Lettera di Paolo ai 1Corinzi!
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Ho letto tutto il pezzo ed avevo già iniziato
a fare un attenta analisi, però prima di proseguire metto in chiaro alcune
cose, che ho notato in questo modo di parlare di Paolo.
Prima di tutto usa tantissimo i termini: ( se,
se si, ma se, se poi, poiché sé,ecc ) tutti questi termini sono forme
suppositive, egli non sta parlando con lo Spirito Santo, suppone, fa delle
ipotesi, deduce, presuppone che i suoi pensieri possano essere giusti e pone
questi termini dubitativi, come se
fossero delle certezze, quando invece si comprende bene che esso sta ragionando
con se stesso, perché non esprime un concetto preciso, lineare, semplice e
chiaro, sono concetti arzigogolati al fine di non far comprendere bene a chi
legge cosa realmente vorrebbe far capire, in modo che si possa pensare che il
suo parlare sia ispirato, ma così non è. Paolo sta scrivendo una lettera ai corinzi, nel
tentativo di trasmettere una parola di certezza alcune tematiche calde in
relazione ad alcune controversie sulla natura stessa di Gesù.
Chi inizia a parlare usando il se e le altre
forme, in forma ipotetica non è lo Spirito Santo che parla la ma sua mente,
perché lo Spirito Santo non usa mai queste forme dubitative, ipotetiche,
alternative, ma soprattutto non le usa in maniera così eccessiva. Esso è
lineare, preciso, è come una lama di rasoio, quel che dice è senza ipotesi, senza
dubbio, senza alternativa, e non parla in modo contorto. O Si o è No! Tutto
resto come diceva Gesù viene dal maligno! - Oppure è pensiero umano- ma Gesù lo
identifica anche il pensiero umano come maligno perché è un pensiero
imperfetto, e quindi non appartenete a Lui.
Paolo era un abile scrittore molto
erudito e molto furbo.
Paolo si fatto
raccontare dagli apostoli la vita di Gesù, le sue opere, e soprattutto le sue
parole e tentasse di elaborare, con la sua cultura e mente questi discorsi
degli apostoli che da quanto capisco, gli sembravano strani e privi di logica,
per cui si è posto un infinità di domande, dandosi risposte interpretative
errate, dico così per i suoi discorsi che ora cerco di spiegare.
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Premessa:
Adamo Il primo uomo
creato. significa 'umanità' in ebraico, che assomiglia alla parola 'terra o
suolo' Gen
2:7,20; 5:1; Tob 8:6; Sir 49:16 umanità quindi anche uomo, può anche significare creato dalla terra.
Ora
mi dedico a Paolo di Tarso e alla sua lettera ai Corinzi. …..considerando che essa fu scritta in risposta alle accuse mosse dai questi verso la comunità degli apostoli.
12 Ora, se si predica che Cristo è risuscitato
dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei
morti?
13 Se non esiste risurrezione
dai morti, neanche Cristo è risuscitato!
14 Ma se Cristo non è
risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra
fede.
15 Noi,
poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato
che egli ha risuscitato Cristo, mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i
morti non risorgono.
Se questo ragionamento fosse vero, chi ha testimoniato “ipoteticamente
il falso” non ha colpa perché è stato indotto a credere una cosa vera, che vera
non era. E non ha perso nulla.
16 Se infatti i morti non risorgono,
neanche Cristo è risorto;
Come poteva attestare che i morti possono risorgere, con
quali mezzi? Infatti i
morti non possono risorgere. Ma Cristo può risorgere perché è Dio, figlio del Vivente.
Se non si riconosce in Gesù il figlio del Dio Vivente non si può neppure attestare
che Egli è risorto! Perché solo il Figlio del Vivente può risorgere, per ha in se la vita da Se.
17 ma se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei
vostri peccati.
18 E
anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti.
19 Se poi noi abbiamo avuto
speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti
gli uomini.
Ma io dico, se S. Paolo avesse
avuto veramente lo Spirito Santo non si sarebbe posto nessuna di queste domande
e di queste risposte così contorte di una mente contorta che cerca di
convincere se stessa che Cristo è veramente risorto, che è veramente vincitore
sulla morte, e che veramente il loro operato non era vano; la mia sensazione è
che questo testo servisse per minare il credo degli apostoli e di quanti
credevano in Cristo, questo modo di parlare dubitativo, serve solo per far
sorgere non certezze , ma dubbi al fine ultimo di creare confusione. Non vi era
alcun bisogno esprimere tutte queste incertezze per asserire una certezza,
questo è proprio un ragionamento umano, non ha nulla di divino.
20 Ora,
invece, Cristo è risuscitato dai
morti, primizia di coloro che sono morti. ok
Noi viviamo nella condizione di morte, perchè non abbiamo la capacità di risorgere da noi, e quindi per noi Cristo è il nostro primo ed unico salvatore ..
21 “Poiché, se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà
anche la risurrezione dei morti;”
a causa di:indica
colpa, ma poi porre il se innanzi indica un dubbio, se a causa se per colpa di
un uomo venne la morte = per colpa di Adamo che è venuta la morte, cioè il
peccato....questo potrebbe star bene, anche se la colpa era di Eva in prima
istanza non di Adamo. Ma poi dice usando sempre lo stesso termine di paragone, a causa di Cristo
verrà la resurrezione dei morti, se questo a causa di è lo stesso a causa di in riferimento ad Adamo, ciò significa
che Paolo accusa Cristo come colpevole, per il quale vi è stata le resurrezione
dai morti. Il modo dire a causa di è anomalo, come può Cristo causare un danno con la resurrezione
dei morti? Come se la resurrezione fosse la causa o una colpa! Non un merito!
Paragonare
Adamo a Cristo è fondamentalmente sbagliato, primo perché Cristo non è Adamo e
nemmeno il nuovo Adamo, e Cristo pur avendo assunto la corporalità umana, ma
esso è il figlio di Dio del Dio vivente, questo modo di parlare invece vuole abbassare
Cristo al valore umano di uomo, portando Adamo e Cristo sullo stesso piano,
assolutamente errato ed è pure una bestemmia. Cristo è un Dio, e Adamo non è un
Dio è solo la sua creatura, anche se fu la prima; ma i due soggetti sono nati
in modo diverso, uno è plasmato geneticamente in toto con la materia di questo
cosmo, l’altro invece nasce per mezzo di Dio, nella sua creatura, è molto
diverso. In sostanza Dio sfrutta la sua creatura Uomo=Adamo per darsi un
involucro, detta brutalmente, dato che quell’Uomo=Adamo era stato costituto
uomo su una genetica simili a quella di Dio, e da qui si comprende bene che Dio
ha generato l’uomo per dar a se stesso avanti nel tempo la possibilità di
incarnarsi, dato che Adamo=Uomo era stato creato proprio per questa missione,
per essere ospite della potenza di Dio, non per divenire un Adamo, ma per
divenire Trinità incarnata di Dio, che nulla ha a che fare con Adamo uomo.
Sembrerebbe quasi un tentativo di rinobilitare la figura di Adamo,
paragonandola con quella di un Dio.
22 e come tutti muoiono in Adamo, così tutti
riceveranno la vita in Cristo.
-Se
l’uomo rimane Adamo, muore Adamo=Uomo, quindi con il peccato originale, senza
aver conosciuto Cristo non può avere la vita in Cristo! Perché Adamo non è
Cristo!
23 Ciascuno
però nel suo ordine: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua
venuta, quelli che sono di Cristo;….
-Questo è sbagliato…. Cristo
non riceve nulla da Cristo e non riceve nulla in più da Dio, perchè è perfetto in se stesso, perchè Dio lo ha già creato ed è sua creatura generata da se stesso, e quindi Dio con Dio, non può essere di più. Sarebbe come dire
satana non caccia satana è la stessa cosa! Prima di tutto cosa centra Cristo,
visto che Esso siede alla destra del Padre, essendo Esso già risorto, non ha
bisogno di risorgere ancora … essendo esso il verbo incarnato di Dio e la Trinità
di Dio.
Altro errore che ha detto, “quelli che sono di Cristo”, Non è
esatto, Paolo qui indica quelli di Cristo come i sacerdoti, mentre Gesù dice
che chi fa la sua volontà è suo Figlio e non solo il clero, quindi ha sbagliato
ancora. Anche perché non sempre coloro che sono sacerdoti sono in paradiso,
taluni non lo sono proprio, come non solo taluni degli altri.
24 poi sarà la fine, quando egli consegnerà il
regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà
e potenza.
Ma è
un discorso assurdo, partiamo dal concetto principato, potestà e potenza, se
intende i re e i principi, i potenti di
questa terra, Gesù gli ha già vinti, perché avendo vinto il peccato originale,
che sta nel tentatore, e poi la morte, divenendo eterno, i potenti della terra
scompaiono sono nulla innanzi a Dio, quindi non ha bisogno di vincere nulla
perché Egli quando arriverà la fine delle fini, al termine di questo nostro
mondo esso uscirà dal santità di Dio, come un vincitore per vincere ancora,
come può un vincitore che ha già vinto in eterno, sconfiggere coloro che ha già
sconfitto da sempre!?. Cristo vincerà sempre su tutti, in eterno. Non può
ridurre al nulla quello che è già nulla. Le potenze del mondo sono nulla
innanzi a Dio incarnato, le ha già sconfitte e ridotte proprio con la sua
venuta-morte e resurrezione.
Se
invece intende per principato
e ogni potestà e potenza, gli spiriti celesti, non è possibile dato che
essi fanno parte della sua stessa Santità.
Se invece intende i
principati potestà e potenze quelle infernali, le
ha già vinte anche quelle, perché sconfiggendo satana, sia durante la terribile
guerra che in cielo nei tempi remoti di cui l’uomo non ha memoria, sia con la
sua morte e resurrezione, ha sconfitto tutto il regno satanico del drago che
essendo il più potente, lo ha già soggiogato. Quindi Cristo è eterno prima
della sua venuta, dalla sua nascita e poi morte e resurrezione su questa terra nel
Padre e nello Spirito Santo Trinità Perfetta …. Cristo ha già sconfitto tutto e
tutti!
-
Giovanni nella sua apocalisse.
25 Bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i
nemici sotto i suoi piedi.
Qui
c’è un errore, si comprende che Paolo non conosce Dio, Gesù ha già posto tutti
i più pericolosi nemici sotto i suoi piedi, nel momento in cui Dio ha sconfitto
satana in eterno cacciandolo dal Regno
eterno e recludendolo, lo ha ridotto ad essere schiavo di Dio, esso ha già
vinto sul suo peggiore nemico, se ha vinto sul nemico peggiore significa che ha
vinto anche su tutti gli altri. Quindi li ha già posti sotto i suoi piedi. E
nessuno è un male più grande di quello di Lucifero. Quindi anche questa
affermazione è errata. Gesù regna sempre in eterno, lo fece prima di discendere
come uomo in terra e lo fatto durante, e lo sta facendo ora in eterno.
26 L'ultimo nemico ad essere annientato sarà
la morte,
La
morte, Gesù l’ha già vinta con la resurrezione. Altrimenti non sarebbe vivente
in eterno!
Questa
frase attesta che Paolo non era per nulla convinto che Gesù fosse risorto,
altrimenti non l’avrebbe posta, perché dire che in ultima battuta Gesù deve
annientare la morte, significa che paolo non ha compreso che la resurrezione
vince la morte e ti fa divenire eterno.. quindi tutto il discorso che ha fatto
sopra è vano!
Dall’apocalisse
si legge che alla fine di tutto, Dio quando avrà separato i buoni dai cattivi,
e questi li avrà gettati in eterno nello stagno di fuoco, zolfo dove si trova
il drago, il falso profeta e l’anticristo, dove ci rimarranno per sempre! Ora
dire che annienta la morte, bisogna capire cosa intende, perché Gesù con la sua
resurrezione ha già vinto la morte, non c’è altra morte da superare per Lui. Quindi
questa affermazione non ha senso. A meno che non intenda la morte come evento
di vita eterna per coloro che si sono salvati, quello si, ma se è rivolto a
Cristo No! Perché è già Eterno!
Oltretutto Gesù era già vivente in eterno, prima ancora di discendere in sua
madre! Lo si capisce dalla sua affermazione :”Ho visto satana cadere come folgore dal cielo” lo ha visto prima
del tempo che nato in terra! Questo fa capire che
Paolo di Tarso non ha mai parlato con lo Spirito Santo.
27 perché ogni cosa ha posto sotto i suoi
piedi. Però quando dice che ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro che si
deve eccettuare Colui che
gli ha sottomesso ogni cosa.
Questa
è una tipica frase da ragionamento umano, non c’è Spirito Santo in essa, sta
supponendo.
Come
si capisce da quel che è scritto, Paolo non considera Gesù figlio di Dio e Dio
con Dio, cioè non lo considera un pari a Dio. Gesù lo è un pari,perché dal
momento in cui Esso siede alla destra del Padre, non siede su un trono diverso
ma sullo stesso trono del Padre. Un Padre sicuramente è qualcosa di più di Un
figlio, ma un Padre considera il figlio il suo erede, per cui il figlio è parte
del Padre ed è esattamente quello che Gesù ha insegnato ai discepoli. IO sono
nel Padre , il Padre è in Me, per dire che Lui e il Padre sono la medesima
persona.
Ora
Paolo non può dire quello che ha detto, perché ammetterebbe che sono due
soggetti diversi e distinti quanto invece sono parte dello stesso soggetto,
perché in Gesù si manifesta la Potenza di Dio nella sua Trinità. Anche se Gesù
stesso ammette di essere sia nel Padre che il Padre in Lui, ma dice anche, che
Egli è sotto al Padre e fa l’opera sua. Ma
con questo non significa quello che Paolo vuol far credere.
“eccettuare” significa escludere.
“ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro che si deve eccettuare Colui che
gli ha sottomesso ogni cosa. “
Si deve esclude da queste logica Dio Padre, che
ha sottoposto ogni cosa a Gesù, questo dice! Non può avergli sottoposto
nulla, perché se il Figlio è parte del Padre e il Padre parte del Figlio, tutto
quello che E’il Padre, era/è /sarà
il
Figlio così è, e quindi tutto è in automatico sottoposto a Lui. Altrimenti
non sarebbe figlio di Dio!
28 E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà
sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché
Dio sia tutto in tutti.
“E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche
lui”. Gli è già tutto sottomesso al Figlio! Perché
egli ha già vinto satana e avendo vinto il peccato, la morte, è già tutto
sottomesso a lui, non c’è nulla di più grande che l’eternità e la vittoria sul
peccato, una volta che Figlio ha vinto
il peccato e la morte mediante il suo sacrifico, esso ha già ottenuto tutto.
“il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha
sottomesso ogni cosa,” Se il Figlio è nel Padre, e il Padre nel Figlio,
non può essere il figlio sottoposto a nulla di più di quello che ha, perché il
Figlio e il Padre sono la medesima cosa, nella stessa carne e nella stessa
creatura, Uno è l’erede dell’altro, per cui non si può dire che il Figlio sarà
sottoposto al Padre, quando lo è già e quando il Padre è nel Figlio.
“perché
Dio sia tutto in tutti.” Dio non può essere tutti in tutti, se tu non lo
accetti e non ti sottometti a lui. Solo se lo accetti Dio è tutto, in chi lo ha
accettato. Dio non è per tutti, è in coloro che spontaneamente lo accolgono in
loro.
Paolo non ha capito un tubo, sono farneticazioni,
cerca con la sua mente di spiegare quello che comprende dalle semplici parola
degli apostoli, se il Consolatore di
verità gli avesse parlato veramente non si sarebbe posto tutte queste domande.
E avrebbe scritto la verità! Una semplice ed unica parola.
29 Altrimenti, che cosa farebbero quelli che vengono battezzati per i
morti? Se davvero i morti non risorgono, perché si fanno battezzare per loro?
Ancora
con sta storia della resurrezione devo
notare che Paolo non capiva questa questione della resurrezione e non gli
andava neppure giù, forse il suo essere di famiglia ebraica non concepiva la
questione della risurrezione.
Cosa centra
il battesimo con la resurrezione, sono due cose diverse, intanto la
resurrezione è solo un elemento che riguarda Cristo, il battesimo è il sigillo
di Dio che si pone sull’essere umano come simbolo di appartenenza a Cristo Dio,
il risorgere in Cristo è semmai riferito all’apocalisse al concetto di seconda
morte. Ma nessun essere umano, è mai risorto come Cristo, nessun essere umano
ha mai trasformato la sua carne mortale in spirito vivente in eterno, se non
che sia stato Cristo stesso a volerlo, Ma Cristo ha vinto la morte, perché Esso
Stesso è risorto per un”meccanismo” auto-volontario, cioè è Cristo Stesso che è
risorto da Se Stesso! Proprio perché Egli è nel Padre!
I
morti battezzati, potranno risorgere solo alla fine dei tempi, quando Dio li
renderà risorti, i morti battezzati non possono risorgere se Dio non lo vuole.
30 E perché noi ci esponiamo al pericolo continuamente?
Da queste parole si evince che Paolo non crede
per nulla all’opera salvifica di Cristo, si pone continuamente alcune domande,
come se essere di Cristo è un pericolo, certo a quei tempi con le persecuzioni
lo poteva essere, e lui lo sapeva molto bene, visto che fu un persecutore. Ma
invece di dire perché ci esponiamo al pericolo, perché non si è posto semmai la
domanda perché Cristo ha messo se stesso in continuo pericolo per noi? Questa
sarebbe stata una giusta domanda, non aver rivolto la domanda verso se stessi,
ma la risposta è implicita se Cristo è morto per noi, ha vissuto nel pericolo
per noi, perché noi dobbiamo dubitare di Lui!?
31 Ogni giorno io affronto la morte, come è vero che voi siete il mio
vanto, fratelli, in Cristo Gesù nostro Signore!
Pare
da come scrive che questo affrontare la morte per Cristo gli sia un peso e non
un vanto!
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32 Se soltanto per ragioni umane io avessi combattuto a Efeso contro
le belve, a che mi gioverebbe?
Se i morti non risorgono, mangiamo e beviamo, perché domani
moriremo.
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33 Non lasciatevi ingannare: «Le cattive compagnie corrompono i buoni
costumi».
Questo
è logico non c’è nulla di divino. A parte che è contenuto anche nell'antico testamento.
34 Ritornate in voi, come conviene, e non
peccate! Alcuni infatti dimostrano di non conoscere Dio; ve lo dico a vostra
vergogna.
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35 Ma qualcuno dirà: «Come risuscitano i morti? Con quale corpo
verranno?».
36 Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore;
37 e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un semplice
chicco, di grano per esempio o di altro genere.
Questa
è la parabola di Gesù insegnata agli apostoli, riletta da Paolo in altra forma,
ma non ha nulla di più di quello che ha detto Cristo!. Non conferma proprio
nulla!
38 E Dio gli dà un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme il
proprio corpo.
39 Non ogni carne è la medesima carne; altra è la carne di uomini e
altra quella di animali; altra quella di uccelli e altra quella di pesci.
Ma
questo è un esempio è basato sul fatto che egli avendo osservato la tipologia
diversa delle carni aveva visto che ve ne sono di diversa struttura.
40 Vi sono corpi celesti e corpi terrestri, ma altro è lo splendore
dei corpi celesti, e altro quello dei corpi terrestri.
41 Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e
altro lo splendore delle stelle: ogni stella infatti differisce da un'altra
nello splendore.
Ci
vuole poco a dire queste cose, anche nell'ebraismo vi sono questi concetti..
42 Così anche la risurrezione dei morti: si semina corruttibile e
risorge incorruttibile;
Risorge
incorruttibile semmai, solo se il corruttibile è diventato per sua volontà
appartenente a Cristo Dio. Non può il corruttibile divenire incorruttibile se non
c’è volontà del corruttibile ad essere figlio di Dio.
43 si semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e risorge
pieno di forza;
44 si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale.
Se c'è un corpo animale, vi è anche un corpo
spirituale, poiché sta scritto che
Questo
è un riferimento alla genesi, al soffio di vita che Dio infonde in Adamo
45 il primo uomo,
Adamo, divenne un essere
vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito
datore di vita.
Ancora
una volta Paolo vuole abbassare Cristo alla natura umana come se Cristo non
fosse figlio di Dio, ma fosse figlio di donna
umana, vuole a tutti i costi renderlo uguale con il primo Adamo, forse
un tentativo di rendere il primo Adamo immortale. La frase indica proprio la non conoscenza
delle natura intima di Gesù, come dire
che l’ultimo Adamo diviene spirito portatore di vita, indica che Paolo non
conosceva Gesù, non aveva compreso la natura intrinseca della potenza di Dio in
Gesù, per cui il suo modello è il primo Adamo conosciuto nella scrittura dai
testi ebraici, Gesù non è divenuto spirito per una volontà diversa dalla sua, è
ritornato alla sua dimensione naturale, dopo che esso divenne, umano,o simile
ad Adamo, ma non Adamo. Adamo è il peccatore originario, Gesù è il salvatore
assoluto. Non si può confondere Adamo con Gesù Figlio di Dio Onnipotente.
46 Non vi fu prima il corpo spirituale,
ma quello animale, e poi lo spirituale.
Questo
non è vero, lo testimonia le parole stesse implicite di Gesù, quando dice: “Vidi cadere dal cielo come folgore satana”
la caduta di satana è precedente al genere umano; questo sta indicare che Gesù
era già vivente presso il Padre suo nei cieli in eterno, durante il tempo della
caduta di satana e quindi era corpo spirituale! Che poi diviene carnale, e poi
ritorna al Padre suo come Gesù stesso ha detto … “ritorno al Padre Mio” con la resurrezione e ascensione! Gesù dice
Torna a ciò che era prima di divenire carnale!… Questo sottolinea ancora di più che Paolo non parla
mediante lo Spirito Santo, ma fa uso della sua mente.
47 Il primo uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene
dal cielo.
Questo
l’ho già scritto più sopra … il primo uomo è plasmato geneticamente dalla
terra(materia), ed appartiene ad essa, il secondo appartiene prima alla materia
spirituale, e poi unito con la materia(terra) diviene corpo carnale, ma questa
affermazione di Paolo contraddice quella precedente …Se “il secondo uomo viene dal cielo” contraddice
questa affermazione: “Non vi fu prima il corpo spirituale.” non si
può dire che Gesù viene dal cielo e poi
dire che egli non avesse corpo spirituale è una contraddizione in termini
logici.
48 Quale è l'uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale
il celeste, così anche i celesti.
Paragone
che non ha nessuna importanza, non insegna nulla di interessante.
49 E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così
porteremo l'immagine dell'uomo celeste.
Ma se in genesi dice che Noi siamo ad immagine e
somiglianza del creatore, perché dire
ovvietà?
50 Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono
ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare
l'incorruttibilità.
Anche questo è scontato tutti lo capiscono non
c’è bisognò che sia un Paolo a dirlo, lo ha già espresso Gesù in molti concetti
…
51 Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo,
moriremo, ma tutti saremo trasformati,
L’unico
mistero di Cristo sta in Cristo,
“non tutti, certo, moriremo,” vuole
far intendere che qualcuno di loro è vivo, L’unico vivente è Cristo che è
risorto ed è l’unico che ha trasformato se stesso. Tutti gli altri potranno
essere trasformati solo e solamente se essi abbracceranno la fede in Cristo
Dio. Saranno trasformati da Dio, non per se stessi, non ne abbiamo il potere.
52 in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba;
suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo
trasformati.
Questa
frase, è dedotta dall’Apocalisse di Giovanni che sicuramente Paolo ha letto, il
suono della tromba è indicativo dello svolgimento del potere di Dio che farà
risorgere i morti dai loro sepolcri, per essere giudicati in ultima istanza,
solo in coloro che non sarà trovato peccato o colpa, e avranno aderito alla
causa di Cristo risorgeranno per volere e potere di Dio.
53 È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di
incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità.
Il vestire cioè il prendere su di
se, Cristo , cioè divenire e tentare di assomigliare a Cristo, seguire le sue
orme, per approdare all’immortalità.. però stiamo attenti non basta coprirsi di
incorruttibilità se poi durante la vita puoi farti corrompere; perché il
Signore non è sciocco, non serve vestirsi di una matrice splendente se poi
duramente la tua vita dentro sei tenebra, non serve a nulla.
54 Quando poi questo corpo corruttibile si
sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si
compirà la parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata per la
vittoria.
Forse
era più efficace il termine divorata che
ingoiata, perché l’ingoiare identifica inghiottire senza masticare, mentre
divorare significa masticare, macinare e ridurre a nulla, cioè consumare e
distruggere la morte, oltretutto il
divorare sta anche ad indicare come fa il fuoco che consuma, le fiamme
dell’inferno consumano, per quanto siano eterne, inoltre prenderebbe anche un
altro senso, ponendo la vittoria come colei che consuma cioè brucia divora la
morte. Dopo tutto durante gli esorcismi, i demoni si sentono bruciare,
consumare, stritolati, divorati, ecc, non ingoiati .
Queste frasi sono di natura poetica.
55 Dov'è, o morte, la
tua vittoria? ----- dove l’hai nascosta
Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? ---- dove nascondi la tua arma
56 Il pungiglione della
morte è il peccato e la
forza del peccato è la
legge.
Prima di tutto c’è da chiedersi perché usa la
parola pungiglione, per intendere il punto più velenoso del peccato, sembra che
faccia un associazione con l’azione del veleno di uno scorpione, o con quello
di un insetto dotato di pungiglione come può essere un calabrone, una vespa, un
ape. L’insetto dotato di pungiglione velenoso,
pungendo inietta il suo veleno che può avere un parallelismo con il peccato, quindi
la morte come entità spirituale ha secondo Paolo un pungiglione velenoso. Se la morte è dotata di aculeo velenoso, con
il quale inietta il peccato nell'uomo, c’è da chiedersi perché usa la parola la
forza abbinata alla legge in relazione al peccato.
“e la forza del peccato” la
forza non sta nel male, il male è privo di forza, un insetto che punge non ha
forza, agisce il suo veleno quindi attende che il veleno ha fatto effetto,
prima di nutrirsi della sua preda, la forza sta in un animale che ha bisogno di
forza per agire e per nutrirsi come può essere un leone, un aquila che usano la
forza per ghermire la preda, ma allora il veleno non serve. Infatti il peccato per muoversi non usa la
forza, usa semmai l’astuzia, l’essere viscido per insinuarsi, come potrebbe
essere un serpente, che tende agguati e si muove di soppiatto, con cautela, con
prudenza, attendendo la sua preda al varco. Un insetto come può essere uno
scorpione o un calabrone, sono insetti che non hanno bisogno di forza, perché sanno
di avere un arma temibile, per cui anch'essi colpiscono sicuri la preda con
precisione, senza usare la forza.
S. Agostino per esempio rovescia la frase, e ne
cambia addirittura senso, parrebbe un tentativo di aggiustare la parola di
Paolo.
Come si può dire che il peccato è forte, quando
invece è debole? La carne è debole, e la carne è associata la peccato, per cui
il peccato è debole. Far del male non ci vuole forza, tutt'altro, il codardo è
un debole, Ciò che è forte, è l’amore, ciò che è forte è la fede, ciò che è
forte il sentimento, tutto quello che è positivo è forte, e tutto quello che
viene dal male è debole, per cui l’affermazione è errata.
“la forza del peccato è la legge?”
A quale legge fa riferimento Paolo?
A quella Eterna di Dio, oppure alla legge degli
uomini?
Come può la legge di Dio nei suoi comandi cioè i
suoi ordini divenire peccato? Non può!
La trasgressione/dire della legge di Dio diviene
peccato, questo si. Specialmente quando
l’uomo privandosi in maniera totale del peccato, può essere portato ad un
peccato maggiore, se in esso non vi è lo Spirito Santo che preserva dal peccato
quell’uomo.
Ma questa frase non indica questo, sembra dire invece
che la parola di Dio è un peccato. Quindi senza voler pensar male c’è un errore
o interpretazione o di scrittura.
Leggendo poi, S. Agostino pare che egli rovesci alcune
frasi di Paolo, e ne cambia addirittura senso, parrebbe un tentativo di
aggiustare la parola di Paolo, forse poco comprensibile, un tantino oscura. Ma
fare questa operazione significa snaturare la frase di Paolo che cambia
nettamente di significato, quasi un tentativo di recuperare qualcosa o
qualcuno.
Se la frase si presenta ed è tradotta
correttamente, in questo modo, “la forza del peccato è
la legge?” non si deve cambiare la posizione dei termini
solo perché noi ci va bene così, perché sappiamo bene che basta invertire
alcune parole o segni di punteggiatura che il senso della frase cambia
completamente, chi fa questa operazione vuole salvare capre e cavoli, ma dimostra
anche poca onesta. Se l’autore le ha
scritte in quel modo significa che il senso che ha voluto dare l’autore era
quello e non quello che altri vorrebbero attribuirgli.
57 Siano rese grazie a Dio che ci dà la
vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!
58 Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete
saldi e irremovibili, prodigandovi sempre nell'opera del Signore, sapendo che
la vostra fatica non è vana nel Signore.
Le uniche frasi decenti che ha scritto!
Il problema in definitiva è che non si vuole
metter mano ai documenti attribuiti a San Paolo perché gran parte dei padri
della chiesa, e parecchi santi, che hanno scritto su San Paolo e la loro opera
risulterebbe vana, se i testi di San Paolo fossero non veri o inquinati, per
cui si continuerà a dire che chi interpreta in modo diverso da San Paolo è
fuori dalla chiesa, io questo lo so già, perché Cristo mi ha già detto quello
che sarà il pensiero di tutti, verso di me!!!
Gesù mi ha detto: Un uomo compie un errore ma
nessuno lo corregge, questo errore diviene un peccato, altri pensando che
quello sia giusto, continuano sulla strada del peccato(errore), fino a che,
qualcuno non scopre l’errore! Avrà l’uomo la volontà di affermare la verità?
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Se qualcuno ha da contestarmi qualcosa, lo faccia spiegando con precisione perchè non è d'accordo, non come quelli che ti dicono non sono d'accordo, ma non dicono null'altro perchè dimostrano che in realtà non sanno neppure loro in cosa non sono d'accordo e che il loro modo di pensare, in realtà pende dalle labbra di altri e non pensano e non ragionano con la loro mente, ma con i pensieri di altri che potrebbero anche non essere esatti. Per cui, prima di accusarmi di qualsiasi cosa, riflettete e cercate di rispondere alle medesime domande che io ho risposto... considerando che in questo testo non sono contro Cristo ma sono contro le parole di Paolo che non è Cristo, la fede non si basa su Paolo ma su Cristo, quindi l'eresia non sta su Paolo ma solo su chi è contro Cristo! Altrimenti Paolo diventa più importante di Cristo stesso e si fa di Paolo un dio innanzi agli uomini...
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