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lunedì 11 maggio 2015

Lettera di Paolo ai 1Corinzi!


Lettera di Paolo ai 1Corinzi!


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Ho letto tutto il pezzo ed avevo già iniziato a fare un attenta analisi, però prima di proseguire metto in chiaro alcune cose, che ho notato in questo modo di parlare di Paolo.

Prima di tutto usa tantissimo i termini: ( se, se si, ma se, se poi, poiché sé,ecc ) tutti questi termini sono forme suppositive, egli non sta parlando con lo Spirito Santo, suppone, fa delle ipotesi, deduce, presuppone che i suoi pensieri possano essere giusti e pone questi  termini dubitativi, come se fossero delle certezze, quando invece si comprende bene che esso sta ragionando con se stesso, perché non esprime un concetto preciso, lineare, semplice e chiaro, sono concetti arzigogolati al fine di non far comprendere bene a chi legge cosa realmente vorrebbe far capire, in modo che si possa pensare che il suo parlare sia ispirato, ma così non è.  Paolo sta scrivendo una lettera ai corinzi, nel tentativo di trasmettere una parola di certezza alcune tematiche calde in relazione ad alcune controversie sulla natura stessa di Gesù.

Chi inizia a parlare usando il se e le altre forme, in forma ipotetica non è lo Spirito Santo che parla la ma sua mente, perché lo Spirito Santo non usa mai queste forme dubitative, ipotetiche, alternative, ma soprattutto non le usa in maniera così eccessiva. Esso è lineare, preciso, è come una lama di rasoio, quel che dice è senza ipotesi, senza dubbio, senza alternativa, e non parla in modo contorto. O Si o è No! Tutto resto come diceva Gesù viene dal maligno! - Oppure è pensiero umano- ma Gesù lo identifica anche il pensiero umano come maligno perché è un pensiero imperfetto, e quindi non appartenete a Lui.

Paolo era un abile scrittore molto erudito e molto furbo.

Paolo si fatto raccontare dagli apostoli la vita di Gesù, le sue opere, e soprattutto le sue parole e tentasse di elaborare, con la sua cultura e mente questi discorsi degli apostoli che da quanto capisco, gli sembravano strani e privi di logica, per cui si è posto un infinità di domande, dandosi risposte interpretative errate, dico così per i suoi discorsi che ora cerco di spiegare.

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Premessa: Adamo Il primo uomo creato. significa 'umanità' in ebraico, che assomiglia alla parola 'terra o suolo' Gen 2:7,20; 5:1; Tob 8:6; Sir 49:16  umanità quindi anche uomo, può anche significare creato dalla terra.


Ora mi dedico a Paolo di Tarso e alla sua lettera ai Corinzi. …..considerando che essa fu scritta in risposta alle accuse mosse dai questi verso la comunità degli apostoli.

1Corinzi 15, 12….

12 Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei morti?

13 Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato! 

14 Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. 

15 Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo, mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono. 

Se questo ragionamento fosse vero, chi ha testimoniato “ipoteticamente il falso” non ha colpa perché è stato indotto a credere una cosa vera, che vera non era. E non ha perso nulla.

16 Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; 
Come poteva  attestare che i morti possono risorgere, con quali mezzi?  Infatti i morti non possono risorgere. Ma Cristo può risorgere perché è Dio, figlio del Vivente. Se non si riconosce in Gesù il figlio del Dio Vivente non si può neppure attestare che Egli è risorto! Perché solo il Figlio del Vivente può risorgere, per ha in se la vita da Se.

17 ma se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. 
18 E anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. 


19 Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini.


Ma io dico, se S. Paolo avesse avuto veramente lo Spirito Santo non si sarebbe posto nessuna di queste domande e di queste risposte così contorte di una mente contorta che cerca di convincere se stessa che Cristo è veramente risorto, che è veramente vincitore sulla morte, e che veramente il loro operato non era vano; la mia sensazione è che questo testo servisse per minare il credo degli apostoli e di quanti credevano in Cristo, questo modo di parlare dubitativo, serve solo per far sorgere non certezze , ma dubbi al fine ultimo di creare confusione. Non vi era alcun bisogno esprimere tutte queste incertezze per asserire una certezza, questo è proprio un ragionamento umano, non ha nulla di divino.


20 Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti.  ok
Noi viviamo nella  condizione di morte, perchè non abbiamo la capacità di risorgere da noi, e quindi per noi Cristo è il nostro primo ed unico salvatore ..


21 “Poiché, se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti;

a causa di:indica colpa, ma poi porre il se innanzi indica un dubbio, se a causa se per colpa di un uomo venne la morte = per colpa di Adamo che è venuta la morte, cioè il peccato....questo potrebbe star bene, anche se la colpa era di Eva in prima istanza non di Adamo. Ma poi dice usando sempre lo stesso termine di paragone,  a causa  di  Cristo verrà la resurrezione dei morti, se questo a causa di è lo stesso a causa di in riferimento ad Adamo, ciò significa che Paolo accusa Cristo come colpevole, per il quale vi è stata le resurrezione dai morti.  Il modo dire a causa di  è anomalo, come può  Cristo causare un danno con la resurrezione dei morti? Come se la resurrezione fosse la causa o una colpa! Non un merito!

Paragonare Adamo a Cristo è fondamentalmente sbagliato, primo perché Cristo non è Adamo e nemmeno il nuovo Adamo, e Cristo pur avendo assunto la corporalità umana, ma esso è il figlio di Dio del Dio vivente, questo modo di parlare invece vuole abbassare Cristo al valore umano di uomo, portando Adamo e Cristo sullo stesso piano, assolutamente errato ed è pure una bestemmia. Cristo è un Dio, e Adamo non è un Dio è solo la sua creatura, anche se fu la prima; ma i due soggetti sono nati in modo diverso, uno è plasmato geneticamente in toto con la materia di questo cosmo, l’altro invece nasce per mezzo di Dio, nella sua creatura, è molto diverso. In sostanza Dio sfrutta la sua creatura Uomo=Adamo per darsi un involucro, detta brutalmente, dato che quell’Uomo=Adamo era stato costituto uomo su una genetica simili a quella di Dio, e da qui si comprende bene che Dio ha generato l’uomo per dar a se stesso avanti nel tempo la possibilità di incarnarsi, dato che Adamo=Uomo era stato creato proprio per questa missione, per essere ospite della potenza di Dio, non per divenire un Adamo, ma per divenire Trinità incarnata di Dio, che nulla ha a che fare con Adamo uomo. Sembrerebbe quasi un tentativo di rinobilitare la figura di Adamo, paragonandola con quella di un Dio.

22 e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo. 
-Se l’uomo rimane Adamo, muore Adamo=Uomo, quindi con il peccato originale, senza aver conosciuto Cristo non può avere la vita in Cristo! Perché Adamo non è Cristo!

23 Ciascuno però nel suo ordine: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo;….

-Questo è sbagliato…. Cristo non riceve nulla da Cristo e non riceve nulla in più da Dio, perchè è perfetto in se stesso, perchè Dio lo ha già creato ed è sua creatura generata da se stesso, e quindi Dio con Dio, non può essere di più. Sarebbe come dire satana non caccia satana è la stessa cosa! Prima di tutto cosa centra Cristo, visto che Esso siede alla destra del Padre, essendo Esso già risorto, non ha bisogno di risorgere ancora … essendo esso il verbo incarnato di Dio e la Trinità di Dio.  

Altro errore che ha detto, “quelli che sono di Cristo”, Non è esatto, Paolo qui indica quelli di Cristo come i sacerdoti, mentre Gesù dice che chi fa la sua volontà è suo Figlio e non solo il clero, quindi ha sbagliato ancora. Anche perché non sempre coloro che sono sacerdoti sono in paradiso, taluni non lo sono proprio, come non solo taluni degli altri.

 24 poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza. 

Ma è un discorso assurdo, partiamo dal concetto principato, potestà e potenza, se intende i re e i principi, i potenti  di questa terra, Gesù gli ha già vinti, perché avendo vinto il peccato originale, che sta nel tentatore, e poi la morte, divenendo eterno, i potenti della terra scompaiono sono nulla innanzi a Dio, quindi non ha bisogno di vincere nulla perché Egli quando arriverà la fine delle fini, al termine di questo nostro mondo esso uscirà dal santità di Dio, come un vincitore per vincere ancora, come può un vincitore che ha già vinto in eterno, sconfiggere coloro che ha già sconfitto da sempre!?. Cristo vincerà sempre su tutti, in eterno. Non può ridurre al nulla quello che è già nulla. Le potenze del mondo sono nulla innanzi a Dio incarnato, le ha già sconfitte e ridotte proprio con la sua venuta-morte e resurrezione.
Se invece intende per  principato e ogni potestà e potenza, gli spiriti celesti, non è possibile dato che essi fanno parte della sua stessa Santità.

Se invece intende i principati potestà e potenze quelle infernali, le ha già vinte anche quelle, perché sconfiggendo satana, sia durante la terribile guerra che in cielo nei tempi remoti di cui l’uomo non ha memoria, sia con la sua morte e resurrezione, ha sconfitto tutto il regno satanico del drago che essendo il più potente, lo ha già soggiogato. Quindi Cristo è eterno prima della sua venuta, dalla sua nascita e poi morte e resurrezione su questa terra nel Padre e nello Spirito Santo Trinità Perfetta …. Cristo ha già sconfitto tutto e tutti!


- Giovanni nella sua apocalisse.

25 Bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. 

Qui c’è un errore, si comprende che Paolo non conosce Dio, Gesù ha già posto tutti i più pericolosi nemici sotto i suoi piedi, nel momento in cui Dio ha sconfitto satana in eterno cacciandolo dal  Regno eterno e recludendolo, lo ha ridotto ad essere schiavo di Dio, esso ha già vinto sul suo peggiore nemico, se ha vinto sul nemico peggiore significa che ha vinto anche su tutti gli altri. Quindi li ha già posti sotto i suoi piedi. E nessuno è un male più grande di quello di Lucifero. Quindi anche questa affermazione è errata. Gesù regna sempre in eterno, lo fece prima di discendere come uomo in terra e lo fatto durante, e lo sta facendo ora in eterno.


26 L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte, 

La morte, Gesù l’ha già vinta con la resurrezione. Altrimenti non sarebbe vivente in eterno!
Questa frase attesta che Paolo non era per nulla convinto che Gesù fosse risorto, altrimenti non l’avrebbe posta, perché dire che in ultima battuta Gesù deve annientare la morte, significa che paolo non ha compreso che la resurrezione vince la morte e ti fa divenire eterno.. quindi tutto il discorso che ha fatto sopra è vano!

Dall’apocalisse si legge che alla fine di tutto, Dio quando avrà separato i buoni dai cattivi, e questi li avrà gettati in eterno nello stagno di fuoco, zolfo dove si trova il drago, il falso profeta e l’anticristo, dove ci rimarranno per sempre! Ora dire che annienta la morte, bisogna capire cosa intende, perché Gesù con la sua resurrezione ha già vinto la morte, non c’è altra morte da superare per Lui. Quindi questa affermazione non ha senso. A meno che non intenda la morte come evento di vita eterna per coloro che si sono salvati, quello si, ma se è rivolto a Cristo No!  Perché è già Eterno! Oltretutto Gesù era già vivente in eterno, prima ancora di discendere in sua madre! Lo si capisce dalla sua affermazione :”Ho visto satana cadere come folgore dal cielo” lo ha visto prima del tempo che nato in terra!  Questo fa capire che Paolo di Tarso non ha mai parlato con lo Spirito Santo.


27 perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi. Però quando dice che ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro che si deve eccettuare Colui che gli ha sottomesso ogni cosa. 

Questa è una tipica frase da ragionamento umano, non c’è Spirito Santo in essa, sta supponendo.

Come si capisce da quel che è scritto, Paolo non considera Gesù figlio di Dio e Dio con Dio, cioè non lo considera un pari a Dio. Gesù lo è un pari,perché dal momento in cui Esso siede alla destra del Padre, non siede su un trono diverso ma sullo stesso trono del Padre. Un Padre sicuramente è qualcosa di più di Un figlio, ma un Padre considera il figlio il suo erede, per cui il figlio è parte del Padre ed è esattamente quello che Gesù ha insegnato ai discepoli. IO sono nel Padre , il Padre è in Me, per dire che Lui e il Padre sono la medesima persona.

Ora Paolo non può dire quello che ha detto, perché ammetterebbe che sono due soggetti diversi e distinti quanto invece sono parte dello stesso soggetto, perché in Gesù si manifesta la Potenza di Dio nella sua Trinità. Anche se Gesù stesso ammette di essere sia nel Padre che il Padre in Lui, ma dice anche, che Egli è sotto al Padre e fa l’opera sua.  Ma con questo non significa quello che Paolo vuol far credere.

eccettuare” significa escludere.

“ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro che si deve eccettuare Colui che gli ha sottomesso ogni cosa. “
Si deve esclude da queste logica Dio Padre, che ha sottoposto ogni cosa a Gesù, questo dice!  Non può avergli sottoposto nulla, perché se il Figlio è parte del Padre e il Padre parte del Figlio, tutto quello che E’il Padre, era/è /sarà  il Figlio così è, e quindi tutto è in automatico sottoposto a Lui. Altrimenti non sarebbe figlio di Dio!

28 E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.
“E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche lui”. Gli è già tutto sottomesso al Figlio! Perché egli ha già vinto satana e avendo vinto il peccato, la morte, è già tutto sottomesso a lui, non c’è nulla di più grande che l’eternità e la vittoria sul peccato,  una volta che Figlio ha vinto il peccato e la morte mediante il suo sacrifico, esso ha già ottenuto tutto.

“il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa,” Se il Figlio è nel Padre, e il Padre nel Figlio, non può essere il figlio sottoposto a nulla di più di quello che ha, perché il Figlio e il Padre sono la medesima cosa, nella stessa carne e nella stessa creatura, Uno è l’erede dell’altro, per cui non si può dire che il Figlio sarà sottoposto al Padre, quando lo è già e quando il Padre è nel Figlio.

 “perché Dio sia tutto in tutti.” Dio non può essere tutti in tutti, se tu non lo accetti e non ti sottometti a lui. Solo se lo accetti Dio è tutto, in chi lo ha accettato. Dio non è per tutti, è in coloro che spontaneamente lo accolgono in loro.
Paolo non ha capito un tubo, sono farneticazioni, cerca con la sua mente di spiegare quello che comprende dalle semplici parola degli apostoli, se il  Consolatore di verità gli avesse parlato veramente non si sarebbe posto tutte queste domande. E avrebbe scritto la verità! Una semplice ed unica parola.


29 Altrimenti, che cosa farebbero quelli che vengono battezzati per i morti? Se davvero i morti non risorgono, perché si fanno battezzare per loro? 
Ancora con  sta storia della resurrezione devo notare che Paolo non capiva questa questione della resurrezione e non gli andava neppure giù, forse il suo essere di famiglia ebraica non concepiva la questione della risurrezione.  
Cosa centra il battesimo con la resurrezione, sono due cose diverse, intanto la resurrezione è solo un elemento che riguarda Cristo, il battesimo è il sigillo di Dio che si pone sull’essere umano come simbolo di appartenenza a Cristo Dio, il risorgere in Cristo è semmai riferito all’apocalisse al concetto di seconda morte. Ma nessun essere umano, è mai risorto come Cristo, nessun essere umano ha mai trasformato la sua carne mortale in spirito vivente in eterno, se non che sia stato Cristo stesso a volerlo, Ma Cristo ha vinto la morte, perché Esso Stesso è risorto per un”meccanismo” auto-volontario, cioè è Cristo Stesso che è risorto da Se Stesso! Proprio perché Egli è nel Padre!

I morti battezzati, potranno risorgere solo alla fine dei tempi, quando Dio li renderà risorti, i morti battezzati non possono risorgere se Dio non lo vuole.


30 E perché noi ci esponiamo al pericolo continuamente?
Da queste parole si evince che Paolo non crede per nulla all’opera salvifica di Cristo, si pone continuamente alcune domande, come se essere di Cristo è un pericolo, certo a quei tempi con le persecuzioni lo poteva essere, e lui lo sapeva molto bene, visto che fu un persecutore. Ma invece di dire perché ci esponiamo al pericolo, perché non si è posto semmai la domanda perché Cristo ha messo se stesso in continuo pericolo per noi? Questa sarebbe stata una giusta domanda, non aver rivolto la domanda verso se stessi, ma la risposta è implicita se Cristo è morto per noi, ha vissuto nel pericolo per noi, perché noi dobbiamo dubitare di Lui!?


31 Ogni giorno io affronto la morte, come è vero che voi siete il mio vanto, fratelli, in Cristo Gesù nostro Signore! 
Pare da come scrive che questo affrontare la morte per Cristo gli sia un peso e non un vanto!

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32 Se soltanto per ragioni umane io avessi combattuto a Efeso contro le belve, a che mi gioverebbe?
Se i morti non risorgono, mangiamo e beviamo, perché domani moriremo.

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33 Non lasciatevi ingannare: «Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi». 
Questo è logico non c’è nulla di divino. A parte che è contenuto anche nell'antico testamento.

34 Ritornate in voi, come conviene, e non peccate! Alcuni infatti dimostrano di non conoscere Dio; ve lo dico a vostra vergogna.


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35 Ma qualcuno dirà: «Come risuscitano i morti? Con quale corpo verranno?». 
36 Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore; 
37 e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un semplice chicco, di grano per esempio o di altro genere. 
Questa è la parabola di Gesù insegnata agli apostoli, riletta da Paolo in altra forma, ma non ha nulla di più di quello che ha detto Cristo!. Non conferma proprio nulla!

38 E Dio gli dà un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme il proprio corpo. 
39 Non ogni carne è la medesima carne; altra è la carne di uomini e altra quella di animali; altra quella di uccelli e altra quella di pesci. 
Ma questo è un esempio è basato sul fatto che egli avendo osservato la tipologia diversa delle carni aveva visto che ve ne sono di diversa  struttura.

40 Vi sono corpi celesti e corpi terrestri, ma altro è lo splendore dei corpi celesti, e altro quello dei corpi terrestri. 
41 Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e altro lo splendore delle stelle: ogni stella infatti differisce da un'altra nello splendore. 
Ci vuole poco a dire queste cose, anche nell'ebraismo vi sono questi concetti..


42 Così anche la risurrezione dei morti: si semina corruttibile e risorge incorruttibile; 
Risorge incorruttibile semmai, solo se il corruttibile è diventato per sua volontà appartenente a Cristo Dio. Non può il corruttibile divenire incorruttibile se non c’è volontà del corruttibile ad essere figlio di Dio.


43 si semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e risorge pieno di forza;
idem come sopra

44 si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale.
Idem come sopra




Se c'è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale, poiché sta scritto che 
Questo è un riferimento alla genesi, al soffio di vita che Dio infonde in Adamo


45 il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. 
Ancora una volta Paolo vuole abbassare Cristo alla natura umana come se Cristo non fosse figlio di Dio, ma fosse figlio di donna  umana, vuole a tutti i costi renderlo uguale con il primo Adamo, forse un tentativo di rendere il primo Adamo immortale.  La frase indica proprio la non conoscenza delle natura intima di Gesù, come  dire che l’ultimo Adamo diviene spirito portatore di vita, indica che Paolo non conosceva Gesù, non aveva compreso la natura intrinseca della potenza di Dio in Gesù, per cui il suo modello è il primo Adamo conosciuto nella scrittura dai testi ebraici, Gesù non è divenuto spirito per una volontà diversa dalla sua, è ritornato alla sua dimensione naturale, dopo che esso divenne, umano,o simile ad Adamo, ma non Adamo. Adamo è il peccatore originario, Gesù è il salvatore assoluto. Non si può confondere Adamo con Gesù Figlio di Dio Onnipotente.

46 Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. 
Questo non è vero, lo testimonia le parole stesse implicite di Gesù, quando dice: “Vidi cadere dal cielo come folgore satana” la caduta di satana è precedente al genere umano; questo sta indicare che Gesù era già vivente presso il Padre suo nei cieli in eterno, durante il tempo della caduta di satana e quindi era corpo  spirituale! Che poi diviene carnale, e poi ritorna al Padre suo come Gesù stesso ha detto … “ritorno al Padre Mio” con la resurrezione e ascensione! Gesù dice Torna a ciò che era prima di divenire carnale!… Questo  sottolinea ancora di più che Paolo non parla mediante lo Spirito Santo, ma fa uso della sua mente.


47 Il primo uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo. 
Questo l’ho già scritto più sopra … il primo uomo è plasmato geneticamente dalla terra(materia), ed appartiene ad essa, il secondo appartiene prima alla materia spirituale, e poi unito con la materia(terra) diviene corpo carnale, ma questa affermazione di Paolo contraddice quella precedente …Se  “il secondo uomo viene dal cielo” contraddice questa affermazione:  “Non vi fu prima il corpo spirituale.” non si può dire che Gesù  viene dal cielo e poi dire che egli non avesse corpo spirituale è una contraddizione in termini logici.


48 Quale è l'uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il celeste, così anche i celesti. 
Paragone che non ha nessuna importanza, non insegna nulla di interessante.

49 E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste. 
 Ma se in genesi dice che Noi siamo ad immagine e somiglianza  del creatore, perché dire ovvietà?

50 Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità.

Anche questo è scontato tutti lo capiscono non c’è bisognò che sia un Paolo a dirlo, lo ha già espresso Gesù in molti concetti … 


51 Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, 

L’unico mistero di Cristo sta in Cristo,
“non tutti, certo, moriremo,” vuole far intendere che qualcuno di loro è vivo, L’unico vivente è Cristo che è risorto ed è l’unico che ha trasformato se stesso. Tutti gli altri potranno essere trasformati solo e solamente se essi abbracceranno la fede in Cristo Dio. Saranno trasformati da Dio, non per se stessi, non ne abbiamo il potere.


52 in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. 
Questa frase, è dedotta dall’Apocalisse di Giovanni che sicuramente Paolo ha letto, il suono della tromba è indicativo dello svolgimento del potere di Dio che farà risorgere i morti dai loro sepolcri, per essere giudicati in ultima istanza, solo in coloro che non sarà trovato peccato o colpa, e avranno aderito alla causa di Cristo risorgeranno per volere e potere di Dio.

53 È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità.

Il vestire cioè il prendere su di se, Cristo , cioè divenire e tentare di assomigliare a Cristo, seguire le sue orme, per approdare all’immortalità.. però stiamo attenti non basta coprirsi di incorruttibilità se poi durante la vita puoi farti corrompere; perché il Signore non è sciocco, non serve vestirsi di una matrice splendente se poi duramente la tua vita dentro sei tenebra, non serve a nulla.

54 Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata per la vittoria.
Forse era più efficace il termine divorata  che ingoiata, perché l’ingoiare identifica inghiottire senza masticare, mentre divorare significa masticare, macinare e ridurre a nulla, cioè consumare e distruggere la  morte, oltretutto il divorare sta anche ad indicare come fa il fuoco che consuma, le fiamme dell’inferno consumano, per quanto siano eterne, inoltre prenderebbe anche un altro senso, ponendo la vittoria come colei che consuma cioè brucia divora la morte. Dopo tutto durante gli esorcismi, i demoni si sentono bruciare, consumare, stritolati, divorati, ecc, non ingoiati .


Queste frasi sono di natura poetica.

55 Dov'è, o morte, la tua vittoria? ----- dove l’hai nascosta

Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? ---- dove nascondi la tua arma


56 Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge.
Prima di tutto c’è da chiedersi perché usa la parola pungiglione, per intendere il punto più velenoso del peccato, sembra che faccia un associazione con l’azione del veleno di uno scorpione, o con quello di un insetto dotato di pungiglione come può essere un calabrone, una vespa, un ape.  L’insetto dotato di pungiglione velenoso, pungendo inietta il suo veleno che può avere un parallelismo con il peccato, quindi la morte come entità spirituale ha secondo Paolo un pungiglione velenoso.  Se la morte è dotata di aculeo velenoso, con il quale inietta il peccato nell'uomo, c’è da chiedersi perché usa la parola la forza abbinata alla legge in relazione al peccato.

“e la forza del peccato” la forza non sta nel male, il male è privo di forza, un insetto che punge non ha forza, agisce il suo veleno quindi attende che il veleno ha fatto effetto, prima di nutrirsi della sua preda, la forza sta in un animale che ha bisogno di forza per agire e per nutrirsi come può essere un leone, un aquila che usano la forza per ghermire la preda, ma allora il veleno non serve.  Infatti il peccato per muoversi non usa la forza, usa semmai l’astuzia, l’essere viscido per insinuarsi, come potrebbe essere un serpente, che tende agguati e si muove di soppiatto, con cautela, con prudenza, attendendo la sua preda al varco. Un insetto come può essere uno scorpione o un calabrone, sono insetti che non hanno bisogno di forza, perché sanno di avere un arma temibile, per cui anch'essi colpiscono sicuri la preda con precisione, senza usare la forza.

S. Agostino per esempio rovescia la frase, e ne cambia addirittura senso, parrebbe un tentativo di aggiustare la parola di Paolo.

Come si può dire che il peccato è forte, quando invece è debole? La carne è debole, e la carne è associata la peccato, per cui il peccato è debole. Far del male non ci vuole forza, tutt'altro, il codardo è un debole, Ciò che è forte, è l’amore, ciò che è forte è la fede, ciò che è forte il sentimento, tutto quello che è positivo è forte, e tutto quello che viene dal male è debole, per cui l’affermazione è errata.

“la forza del peccato è la legge?”  
A quale legge fa riferimento Paolo?

A quella Eterna di Dio, oppure alla legge degli uomini?
Come può la legge di Dio nei suoi comandi cioè i suoi ordini divenire peccato? Non può!
La trasgressione/dire della legge di Dio diviene peccato, questo si.  Specialmente quando l’uomo privandosi in maniera totale del peccato, può essere portato ad un peccato maggiore, se in esso non vi è lo Spirito Santo che preserva dal peccato quell’uomo.

Ma questa frase non indica questo, sembra dire invece che la parola di Dio è un peccato. Quindi senza voler pensar male c’è un errore o interpretazione o di scrittura.

Leggendo poi, S. Agostino pare che egli rovesci alcune frasi di Paolo, e ne cambia addirittura senso, parrebbe un tentativo di aggiustare la parola di Paolo, forse poco comprensibile, un tantino oscura. Ma fare questa operazione significa snaturare la frase di Paolo che cambia nettamente di significato, quasi un tentativo di recuperare qualcosa o qualcuno.

Se la frase si presenta ed è tradotta correttamente, in questo modo, “la forza del peccato è la legge?”   non si deve cambiare la posizione dei termini solo perché noi ci va bene così, perché sappiamo bene che basta invertire alcune parole o segni di punteggiatura che il senso della frase cambia completamente, chi fa questa operazione vuole salvare capre e cavoli, ma dimostra anche poca onesta.  Se l’autore le ha scritte in quel modo significa che il senso che ha voluto dare l’autore era quello e non quello che altri vorrebbero attribuirgli.
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57 Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! 
58 Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, prodigandovi sempre nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.
Le uniche frasi decenti che ha scritto!
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In conclusione:
Il problema in definitiva è che non si vuole metter mano ai documenti attribuiti a San Paolo perché gran parte dei padri della chiesa, e parecchi santi, che hanno scritto su San Paolo e la loro opera risulterebbe vana, se i testi di San Paolo fossero non veri o inquinati, per cui si continuerà a dire che chi interpreta in modo diverso da San Paolo è fuori dalla chiesa, io questo lo so già, perché Cristo mi ha già detto quello che sarà il pensiero di tutti, verso di me!!!

Gesù mi ha detto: Un uomo compie un errore ma nessuno lo corregge, questo errore diviene un peccato, altri pensando che quello sia giusto, continuano sulla strada del peccato(errore), fino a che, qualcuno non scopre l’errore! Avrà l’uomo la volontà di affermare la verità?



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Se qualcuno ha da contestarmi qualcosa, lo faccia spiegando con precisione perchè non è d'accordo, non come quelli che ti dicono non sono d'accordo, ma non dicono null'altro perchè dimostrano che in realtà non sanno neppure loro in cosa non sono d'accordo e che il loro modo di pensare, in realtà pende dalle labbra di altri e non pensano e non ragionano con la loro mente, ma con i pensieri di altri che potrebbero anche non essere esatti. Per cui, prima di accusarmi di qualsiasi cosa, riflettete e cercate di rispondere alle medesime domande  che io ho risposto... considerando che in questo testo non sono contro Cristo ma sono contro le parole di Paolo che non è Cristo, la fede non si basa su Paolo ma su Cristo, quindi l'eresia non sta su Paolo ma solo su chi è contro Cristo! Altrimenti Paolo diventa più importante di Cristo stesso e si fa di Paolo un dio innanzi agli uomini...

mercoledì 6 maggio 2015

LO SCETTRO DI FERRO!

LO SCETTRO DI FERRO!

APOCALISSE 12,5.

“” 5 Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono.””

Fermiamoci a questa frase dell’apocalisse per riflettere bene quale messaggio essa cela.

Quello che a noi interessa è racchiuso in questa frase: “destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro,”
Colui che nascerà da questa Vergine, avrà il potere di Dio per governare le nazioni del mondo, solo dopo la distruzione dell’anticristo, del falso profeta e della bestia.

Ma ci dice quale sarà la sua arma per far ciò, “Lo scettro di Ferro”, perché specifica il metallo con cui è fatto questo scettro?


Vediamo di capire le caratteristiche del ferro, esso è un metallo non nobile, duro, molto resistente, pesante, non facilmente fusibile, però può arrugginire, per cui ha bisogno di manutenzione;  ma dal punto di vista psicologico fa capire il soggetto che lo userà come sarà, una persona dura, poco incline a piegarsi, pesante cioè stabile e fermo nei suoi principi, solido, sarà un soggetto non nobile per gli uomini, ma nobile per Dio di animo nobile. Ma il tipo di metallo ci racconta anche qualcos’altro, il fatto di dire con scettro di ferro e non d’oro sta ad indicare che il tempo in cui egli si manifesterà l’oro avrà perso il suo valore e che il ferro la farà da padrone, e questo fa capire anche che la razza umana avrà una regressione, cioè torneremo indietro nel tempo. Quindi non si batterà più moneta con l’oro, e si userà molto il ferro.  Quindi questa espressione non sta ad indicare solo il carattere del futuro “pontefice/regnante”, ma soprattutto il periodo in cui l’umanità vivrà, dove l’oro non sarà più la moneta utile per gli scambi commerciali e che la ricchezza non sarà basata nel accumulare tesori in oro, ma nel lavoro delle proprie mani, usando attrezzi di ferro e similari. Potremo dire che torneremo ad un tempo non tanto remoto, ma sicuramente abbastanza da poter costruire macchinari con leghe di ferro, dopo tutto anche attualmente usiamo il ferro oltre ad un consistente quantitativo di altri metalli, se potessimo dare una definizione del tempo attuale in una certa forma dovremo dire che siamo nell’era del silicio e dei polimeri. 

martedì 5 maggio 2015

LO SPIRITO SANTO INSEGNERA OGNI COSA!


IL PADRE NEL FIGLIO

Van. Giov. 14.


Vediamo di capire bene questa parola di Gesù:

1 «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.

Come ho già detto in altri articoli la fede, è la fedeltà e la fiducia che si deve avere sia in Dio che in Gesù.


2 Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto;


Questa indicazione è chiara, è in relazione al tesoro che si accumula in cielo, il posto lo si conquista con il bene che si fa al prossimo e con le preghiere. Gesù dice che prepererà un posto perché ne è degno.

3 quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io.

“Sarò andato “parlava in relazione alla sua morte, dice che preparerà un posto e poi tornerà e prenderà i suoi con se. “perché siate anche voi dove sono io. “4 E del luogo dove io vado, voi conoscete la via». Cioè sapere per dove si va e come si entra.

5 Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?».

6 Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

Gesù svela che percorrendo la sua vita, la strada che egli ha percorso, noi potremo entrare con lui nel regno dei cieli. Nessuno può arrivare a Dio senza la sua volontà.

7 Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Qui ribadisce che lui e il Padre sono la medesima persona, per quanto anch’Egli si distingue dal Padre.

8 Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Filippo non aveva inteso le parole di Gesù!

9 Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?

Qui Gesù riproverà Filippo e gli Apostoli perché non hanno compreso che in realtà Gesù è il Padre!

10 Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere.

Qui ancora una volta ribadisce il concetto “io sono nel Padre e il Padre è in me” io sono, primo tempo del verbo essere, ma indica che lui esiste è proprio il verbo il Padre eterno usò per indicare a Mosè chi egli era, e dato che solo il Padre eterno lo può usare, un tempo determinativo, sta ad indicare che l’uso di questo verbo e della prima persona singolare, indica che Gesù è la stessa persona del Padre, Io Sono! “Io sono nel Padre, cioè dentro di Lui e il Padre è dentro di Me”, in Pratica sta dicendo che Gesù è l’incarnazione del Padre eppure egli è anche il figlio.

“Le parole che io vi dico, non le dico da me”; non è Gesù che parla, non è il Gesù uomo che parla, ma è il Padre che vivendo in Lui, parla per Lui e con la bocca di Gesù.

ma il Padre che è con me compie le sue opere. Inoltre aggiunge il Padre che è con me, dice con me, indica che è assieme al figlio, unito in un unico corpo, poi dice compie le sue opere, Gesù da rilevanza al fatto che non è il Figlio a compiere le opere ma è il Padre che le compie, inoltre specifica che il Padre mediante quel corpo, del figlio compie le Sue opere, come per dire che il Padre compie certe opere, mentre il figlio ne compie altre.

11 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.

Qui Gesù ribadisce ancora il concetto perché vuole che i suoi discepoli capiscano la verità, ma dice se non siete capaci di comprendere per lo meno credete per le opere che sono compiute.

12 In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre.

In questa frase, fa notare un particolare, che forse è sfuggito a molti dottori della chiesa, dice che ci saranno altre persone che pur credendo in Gesù, faranno miracoli, ma lo dice usando un termine: “compirà le opere che io compio” usa il verbo IO, come per dire che queste persone faranno miracoli anche più grandi di quelli di Gesù, ma solo di quelli di Gesù, non parla del Padre. Non ha usato per nulla termine io, per indicare se stesso, ma non ha indicato il Padre Suo, questo indica che gli uomini posso fare miracoli più grandi di quelli di Gesù stesso, ma non più grandi di quelli del Padre Suo. Ecco dicendo “perché io vado al Padre,” sottolinea proprio questa natura, che i suoi miracoli sono di un tipo, mentre quelli del Padre suo sono di altro tipo. In sintesi Gesù dice che alcuni uomini potranno fare miracoli più grandi di quelli di Gesù ma non più grandi di quelli del Padre.

13 Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio.

Ecco qui specifica un altro concetto che richiama sempre la natura duale del Figlio, che è Figlio ma che la tempo stesso è Padre. Qualunque cosa chiederete nel mio nome al padre mio, io la farò!! Per io voglio che il Padre mio sia glorificato in me! Quindi il Figlio porta in se il Padre. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

15 Se mi amate, osserverete i miei comandamenti.

16 Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, dice Io che sono il figlio nel Padre, prego per voi affinché il padre vi conceda lo Spirito Santo consolatore, perché rimanga con voi in eterno.
17 lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi.

Spirito di verità è lo Spirito santo! Interessante dice “che il mondo non può ricevere” dice che il mondo cioè l’uomo non lo vede e non lo conosce, qui c’è da chiedersi chi fa conoscere all’uomo lo S. Santo? Gesù! Per vederlo bisogna conoscere Gesù, ma per conoscere Gesù bisogna aderire alla sua parola e metterla in pratica. Quindi per avere lo Spirito Santo, bisogna aderire a Gesù, credere e aver fede, vivere la vita di Gesù, allora Gesù ti porterà lo Spirito Santo e tu potrai vederlo e conoscerlo. Poi parlando agli apostoli dice voi lo conoscete, perché lo spirito santo sta dentro le vostre anime.

18 Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. Qui promette un ritorno.

19 Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete.

Qui parla della sua morte e poi anche del suo ritorno in vita, e dice voi invece mi vedrete, questo sta ad indicare che gli altri non lo vedranno, il termine voi invece, indica proprio gli apostoli e non gli altri. Quindi loro lo videro, perché Gesù è vivo , anzi dice io vivo, sta ad indicare che la sua vita è eterna e dice poi voi vivrete, perché i discepoli avevano conosciuto Gesù, accettato Gesù e vissuto come Gesù quindi tutti loro sarebbero stati viventi, cioè vivi in eterno.

20 In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi.

In quel giorno è riferito al giorno in cui Gesù si mostro ai discepoli, e gli dice allora voi saprete che Io sono nella persona del Padre e voi in me e io in voi, in sostanza gesù ha ripetuto la medesima frase che ha usato per indicare che egli è il padre e il padre è in lui, così Gesù dice ai suoi apostoli.

21 Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama.

Ribadisce che chi osserva i comandamenti di Gesù, ama Gesù. quindi ci dice molto semplicemente che bisogna rispettare alla lettera le sue parole.

Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Chi ama Gesù e quindi fa della legge di Dio la sua legge, il Padre eterno, lo amerà, e Gesù promette che si manifesterà a lui.

22 Gli disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?». 23 Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.

Questa frase è interessante nella l’ultima parte: ” e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.” Noi verremo a lui, sta dicendo che Lui e il Padre(NOI), e prenderemo dimora presso di Lui, sta dicendo che Dio prenderà dimora presso l’anima di quella persona.

24 Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

Qui ribadisce ancora che la parola che Gesù dice non gli appartiene perché è il Padre che parla mediante lui.

25 Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.

26 Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Qui c’è un particolare interessante. Dice che lo S. Santo insegnerà ogni cosa ….. e ricorderà agli apostoli in questo caso, qualsiasi cosa che Gesù aveva detto … ma la parte interessante è questa: lo S. Santo insegnerà ogni cosa ….. Significa che se Dio vuole, lo Spirito Santo insegnerà qualsiasi cosa che non è stata detta da Gesù, ma allo tempo stesso, ricorderà agli apostoli, quello che Gesù ha insegnato loro.

27 Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Di quale pace Gesù parla?

Questa frase che sentiamo sempre in chiesa, ha un senso ben preciso, parla di due tipi di pace diversi tra loro, “vi lascio la pace” lasciare indica seminare un certo tipo di pace, sta dicendo che semina la sua parola (lascia la sua parola), mediante gli apostoli, cioè gli apostoli seminano la sua parola; poi aggiunge “vi do la mia pace” questa pace è del verbo donare, è il potere che Gesù ha in sé, di donare se stesso agli apostoli e a quanti abbracciano la fede in Dio. Quindi lascia se stesso, come insegnamento e dona se stesso come potere!

Non come la dà il mondo, io la do a voi. “Non come” sta ad indicare in modo diverso, Gesù sta dicendo la pace che viene data agli apostoli sarà diversa da quella data al mondo, in pratica Gesù parla di due pace diverse.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.

Non vi agitate e non preoccupatevi ….

28 Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me.

Vado e tornerò nel futuro a voi, “se mi amaste” cioè indica l’incapacità reale di amare realmente Gesù, sareste contenti che io vado dal Padre, e Gesù dice che il Padre suo è più grande di Lui. In ciò fa distinzione tra Lui e il Padre anche se il Padre suo è in Lui.

Ora questo discorso io l’ho già fatto in altro articolo, e si può capire il discorso di Gesù facendo un semplice esempio, umano: noi siamo figli dei nostri genitori, abbiamo in noi metà del patrimonio genetico dell’uno e dell’altro, cioè metà del maschio e metà della femmina, cioè metà del padre e metà della madre, in sostanza in noi vive il padre e la madre al 50% per ognuno, noi in sostanza siamo padre e madre allo stesso tempo, potremo dire che siamo sia il padre che la madre, Quindi Gesù ci sta dicendo che lui è nel padre e il padre è in lui, è perfettamente coerente con la nostra logica e anche genetica. Ma al tempo stesso Gesù dice, il padre suo è un'altra persona, che è più di lui stesso.

29 Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate.

30 Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me,

“non parlerò più a lungo con voi” indica che il tempo suo in questo mondo, si stava accorciando, e dice “che sta arrivando il principe di questo mondo”, in riferimento a satana, ma precisa che il maligno ha potere solo sul mondo, non su di Lui che è Dio con Dio e Figlio di Dio.

31 ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato. Alzatevi, andiamo via di qui».

Gesù sottolinea ancora una volta che fa tutto quello che il Padre Suo vuole e gli ha comandato e specifica che lui deve dire quelle cose, perché il mondo sappia la verità!, Perché fa questo discorso?, perché così nessuno può dire una parola diversa dalla sua..

venerdì 10 aprile 2015

Noi abbiamo cacciato demoni nel tuo nome!!!

Noi abbiamo cacciato demoni nel tuo nome!!!


Matteo: 7, 21 Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? 23 Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.

Questo passo è molto importante parla in sostanza dell’umiltà.

Molti mi diranno in quel giorno” il fatto che specifichi molti, significa che  Gesù sapeva già che molti faranno questo errore.

 “”non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? “”  attenzione che questo pezzo non si riferisce a tutti, ma sta parlando  dei sacerdoti e di quanti possono essere o vogliono essere profeti. Il termine cacciato i demoni si riferisce ai sacerdoti … non  alla gente comune. “non abbiamo noi profetato “e questo è riferito ai veggenti.

Se prima di morire uno dice al Signore in cuor suo. Guarda ho fatto questo e quello e quell’altro, vorrei se fosse possibile che tu mi potessi dare un contentino, un posticino, non lo merito? dopo tutto ho fatto tutto ciò che hai comandato!. 

Cosa risponderà il Signore a costoro?

:”” Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.”””

Qualcuno potrebbe chiedersi perché il Signore parla così.

Pensiamoci bene. ..
Se un soggetto, dopo una vita che l'ha dedicata al Signore con tutti i crismi possibili, diciamo ma io merito tanto, e quindi spero che il Signore mi dia tanto, se uno fa questo ragionamento è già partito con il piede sbagliato, perché Gesù non ha chiesto nulla a nessuno quando Egli operò, lo ha fatto senza mai pretendere nulla in cambio, senza mai volere nulla in cambio e ha solo dato e basta, si aspetta che i suoi e quanti lo seguono facciano la stessa cosa.

Per quale ragione?  Non per un motivo di imitazione ma perché se tu non chiedi nulla e non fai le cose per uno scopo qualsiasi esso sia, ma le fai solo per vero amore per il prossimo senza poi chiedere nulla in cambio, allora otterrai il premio, che il Signore ti darà, ma se tu invece hai uno scopo quello di salvarti, ed operi per ottenere quello scopo, cioè pretendete di avere quel destino, significa che il tuo operare non è stato sincero, cioè fatto per amore del prossimo, ma solo per uno scopo di salvezza, in sintesi si comprende che se vuoi salvarti veramente non devi mai chiedere nulla, ne al prossimo, ne al Signore,  chiedi solo al Signore di essere misericordioso e aver pietà di te, solo questo possiamo chiedere, null’altro, perché nessuno  tra gli uomini è veramente santo. 

Riconosciti sinceramente peccatore, e null’altro, non pretendere nulla altrimenti non avrai nulla.

26 Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia.

Questo regola è molto importante, per tutti, perché spesso tutti quanti soprattutto le persone che pensano di sapere tutto  o quasi, hanno la brutta abitudine di pensare di essere già arrivati, già salvi e di credersi sapienti per cui credono che a loro non serva far pratica per giungere alla porta stretta. Quindi si adagiano sul sapere senza azione. Come dico sempre che molto più della preghiera vale l’azione , cioè il mettere in pratica quanto hai appreso, anzi più grande è la tua conoscenza di Dio, e maggiori dovrebbero essere le opere verso il prossimo. Infatti il Signore rimprovera i sapienti, che sono tutti coloro che credendosi umanamente intelligenti, non praticano la misericordia, la carità e le buone opere. Dice che anche se tu sei uno studioso, esempio un teologo, ma non metti in pratica quanto hai studiato e sai spiegare bene, sei simile a colui che ha costruito la sua casa sulla sabbia, basta un po’ di acqua, basta un terremoto che la tua casa cade, quindi fa capire che non serve conoscere a mena dito le scritture per far le opere di Dio, non serve imparare a memoria la Bibbia e i Vangeli, ed altri testi se poi, quanto hai in te, non lo usi per il bene del tuo prossimo, non lo insegni e tu stesso non lo applichi, non serve a nulla, allora meglio non saper nulla e fare le opere che ti servono per la salvezza della tua anima, per giungere alla vita eterna.

Ma questa frase indica anche che, ci sono molti studiosi della sacra scrittura che la studiano ma non credono, per cui non mettono in pratica.

"7, 21 Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. "

Quindi non chiamate il Signore perchè si muova a pietà verso di voi, quando sapete di non aver fatto nulla per il prossimo, prima di chiamare il Signore fate le opere che il Padre Celeste ha chiesto fin dall'inizio e poi potrete ed avrete il diritto di supplicare il Signore, altrimenti per voi non si troverà ne spazio e ne posto.

Le due porte e i falsi profeti!

Le due porte e i falsi profeti!

Vangelo sec.: Matteo 7,13-30


13 Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; 14 quanto (+) stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita(eterna), e quanto pochi sono quelli che la trovano!

Le due porte cosa sono?

Una porta è un passaggio da un luogo ad un altro, da uno spazio ad un altro, da una situazione ad altra, quindi ci sta dicendo che dobbiamo scegliere la via migliore per poter accedere a ciò che è meglio per noi. Gesù ci dice anche la differenza tra le due porte o passaggi o modi del vivere quotidiano, li identifica mediante l’immagine di una porta la quale a seconda di dove essa porta è diversa in dimensione, così come è diversa la via per giungere a quella porta, infatti parla di via stretta e tortuosa e via larga e spaziosa … nessun uomo sano di mente direbbe ma perché io devo passare per una via tortuosa quando ho a disposizione una via larga e ben asfaltata?

Ma la via del signore non è una comune strada, è al via della vita di ogni giorno, e dice ce ne sono di due tipi una bella e una brutta, ma non è che la bella sia migliore della brutta, ne più bella, perché alle volte la via che appare brutta nella sua forma, può mostrare un panorama più bello della via bella e più veloce. Ma la porta stretta e larga sono metafore per indicare una serie di fattori della vita personale di ognuno, così come sono le vie che conducono alle porte.

La via larga permette un passaggio veloce, senza fermarsi, senza osservare, senza meditare, la porta larga permette un entrata immediata, senza pensarci, senza preoccupazioni, però se vogliamo cogliere tutti sensi di queste due vie, dovremo dire che per accedere alla porta stretta che a quanto Gesù fa capire deve essere la più stretta possibile, come dire una cruna di un ago, che per accedervi, bisogna essere fisicamente magri, parchi nel cibo, modesti nel vestire, perché se ti vesti in modo eccessivo non passi, ed addirittura la strada stretta, tortuosa, piena di rovi e sassi, ti costringe ad abbandonare il superfluo; perdi alcuni abiti, perdi le scarpe che si consumano, e ti ritrovi innanzi alla porta stretta che non hai più nulla addosso, hai perso tutto, sei nudo, ma devi passare attraverso essa, per cui tutto il viaggio della vita serve per farti dimagrire, nel fisico, nelle mente, nei pensieri, negli averi, perché la porta che porta in paradiso non è larga è strettissima è piccolissima come un atomo, quindi tu devi ridurre tutto il tuo carico, tutto il tuo fardello in nulla, lasciare qui anche quel che serve. Infatti Gesù dice, lasciate che i morti seppelliscano i loro morti, perché chi segue Cristo annullandosi completamente diventa vivente, cioè simile a Cristo. 

Mentre la porta larga, ti porta alla perdizione, perché l’accesso all’inferno è immenso, una voragine, e a questa giungi dalla strada ampia, veloce, dove ti carichi di ogni cosa, dove fai del mondo il tuo bagaglio, dove tutto ciò che vedi diventa tuo, dove ingrassi nel fisico, nella mente, negli averi, dove tu diventi idolo di te stesso e delle masse o degli amici, e dove tutto diventa possibile, quindi ti circondi delle cose esteriori che riempiono la tua vita, ma il tuo spirito si contrae sempre più fino a sparire nell’oscurità. Ora ci sei solo tu con tutto il tuo baglio di esperienze umane, ma rivolto solo a te stesso, al tuo bene principale, gli altri non esistono ecco che giungi alla porta immensa, e sei pronto per il salto, si perché per entrare in paradiso si sale, anche in modo ripido, mentre per entrare all’inferno si scende in modo veloce, quindi quando sei su quell’uscio difficilmente potrai tornare indietro, anche se Dio da la possibilità  ancora a tutti in quel istante di redimersi, prima che la morte ti colga.  Quindi tutti i vizi, tutti peccati, tutte le smanie, tutte le velleità, tutte le esteriorità, servono solo per percorre la via larga e cadere nella voragine abissale.

Dice anche Gesù che pochi sono coloro che trovano la via e la porta stretta e molti sono coloro che precorrono senza saperlo e senza essere corretti la via larga, che porta alla dannazione eterna.

“”quelli che la trovano”” la via stretta è una ricerca che va ricercata , non si trova, nessuno te la offre, nessuno te la regala, ma tu devi trovarla dentro e fuori di te, per questo ci viene data questa vita, per cercare la via stretta e percorrerla per giungere alla porta microscopica. 
15 Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. 16 Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? 17 Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; 18 un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. 19 Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. 20 Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.

Una lettura superficiale ci potrebbe far dire che i falsi profeti sono quelli che parlano contro i veri profeti, ma siamo certi che sia questo il senso della parola, leggiamo bene …

Intanto prima di tutto si usa la parola falsi, il centro di discorso …

Se i profeti veri sono i messaggeri di Dio, i falsi profeti sono i messaggeri di satana, e sono anche coloro che conoscendo la verità, la usano contro la verità stessa. Ci sono oggi giorno diverse correnti di pensiero nella stessa casa di Dio, le quali non accettano certe cose, per cui si oppongo ad esse diventando falsi profeti, costoro conoscono bene la parola di Dio, ma la usano contro i veri profeti di Dio … 

Poi ci sono altri come i testimoni di Geova falsi profeti,  che confondono le genti e le portano alla perdizione, ma non ci sono solo costoro nello scenario delle religioni mondiali, ve ne sono altri, anche tra i così detti veggenti del giorno d’oggi, che vorrebbero asserire una verità che appare conforme al pensiero di Cristo ma che invece contiene elementi contrari al pensiero di Cristo.

Purtroppo anche in seno alla chiesa esistono questi soggetti, che volendo stabilire un principio diverso, si pongono in antitesi a Cristo stesso che ha già posto tutte le regole perfette, immutabili nel tempo, che ha già delineato con precisione ciò che è bene da ciò che è male, ha già diviso il bene dal male, il vero dal falso, il perverso dal sano. Oggi invece si assiste ad un tentativo di cambiare le regole, facendo ciò con astuzia, mediante ufficialità, mediante poteri forti, per uniformarsi ad un pensiero moderno della società e alle nuove impellenti necessità di un popolo in continuo mutamento, che chiede alla chiesa stessa, di adattarsi al nuovo che avanza. 

Ma Cristo ha già posto, per ogni tempo la sua legge che sempre la stessa, e chi si oppone ad essa tentando un raggiro della stessa è un falso profeta.   Quindi Gesù ci dice attenti ai falsi profeti che vengono a voi vestiti in candide vesti, non ha usato queste due parole per nulla, candide indica pulite, bianche, perfette, cioè si mostrano nell’apparenza perfetti,  ma sono lupi rapaci, il fatto che scelga la parola rapace sta ad indicare la natura di costoro, un rapace è un animale aggressivo, attento, che osserva il momento giusto per ghermire e quindi sbranarti.

16 Dai loro frutti li riconoscerete.””


Sta parlando di quello che loro vanno seminando(il frutto) cioè quelle che sono le loro opere, si riconoscono per quello che lasciano dietro a se,  lupi rapaci, sbranano le loro vittime, e quindi lasciano dei residui di quello che fanno, da questi voi saprete chi sono, dalle vittime che avranno lasciato sul loro cammino. Saranno costoro che vi faranno capire chi sono i falsi profeti.  Quindi se semi zizzania raccogli zizzania, ma se semini grano raccoglie grano. 

venerdì 3 aprile 2015

Predizione sulla fine dei tempi di Isaia

Predizione sulla fine dei tempi di Isaia

Anche il battista riprende il discorso di Isaia:
4com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia:
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
5Ogni burrone(valle) sia riempito,
ogni monte e ogni colle sia abbassat
o;
i passi tortuosi siano diritti;
i luoghi impervi spianati.

6
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

Questo passo letto da tutti, come un introspezione dell’anima, come un mutare le proprie norme di vita per accogliere il Signore con più celerità(preparate) è anche una predizione sulla fine delle fini, cioè sulla fine dei tempi in senso assoluto.

Prepratevi a ricevere il Signore, fate di tutto per accogliere Dio in voi, seguite le Sue leggi, fate ciò che ad Egli è gradito, questo in sostanza dice, appianate la vostra vita, rendete lievi i vostri intenti(vie), fate crollare i peccati (le montagne), riempite di opere (i burroni/le valli) così che tutto sia uguale, cioè pesato sia uguale allo stesso livello, i peccati saranno eliminati, e le opere saranno elevate, quindi le opere salgono i peccati scendono.. percorrete le vie del signore, che non necessarimente sono l'intento di essere sacerdote, perchè si può essere di Dio anche chi ha una famiglia, o chi vive da solo, basta fare la volontà di Dio, tutto lì

Vediamo il significato che nessuno ha mai letto:
Riflettiamo sull’evoluzione della geologia della terra e vedremo  che in pratica sta dicendo che quando le montagne saranno erose, e le valli riempite della terra delle montagne, tutto sarà appianato, tutto diverrà dolce, come lievi colline, dove le strade e i sentieri assumeranno un aspetto più lineare, più dolce, e dove non ci farà più fatica salire le montagne, e tutto sarà reso quasi uniforme, allora solo allora ci sarà la fine del mondo, solo allora ci sarà il giudizio universale. E l’uomo vedrà la salvezza di Dio.
Quindi quanto stiamo vivendo ora, è solo un altro gradino verso questa metà, ovviamente, terremoti maremoti, e anche  l’azione umana sulla terra,  le guerre degli uomini, specie quelle atomiche, distruggono la geologia, e quindi tutto concorre ad arrivare a questo epilogo dove solo poche saranno le grandi vette, e dove la maggior parte del pianeta sarà coperto da dolci colline, per cui le strade e i sentieri saranno resi più lineari e facili da percorrere. Noi non possiamo sapere se nel prossimo futuro l’uomo abbasserà le montagne per rendere le vie più veloci da percorrere e quindi agevolerà questo progredire verso questa meta. Ma in effetti le montagne sono sempre state degli scudi per le nazioni, delle protezioni, ma anche un impedimento per i popoli di spostarsi, agevolmente.
Anche il passo che recita che ogni valle sarà alzata e ogni monte abbassato dice la stessa cosa.

Quindi Isaia ci sta dicendo il momento in cui arriverà la fine dei tempi.

Importante!

Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!