi apostoli non compresero.
Si capisce che questo testo è stato scritto per volontà di Paolo su un ricordo precedente e su dichiarazione che Egli stesso aveva già fatto in passato proprio sugli stessi argomenti, lo dice chiaramente nella prima parte dello stesso, come lo fa capire in quest'ultima, con queste due espressioni.

Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose?” Paolo dice a costoro che lui li avrebbe già fatti precedentemente questi discorsi, quindi il testo non è “profetico in quel momento”, ma un ricordo di quanto Lui stesso afferma di aver già fatto.

una consolazione eterna e una buona speranza, 17 conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene” 

Questo non è un parlare di tipo soprannaturale, ma una preghiera e una benedizione verso questo popolo.

Non è un testo derivato da dettatura soprannaturale, ma è un suo ricordare a questo popolo questo particolare, forse voleva mettere per iscritto questa cosa, che l'aveva già esternata.
Potrebbe essere un testo, non derivato da un pensiero soprannaturale, ma da una riflessione di discorsi fatti penso dagli stessi Apostoli, come se avesse raccolto delle infomazioni e poi elaborate secondo il suo pensare.
Oltretutto l'anticristo non potrebbe mai sedersi sul trono con dietro il Santissimo Tabernacolo dove sono racchiuse le specie sacre, per cui ovviamente togliere queste è non necessario, ma vitale. Certamente la presenza di un pontefice, che ancora è pontefice e che in qualche modo frena alcune cose, potrebbe in qualche modo impedire che il katechon venga rimosso.

In sintesi, il katechon è in realtà in riferimento al potere che Gesù esercita su questa terra al fine ultimo di trattenere il potere totale malefico di Satana per impedire la manifestazione dell'anticristo, quindi togliendo l'eucarestia si permetterà all'anticristo di emergere e manifestare il suo potere, è anche ovvio che sia così.


Se il Katechon fosse veramente BXVI come qualcuno sostiene, allora la S. Eucarestia perderebbe potere, mentre è solo Dio che ha il vero potere e ogni sacerdote, vescovo o Papa attinge da Essa il suo potere. Per cui il katechon non è un papa, ma la S.Sma Eucarestia stessa, che tolta di mezzo, potrà attuare il manifestarsi dell'anticristo.

domenica 18 febbraio 2018

I SOPRANNOMI DATI DA GESÙ AGLI APOSTOLI.


Boanerghes-Cefa.


Sappiamo che Gesù Nostro Signore e Dio, ama dar ad alcuni apostoli dei soprannomi, ma per quale ragione li conferisce? Cosa indicano?

Da quello che  a noi è pervenuto o che la chiesa ci ha reso noto, pare che solo pochi tra gli apostoli ebbero da gesù dei soprannomi, parlo dei fratelli Giacomo e Giovanni definiti da Gesù con la parola Boanerghes che significa i figli del tuono. Mentre Simone di Giovanni o Giona, poi detto Pietro, lo soprannominò Cefa che significava sasso oggi poi tradotto per altra ragioni in pietra. Ma perchè Gesù nostro Signore e Dio da soprannomi così curiosi e particolari, perchè poi questa differenza tra gli apostoli? 

Il sasso ha come caratteristiche è una piccola pietra, spesso arrotondata dall'azione dell'acqua o dell'aria o della sabbia o di tutti assieme, un sasso essendo una piccola pietra si può rompere più facilmente ed è spesso incoerente, solitamente un sasso non permette l'inciampo perchè di dimensioni troppo piccole, però risulta essere fragile, che sotto un peso maggiore può diventare sabbia, ma il sasso rientra nella produzione dei cementi come materiale inerte. questo fa capire che carattere doveva avere colui che gli è stato dato questo genere di soprannome. Il sasso è duro, ma meno resistente di una pietra, è piccolo per cui rappresenta l'umiltà, la semplicità, ma anche l'incapacità di divenire una pietra, un sasso ha sotto di se la sabbia, cioè le genti, mentre la pietra che è molto più grande controlla i regni, la pietra può essere grande come una montagna o anche un meteorite. Il sasso rappresenta anche la durezza del pensiero che fatica a piegarsi la caparbietà, una certa resistenza, il fatto stesso di essere spesso smussato sta ad indicare una ha certa abilità ad essere sfuggente e a  sfuggire e a rotolare se è il caso, contrariamente ad una pietra che è molto più ferma e stabile, ne ad una roccia, che è ben piantata. Un sasso può essere spostato, con facilità quindi può anche cambiate il suo percorso di vita, per volontà indiretta, cioè spostato da altri, come disse Gesù a Pietro "quando sarai vecchio ti cingeranno le vesti e ti condurranno dove tu noi vuoi", mentre la pietra è già più difficile. Il sasso è anche simbolo di limitatezza dovuta alla sua dimensione; il sasso non può diventare testata d'angolo, ma può solo diventare parte del muro, di sassi ve ne sono di tanti tipi, i più comuni sono calcarei, ma ce ne sono anche di granito, e questo fa capire il carattere dei vari pontefici che si sarebbero susseguiti, generalmente il sasso di calcare, il più conosciuto è poroso, quindi capace di assorbire acqua e altri sali, può essere colorato, quindi prender anche altri colori che stanno ad indicare una mutevolezza di pensieri.Un sasso però può anche sgretolarsi, non è così resistente e quindi sotto un certo aspetto, tradire ci ha riposto in te, la sua fiducia. etc. da qui si capisce perchè Gesù diede a Simone di Giona, detto Pietro questo soprannome perchè descriveva già la sua funzione.

Mentre Boanerghes ha un soprannome dire celestiale, soprannaturale, che appartiene al cielo e ciò significa figlio del cielo che tuona, cioè in parole povere colui che porta la voce di Dio, o anche detto Verbo di Dio, in pratica Gesù vuole dar questo  soprannome ai due Fratelli perchè ha dato a loro un compito di comunicare con il verbo di Dio, le verità di Dio, di essere usati da Dio come messaggeri della sua potenza e Gloria. Infatti Giovanni più di ogni altro apostolo è considerato il messaggero celeste tanto che Dio gli spiega e mostra la sua gloria e potenza. Il termine tuono sta ad indicare una voce, forte e potente paragonabile ad un tuono, quindi roboante e tonante; descrivono la voce di Dio come fragore di grandi acque, questo fa capire la sua potenza, cioè simile a molti tuoni. Il termine figlio sta ad indicare ad un soggetto che appartiene alla medesima consanguineità, cioè nella medesima parentela, stirpe.IL tuono è la conseguenza della saetta, questo significa che prima veniva la luce, cioè fulmine o Spirito Santo e poi la sua parola, verbo di Dio, nel tuono. Il tuono indica certezza, sicurezza di quanto afferma, veridicità delle cose di Dio.

Quindi la differenza tra Boanerghes e Cefa è sostanziale, uno è/e proviene dal cielo, mentre l'altro proviene dalla terra, Uno è grande nelle grazie di Dio, nel vedere la sua gloria e magnificenza e la soprannaturalità, l'altro, Cefa è piccolo e legato all'aspetto più delle miseria e dell'umiltà e della materialità del mondo. Ma perchè Cristo non ha soprannominato anche Pietro Boanerghes?
Lo comprendiamo da alcuni eventi che vengono poi nella narrazione evangelica, Gesù non da a caso questi soprannomi, c'è un fine, uno scopo preciso e una conseguenza nella vita di entrambi gli apostoli, solo pietro si comporterà come un sasso, come un qualcosa che si può frantumare sotto il peso delle sue azioni e del mondo, mentre Giovanni è legato fortemente alla manifestazione diretta di Dio, non per nulla è anche preferito da Cristo stesso, più di ogni altro apostolo, tanto che lo stesso pietro poi dopo la resurrezione di Cristo, dimostra verso il maestro gelosia nei confronti di quel apostolo tanto da chiedere a Gesù "ma cosa ne devo fare di lui?" Quindi i due soprannomi descrivono chiaramente due poli all'interno dei quali ci sono tutti i 12 apostoli, potremo dire i due poli estremi tra loro, uno totalmente legato alla materia del mondo, Cefa e l'altro alla soprannaturalità Boanerghes.

Come per dire nella chiesa futura esisteranno entrambi, ed esisteranno tutto quello che c'è tra l'uno e l'altro.

Qualcuno potrebbe chiedersi perchè Nostro Signore ha scelto un Simone di Giovanni, Cefa rispetto ad un Giovanni Boanerghes, per essere capo della chiesa?

Guardando le azioni dell'uno e dell'altro sembrerebbe più adatto Giovanni a capo della chiesa che non Simone di Giovanni poi detto Pietro, perchè è certamente vero che l'apostolo Giovanni, mai tradì Gesù, ma si oppose ad esso, mai fece nulla per dispiacere al maestro e Dio, arrivando a rischiare la sua vita per stargli vicino, anche sotto la croce e ad aver l'onore di essere figlio adottivo della stessa Madre di Cristo, mentre come sappiamo Pietro, face anche delle azioni, non proprio idilliache che potrebbero aver segnato la scelta, ma da quello che la Chiesa ci propone a credere, pare che la scelta di Gesù sia caduta su Pietro, anche se come ho dimostrato in altre parti, le parole di Gesù sulla primarietà degli apostoli fin dall'inizio erano precise, nessuno era primo, perchè innanzi a Cristo era tutti pari, non esisteva un primo. La cosa molto strana è che Cristo cambiò improvvisamente idea ed elesse un Pietro a primo apostolo, ma allora vi era da chiedersi, perchè aveva bisogno di altri 10 se aveva già due campioni? Ma questo è un altro discorso.

Quindi Gesù nostro Signore e Dio, conferisce ad ogni apostolo un nome nuovo, che identifica la sua missione, il suo ruolo, e che descrive anche il tipo di spirito che abita in lui, comprese e caratteristiche caratteriali del soggetto(apostolo)  certo in questo modo Gesù da un indicazione precisa, ai futuri vescovi quella che ognuno di questi eletti da altri, dovevano cambiare il loro nome, e attribuirne uno nuovo, ma non un nome d'uomo, ma un nome che indicasse le prerogative di quell'uomo nuovo, il suo disegno cioè il suo mandato. Per cui in questo si capisce che Pietro divenne Cefa perchè sarebbe stato costruttore ed averebbe edificato una chiesa, quella del Signore. mentre Giovanni, doveva essere l'ispiratore e quindi comunicava a Pietro, la parola di Dio, questo è il vero senso della questione, Pietro doveva edificare fisicamente la chiesa, posta sulla roccia di Cristo, e Giovanni doveva comunicare correttamente il vero pensiero di Dio, per i tempi futuri, fino alla fine dei tempi. Pietro il piccolo sasso, che doveva rimanere piantato sulla roccia che è Cristo.-Dio e Giovanni doveva portare alla chiesa la parola santa di Dio.

Quindi Pietro, per Cristo era l'edificatore fisico della chiesa, mentre Giovanni era l'edificatore spirituale delle chiesa. 

venerdì 16 febbraio 2018

CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO.

IL REGNO DI DIO È VICINO!


Gesù inizia il suo operato dove Giovanni battista terminò il Suo. 

Marco 1,12-15

"12 Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto 13 e vi rimase quaranta giorni, tentato da satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano.
14 Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: 15 «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo"

Il termine Vangelo significa lieto annuncio o meglio dire parola di Dio. 
Quindi Gesù indica nel vangelo la parola di Dio, chiede a gran voce proprio come fece prima di Lui, il battista di Credere nella parola santa di Dio, di cui Lui stesso rappresenta come Figlio e come Padre.

Il tempo è compiuto?
Perchè afferma che il tempo era compiuto in quel momento? 
Perchè in realtà Esso intendeva dire che la sua venuta era il compimento della Parola di Dio, perchè la sua nascita e la sua predicazione in mezzo agli uomini si concretizzava tutto il Disegno di Dio, per tutti gli uomini che sono venuti e che verranno, è Gesù stesso il compimento dell'idea di Dio, di quell'idea iniziale, che Dio ebbe fin dal principio, in quel periodo storico Dio aveva pensato di rendersi carne di abitare tra noi, mediante noi, mediante le sue stesse creature divenir parte della sua creatura, per cui Dio Padre scende nella carne umana, si fonde con essa, creando e dandosi un figlio che in realtà è Lui stesso, come ci ricorda bene Gesù stesso, Io sono il Padre, chi vede me vede il Padre, etc, per cui quello per il tempo per la sua venuta in mezzo agli uomini, e gli uomini non lo hanno accolto ne riconosciuto, Lui che era ed è stato il creatore di tutto, quell'Onnipotente Dio che gli Ebrei pensavano di adorare, ma che poi si ribellarono anche Lui. E Dio si fece piccolo e venne ad abitare tra noi, si fece povero, si fece misero, si fece umile, perchè così nessuno potesse pensare che un Dio che Dio si potesse abbassare a tanto, il miglior modo per celarsi e nascondersi per visitare il suo popolo e provarlo al tempo stesso, e lo ha trovato difettato. Per cui si da un nuovo popolo, un nuova nuova nazione, tutti coloro che accetteranno Lui nel Figlio e lo riconosceranno saranno chiamati figli di Dio. 

Cosa mai intendeva Gesù dire con il regno di Dio è vicino?
Gli apostoli credettero che fosse vicino nel tempo, nello spazio, che sarebbe ritornato subito, ed invece non fu così, ma allora perchè disse che era vicino, il motivo era semplice, con il termine vicino non indicava un periodo storico, ne un tempo, ma indicava se stesso, Gesù intendeva dire che il Regno era vicino perchè chi ha Lui nel cuore e nella mente avrebbe avuto vicino il regno di Dio, che Lui stesso rappresentava. Per cui quando nelle chiese si ripete questa frase, pensando al ritorno di Gesù, si deve sapere che in realtà Gesù è sempre qui, tra di noi, e il Suo regno è già qui, tra noi e in noi, basta solo che noi Crediamo in Lui per far sì che il SUO Regno quello che Lui con il Padre Celeste rappresentano, si concretizzi in noi. 

Convertitevi e credete al Vangelo" alla parola di Dio" !!

Convertirsi, significa cambiare il proprio pensiero la propria posizione, il proprio credo, passare da una divinità ad un altra, mutare il proprio cuore e mente, dare una svolta alla propria vita, cambiare strada, trasformare se stessi in qualcos'altro, può anche intendersi mutare, rigenerare, darsi una opportunità, abbandonare i propri propositi e prendere altri, il convertire è un azione totale, un cambiamento radicale, è una scelta per la vita e per sempre, passare da una vita nel male ad una vita nel bene, quindi togliere da se il peccato per divenir puri e casti. La conversione può essere anche un rinuncia, come Gesù chiese al ricco, abbandonare i beni terreni, per divenir di Dio e quindi donare ai poveri le tue ricchezze. 

Perchè fa questo richiamo, perchè ripropone ancora la legge antica? 
Perchè l'uomo l'aveva dimenticata e stravolta, ne aveva cambiato il senso, ed infatti cosa disse: "Mosè mutò la legge per venirvi in contro" ma Gesù era li per riportare l'antico comando a come era stato dato in origine e che l'uomo non accettò. Questo cosa ci fa capire, che il lieto annuncio della parola di Dio(vangelo), veniva dato e trasmesso, come una seconda opportunità di tornare a Dio, mediante il Figlio, ciò significa che ancora per un terza volta l'uomo muterà la parola santa di Dio e il suo Vangelo, tanto che poi Dio in Apocalisse fa scrive all'altro Giovanni Apostolo questa parola:" un angelo dal cielo porterà il vangelo eterno"  frase che poi qualcuno tramutò contro Dio in anatema. 
Chi poteva sapere che un angelo o messaggero avrebbe annunciato un vangelo eterno, perchè gli uomini avrebbero stravolto ancora l'antica parola di Dio, nel suo Vangelo? Solo il maligno poteva conoscere questa verità. 

Quindi Gesù Dio, dice convertitevi cioè tornate all'antica parola di Dio, quella ch in origine Egli pose sull'uomo e che l'uomo mutò, e muterà ancora, la buona novella o il lieto annuncio era semplicemente che Gesù ripropose con parole diverse le stesse parole del Padre Suo che è in Lui. 
Potremo dire che il Padre si è fatto Figlio. 

Ma per recepire il messaggio bisogna prima di tutto credere.
Bisogna pensare che non ci si può convertire se non si vuole credere, pe cui chi crede in Cristo quale Dio, è anche convertito.

Cristo fu ed è la buona novella, Cristo è il regno dei Cieli, perchè Lui è il Padre fatto uomo.

°°°°°°°°°°°°°°°

Non credete in chi vi dice che bisogna convertirsi all'amore, perchè l'amore è una parola astratta che vuol dire molte cose, ma senza Dio l'amore rimane un atto vuoto umano fatto solo di cose umane. mentre se vi dicono convertitevi all'amore di Dio cambia tutto, perchè l'amore di Dio è totale e chi lo fa crede in tutto quello che Dio propose e in quello che Gesù riconfermò.

°°°°°°°°°°°°°°°


Piccola preghiera al malato:

Signore invoco su (questa persona) la Tua Santa potenza, Gloria grande, affinché tu possa risiedere in essa, e far nascere in essa il Tuo Santo Regno Eterno. Signore Nostro Dio, Gesù riempi con il tuo sangue, Corpo, Spirito, con il tuo ardore, questo tuo servo/a(nome), guariscilo/a affinché possa trasmettere al mondo la tua Santa Parola, affinché sia per te strumento, per la salvezza delle anime, donagli te lo chiedo per il Padre tuo Onnipotente che è in Te, una nuova occasione di vita, guariscilo dai mali fisici, mentali e spirituali, per tua Santissima Madre l'Immacolata, per lo Spirito Santo. Amen

Se credete a quello che chiedete, lo otterrete.
Credere significa non aver alcun dubbio sull'opera di Dio, cioè aver una fede forte incrollabile, cioè certa.

Cosa intendeva dire realmente per vicino?

Semplicemente che è dentro ad ognuno, che si forma e si crea in ognuno di noi, in chi crede in cristo, e chi lo ama lo adora e lo venera, e gli crede, con questo intendeva dire che era vicino. 
Non tanto in senso temporale. 


mercoledì 7 febbraio 2018

I 12 APOSTOLI COME METRO PER STABILIRE I FUTURI PROFETI



Tutti noi pensiamo che i profeti o veggenti, o anche sacerdoti, sono soggetti che devono tassativamente avere tutti caratteristiche simili, tutti devono per forza di cose vedere il Signore o la Madre sua o lo Spirito Santo (rarità). Dio Padre non lo vede mai nessuno, diciamo che super raro, nella sua vera forma nessuno lo ha mai realmente visto. Questo non è affatto vero, ci dimostra, questo aspetto proprio la scelta dei 12 apostoli, dove si nota che si va da un massimo ad un minimo. Il Massimo fu Giovanni Apostolo, per scendere per gradi ad un minimo, con gli altri apostoli che avevano meno fino a quasi nulla, ma ebbero comunque sia la fortuna di essere scelti da Cristo per essere suoi primissimi apostoli, della primissima ed autentica chiesa, sulla quale tutti i successori poi si sarebbero dovuti basare o ispirare. sappiamo infatti proprio dagli scritti che quello più di tutti e il più amato in assoluto fu Giovanni Apostolo il quale grazie alle sue caratteristiche e al suo cuore puro, e al suo certo ed assoluto credo nell'Agnello di Dio, ricevette da Dio, tutte le visioni dell'apocalisse ma sopratutto la vista di Dio stesso assiso in trono e di tutte le creature celesti e l'intera corta, oltre che l'unico che scrisse il bellissimo passo d'introduzione del suo Vangelo. Tutti gli altri compreso Pietro era meno, di Lui, questo è più che assodato, neppure l'erudito S.Paolo era come Giovanni Apostolo, neppure Pietro era come Giovanni anche se potrebbe essere stato scelto per formare la chiesa, ma questo non significa nulla, non significa essere l'eccellenza tra gli apostoli, perchè Gesù nostro Dio ha metri diversi dai nostri, c'è un paragone che parla del miglior oro fino, indicando che noi dovremo essere migliori del miglior oro purificato e non sta in una scelta ne nel aver posto Pietro a capo degli Apostoli, ma semmai nella possibilità in vita di vedere Dio e le sue molteplici manifestazioni, prima ancora di assaporarne nella vita eterna la presenza viva. Tra gli apostoli però vi erano quelli che avevano una conoscenza superiore e una capacità mentale di comprendere i misteri di Dio maggiore che altri, come fu Filippo che effettivamente comprendeva i misteri di Dio addirittura meglio di Giovanni, che gli vennero rivelati, ma non si sa, se li comprendesse a pieno, forse si, visto che tutti gli Apostoli avevano tutti in modo diverso con diversi doni, talenti e virtù dati appunto dallo Spirito Santo. Per cui da ciò si comprende che ogni apostolo del Signore, era fornito di doni differenti, questo serviva perchè ognuno potesse operare in modo diverso e completarsi con gli altri, da questo si comprende che nemmeno nel tempo presente esistono profeti(veggenti) o apostoli(sacerdoti) che hanno tutto e sanno tutto, però non è impossibile, se in un dato tempo potrebbe essere che il Signore abbia bisogno di un solo soggetto che possa essere ricettacolo di molto, non possiamo dire tutto, ma molto si, per cui è facile trovare profeti che vedono la Madonna, il Signore, gli angeli ecc, ma non avere una grande conoscenza, così si può trovare profeti che hanno una grande conoscenza ma non vedano molto, e che il Signore si manifesti a loro, in modi differenti. Questo però non significa che si vuole giustificare certi veggenti falsi che con questo scritto si potrebbero sentir giustificati e convalidati nel loro, essere falsi, intanto come ho sempre detto il veggente o profeta vero, lo si capisce da molte cose, primo dai suoi scritti, poi dalla sua vita, poi dalle sue opere ed infine dal suo stesso essere o carattere ed inoltre e non ultimo dal testo dell'esorcismo in doppio "cieco" cioè sia esorcismo diretto sul veggente stesso e che mediante un posseduto che dirà definitivamente se esso è vero no. 
Ovviamente il profeta che si negasse, di sottoporsi a tale test doppio, significa che sottraendosi, esso è già per se stesso sconfessato.

Quindi non tutti i profeti faranno miracoli e non tutti sapranno l'esatta verità, così non tutti parlano con il Signore, però è una caratteristica tipica il parlare con qualche spirito soprannaturale( Dio, Figlio Gesù, Madonna gli angeli, i santi), (anche il demonio paradossalmente, ovviamente questo è tipico nelle possessioni o in certi casi di santi), un altra cosa; non è  detto che un profeta(veggente) conosca anche il futuro, però generalmente la profezia è tipica di questo genere di soggetti se non c'è potrebbe non essere un profeta dato che si dice tale, proprio perchè profetizza eventi lontani nel tempo, altrimenti non è un profeta, ma semmai un custode della verità, sempre che la conosca, o un apostolo, che non sempre ha doni di profezia, ne di guarigione, quindi un profeta che si rispetti deve tassativamente dimostrare la sua capacità di profetizzare eventi futuri, vicini e lontani e non fare come certuni che esternano qualcosa che appare una profezia e poi il giorno dopo o dopo l'evento smentirsi, questi non sono profeti ma furbacchioni. Quindi facciamo attenzione, potremo dire che di profeti, come apostoli ve ne sono diversi tipi a seconda dei doni, talenti e virtù che il Signore Nostro Dio ci elargisce.

Personalmente vedo spesso che i cosi detti profeti di oggi, scrivono scrivono, ma poco o nulla comprendono quello che scrivono, e spesso come ho dimostrato dicono anche stupidaggini, contro il vero pensiero di Dio, per altro facendolo passare come fosse vera quella parola che appare agli occhi inesperti come fosse di Dio. Il problema dei furbacchioni veggenti di oggi, è che si basano sul fatto che gli apostoli o sacerdoti e/o teologi di oggi poco Spirito Santo hanno e questo dimostra una cosa, che sanno dentro di loro distinguere chi sà e chi non sà o chi non ha, lo sentono e lo percepiscono, ma non perchè sono veri, ma solo perchè il maligno glielo sussurra. Questo perchè lo spirito del male suggerisce a costoro nelle loro menti, come capire chi è veramente capace ed incapace di capire chi è vero da chi è falso, costoro generalmente se non sono veri profeti si rivolgono proprio a coloro che sono "sacerdoti" che non hanno queste capacità o talenti. 
Per cui tali sacerdoti che si credono pieni di Spirito Santo, solo perchè sono bravi oratori e sanno spiegare bene(nessuno si offenda non si intende nessuno in particolare), ma questo con l'avere lo Spirito Santo non centra proprio nulla, perchè lo S.Santo ha dimostrato nella storia preferire l'ignorante al sapiente, anche nei sacerdoti. Pensando che quel determinato veggente, sia vero solo perchè quello che dice o fa potrebbe corrispondere al vero, ma attenzione perchè satana è più furbo di tutti noi e l'inganno, il travestimento, la malignità, la menzogna è il suo mestiere. Quindi già questo fatto ci fa capire tante cose. 

A me piace sempre ricordare le regole d'oro dello Spirito Santo, perchè con queste si deve giudicare l'opera dell'uomo e degli Spiriti. Se si conoscono queste, si può sapere con assoluta precisione chi è vero da chi non lo è, non si sbaglia.


Dimenticavo, la differenza tra profeta ed apostolo, direi che è consistente e notevole. Un profeta non è detto che sia anche un apostolo, come anche potrebbe esserlo, un apostolo generalmente per la sua elezione da parte del Signore a tale condizione, è di più di un profeta perchè è stato eletto direttamente per volontà del Signore Dio ed è stato reso dal Signore tale, questo significa che ha anche potere decisionale quasi per conto proprio, anche se è sempre subordinato a Dio, però potrebbe volendo decidere un po quello che pensa sia giusto.

Un profeta non può fare nulla di tutto questo, deve solo aspettare che la divinità decida se apparire o no, se mostrarsi o no, se dare il messaggio o no, non può fare altro che ricevere.

Mentre un Apostolo specialmente se eletto per volontà diretta di Cristo, è addirittura superiore al pontefice stesso in carica, perchè è Cristo che lo elegge a tale autorità e nessuno neppure qualsiasi pontefice può togliergli qualsiasi diritto di essere tale, solo e solamente il Signore può fare ciò, ovviamente non basta esternare di esserlo, il Signore solitamente provvedere alla nomina di un essere umano ad Apostolo in modi imprevisti e senza nessunissima volontà del soggetto stesso, solitamente avviene usando un soggetto terzo, solitamente un sacerdote o una suora di pari valore entrambi devono essere tassativamente santi o considerati tali. la Madre di Dio non chiama i profeti o veggenti apostoli, perchè non lo sono, effettivamente, perchè non ricevono nomina ufficiale, da parte di cristo e non è cosa da poco dir una cosa del genere.
Semmai la Madre di Dio, dice discepoli allora si. Non per nulla Cristo scelse solo 12 apostoli, e aveva altri discepoli, per cui facciamo attenzione, oltretutto la nomina di un apostolo non arriva tardi in età, ma viene dichiarato subito, e l'eventuale soggetto solitamente lo esterna in modo chiaro, da subito.
Oltretutto mediante la solita prova del doppio cieco si smaschera subito pure questo, perchè il maligno lo sa molto bene e lo sente pure.

Differenza tra sacerdote e apostolo.
Si ce n'è, perchè anche se la chiesa dice che i sacerdoti sarebbero gli apostoli stessi, ma questo non è vero, infatti Gesù aveva 12 apostoli, tutti alla pari come disse bene tante volte e si legge chiaramente nei vangeli, questa volontà di Cristo, di cui Lui solo è il vero Sommo Sacerdote.  Poi Cristo stesso aveva altri discepoli, ecco potremo dire che i discepoli sono gli attuali sacerdoti e i vescovi gli apostoli di questo tempo, però c'è differenza tra vescovo e 12 apostoli?
Si ce n'è, perchè sono scelti da Dio in persona gli apostoli, per cui questi 12 assumono un valore fondamentalmente superiore a tutti i loro successori vescovi e cardinali, perchè se uno di questi 12 faceva un miracolo, corrispondentemente i loro successori che si considerano alla pari ai primi 12 apostoli poi dovrebbero pure loro far tanti miracoli e non aver nessuna incertezza di fede, questo invece dimostra chiaramente che gli attuali vescovi non sono nemmeno lontanamente simili ai 12 apostoli. Oltretutto i 12 apostoli ebbero la presenza viva dello Spirito Santo in loro e come detto ognuno di loro aveva in se un dono o talento o virtù chi più e chi meno. Se gli attuali vescovi fossero forniti dello stesso Spirito Santo dei 12 apostoli la chiesa sarebbe piena di santi, da quello che vediamo tutti oggi, pare che quasi non ve ne siano più.

Ecco perchè in Apocalisse si legge la frase: "e i santi saranno vinti" parla chiaramente dei futuri vescovi (apostoli di questi tempi) vinti perchè non più veri apostoli, vincere un vescovo significa portalo dalla parte sbagliata, corromperlo, in breve.


In sintesi:

  1. possiamo trovare un profeta che prevede i futuro, ma non sa interpretare quello che vede.
  2. oppure un profeta che vede il Signore e riceve messaggi ma non conosce il senso di quello che gli viene trasmesso.
  3. oppure un profeta che oltre a vedere e rivere comunicazioni del signore, viene usato anche per fare miracoli, in modo differenti, sia soffrendo per il Signore oppure solo facendo miracoli.
  4. oppure profeta che fa miracoli ma non parla con il signore, certo può essere.
  5. oppure un profeta che non parla con il Signore, ma ha una grande conoscenza, però in questo caso è implicito una comunicazione con il Signore, può essere invece che parli, ma non voglia esternarlo. 
  6. oppure un profeta/sacerdote può avere altri doni o virtù, ma non possedere tutto. 
  7. quindi le varianti sono veramente tante. 



giovedì 1 febbraio 2018

LA FEDE UMANA E QUELLA REGALE.


Cosa intendo per fede Umana e quella Regale?

Oggi voglio, specificare meglio un concetto sulla fede, ma non ho mai voluto addentrarmi di più, nel spiegare la questione, perchè come il mio solito vado pian piano perchè voglio che chi mi segue comprenda con le sue forze meditando e approfondisca di più con l'aiuto dello Spirito Santo, quanto propongo, poi quando vedo che la gente è entrata nella logica giusta, spiego qualcosa di più, perchè la finalità è quella di comprendere lo Spirito di Dio e immergersi fin a instaurare in noi il suo regno Santo.

Inizio a scrivere questo articolo, con il brano a me molto caro del vangelo di Giovanni 20,29


Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».


Il passo appare facile e lo è, ma cosa ci racconta, che Gesù afferma che coloro che credono in Lui, devono essere coloro che pur non avendolo mai, ne conosciuto, ne visto, ne assistito ad alcuna sua manifestazione crederanno in Lui, in modo incondizionato e senza chiedere a Dio nulla di più, costoro avranno dimostrato di credere in Cristo realmente nel profondo del loro essere, cioè avranno posto su di loro la fede(o anche forza di volontà, fedeltà e fiducia) necessaria per credere, per dire Si a Dio. In pratica Cristo dice che, chi non ha mai visto è maggiormente beato rispetto a chi ha visto, rispetto a chi ha ricevuto la fede in modo indotto, quasi forzato, e non conquistata con le unghie, con la propria volontà e con il proprio si a Dio, costoro hanno maggiori meriti degli altri. La fede infatti deve essere una conquista che si suda anche con il proprio sangue, con le sofferenze, allora si diventa degni di riceve una fede Santa o fede Regale. Bisogna specificare che dopo la prima volontà umana di dire Si a Dio, come fece la S.Sma Vergine e Madre di Cristo, che disse SI(fiat), a Dio Padre, ecco che ottieni un premio. L'Onnipotente e il Suo Cristo, Esso ti da una fede spirituale molto più forte della tua umana, ma è necessario che tu abbia l'impulso e il desiderio di credere in Cristo, se tale condizione non sussiste, non si riceve alcuna fede Regale o Santa di riporre la tua fedeltà e la fiducia in Cristo.

Cosa intendo per fede regale? 

In pratica è la fede che ti rende degno di Dio, cioè che ti nobilita, non ti fa diventare un nobile, ma ti rende degno di essere presentato alla Maestà di Dio. In pratica per essere accolto da Dio nel suo regno devi presentarti con questa carta d'identità speciale.


Però c'è da fare anche una precisazione come ho già scritto in passato.

Dio ha fede?

Dire che Dio ha fede è in pratica una bestemmia, perchè sopra Dio non c'è nessuno, Dio non ripone fede in nessuno, siamo noi che dobbiamo avere fede o fedeltà o fiducia e credere in Lui, per cui se Dio non ha fede, non ti può dare fede, se non ce l'ha, è Lui che la chiede a noi, però ti può dare il suo Spirito che fa accrescere la fede; ecco che allora si parla di Fede Regale, cioè Cristo Dio ti infonde lo Spirito Santo che fa accrescere quella fede umana che tu hai promosso o riposto verso di Lui, e questa tua fede diviene Fede Santa o Regale. In pratica lo Spirito Santo sublima la fede umana facendola diventare Regale, cioè il massimo, il totale della fede vera.


Un passo molto significativo Gesù disse "sia maledetto l'uomo che confida nell'uomo" questa strana frase, fa capire molto bene che noi esseri umani non dobbiamo riporre nessuna fede in nessun essere umano, dire confidare è esprimere il senso della fede, cioè del nostro credo. Se dico, che confido, significa che ripongo la mia fede in qualcuno, qui Cristo ci comunica chiaramente che non dobbiamo riporre la nostra fede in nessuno, perchè l'uomo è fallace, per cui il monito di Gesù è chiaro addirittura Egli maledice coloro che fanno questo verso un qualsiasi uomo, anche fosse un prete, perchè il prete per quanto rappresenti Cristo, ma è sempre un uomo, non è un Dio; e con questa frase, piuttosto dura che Gesù ha espresso vuole far capire che l'apostolo deve essere ascoltato, ma non come un Dio, cioè non si deve riporre la propria fiducia in Lui, ma solo in Dio, perchè è Dio che dispone dell'uomo.


Ora analizziamo un attimo questi due brani del vangelo Matt. 27,38 e Luca 23,39-43 del brano che tratta del piccolo discorso che Gesù ebbe con i due malfattori crocefissi assieme a Lui, potremo dire il "buono e il cattivo". Non tutti gli apostoli ricordano questo passaggio della crocifissione, bisogna anche dire che l'unico ad essere presente era effettivamente Giovanni. Può essere che egli non abbia udito bene il discorso che Gesù fede a questi due soggetti, dobbiamo immaginare la situazione, con presenti decine di soldati romani, una parte della popolazione che scherniva Gesù, e il pianto di Sua madre e della donne, in più ad clima di oppressione che vi era attorno, per cui probabilmente non tutto si udì della parola di Gesù. Tant'è vero che alcuni credettero di sentire Gesù che chiava il profeta Elia. E' probabile che Giovanni non ricordasse con precisione l'evento in tutte le sue sfaccettature e che abbia dato maggior risalto ad altro; mentre altri apostoli hanno raccolto le testimonianze di altri presenti al fatto e quindi ricostruiscono la vicenda, alcuni giorni dopo. Senza ombra di dubbio gli apostoli che non furono direttamente presenti al fatto della crocifissione hanno raccolto testimonianze dai presenti al fatto e così hanno potuto scrivere nel dettaglio cosa realmente accadde.


Matteo 27,38
"Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra."


Luca 23,39-43
"Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». 40 Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? 41 Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». 42 E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». 43 Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso»."

Si legge con chiarezza e semplicità che uno dei due malfattori, ebbe rispetto verso Gesù riconoscendolo come Dio, non lo chiama nemmeno figlio di Dio, ma proprio Dio, come se qualcosa nel suo essere avesse colto chi era lo Spirito di Cristo. La sua professione di fede la fece con questa frase: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno» che è una vera dichiarazione di credere in Gesù, quindi costui ha fede, crede liberamente in Cristo, non c'è nessuno che lo obbligò a credere, se non la sua stessa ammissione di sentirsi innanzi ad un uomo non colpevole di nulla, un vero delinquente, per cui come dice lui stesso: "Noi giustamente" intendendo che erano colpevoli e lui stesso si è riconosciuto colpevole, facendo questa affermazione ha in sostanza riconosciuto le sue colpe, innanzi a Cristo, come se avesse fatto una confessione, nel riconosce le sue colpe ha dimostrato a sua fede. L'ultima frase è una richiesta di essere salvato.

Quindi è il malvivente, che riconoscere in gesù il Suo bene e il suo salvatore, e ripone così la sua fede umana in Dio, per poi ricevere in dono la salvezza eterna.


Ora leggiamo le parole di Pietro:

2Pietro 1,1-11
"1 Simon (Pietro), servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte con noi la stessa preziosa fede per la giustizia del nostro Dio e salvatore Gesù Cristo: "

Intanto prima di tutto, qui non tratta delle fede umana, che serbe ed è necessaria per ottenere la Fede Regale, ma parla della fede per la giustizia, che è un altro tipo di fede, infatti potremo dire che di "fedi" ne esistono diverse. 
Perchè esiste anche la fedeltà tra coniugi, che è diversa ancora, esiste anche la Fede per la /nella verità, la Fede per la/nella scienza e la Fede per la/nella sapienza, etc.  Cambiando i termini cambia anche il senso. 
Perché è diverso dire la fede nella o per la, specialmente in relazione al termine usato. Qui sorvolo lascio a voi riflettere.

Ecco il termine usato da Pietro, è giusto perchè dice “la fede per la giustizia.”

Ma bisognerebbe anche aggiungere nella giustizia, perché le due sono una sola, in realtà.

In pratica la fede per la giustizia, la carità, la scienza, la conoscenza, la sapienza, la verità, etc in realtà sono virtù. Quindi dire la fede nella sapienza o/e per la sapienza è come dire la virtù della sapienza è la stessa cosa.  Perchè in realtà la fede è sempre una sola, onnicomprensiva, cioè quella Regale o Santa, che cresce in noi mediante l'infusione dello Spirito Santo, ma prima di questa c'è bisogno del tuo Si, quindi della tua fede in Dio del tuo credo.


che hanno ricevuto in sorte” è detto giusto, perché parla della fede per la giustizia, che è un dono dato da Dio come la fede regale, ma senza l'accettazione, il credo o fede umana, cioè il tuo Si libero in Cristo nessun dono ti può essere dato.

2 grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza nella conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro.”

Esprime giustamente il concetto, nella conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro.” è sempre legato al medesimo concetto di fede, simile a quella delle fede per la giustizia, in questo caso sarebbe la fede per la e nella conoscenza. Quindi esprime il concetto di fede che si esercita mediante la conoscenza per la giustizia.  


3 La sua potenza divina ci ha fatto dono di ogni bene per quanto riguarda la vita e la pietà, mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua gloria e potenza. “


ci ha fatto dono di ogni bene” avendo donato a loro la fede della e per la coscienza nella giustizia. Perché per conoscere la giustizia si deve aver conoscenza, perché altrimenti non puoi dipanare con giustizia e non puoi correggere onestamente nessuno, se non hai la conoscenza in diverse cose, come la giustizia. Quindi è fondamentale ottenere la coscienza di Dio, perché mediante questa atterrà una fede per conoscere altre cose.


4 Con queste ci ha donato i beni grandissimi e preziosi che erano stati promessi, perché diventaste per loro mezzo partecipi della natura divina, essendo sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza. “


5 Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza,”


Ecco come si vede ho ragione, Pietro mi da ragione“ alla vostra fede” il termine “alla vostra” indica proprio la fede personale che ogni uomo deve avere per accettare in se Cristo, in modo libero. In più dice che per aggiungere , quindi si aggiunge alla fede altra fede che è un dono dello Spirito Santo, allora come ho detto ci vuole la fede iniziale o umana per poi muovere a Pietà Dio verso di noi ed ottenere la Fede regale, o altri generi di fede.


6 alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, 

7 alla pietà l'amore fraterno, all'amore fraterno la carità. “


Qui Pietro va per gradi, fa capire le varie virtù in sucessione tra di loro, e in un crescendo.


8 Se queste cose si trovano in abbondanza in voi, non vi lasceranno oziosi né senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo.”


Ed infatti ha perfettamente ragione, è proprio così.
Non per vantarmi ma voglio far capire con il mio esempio personale, solo perché non ho altro esempio da portare, che è proprio come dice Pietro, Se potessi e non avessi altri impegni familiari, etc, farei altro che parlare di Dio tutto il giorno, perché mi viene naturale, non c'è sforzo e non ho neppure bisogno di leggere nulla.


9 Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, dimentico di essere stato purificato dai suoi antichi peccati. “


E' vero anche questo!

10 Quindi, fratelli, cercate di render sempre più sicura la vostra vocazione e la vostra elezione. Se farete questo non inciamperete mai.”
Si, è vero, ma data la nostra natura, l'inciampare alla volte è anche un bene, perché l'essere troppo perfetti ci rende suscettibili all'azione devastante del maligno, per cui come avvenne per S.Paolo, il Signore gli lasciò nella carne quello spirito per tenerlo sottomesso, e costringerlo ad abbassare il capo, e quindi ridurre il proprio orgoglio e i propri piccoli e grandi difetti, diciamo che solo un anima immacolata non inciamperà mai.


11 Così infatti vi sarà ampiamente aperto l'ingresso nel regno eterno del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo.”
Beh è ovvio, ma tra gli uomini pochissimi, si contano sulle dita di una mano, furono puri quasi come Gesù voleva, il resto hanno fatto poche ore di purgatorio, ma sempre meglio farne anche molte, che finire all'inferno.


Intanto ripropongo qui altri miei articoli in merito alla fede. 


Importante!

Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!