IMPORTANTE LEGGERE

I testi scritti in questo blog, fin dal 2013, sono stati tutti scritti da Boanerges, non ci sono testi di altri autori, per tanto tutto il materiale qui presente, che siano interpretazioni: di profezie, messaggi, o scritti nuovi come messaggi, preghiere, ed altro, sono tutti soggetti a copyright, è vietata tassativamente la copiatura a scopo economico o per gloriarsi di quello che non è vostro.

E' accettata la lettura e la divulgazione previa intestazione del medesimo autore, me medesimo J. Boanerges Yhwhnn e con link che porta al blog da cui vengono presi i testi, senza la quale non autorizzo nessuno a nessuna divulgazione.

©Copyright

Quest’opera è protetta dalla legge sul diritto d’autore. Tutti i diritti, in particolare quelli relativi, a qualsiasi pubblicazione inedita scritta in questi blog , alla sua produzione-realizzazione anche fisica, alla ristampa, alla traduzione, trasmissione radiofonica, televisiva, alla registrazione su microfilm, o database, o alla riproduzione in qualsiasi forma, (stampata o elettronica) rimangono riservati anche nel caso di utilizzo parziale o estrapolati i concetti da essa. La riproduzione di quest’opera, anche se parziale è ammessa solo ed esclusivamente nei limiti stabiliti sul diritto d’autore, ed è soggetta all'autorizzazione dell’autore. La violazione delle norme comporta le sanzioni previste dalla legge vigente in materia.



Per qualsiasi controversia contattare l’autore stesso

Boanerges573@gmail.com

giovedì 7 giugno 2018

Un altra profezia di Gesù rivelata.






Matteo, 7,15 Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci.


Prima di tutto, in Mat 7, Gesù sta insegnando alle folle, lo si capisce bene dal modo in cui parla, è un insegnamento al mondo. Questo fatto è importante capirlo, per poi capire il resto del testo a chi si riferisce.

Vediamo di chiarire bene questa farse a chi si applica, realmente.

I falsi profeti vengono a voi in veste di pecore, “

Vengono a voi,” si mostrano al mondo, cioè al popolo, alle genti, il termine vengo a voi, cioè verso di voi, sta a significare che si propongono, si promuovono, che parlano al popolo, quindi si identifica chiaramente di chi sta parlando, non è un riferimento che tratta del popolo, quindi della gente laica. Ma mira nel suo parlare ad altri, vediamo chi sono.

In veste, non usa la parola in vesti, ma veste al singolare, che ha un senso differente. Il fatto di aver messo (In) prima della parola veste, sta ad indicare, che non parla del vestiario, ma bensì, del l'investitura, quindi non è riferito solo alla veste, ma al fatto che costoro sono investiti di un ruolo. Si potrebbe anche dire che in veste significhi al posto di. La parola stessa potrebbe aver anche il senso della veste, perché lo sottolinea la parola di pecore, intendendo dire il vello della pecora, cioè il suo manto, ma anche il carattere mansueto delle pecore, calmo tranquillo, mite. Quindi ha un senso doppio, il vestito bianco, ma sopratutto l'investitura, questo ci porta direttamente a capire di chi sta parlando.

Non parla come certi uomini di chiesa hanno interpretato, erroneamente o anche volutamente, ma parla direttamente degli appartenenti della chiesa stessa, o meglio dire di chi è stato investito del ruolo di pastore delle pecore. Sta parlando di chi si presenta al mondo, con l'investitura di pastore, quindi si sacerdote, come anche di un vescovo, entrambi ricevono l'investitura da parte della chiesa, per cui i falsi profeti a cui si riferisce Gesù non sono i laici come si è fatto credere o come nell'errore gli uomini di chiesa hanno voluto credere.

Poi però specifica un particolare che sottolinea di più e rimarca di più con precisione di chi realmente si tratta, pare che voglia dare un chiaro segnale che sono costoro i veri falsi profeti e falsi Maestri. Mat 24,24 , sia questi capitoli che altri hanno tutti un comune denominatore, parlano della stessa.



ma dentro son lupi rapaci.”

dentro “ ha due sensi, indica sia dentro al soggetto cioè nel suo intimo, nel suo cuore, nella sua mente, nelle sue intenzioni, così come dentro sta ad indicare anche sotto, cioè celato sotto di esso.
I lupi sono animali delle tenebre, hanno manto praticamente scuro, quindi anche nero, sono voraci e ghermiscono le loro prede, e infatti li definisce rapaci che indica proprio che sono sempre pronti a rapire, a sottrarre, a uccidere e a divorare le loro prede.

Questo particolare ci fa capire che questi sacerdoti, che sono veri sacerdoti perché hanno ricevuto una vera investitura, ma dentro loro stessi si nasconde la loro vera natura, a chi realmente sono devoti e consacrati nascostamente. Non solo indica anche che costoro, portano sotto l'abito bianco, che altro non è che la veste della Messa, un abito nero, (la talare) il che lì fa identificare, con più precisione, ad un preciso ordine religioso.

Il fatto stesso di dire che sono Lupi rapaci, identifica con precisione un ordine ben preciso, che nel suo statuto, e nelle sue leggi interne e riti, di consacrazione, ci sono cose, che non hanno nulla a che vedere con la Chiesa istituita da Cristo, parlo con precisione dei Gesuiti.

Quindi il riferimento di questa Frase che è una vera profezia di Gesù, non parla solo di taluni sacerdoti venduti al nemico, che nella chiesa ci possono essere, ma parla anche specificatamente di un ordine, i Gesuiti.

Chi sono i falsi profeti e i falsi Maestri Mat 24,24 , nella storia della chiesa, ci sono stati sia i falsi profeti che i falsi maestri, ovviamente per maestri Gesù intende dire i vescovi, quindi tra di loro anche alcuni Pontefici che per le loro caratteristiche non era affatto Santi, come furono i Borgia e altri che invece di essere Pontefici docili e mansueti erano anche guerrieri e diedero ordini che Gesù non avrebbe mai dato.

Quindi la Frase non è riferita alle genti, ma alla chiesa, Inoltre questa frase ha un netto accordo, con il passo dove si cita il discorso dei sepolcri imbiancati, che ha notevoli similitudini, parallelismi, tipo il colore del mando delle pecore bianco, cui certamente nessun profeta laico usa, ha un parallelismo con il putridume, che corrisponde al senso del lupo rapace, entrambi sono descritti come qualcosa di male, è sempre un simbolismo simile, che appartiene alle tenebre, come si vede sono quasi identici, solo che in questa parabola si fa riferimento esplicito ai falsi profeti e ai falsi maestri. In apocalisse si fa riferimento al falso profeta come ad un sacerdote, il termine falso profeta è sempre riferito da un religioso, non si riferisce il falso profeta ai laici, perché essi non sono investiti di potere regale, non hanno un investitura sacra, solo il sacerdote è tale per cui ribadisco la frase, non è riferita come la Chiesa ha erroneamente interpretato, ma solo ed esclusivamente ai sacerdoti stessi, che sono venduti al maligno.

Tempo fa sentii un intervista di pare di Amorth dove il sacerdote diceva che satana definiva certi preti, come netturbini; se leggiamo questo alla luce del fatto che questi netturbini siano certi preti, si capisce che le parole di Gesù sono riferite a loro, per cui si conclude che Gesù ci sta dicendo che nel mondo, ci sono e ci sono stati sacerdoti, che hanno trasmesso di proposito una parola falsa, al fine ultimo di distruggere quella vera, per fuorviare le anime. Ecco da chi si deve far attenzione, sono costoro che realmente potranno e avranno la forza per corrompere anche altri, e come dice, anche gli eletti, che possono essere sia fuori che dentro la chiesa, perché se ci pensiamo bene, è agli apostoli che Gesù trasmette la sua parola, sono loro i suoi veri principali portatori della sua parola, per cui satana colpisce loro prima ancora del popolo.


Certo anche tra i laici ci saranno coloro che sono asserviti al regno delle tenebre, anche tra i laici ci sono coloro che si travestono da portatori di Luce, ma il testo della parola di Gesù è chiaro, è riferito a chi ha ottenuto investitura nella chiesa e principalmente all'ordine dei Gesuiti. Non per nulla Bergoglio fa parte di questo ordine.

Come dice alla fine ci saranno molti falsi profeti e falsi maestri, sono costoro che possono modificare e alterare effettivamente se guardiamo bene la parola di Dio, perché un veggente, per quanto possa dire, e possa influenzare la gente, ma solo un piccolo gruppo di fedeli gli saranno devoti, il resto del mondo è sottoposto alle parole dei sacerdoti e se devo dir la verità ogni parrocchia ha un suo, che intende la legge di Dio a suo modo per cui trasmette una parola che non sempre è perfettamente in linea con l'idea di Cristo.

Questo discorso perderebbe il suo senso se in esso non fossero presenti anche i falsi maestri, Mat 24,24 che tra i veggenti non ci sono, perché per essere un maestro bisogna oggi giorno essere un dottore, un laureato, per cui il riferimento ai dottori o teologi della chiesa è molto chiaro. I falsi maestri sono i teologi, che spesso sono gli stessi Vescovi.

Riassumendo i falsi profeti e Maestri sono all'interno della stessa chiesa, cioè proprio i suoi appartenenti, sono anche in parte i laici, ma solo nella veste di profeti, però il discorso parla specificatamente di sacerdoti.

Come si vede a Gesù sta molto a cuore, il destino di tutti gli uomini nel mondo, tanto da bacchettare con forza gli stessi appartenenti della Chiesa.



martedì 17 aprile 2018

GESÙ AFFIDA IL REGNO ALLA CHIESA E LO TOGLIE A ISRAELE




Matteo : cap.21


Iniziato a scrivere alle 21:40 terminato 22:26 del 17 aprile 2018

Questo capitolo, in altri scritti  l'ho già interpretato in parte.

Ora miro solo alle parti dove c'è un significato nascosto o mancante.



5 Dite alla figlia di Sion:
Ecco, il tuo re viene a te
mite, seduto su un'asina,
con un puledro figlio di bestia da soma
.”

La figlia di Sion, è Gerusalemme.
La parte interessante è il discorso del puledro, ovviamente a quel tempo gli animali venivano chiamati bestie; avrebbe potuto lasciare il puledro in altro luogo, ma ha permesso che questo seguisse la madre, è sicuramente un importante indizio, per dire che i figli devono seguire le madri, almeno fino al momento in cui essi non diventino indipendenti. Interessante anche il fatto che abbia scelto un asina, non un asino. Quindi entra in Gerusalemme con un asina e con il figlio suo. Probabilmente ritiene che la femmina di asino sia più mansueta del maschio, e quindi ha un indice di mitezza e mansuetudine maggiore, come dire che le femmine sono più predisposte ad essere mansuete e di conseguenza umili e si adattano con facilità a ruoli di sommissione, ma sicuramente in questa scelta dell'asina con la quale entra trionfalmente in Gerusalemme, ha anche il senso che il Re dei re, entra come un umile senza fasti, ne ori, ne incensi, ma semplicemente su un umile bestia da soma.


La mia casa sarà chiamata casa di preghiera
ma voi ne fate una spelonca di ladri».”
Gesù si indentifica come colui che il Padrone di quella casa, cioè del tempio di Gerusalemme, cioè nella fattispecie di Dio stesso, non lo dice esplicitamente ma lo fa intendere, proprio con quella frase. “La mia Casa” la casa di Gesù era il tempio Santo sul Monte. Quindi caccia dalla sua Casa, tutti coloro che son lì per scopi diversi dalla preghiera. Quindi fuori dalla casa o dal tempio di Dio tutti coloro che non ne sono degni, ci sono altri passi che parlano sempre dello stesso discorso.


Dalla bocca dei bambini e dei lattanti
ti sei procurata una lode
?».
Sappiamo bene che i lattanti=neonati e i bambini non possono aver discernimento tale da poter distinguere una persona buona da una cattiva, ma la frase fa ben capire la natura di questa lode e da chi viene realmente tale parola, i lattanti e i bambini, sono puri, per cui essi sono presi facilmente dallo Spirito Santo, e quando avviene questo essi, parlano con voce dello Spirito Santo, comunicando quello che Dio gli dice. Quindi afferma che i bambini e i neonati ancora meglio, possono essere portatori della verità dello Spirito Santo.


19 Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: «Non nasca mai più frutto da te». E subito quel fico si seccò. 
Perché il fico si seccò? Qualcuno legge questo fatto come un evento anomalo nella vita di Gesù, come un capriccio, quasi una dimostrazione del suo potere. In realtà bisogna leggere quello che non vi è scritto e che è celato nello scritto. Leggiamo bene: Gesù cerca frutti in una pianta che in quel momento non li ha, qui bisogna capire l'intenzione di Gesù, si capisce dalla sua risposta: «Non nasca mai più frutto da te», Per aver esclamato ed eseguito istantaneamente quanto era in suo potere, gesù ha fatto al fico una domanda, o meglio dire il fico sentendo che Gesù si avvicinava come tutte le altre piante avrebbe dovuto sforzarsi ed offrire a Gesù che è Dio, i suoi frutti, questo non avvenne, non perché il fico era fuori stagione, ma perché il fico negò quanto era in suo possesso di fare, cioè anche se era fuori stagione, ma il fico avrebbe potuto produrre qualche frutto, anche istantaneamente, questo però era un peso non da poco, visto che avrebbe dovuto concentrare tutte le sue forze cioè al sua stessa vita in pochi frutti per accontentare Dio. Quindi di conseguenza Gesù vedendo che il fico non gli dava quello che desiderava, decise di eliminare questo incomodo, perché si era negato a Dio.
Questo passo che pare senza senso ha un senso ben preciso, qual'è? Semplice, che se Dio chiede qualcosa, chiunque dovrebbe disporsi a dare, senza chiedere condizioni, perché Dio ha dato a noi la vita, e come tale la può togliere. Ed infatti l'ha tolta al fico. Questo fa capire che bisognerebbe sempre essere ben disponibili verso Dio, e se la sua parola è stata verso il prossimo quindi anche verso il verso. Infatti poi cosa dice agli apostoli.


Rispose Gesù: «In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. 22 E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete».
La cosa importante della questione è non dubitare, non solo aver fede, in Dio, ma anche non dubitare, perché il dubbio è l'anticamera dell'incredulità. Infatti dico sempre alle persone, quando chiedete qualcosa pensate di averlo già ottenuto e l'avrete ottenuto nel momento in cui avete chiesto e di non dir mai, sarà, non sarà, avverrà non avverrà, etc. ma sopratutto dovrete crederlo dentro di voi, nel vostro intimo e nel vostro cuore. Come per il fatto del centurione, egli credette, a tal punto che il suo schiavo venne miracolato, e Gesù gli disse è stata la tua fede a guarirlo, come sì è avvenuto con l'Emorroissa. Se ponete dubbi, non avete fede. Per questo dico sempre che la fede certa è la fede che fa miracoli.


23 Entrato nel tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo e gli dissero: «Con quale autorità fai questo? Chi ti ha dato questa autorità?». 24 Gesù rispose: «Vi farò anch'io una domanda e se voi mi rispondete, vi dirò anche con quale autorità faccio questo. 25 Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Ed essi riflettevano tra sé dicendo: «Se diciamo: "dal Cielo", ci risponderà: "perché dunque non gli avete creduto?"; 26 se diciamo "dagli uomini", abbiamo timore della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta». 27 Rispondendo perciò a Gesù, dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch'egli disse loro: «Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose».28 «Che ve ne pare? “
Gesù dimostra di saper già cosa i sacerdoti avrebbero risposto e si evita di dover dir loro anticipatamente chi è Egli, realmente da dove viene la sua autorità.
Lo si capisce chiaramente dalla domanda che Gesù pone loro, sa bene che non potevano rispondere in nessuna dei due modi, perché conosce già i loro propositi, per cui poi alla fine gli risponde «Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose». Per impedire loro di rispondere in un modo o nell'altro pone già due risposte, dal cielo o dagli uomini, ponendo queste due risposte anticipatamente li induce a considerare solo quelle ed ovviamente sa che costoro non hanno cuore puro, cioè buoni propositi per cui si evita di dovergli rispondere, perché non era il momento.
Il che ve ne pare è una forma di sfida, per far capire loro che lui è più intelligente.


Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, va' oggi a lavorare nella vigna. 29 Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò. 30 Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò. 31 Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Dicono: «L'ultimo». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. 32 È venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli.
Il senso del passo è chiaro, divide il mondo in due parti, quelli che si pentono e gli impenitenti.
Rimproverando i sacerdoti del tempio svela la natura della sue parole, loro che tanto avevano per le mani Dio tutti i giorni, si sentivano arrivati, e quindi credevano che pur essendo tanto in alto nella conoscenza di Dio, ma non si pentivano dei loro peccati perché pensavano in cuor loro di essere intoccabili e per il fatto di essere sacerdoti di essere gratuitamente salvati, invece Cristo gli risponde che i pubblicani anche se riluttanti nel far il bene, ma alla fine si convertono e credono e quindi sono migliori di coloro che avendo la legge di Dio in mano, ma si sentono già santi. Fa capire che molto spesso proprio coloro che sono addentro nella fede, meglio di tanti altri, non vogliono riconoscere le opere di Dio quando queste ci sono e questo fatto fa si che costoro perdano l'eternità, quindi quando un prete nega un anima, o la rifiuta perché ritiene che non sia degna della sua comprensione esso si è già condannato per quanto, esso possa fare ma rimane nella sua vita questa macchia. Infatti Gesù dice, non sono venuto per i buoni, per i convertiti, ne per i santi, ma per il peccatori.


33 Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò. 34 Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. 35 Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. 36 Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. 37 Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! 38 Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. 39 E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. 40 Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?». 41 Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo». 42 E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri?
43 Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare. 44 Chi cadrà sopra questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà».
45 Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo; ma avevano paura della folla che lo considerava un profeta.”

La parte della pietra angolare l'ho già interpretata a suo tempo in altro articolo.
Gesù fa di nuovo un altro esempio, che è sempre ricollegato a quello soprastante, ma introduce in questo un elemento nuovo.

La parabola in definitiva tratta in sintesi dell'ingratitudine che i vignaioli omicidi; i quali pensano bene di trattenere loro le ricchezze che il padrone di quelle vigne ha dato loro da custodire e da far fruttare, tanto che pensano di eliminare tutti coloro che il padrone gli manda per riscuotere quello che è giusto, come racconta la parabola, uccidono anche il Figlio del proprietario della vigna, Credo che molti nel leggere il pezzo non si siamo accorti che Gesù parla di se stesso e sta preannunciando la sua stessa morte, perché se il padrone delle vigna è Dio Padre, il figlio è ovviamente Gesù stesso. Allora chi sono i servi? Sono i profeti che hanno preannunciato la venuta del figlio di Dio e che non sempre sono stati ben accolti nella casa di Davide. Chi sono i vignaioli? Tutti coloro che si occupano della vigna di Dio, cioè della sua parola, di quello che Dio, ha lasciato loro in eredità, cioè la casta sacerdotale, ma che essi ne hanno fatto quello che hanno voluto, quindi cambiando anche alcune parti, per adattarle alle loro esigenze, così come Gesù stesso racconta del discorso di Mosè che per far un favore al popolo adattò una parte delle legge, da questa disgraziata idea di Mosè tutto i preti pensarono che si potesse far lo stesso e quindi l'errore si perpetrò nei secoli.
Ovviamente la risposta dei sacerdoti è ovvia e logica, ma non capiscono dove Gesù voglia parare, non comprendono le sue parole, per la seconda volta, dimostrando che hanno cuore chiuso, freddo e morto. Gesù allora gli risponde sperando che capiscano, fa un riferimento alle scritture in modo da essere in linea con esse: 

E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri?”


Qui per spiegare il passo, bisogna capire cosa fanno i costruittori, e di quale pietra si tratta.
I costruittori solitamente analizzano le pietre che sono adatte alla costruzione, le lavorano al fine di ottenere quello che desiderano, ma si comprende che pietà si tratta?
La pietra è diventata testa d'angolo, per essere una pietra che si pone in un angolo, è una pietra che viene elminata cioè scartata da un taglio che forma un triangolo o meglio dire un tetraedro. Evidentemente i costruittori a quel tempo per qualche ragione smussavano gli angoli, quindi le pietre scartante erano angolari con le quali Gesù edifica la sua Chiesa, dire testata inidca la pietre che si pone al centro di un arco che ne fa da cuneo, per cui essa tien tutta la volta, quindi ecco la testata d'angolo, è la pietra che vien posta nei punti di massima tunuta e gesù ne fa un pietra improtante, perché ha una forma importante, un tetraedro, cioè una pietra composta da 4 angoli, 4 facce. Un cubo è composto da due tetraedri intersecanti, uno diritto e uno opposto.
Perché dire “è mirabile” perché sta ad indicare che è una cosa che l'uomo non può fare, che non appartiene a questo mondo.
Ovviamente questa pietra, non è intesa come Pietro, ma è Cristo stesso, che viene scartato, dai sacerdoti, che non viene considerato, come anche l'esempio stesso del Battista questo significa che per Dio coloro che vengono allontanati, scartati e non creduti, sono le sue pietre angolari, che poi divengono un fondamento, un pilastro portante, una piccola pietra che può sorreggere un edificio enorme. Quindi Cristo è la pietra angolare per eccellenza ma lo sono anche tutti coloro che si oppongono al sistema, che si battono per la vera fede in Dio, e che non vengono da mondo ascoltati e che sono spesso cacciati dalla casta sacerdotale come derelitti e pietre d'inciampo.


Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare. 44 Chi cadrà sopra questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà».”
Gesù diventa esplicito perché vede che i sacerdoti non capiscono e quindi esplicita con forza il suo pensiero e gli comunica che non saranno più loro il popolo eletto, che darà ad altri il merito di custodire il regno di Dio, e quindi che porterò frutto cioè moltiplicherà le opere che il Signore Gesù annunciò. Quindi la chiesa cristiana nel suo insieme è colei che ricevette da Gesù per opera degli apostoli, l'essere custode del regno di Dio, cioè colei che ha/avrebbe dovuto portare al mondo intero la parola Santa di Dio, quindi farsi carico, di proteggere la parola sacra e quindi anche di non cambiarne il senso.
Anche il fatto stesso che Gesù decida di togliere il regno a Israele e darlo ad un altro popolo, fa capire, che Gesù è la stessa persona del Padre, perchè solo il Padre potrebbe decidere cosa fare del regno d'Israele.
Non possiamo più dire che Israele è il fratello maggiore perchè a tutti gli effetti Israele ha perso la custodia del Regno di Dio.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Voglio espandere il concetto d'ingratitudine, se Dio vi da qualcosa, qualsiasi cosa, anche fosse, poco, l'uomo dovrebbe essere sempre grato a Dio di qualsiasi cosa riceva da Dio, ma anche dal prossimo. Se Dio vi fa un miracolo, non dovete dimenticarvi di aver ricevuto quel miracolo oppure dire beh me lo hai dato e io me lo prendo e non ti guardo più, erchè gran parte delle volte le gente fa proprio questo, non riconosce in Dio l'artefice delle sue grazie, dei suoi miracoli. ma dato che nessun'uomo sa e conosce esattamente cosa venga da Dio e cosa, no, dovremo cmq sia ringraziarlo solo per il fatto che ci fatto nascere, che ci ha dato una madre, e un padre, che ci ha resi sani, e pieni di doni, e magari capaci di dar al prossimo la sua parola, non sempre dobbiamo aspettarci qualcosa da dio, specie quando abbiamo già ricevuto molto da Lui. Quindi, dobbiamo sempre essere grati per qualsiasi cosa riceviamo da Lui e non far come questi vignaioli che avrebbero voluto uccidere se avessero potuto anche il padrone della vigna, quindi diamo il giusto a chi è stato giusto con noi, e non tradiamo la fiducia che Dio ha riposto in noi.


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

cap. intero  Matteo 21

1 Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli 2 dicendo loro: «Andate nel villaggio che vi sta di fronte: subito troverete un'asina legata e con essa un puledro. Scioglieteli e conduceteli a me. 3 Se qualcuno poi vi dirà qualche cosa, risponderete: Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà subito». 4 Ora questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta:

Dite alla figlia di Sion:
Ecco, il tuo re viene a te
mite, seduto su un'asina,
con un puledro figlio di bestia da soma.
6 I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: 7 condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. 8 La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla via. 9 La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro, gridava:
Osanna al figlio di Davide!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Osanna nel più alto dei cieli!
10 Entrato Gesù in Gerusalemme, tutta la città fu in agitazione e la gente si chiedeva: «Chi è costui?». 11 E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea».
12 Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe 13 e disse loro: «La Scrittura dice:
La mia casa sarà chiamata casa di preghiera
ma voi ne fate una spelonca di ladri».
14 Gli si avvicinarono ciechi e storpi nel tempio ed egli li guarì. 15 Ma i sommi sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che faceva e i fanciulli che acclamavano nel tempio: «Osanna al figlio di Davide», si sdegnarono 16 e gli dissero: «Non senti quello che dicono?». Gesù rispose loro: «Sì, non avete mai letto:
Dalla bocca dei bambini e dei lattanti
ti sei procurata una lode?».
17 E, lasciatili, uscì fuori dalla città, verso Betània, e là trascorse la notte.
18 La mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe fame. 19 Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: «Non nasca mai più frutto da te». E subito quel fico si seccò. 20 Vedendo ciò i discepoli rimasero stupiti e dissero: «Come mai il fico si è seccato immediatamente?». 21 Rispose Gesù: «In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. 22 E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete».
23 Entrato nel tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo e gli dissero: «Con quale autorità fai questo? Chi ti ha dato questa autorità?». 24 Gesù rispose: «Vi farò anch'io una domanda e se voi mi rispondete, vi dirò anche con quale autorità faccio questo. 25 Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Ed essi riflettevano tra sé dicendo: «Se diciamo: "dal Cielo", ci risponderà: "perché dunque non gli avete creduto?"; 26 se diciamo "dagli uomini", abbiamo timore della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta». 27 Rispondendo perciò a Gesù, dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch'egli disse loro: «Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
28 «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, va' oggi a lavorare nella vigna. 29 Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò. 30 Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò. 31 Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Dicono: «L'ultimo». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. 32 È venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli.
33 Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò. 34 Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. 35 Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. 36 Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. 37 Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! 38 Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. 39 E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. 40 Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?». 41 Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo». 42 E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
La pietra che i costruttori hanno scartata
è diventata testata d'angolo;
dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri?
43 Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare. 44 Chi cadrà sopra questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà».
45 Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo; ma avevano paura della folla che lo considerava un profeta.

martedì 27 marzo 2018

Anima e Spirito.



"Lo spirito è forte ma la carne è debole."

Cosa intende dire Gesù per spirito e per carne?

La carne è la natura umana, le sue passioni, le sue aspettative, la sua vita terrena
lo spirito è in riferimento all'anima, ma perché dice che lo spirito è forte?
Torniamo alla genesi, quando Dio da vita alla creta plasmata e mediante il suo soffio, cioè il suo spirito trasforma quella creata in carne, quindi Gesù si riferisce a quello spirito e lo definisce forte, perché è lo Spirito che uscì dalla bocca del Padre Celeste e che venne infuso nel corpo di Adamo e in tutti gli esseri umani, per cui l'anima che ogni essere umano possiede è in realtà lo stesso spirito che Dio infuse nei progenitori, per cui esso è forte, perché Dio è forte, per cui lo Spirito di Dio che si trova nel corpo di qualsiasi essere umano, è sempre pronto, e sempre forte; mentre la carne è debole e sempre pronta a cadere nel peccato. Questo ci fa capire che satana quando tentò Adamo ed Eva, agì non nel loro spirito che è di Dio, ma nella loro carne, nel loro sangue, nei loro pensieri e desideri, facendo in modo che i progenitori fossero ribelli allo spirito di Dio, e per loro volontà Dio venne fatto tacere e posto nel silenzio, per cui esaltarono la carne e il peccato.

Questa frase ci fa capire come Dio può facilmente conoscere tutto di noi, dato che in noi abbiamo il suo Santo Spirito, ed esso se viene assecondato assumerà la sua piena forza, invece se l'uomo asseconderà la carne esalterà tutte le pulsioni, passioni e sarà pronto per compiere qualsiasi genere di peccato. Quindi reprimendo l'uno o l'altro si esalta l'uno o l'altro, per cui si è santi o  demoni. 
Ecco perché Gesù disse agli apostoli di vigilare perché la carne è debole, mentre lo spirito è forte e sempre pronto.

I pratica l'anima che noi tutti crediamo essere, si, un Dono di Dio, ma distaccata da Lui, è sbagliato, l'anima è invece parte di Dio stesso, anzi l'anima è governata dal suo Santo Spirito, quindi l'azione del peccare, agisce sull'anima o spirito e la reprime.

“Vegliate per non cadere in tentazione”

Per vegliare Gesù non intendeva dormire, ma essere vigile nel non farsi tentare dal maligno, perché la carne è governata dal maligno, mentre lo spirito essendo soffio di Dio appartiene a Dio e il maligno non lo può possedere. Ma fa capire anche un altro aspetto, che il peccato potrebbe porre lo Spirito in uno stato di "sonno", facendo diventare fortissima la carne, per cui lo Spirito viene schiacciato dalla stessa volontà del soggetto che si arrende al maligno, ecco cosa significava vegliare e dormire; vegliare sta ad indicare fare attenzione, vigilare,  meditare, essere prudenti, etc. Dormire è inteso in senso spirituale, cioè non farsi prendere dai desideri, non farsi tentare.

Molti obbietteranno dicendo che la carne spesso vince sullo spirito, il motivo sta nel fatto che lo Spirito di Dio non vuole far azione di coercizione sulla carne per cui lascia libero l'essere umano nel prendere la sua decisione senza forzatura nessuna, ma quando ha preso la decisione lo Spirito si comporterà seguendo quella decisione. Per cui lo spirito è sempre forte, ma l'essere umano cioè le sue passioni lo rendono debole quindi la carne grida più forte e si impone sullo spirito in modo coercitivo e prepotente. Quindi in un certo senso lo spirito diviene debole e la carne diviene forte, sempre sotto il dominio delle passioni e delle volontà.

sabato 24 marzo 2018

SE IL SEME NON MUORE NON PORTA FRUTTO


Perchè Cristo Gesù ci disse: se il seme non muore non porta frutto?



CEI74 -Bibbia di Gerusalemme

Giovanni 12
24 In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà.

Vediamo di capire cosa sta dicendo Gesù agli apostoli e alle genti.
La parte fondamentale di questo messaggio è il seme o chicco, Gesù non sceglie a caso il grano, ha una sua dimensione ben precisa. Se si comprenderà bene il senso del seme si capirà esattamente cosa sta dicendo Gesù al mondo e si comprenderà il restante della frase.

Ma vediamo di capire bene che dice il testo.

se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”

Le domande che sorgono spontanee sono queste.

  1. È puramente un discorso allegorico?
  2. Come puo un seme morire e portare frutto?
  3. Perché dovrebbe rimanere solo?
  4. Cosa s'intendi per seme e per grano?

No, non è un discorso allegorico, Gesù fa riferimento al seme, in questo caso di grano, ma perché rimane solo e perché deve morire per portare frutto?

Vediamo di capire prima di tutto cos'è un seme da cosa è composto, pare una assurdità invece non è così, Gesù fa riferimento proprio al seme nel suo insieme, e fa ben capire che Egli sa bene come sia fatto un seme, allora secondo quanto la scienza ci insegna un seme è composto da tre strutture il tegumento è la sua parte più esterna coriacea che protegge il suo interno composto da un parenchima cioè tessuto nutritivo, e un embrione che è la parte germinativa del seme. Perchè Yeshua fa questo riferimento al seme, cosa ci vuole far capire e cosa sta parlando in realtà, Cristo sa bene che il seme è formato da tre parti, un anima, che è la parte germinativa del seme, il vero fulcro del seme, quello che da vita ad una nuova creatura, il parenchima che nutre il germoglio che nasce, e il tegumento che protegge tutto.

In pratica Yaueshua ci dice che il seme in questione è composto da queste tre parti e afferma che se un seme non muore non può portare frutto,ma di quale parte del seme sta parlando? Ovviamente del tegumento e del parenchima che è la parte che darà difesa e nutrimento al germoglio al virgulto che spunterà dalla terra, ecco perché dice se il seme non muore non porta frutto, è ovvio, il seme cioè la sua scorza e il suo sostentamento non viene consumato, non potrà mai dar la vita ad un altro se stesso, cioè non potrà mai divenire nuovo albero, nuovo pianta, ovviamente questo discorso ha un parallelismo con l'essere umano, il tegumento è il suo rivestimento esterno cioè l'abito che lo riveste e lo protegge, il parenchima è la sua carne e le sue ossa e il suo sangue che lo reggono e rendono vitale la sua anima. Per cui Yaueshua si riferisce proprio all'essere umano con il discorso del seme, se non si libera delle esteriorità e non consuma il suo corpo la sua anima non potrà mai elevarsi, e non potrà mai spargere la parola di Cristo, quindi non potrà mai portare frutto, cioè non potrà mai diffondere la parola di Cristo e la sua legge. Il seme cioè il corpo e la mente non si annulleranno in Cristo, non potranno ottenere un massimo risultato, non ci sarà l'impianto del seme in altri terreni, in altri luoghi quindi il morire ha un senso relativo non esattamente reale. Muore il suo corpo ma rimane vivo il suo spirito, la sua anima, che cresce e si eleva tanto che i frutti che porterà saranno santi, cioè pieni  di vita. Il seme deve morire, cioè il corpo deve distruggersi per esaltare e far uscire da esso la sua anima che deve germogliate, fiorire e portare frutto.Il seme racchiude in se tutto la forza il futuro frutto, ma esso deve trovare terreno fertile, che altro non è che il mondo, il cuore dell'uomo è dove il seme deve essere seminato e dove il seme deve trovare la sua dimora per dar il frutto sperato, in cuoi induriti pietrosi, difficilmente il seme germoglierà, in cuori aridi arsi dal sole il seme germoglierà ma poi perirà; in cuori ricchi e fertili ed umili facilmente germoglierà, quindi la parola del Signore Nostro Dio è una parola sapiente, giusta e precisa.
Chi si abbevera alla fonte della vita non perirà in eterno.

Perché dovrebbe rimanere solo?

Perché esso rimane in superficie, Yaueshua nasconde nel suo modo di parlare un tassello che non sempre è facile cogliere, con il termine rimanere solo sta ad indicare che rimane in superficie non penetra nella terra, non penetra nell'animo e nel cuore dell'uomo, ma il messaggio rimane superficiale, per cui non attecchisce , non si radica profondamente, non mette una radice forte da poter crescere e dar frutto, per cui poi rimane da solo, cioè privo di sostanza, cresce in modo stentato, senza aver le forze per produrre il frutto pieno di vitalità.

E nella nostra società vi sono molti che sono soli, molti che pensano di aver compreso la parola di Cristo, anche tra il clero stesso, che spesso si sente arrivato e si ferma fin dove pensa di aver compreso, ma sono rimasti alla superficie, senza esser in grado di penetrare quella parola profondamente e portare frutto.


Cosa s'intendi per seme e per grano?

Il seme è tutto sia l'involucro esterno che la parte interna dei dicotiledoni, cioè la parte che poi serve al germoglio per gettare le radici e crescere nella sua fase iniziale, cioè il nutrimento del germoglio.

Per cui Cristo intende per seme solo la parte esteriore del seme stesso, mentre la parte interna è il germoglio che diventa frutto, cioè nuova pianta e quindi s'intende per figlio. la nuova pianta è il figlio che porterà frutto.


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Ho già trattato questo passo, ma ho tralasciato volutamente qualcosa.

Perché ho detto non prendete per voi i miei testi e le mie interpretazioni dei vangeli? Perché quando pubblicherò il testo completo di tutto, troverete degli aspetti inaspettati che cambieranno alcune cose, per cui non pensate di pubblicare pensando che le mie interpretazioni siano finite così, perché per ogni parola c'è molto di più che essa cela e io di proposito non ho detto tutto, conoscendo l'animo umano sempre pronto ad ingannare chiunque ed ad avvantaggiarsi per se stessi.


domenica 18 marzo 2018

IL KATECHON?


Premessa:
Devo ringraziare il mio amico Prof. di fisica e matematica Marco Frigerio per avermi posto una domanda sul kathechon per tanto rispondo pubblicamente al fine che tutti sappiano, almeno il mio pensiero.

Molti pensano che il Kathechon sia un soggetto o un evento o un popolo o un tempo, ma non è ne l'uno ne l'altro, come al solito se non si capisce le intenzioni di chi scrive si possono fare milioni di interpretazioni o congetture che portano sempre fuori strada chi legge, e nelle generazioni future, si continua a perpetrare l'errore. Riporto il testo di Paolo di Tarso e poi vediamo di capire cosa sta scritto perché tutto l'enigma è nello scritto stesso.

Prima di tutto vediamo di capire cosa significa il termine usato da S.Paolo nella seconda lettera ai Tessalonicesi, il Kathechon in greco κατέχον (indica ciò che trattiene o colui che trattiene) è chiaramente indicante un potere che tiene a freno, cioè blocca la manifestazione dell'anticristo e questo basterebbe per capire esattamente a cosa Paolo di Tarso si riferisce.

Ma leggiamo la lettera:

2°Tessalonicesi 2

1 Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore Nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con Lui, 2 di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente.”

Come io stesso ho già scritto, sull'imminenza del ritorno, S.Paolo prima di me ha lo stesso pensiero, facendo capire che l'imminenza non è di quel tempo, ma di un tempo lontano.

3 Nessuno vi inganni in alcun modo!” 
Questa frase è chiara, parla del tempo che Gesù stesso ne parlò agli apostoli, sicuramente questa parte l'ha saputa dagli stessi che gli hanno parlato delle parole stesse di Cristo. “in riferimento ai falsi cristi(maestri) e falsi profeti(veggenti)”


Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia “ 
Prima viene il tempo dell'apostasia, cioè viene la corruzione, l'inganno, e ogni sorta di delitto, peccato portato allo stremo; ma apostasia non s'intende nel mondo quella c'è da sempre, ma nella chiesa è inteso verso la chiesa questo indizio di apostasia, è la chiesa che diviene apostata, non il mondo in se stesso, quindi limita in realtà i soggetti ad un solo soggetto, la chiesa che sta nascendo e che è attuale. E come vediamo in questo tempo, ne vediamo l'apostasia già avanzare e già essere conclamata; a Fatima la Madonna ci fa capire il tempo dell'apostasia, 1960 quando disse "non dopo tale data" doveva essere annunciato il segreto. Perchè da quella data in poi l'apostasia sarebbe stata manifestata CVII, quindi il tempo che S.Paolo parla è proprio quello che riferisce dopo 1960 e questo fa capire un altra cosa, i 100 anni, ma non voglio dire altro.

e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione,”
Dovrà essere rivelato, cioè dovrà qualcuno rivelarlo, cioè annunciarlo al mondo, perché fin a quel momento sarà celato, non è detto che sia celato nell'identità ma come figlio della perdizione, cioè come anticristo.

4 colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio.”

Questo passo è chiaro si parla di un soggetto che si farà passare per un idolo delle masse, un salvatore che tenterà di emulare i miracoli di Cristo e sopratutto tenterà di parlare come Cristo, cioè con il uso modo di parlare, al fine ultimo di farsi passare per Cristo, quindi un santo e di essere adorato come un Dio, i potenti si prostreranno a lui.

5 Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose?”  
Visto che la lettera è inviata ai Tessalonicesi indica il tra voi cioè Paolo ricorda a questo popolo di essere stato presso di loro e si preoccupa perché costoro non si ricordano che Paolo disse queste cose.

“ 6 E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora. 7 Il mistero dell'iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. “

Dice in pratica che in un dato tempo, considerato come "ora", l'iniquo dovrà manifestarsi; il dire è già in atto, non indica che nel tempo di Paolo esso è già in atto, ma parla sempre nell'ora della sua manifestazione.
Ma afferma un altra cosa più importante, fa capire che prima che venga questa manifestazione dell'anticristo, qualcosa o qualcuno dovrà essere eliminato, “tolto di mezzo” Togliere di mezzo potrebbe far pensare ad un omicidio, oppure a togliere qualcosa che è ingombrante e che impedisce la manifestazione definitiva dell'iniquo. Sarà mai un pontefice che può impedire all'anticristo di manifestarsi? No. Deve essere qualcosa che ha un valore ben più grande, che un semplice pontefice che solo un rappresentante e che non ha in se un potere vero e proprio appartenente a lui stesso, per cui si riferisce ad altro, perché l'anticristo deve espletare e apparire con tutto il suo potere soprannaturale per convincere che è Lui che deve essere adorato come un Dio, per cui deve togliere di mezzo, il mezzo del potere di Cristo, cos'è?

8 Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta, l'iniquo, 9 la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri10 e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi.

Satana deve dargli potenza, cioè potere soprannaturale, in pratica lo deve possedere, per cui deve essere tolto di mezzo, il mezzo. Il mezzo che impedisce a Satana di poter manifestare completamente il suo potere soprannaturale senza impedimenti e non è certamente un pontefice è il mezzo, per cui cos'è che deve essere tolto di mezzo? Semplice, il sacrificio, l'atto più alto di tutti nella Chiesa, la quale presenza impedisce di fatto a Satana di esternare ed emanare su questa terra l'intero suo potere, in pratica togliere l'Eucarestia, il tabernacolo, e ogni altra cosa si riferisca al soggetto stesso di Cristo, ma il mezzo è proprio il corpo di Cristo, nel Pane (carne) e nel Vino (Sangue) questo è il Kathechon che Paolo di Tarso sta riferendosi. Quindi quando la chiesa (non solo quella cattolica, ma anche le altre) corrotta da Satana (massoneria, illuminati sette sataniche, lussuria(grande prostituta)danaro e potenti del mondo) rimuoverà il rito sacro, allora si compirà la profezia dell'apocalisse e quanto anche S.Paolo qui ne parla.

Aggiungo un particolare che non ho messo:
 "9 la cui venuta avverrà nella potenza di Satanacon ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri10 e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi."

la cui venuta avverrà nella potenza di Satana," Ci sta dicendo che l'anticristo si manifesterà quando il potere di Satana sarà totale cioè otterrà la sua massima forza, sulleaterra e in un giorno in cui Satana esprimerà la sua potenza. Ora non conosco tutte le festività legate al culto satanico, ma so che un 24 di giungo per il massoni è una data importante, come anche il numero 11 e il 13. Di ciò bisognerebbe far un analisi delle situazione massonica e satanica per sapere quale giorno gli è più congeniale e sicuramente averrà quel giorno.

" ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri," il fatto che dice Menzogneri ci fa capire che non sono veri poteri ma un sorta di trucco. Si definisce menzognero colui che mentisce e che agisce nella menzogna tipo un illusionista, che non mostra l'orgine del suo potere, ma appare avere potere. "e con ogni sorta di empio inganno " e qui riconferma la natura di questi presunti poteri e sottolina un particolare, che fa capire che non sono veri poteri, "per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi." Chi va in rovina?  S'intende coloro che avendo avuto molto, perderanno ogni loro ricchezza, perchè la roivina colpisce chi ha, non chi non ha; e dice anche il perchè costoro non saranno salvi. "perché non hanno accolto l'amore della verità " non hanno acccolto la verità che è Cristo, quindi chi non accoligerà Cristo e la sua legge, non potrà essere salvato, questo è il senso.Quindi senza la verità non si può capire dove si celano gli inganni e l'uomo non vedrà il manifestarsi dell'empio, perchè il potere di Satana lo renderà cieco. Accogliere la verità significa farla propria.



11 E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna 12 e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità.”

Altra conferma dello stesso discorso.  
In questo pezzo, si legge che Dio consente che l'iniquità faccia il suo corso, ma questo bisogna dire che è fatto perché Lui stesso non si accontenterà delle briciole vuole le primizie, per questo parla di verità, per cui lascia fare al maligno che sarà libero di agire, Dio deve testare chi è degno da chi non è degno.


"13 Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, attraverso l'opera santificatrice dello Spirito e la fede nella verità, 14 chiamandovi a questo con il nostro vangelo, per il possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo."

Con Nostro vangelo intendeva quello che Cristo ha suscitato in loro.

"15 Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera. "

216 E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, 17 conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene."

In questo ultimo passo, Paolo conferma che Gesù è la stessa persona del Padre, curiosamente a quanto gli stessi apostoli non compresero.
Si capisce che questo testo è stato scritto per volontà di Paolo su un ricordo precedente e su dichiarazione che Egli stesso aveva già fatto in passato proprio sugli stessi argomenti, lo dice chiaramente nella prima parte dello stesso, come lo fa capire in quest'ultima, con queste due espressioni.

Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose?” Paolo dice a costoro che lui li avrebbe già fatti precedentemente questi discorsi, quindi il testo non è “profetico in quel momento”, ma un ricordo di quanto Lui stesso afferma di aver già fatto.

una consolazione eterna e una buona speranza, 17 conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene” 

Questo non è un parlare di tipo soprannaturale, ma una preghiera e una benedizione verso questo popolo.

Non è un testo derivato da dettatura soprannaturale, ma è un suo ricordare a questo popolo questo particolare, forse voleva mettere per iscritto questa cosa, che l'aveva già esternata.
Potrebbe essere un testo, non derivato da un pensiero soprannaturale, ma da una riflessione di discorsi fatti penso dagli stessi Apostoli, come se avesse raccolto delle infomazioni e poi elaborate secondo il suo pensare.
Oltretutto l'anticristo non potrebbe mai sedersi sul trono con dietro il Santissimo Tabernacolo dove sono racchiuse le specie sacre, per cui ovviamente togliere queste è non necessario, ma vitale. Certamente la presenza di un pontefice, che ancora è pontefice e che in qualche modo frena alcune cose, potrebbe in qualche modo impedire che il katechon venga rimosso.

In sintesi, il katechon è in realtà in riferimento al potere che Gesù esercita su questa terra al fine ultimo di trattenere il potere totale malefico di Satana per impedire la manifestazione dell'anticristo, quindi togliendo l'eucarestia si permetterà all'anticristo di emergere e manifestare il suo potere, è anche ovvio che sia così.


Se il Katechon fosse veramente BXVI come qualcuno sostiene, allora la S. Eucarestia perderebbe potere, mentre è solo Dio che ha il vero potere e ogni sacerdote, vescovo o Papa attinge da Essa il suo potere. Per cui il katechon non è un papa, ma la S.Sma Eucarestia stessa, che tolta di mezzo, potrà attuare il manifestarsi dell'anticristo.

Importante!

Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!